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Autore: annies    23/01/2014    2 recensioni
«E io sono Harry Styles, supervisore di articoli e stagisti, quindi, tuo superiore».
Il modo pungente in cui pronuncia la parola "superiore" fa rimangiare tutti i pensieri carini che Kara aveva avuto su di lui fino a dieci minuti prima e le fa assumere un'espressione contrita; la stessa che Zayn odia, la stessa che sua madre fa fatica a sopportare e la stessa che mette su quando non le piace qualcuno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hey now, call it a spliff because
I know that you will
oh you bite your friends like chocolate

1.

Kara sa prendersi le proprie responsabilità. Dopotutto, ha pur sempre diciannove anni, una Kelly che ha comprato con soldi del suo diciottesimo compleanno - e con quelli raccimolati in anni e anni di lavoro al bar sotto casa -, un paio di tacchi con cui può pure correre per quanto sono comodi e gli occhiali da sole. Certo, che poi gli occhiali da sole li abbia messi per nascondere le tremende occhiaie causate da ansia e stress pre colloquio l'ha detto soltanto ad Ali, e adesso, stretta in un paio di jeans un po' troppo skinny e con una pelliccia sintetica addosso che le fa decisamente troppo caldo, avrebbe voluto urlarlo a tutto il mondo che sì, è davvero stressata e sì, pensa davvero di non farcela perché così magari quella stupida signorina alla reception la finirebbe di picchiettare le unghie lunghe sul Macbook e l'uomo bizzarro accanto a lei di fare quello strano rumore con la bocca. 
Insomma, è così tanto sbagliato pretendere un po' di sano silenzio? Beh, Kara non è la persona adatta a rimproverare le persone rumorose, dato che tutti con lei, dopo un po', in qualche modo diventano pazzi. Anche Zayn, che la ama ed è la persona più paziente del mondo.
Certo, essere nervosi ci sta, ma esserlo così tanto non è poi così umano, se si considera checomunque l'hanno contattata e che comunque resta sempre una bella soddisfazione: i suoi mille articoli hanno funzionato, e dopo tre mesi, una segretaria - probabilmente la stessa fastidiosa con le unghie laccate - di Interview Magazine l'ha contattata per dirla che , Miss Blanche aveva preso in considerazione l'idea di assumerla come stagista. A tempo indeterminato. 
Ma stagista va comunque bene, perché avrebbe lavorato nel giornale più in di Londra e perché avrebbe avuto la possibilità di andare alle feste spaziali - o almeno, così dicevano Minnie e Louis - al Limelight, un giorno.
«Signorina Wright?» la fastidiosissima segretaria la risveglia improvvisamente dal suo groviglio di pensieri e «si, sono io!» esclama, alzandosi e fingendo un sorriso disinteressato.
In realtà sotto quel disinteresse ci sono le notti passate a piangere in modo nevrotico accanto a Zayn che ha un maledetto sonno ma la stringe perché sa che Kara, soffre di ansia e senza i suoi baci e la camomilla non riesce a dormire; ci sono le pagine di tutti i numeri di Interview che colleziona strappate e ricomposte malamente con lo scotch; ci sono gli occhi contenti di sua madre, di Minnie e di Ali - e sì, in fondo un po' anche di Louis - e lo sguardo fiero di suo padre. 
Questo però, la segretaria non può saperlo, e infatti comincia a masticare infastidita una chewingum alla fragola, in attesa che la "signorina Wright" la seguisse.
«Questo è l'ascensore che porta al tuo piano, che è il piano delle stagiste e di chi si occupa degli affari, delle modelle e di revisionare gli articoli».
La segretaria, che Kara scopre chiamarsi Juli, banale e abbastanza scontato, le sta elencando tutto quello che deve e non deve fare una volta iniziato a lavorare: avrebbe dovuto rispondere a tutte le telefonate per poi passarle gentilmente alla linea 4, avrebbe dovuto fare l'inventario dei vestiti utilizzati per i servizi fotografici, portare la colazione ogni mattina alle nove spaccate - un croissant caldo e un caffè forte con una spolverata di cacao - a Miss Blanche, senza farsi vedere né sentire da quest'ultima e rispondere solo "sì" o "no" se interpellata da qualcuno.
Dopotutto non è affatto difficile - o almeno, così Kara pensa - e magari avrà anche la possibilità di vedere uno dei cappotti dell'ultima collezione di Chanel che adora. Certo, si dovrà svegliare come minimo due ore prima per cercare di non beccare la fila delle otto da Costa, dovrà scegliere accuratamente il tacco e la borsa da abbinare - cercando di non sembrare una barbona - e sicuramente avrebbe visto Zayn molto di meno rispetto al solito, ma almeno ha scelto di fare una cosa che le piace.
«Se cominci così, non ti metti affatto sotto una buona luce» borbotta Juli, camminando - o forse, ondeggiando? - davanti a lei. 
Le mostra i diciotto bagni del piano, le quattro macchinette del caffè che «diventeranno presto le tue migliori amiche!», la porta fino ad una porta bianca, un po' nascosta rispetto alle altre stanze e bussa.
«Edward, caro, sei libero?» starnazza Juli, e quando la porta bianca si apre, facendo apparire un ragazzo alto più di un metro e ottanta, dei meravigliosi ricci castani e una camicia candida abbottonata a tutto punto, Kara crede di stare sognando. E, nonostante l'espressione corrucciata, anche evidentemente scocciata e infastidita, lei ci sta perdendo le penne dietro a quegli occhi limpidi.
«Sai che la mia porta non è mai chiusa. Evidentemente stavo facendo qualcosa, per tenerla com'era, non credi Theresa?» domanda il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli e concedendo un'occhiata solo dopo una manciata di minuti, a Kara, che deve avere proprio uno sguardo interdetto «E questa chi è?».
«Kara Wright, la nuova...» tenta di dire Kara, gesticolando vorticosamente. Tuttavia viene bloccata dopo neanche un secondo proprio da "Edward" «Theresa, sei sicura che sia quella giusta?».
Theresa? Eppure Kara è sicura di aver sentito pronunciare alla fastidiosa segretaria un «sono Juli Halliwell» con la massima sicurezza! E poi, che diavolo vuol dire "quella giusta"? Non è mica una persona su cui avere dei dubbi, lei! E okay che è alta solo un metro e sessanta, che magari le sue scarpe non sono proprio autentiche Jeffrey Campbell e che magari la sua taglia non è la 00 ma se Miss Blanche l'ha preferita a tante altre vuol dire che qualcosa in quella testa c'è e funziona bene!
«Sono Kara Wright, e credo che tu non mi possa giudicare solo attraverso uno sguardo» sorride la bruna, inclinando il capo e guardandolo dall'alto al basso. Chi è lui per dire che Kara non è in grado di fare qualsiasi cosa? Che ne sa lui delle sue notti in bianco a studiare parola per parola milioni di articoli? Che ne sa lui del suo corso di giornalismo e del suo diploma col massimo dei voti? Niente.
«E io sono Harry Styles, supervisore di articoli e stagisti, quindi, tuo superiore».
Il modo pungente in cui pronuncia la parola "superiore" fa rimangiare tutti i pensieri carini che Kara aveva avuto su di lui fino a dieci minuti prima e le fa assumere un'espressione contrita; la stessa che Zayn odia, la stessa che sua madre fa fatica a sopportare e la stessa che mette su quando non le piace qualcuno. 
Ed Harry Styles - o Edward, qualunque sia il suo vero nome - non le piace proprio per niente.
 
 




Non mi dilungo più di tanto perché devo andare a cena fuori! 
Nuova fan fiction che avrà soltanto 10 capitoli. Sarà quindi una fan fiction breve e vi avviso già che né Kara né Harry saranno due personaggi particolarmente facili. Per il nome del giornale e un po' l'ambient ho preso ispirazione da The Carrie Diaries. 
Vi mando un abbraccio e vi lascio con una foto della mia Kara,
Ari

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