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Autore: LordDevis    23/01/2014    7 recensioni
Una campagna di Pathfinder ambientata nel mondo di Dark Souls con l'aggiunta delle splendide idee del master, che variano un po' l'ambientazione, con pg completamenti inventati da noi e alcuni dei png ripresi appunto dal gioco. Questa flashfic è uno spin off tratto da uno dei probabili finali della campagna, che ancora non abbiamo terminato. Quindi tutti gli avvenimenti che leggerete saranno solo frutto della mia immaginazione, mentre i compagni del protagonista sono i pg delle persone con cui sto giocando. Buona lettura e spero tanto che vi piaccia!
Lord Devis
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome è Kai, ultimo dei Paladini di Gwynevere e unico sopravvissuto della spedizione.
Un tempo venivo chiamato Ammazzascheletri, Accecadraghi...ma niente di tutto ciò è rimasto, se non polvere e cenere nel mio cuore.
Combattei al fianco di eroi valorosi, amici leali, uomini sinceri il cui coraggio e sacrificio non sono altro che fiochi ricordi nella mia mente, ricordi che svaniscono ogni giorno di più.
E di ciò me ne pento.
Imploro il vostro perdono, amici miei, la maledetta essenza della spada che porto ora nelle mie mani mi sta corrodendo.
Ma meritate un ultimo saluto, un ultimo elogio.
Ricordo uno scudo, un baluardo contro le selvagge cariche dei demoni e dei morti, sempre pronto ad alzarsi in nostra difesa.
Ricordo due lame rapide come rapida è la discesa del fulmine sul suolo, lame vigliacche, ma che mi hanno salvato fin troppe volte.
Ricordo una spada, una grande spada brandita da un uomo che cavalcava un mostro. Un uomo che era pronto a gettarsi nell'Abisso per me.
Ricordo una logora tunica, indossata da un traditore, da un malvagio, ma onore a lui, che ha seminato terrore nelle orde demoniache.
Ricordo poi la voce di un uomo che cantava di eroi e che ci faceva sentire tali. Non capii allora che il vero eroe fosse lui.
Insieme varcammo la soglia delle tenebre, invademmo il regno dei dannati e spargemmo la luce in gran parte di quel luogo.
Già, la luce, era quello il nostro scopo, la nostra missione, il nostro sogno. Illuminare le tenebre. Ma in questo mondo non esistono favole che finiscono bene.
E infatti fallimmo. I miei compagni perirono contro quei dei maledetti, quei re prosciugati dall'Abisso e che più nulla di umano hanno nell'anima.
È strano pensare come proprio questa spada, questa maledetta lama che odio e che riempie le mie giornate, questa voce diabolica che mi sussurra e mi deride, sia stata la mia salvezza, la mia sola salvezza.
Giurai a una donna bella come l'alba che l'avrei brandita, giurai a una donna luminosa come il sole che l'avrei usata per lei, giurai a una donna morta, la donna che amo tutt'ora, che avrei creato quel luogo di luce che tanto sognava.
Ma, miseramente, ho fallito. Ho permesso ai demoni di riempire le loro fila con i miei compagni.
O forse no.
Forse c'è ancora una possibilità. Non ho il coraggio di pensare alle donne a cui ho fatto i giuramenti, alle persone con cui ho condiviso tutto, se mi arrendo così. Voglio preservare quel poco che resta del mio onore, affinché possa raggiungere mia moglie e mia figlia a testa alta, sapendo di aver fatto tutto ciò che era nelle mie mortali capacità.
Putridi alfieri di vergognosi dei corrotti, avrete ciò che meritate.

  
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