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Autore: syssy5    23/01/2014    3 recensioni
Al suo risveglio, Enari è sola, vestita di stracci e senza memoria; cosa le è successo nelle ultime ore e chi è quell'uomo che dice di volerla aiutare?
[ Questa storia si è classificata terza al contest ‘I titoli di Faber’ indetto da Marge86 sul forum di EFP ]
[ Questa storia si è classificata quarta al contest ‘Het, slash, femslash…mi va bene tutto purché sia costruttivo’ indetto da Sere-channy sul forum di EFP ]
[ Questa storia partecipa al contest ‘The darkest night - Fantasy Contest’ indetto da La sposa di Ade sul forum di EFP ]
[ Questa storia partecipa al contest ‘Contest degli Ossimori [Multifandom&Originali]’ di HigurashiShinko sul forum di EFP ]
Genere: Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E fu la notte

Capitolo 1: Il risveglio

Un rumore di passi lontani, ramoscelli spezzati sotto scarponi pesanti la destarono dal suo sonno. Lentamente aprì gli occhi; dapprima non capì dove si trovasse, l'oscurità la avvolgeva e le impediva di vedere qualsiasi cosa, poi distinse foglie morte e sprazzi di erba avvizzita su di una nera terra. Puntò le mani e con uno sforzo incredibile si tirò su. Era molto debole, tanto che dovette riposarsi qualche minuto seduta sui talloni prima di riuscire a mettersi in piedi. Barcollò, ma riuscì ad appoggiare un braccio a un albero prima di cadere, mentre tuffava le dita tra i capelli.
— Chi sono? — si chiese. Sbatté più volte le palpebre cercando di scacciare la foschia che le annebbiava i ricordi, ma fu inutile.
Un suono attirò la sua attenzione, gli stessi passi che l'avevano svegliata. Istintivamente si mosse nella direzione opposta da quella del rumore e prese ad allontanarsi, dapprima con prudenza, poi iniziò a correre. Una rinnovata energia la spingeva avanti, ma era soprattutto la paura a farla da padrone: se si fosse fermata le sarebbe accaduto qualcosa di terribile, ne era certa.
Corse finché la sua traiettoria fu interrotta da una strada. Vi sbucò all'improvviso e si fermò nel mezzo, guardando prima da una parte e poi dall'altra nella speranza – o forse temendo – di veder arrivare qualcuno. Quando il respiro le si fu calmato, decise di seguire quella via per tornare alla civiltà.

Aveva costeggiato quel serpente d'asfalto per diversi chilometri, prima che le luci lontane di una città le si parassero davanti. Doveva essere già notte fonda a giudicare dal cielo nero come la pece, una condizione che avrebbe spaventato chiunque, ma non lei; al contrario, sentiva di essere più al sicuro così che in pieno giorno. Per questo non ebbe timore ad avventurarsi per le strade vuote di una metropoli dormiente.
Sotto le luci dei lampioni vide anche com'era vestita: uno straccio lacero che una volta doveva essere stato di un bel colore candido, ma che ora era macchiato in più punti, mentre lembi di tessuto pendevano da diverse parti. Strappò con violenza tutto ciò che poté, per darsi un aspetto un po' più dignitoso, successivamente partì alla ricerca di una fontana dove potersi lavare via la terra di dosso.
Trovò un piccolo rubinetto da cui usciva acqua gelida a un paio di isolati di distanza; dopo un attimo di esitazione si fece coraggio e tuffò il viso sotto il getto, gemendo quando sentì il freddo scorrerle sotto la pelle in lunghi brividi che non accennavano a sparire. Si ravviò i corti capelli con le mani appena lavate per portare via quanta più terra poteva, poi passò a braccia e gambe, sfregando bene la pelle per riscaldarsi.
Nel silenzio notturno sarebbe stato impossibile non udire un qualsiasi suono, soprattutto per lei che aveva un udito più sviluppato di qualsiasi altro essere umano, ma l'uomo che le era giunto alle spalle aveva il passo più impercettibile che si sarebbe potuto trovare. Un terrore sordo si impossessò di lei quando percepì di non essere sola; non riusciva ancora a spiegarsi perché, ma non doveva farsi trovare da nessuno.
— Enari, sei proprio tu?
La ragazza si voltò con prudenza, voleva capire se quella persona rappresentasse un pericolo per lei o se poteva aiutarla. Quando le fu di fronte in tutta la sua altezza – anche se era minuta di corporatura – lo vide cadere in ginocchio meravigliato: era come sopraffatto da un peso troppo grande per lui, bocca e occhi spalancati e leggermente lucidi.
— Enari... — ripeté; sembrava che non avesse la forza di rialzarsi. Se ne stava lì, quasi fosse prostrato ai piedi della sua dea. — Credevo di averti persa. — aggiunse infine quando riuscì a capire nuovamente come si articolano le frasi.
— Chi sei? — chiese lei.
— Sono Kerkurot... — rispose attonito — Enari, non ti ricordi di me?
— Enari è il mio nome? — chiese ancora lei, ma non fece in tempo ad ascoltare la risposta, pronunciare il proprio appellativo aveva avuto un effetto soporifero su di lei. Cadde addormentata tra le braccia dell'uomo che, prontamente, era scattato in avanti per evitare che rovinasse a terra.
E fu la notte.



Sono un paio di giorni che volevo pubblicare, lo faccio di volata di notte perchè devo lasciare questo link in un po' di posti. Ho progettato questa storia volutamente a capitoli corti in cui la protagonista ricorda tutto a poco a poco (o per lo meno questo è quello che volevo far intendere dall'inizio, a voi giudicare se io ci sia riuscita o meno). Ho alcune note da esplicarvi, ma preferisco farlo all'ultimo capitolo o vi rovinerei la lettura, vi anticipo solo che tutte le parole di mia invenzione sono scritte con la lettera maiusola e una l'ho creata apposta palindroma; per quanto riguarda la pronuncia, Enàri si pronuncia con l'accento sulla A e Kèrkurot con l'accento sulla E.
Terza classificata al contest ‘I titoli di Faber’ indetto da Marge86 e quarta classificata al contest ‘Het, slash, femslash…mi va bene tutto purché sia costruttivo’ indetto da Sere-channy, questa storia partecipa anche al contest ‘The darkest night - Fantasy Contest’ indetto da La sposa di Ade e al contest ‘Contest degli Ossimori [Multifandom&Originali]’ indetto da HigurashiShinko (presto inserirò i giudizi dei contest già valutati, come ho già detto sto pubblicando di volata).
I font utilizzati sono Highway to Heck (alternativo: Monotype Corsiva) per il titolo e Windsor Lt BT (alternativo: Cambria) per il testo.
Ho qualche altra storia da pubblicare e qualche altra quasi completa, ma non so ancora quando riuscirò a pubblicarle. Per il momento vi saluto, invitandovi come sempre a recensire. ^_^
syssy5

   
 
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