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Autore: lalla1313    23/01/2014    1 recensioni
"C'è odore di sangue"
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“C'è odore di sangue.”
Questa era stata la prima cosa che pensai quando aprii gli occhi.
Non sapevo dov'ero, vedevo solo buio e nient'altro ma era stato quando sentii quell'odore che decisi di alzarmi.
Ero seduta su qualcosa di molto scomodo e duro, se non sbaglio e mi sembrò di scovare molte cose: sentivo odore di terra e sabbia, il venticello e cose immaginabili, ad esempio il camminare lento di un qualche insetto.
Forse perché c'era un silenzio tombale o forse semplicemente avevo le allucinazioni.
Mi ricordai proprio in quel momento che mia madre mi stava aspettando per il raccolto quando vidi qualche raggio infiltrare da un buco.  Perfetto, ero in una abitazione.
Stanca di star ferma nello stesso posto decisi di scendere e dirigermi verso quello che io credevo fosse la porta.
Stavo camminando ma ad un certo punto sentii del liquido sotto i miei piedi. 
E fu allora che capii da dove veniva quell'odore e, al rallentatore posi lo sguardo verso il basso e vidi una grandissima pozza di sangue. Mi resi conto che la stanza a dir la verità era piena di sangue e, con grande orrore colava sulle pareti ed erano presenti anche delle impronte di mani.
Avevo paura, non sapevo cosa fare e indietreggiai per avere una buona visuale di quelle macchie scarlatte ma inciampai su qualcosa. Presi un bel respiro, mi girai per vedere un po' la situazione ed emisi un urlo: c'era una testa vicino al mio fianco sinistro.
Ero così occupata a guardare quello spettacolo raccapricciante che dopo un po' mi accorsi che intorno alla bocca avevo quel liquido protagonista.  "No, no,no!” pensai subito.
Decisi di correre verso la porta, pur di scappare da quell'incubo.
L'aprii e vidi il sole splendere verso ovest e, tutta felice misi il piede al di fuori della casetta: non riuscivo a proseguire.
Cercai invano di provarci ma dietro di me sentii una voce:
“Mi dispiace dolcezza ma non puoi uscire”.
Mi girai di scatto e, credendo che avrei visto un uomo scorsi invece una figura femminile la quale era accanto al mio “letto”.
“Oh mio dio da dove sbuchi?Chi sei?Stai lontana da me!".

Il soggetto non mostrò di avere capito il messaggio anzi si mise a ridere.
“Beh, dolcezza, io sono una strega.”.
E, dopo aver detto questo, si avvicinò lentamente verso di me.
Era una bella donna, su questo non ci piove. Le sue lunghe treccine decorate le incorniciavano il viso, i suoi occhi sembravano una notte senza stelle e la sua pelle scura era gran parte ricoperta di segni e disegni strani.Aveva un bellissimo sorriso e rimasi sorpresa nel sapere che i suoi denti erano bianchi. Ero abituata a vestirmi in modo leggero, per questo mi chiesi perché indossava un vestito lungo che, a parer mio sembrava pesante. Le braccia erano piene di bracciali ma sulla mano destra vidi un oggetto e, a vederlo credetti subito che fosse qualcosa di sinistro.
“Cos'hai in mano? É stregoneria nera?”.
“è un libro, dolcezza, di incantesimi se devo essere precisa. Per tutta la notte non hai fatto altro che bere sangue da quella gente – fece segno disgustata verso i cadavere – e, dolcezza, la prossima volta fallo con più delicatezza”.
“Co-cosa? Non capisco”.
“Sei una vampira, la mia vampira visto che ti ho trovata a provare a uccidere la tua famigliola”.
“Come? La mia famiglia?”.
“Sì, dolcezza, dovevi vedere quanta paura avevano, soprattutto tua madre. Ah, quanto disgusto provava per te!”.
A quelle parole le lacrime scesero, pensando alla scena che mi aveva raccontato quell'estranea.
“Fortuna che c'ero io e, per ringraziarmi sarai la mia schiava vampira”.
“S-schiava?Ma che stai dicendo?”.
La strega mostrò un ghigno che mi fece venire i brividi e scoprii in un millesimo di secondo che avevo davanti a me una persona con delle brutte intenzioni.
“Dolcezza, basta domande. Credo che sia arrivato il momento per mostrarti che qui comando io”.
E, dicendo parole strane, mi inginocchiai per il tanto dolore che sentivo in tutte le parti del corpo e da lì il mio incubo ebbe inizio.

 

  
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