Personaggi: Tony, Loki.
Prompt: Molte sono le cose che si getterebbero via se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere.
Lanciata da: Claudia De Sessa.

Tony avanzò lungo la pedana, pezzi di soffitto misto a intonaco e metallo erano sparsi lungo la superficie del luogo. Si sporse verso l'oceano sottostante, infilò la mano in tasca prendendo una busta di carta e strinse il pugno sentendo il reattore ARC all'interno; accentuò la presa facendo ondeggiare la mano.

Si massaggiò le tempie, sospirò sonoramente socchiudendo gli occhi contornati da occhiaie spesse due dita; le guance erano incavate facendo risaltare l'accenno di barba incolta, i corti capelli castani erano scompigliati e alcuni lividi spiccavano sulla pelle abbronzata.
“Sembri ridotto pessimamente” disse la voce di Loki.
Tony alzò il capo piegandolo di lato, inarcò un sopracciglio e strinse le labbra arricciandole.
“Il cervo che dice cornuto all'umano” rispose, ironico.
Loki arricciò le sopracciglia verso l'alto, girò attorno al tavolo e si poggiò con la schiena allo spigolo di un secondo tavolino.
“Non sembri sorpreso di vedermi”.
Tony si rizzò, piegò la schiena all'indietro facendola aderire allo schienale e scrollò le spalle.
“Non dormo da quasi una settimana, ho appena finito un pacco di caffè da cinquecento grammi, sono a digiuno e faccio sogni brillanti di verde da quando ti abbiamo preso a calci con tutto il tuo esercito. Scusa se la tua visita non mi coglie esattamente di sorpresa”.
Sogghignò, allargò le braccia e batté le mani tra loro facendo strofinare la superficie metallica del bracciale al polso destro contro quella del bracciale al polso sinistro.
“Se vuoi facciamo un secondo ciak e io mi fingo terrorizzato”.
Loki si piegò in avanti di scatto, sgranò gli occhi verdi e gli afferrò il volto con una mano; mostrò i denti ringhiando e accentuò la presa fino a sentire le ossa della mandibola di Tony sotto le dita.
“Tu credi che quel tuo cerchio di luce possa proteggerti dalla mia ira?” ringhiò.
Tony deglutì, sentì l'aria bloccarglisi nella trachea e annaspò spingendo il mento verso l'alto; gli occhi castano scuro erano dilatati e ingrossò le narici inspirando profondamente. Loki allungò l'altra mano, sfiorò con il dito la maglia di Tony facendola aderire al petto dell'uomo; la luce ovattata del reattore filtrò attraverso il tessuto.
“Prima o poi te ne libererai, mortale” sibilò Loki.
Allentò la presa, sogghignò scoprendo i denti.
“E allora avrò la mia, di vendetta” sussurrò.

Tony guardò la busta, osservò l'oceano e sogghignò.
< Molte sono le cose che si getterebbero via > pensò.
Infilò la busta in tasca, vi mise le mani e si voltò camminando verso il camioncino. Alzò il capo, sorrise verso FerroVecchio e aprì la portiera entrando nella macchina.
< Se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere > si disse.
Fece girare le chiavi nella toppa, mise in moto e si tolse gli occhiali da sole.
< Possono togliermi la casa, o tutti i miei giocattoli; ma c'è una cosa che nessuno potrà mai togliermi >.
Partì, sogghignò e alzò il capo guardando avanti.
“Io sono Iron Man” sussurrò.