Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Soqquadro04    22/01/2014    3 recensioni
[Implied!Delena | DamonCentred | Triste tendente al depresso | Spoiler!5x10 | Post 5x10]
Sarebbe facile rientrare in casa per stringerla senza lasciarla andare più, asciugare le sue lacrime e mormorarle promesse sulla pelle e implorarla di perdonarlo e Dio, no, non la lascerà mai, non ci riesce, e baciarla fino a sentire il suo sapore in bocca e sulla lingua e in ogni cellula di quel corpo morto, illudersi di poter riavere un po' di calore (fare l'amore fino a farle dimenticare ogni ricordo per poterne creare di nuovi) – oh, sarebbe così facile.
Damon, semplicemente Damon - che protegge e che ama anche quando farlo lo distrugge.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

N/A - Note dell'Autrice - Premessa

Buonsalve, lettrici.

La tensione per il fatto che domani notte ci sarà la diretta - non che io riuscirò a seguire la diretta, ma il semplice fatto che ci sia - si traduce in parole, come al solito.
E siccome al momento le scene finali della 5x10 mi vorticano ancora in testa e ancora rischio di mettermi a piangere, ho buttato giù questa cosina qua - stavo ascoltando questa canzone, da cui ho preso anche la citazione iniziale, e ho pensato che fosse assolutamente perfetta per Damon.
Va bene, va', buonanotte e un bacione a tutte <3

A presto,
la vostra Soqquadro

________________________________________________________________________________________________________________
 
She'll heal
 

I shot for the sky
I'm stuck on the ground
So why do I try, I know I'm gonna to fall down
I thought I could fly, so why did I drown?

Down – Jason Walker

Un'illusione.

Nient'altro che un'illusione – niente più di questo, è stata quella felicità. Come ogni volta, solo un miraggio che gli ha sfiorato le dita e poi si è ritratto, prendendosi gioco di lui.
 

Lo sapeva che non sarebbe potuta durare per sempre, quella maschera di principe azzurro che si era ostinato ad indossare – non è per lui, è il ruolo sbagliato.
 

Nonostante questo, non è stato come svegliarsi da un sogno, il rendersene conto (non è stato come si potrebbe pensare, doloroso ma dolce e rassegnato – oh, no) – è stato come muovere un passo in avanti e rendersi conto di avere il vuoto sotto i piedi, come la consapevolezza improvvisa della forza di gravità che ti trascina a terra e ti rompe le ossa nella violenza dell'impatto.

E sapere che non sarebbe morto, che per lui una morte del genere non è contemplata – che sarebbe stato solo e semplicemente e inutilmente doloroso e senza speranza, che sarebbe stato solamente il modo dell'universo (forse per vendicarsi della sua insolenza) di dirgli che anche per questa volta ha fatto quel che doveva fare, bene, l'eroe è stato sostituito a dovere ma ora basta, torna a ciò che ti compete.

La preziosa protagonista di quella fiaba non può innamorarsi del mostro.

Si chiude la porta d'ingresso alle spalle – fa un paio di passi, incerti, e sente Elena piangere, muoversi come impazzita per il salone e piangere ancora, il suo nome che le cade dalle labbra in una nenia straziata e – la tentazione di mandare all'aria tutto è così forte, perché cosa importa più, ora, se lei piange così?

Sarebbe facile rientrare in casa per stringerla senza lasciarla andare più, asciugare le sue lacrime e mormorarle promesse sulla pelle e implorarla di perdonarlo e Dio, no, non la lascerà mai, non ci riesce, e baciarla fino a sentire il suo sapore in bocca e sulla lingua e in ogni cellula di quel corpo morto, illudersi di poter riavere un po' di calore (fare l'amore fino a farle dimenticare ogni ricordo per poterne creare di nuovi) – oh, sarebbe così facile.
Ma non deve, non deve permettersi di rovinare quello che è riuscito a salvare – non può farlo.

E forse questa in fondo è la dimostrazione ultima di quell'amore, è tutto ciò che può ancora offrirle.

Tutto quello che gli è rimasto da offrirle – il sacrificio di quel che resta di lui non gli è mai sembrato un prezzo troppo alto da pagare per vederla salva.


 

Damon.

La voce di Elena è un gemito nell'aria fredda, attutito dai muri – non abbastanza ovattato da impedire che ne senta la disperazione, né abbastanza nascosto dal buio da mascherare la lama di dolore che gli lacera la gola.

Passerà – sa che passerà.

Damon non si volta indietro mentre corre – non sa dove andrà e per adesso non importa, solo deve allontanarsi da lei e dalla sua sofferenza (è sempre stata l'unica cosa che non è disposto a sopportare, e l'esserne la causa è quasi insostenibile) perché se soltanto, se soltanto udisse ancora una sola volta il suono del suo nome ansimato in un singhiozzo, qualsiasi determinazione gli si sbriciolerebbe fra le dita come carta antica.

E non è lui che ora deve curare le sue ferite – le stesse ferite che le ha inferto non possono essere medicate da lui (il pensiero è orrendo, così lo scaccia e semplicemente corre e smette di pensare).

 

Guarirà.
Elena guarirà – Elena guarisce sempre.

E le cicatrici di quell'amore saranno null'altro che un ricordo spiacevole, a metà fra la veglia e il sogno.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Soqquadro04