Crossover
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Autore: Dark00    07/06/2008    1 recensioni
In viaggio verso Ovest il gruppo di Sanzo viene costretto ad unirsi ad un oscuro personaggio, Dark Schneider, il quale li accompagnerà durante la ricerca dei sutra dell'origine celeste. Perchè i Sanbutsushin hanno deciso di affiancare lo stregone al già strampalato gruppo di Sanzo? E soprattutto come si potrà fa fronte al sempre più imminenete risveglio di Gyuma-o? Lo scoprirete leggendo questa mio crossover tra Saiyuki, Bastard!! e Evangelion.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 8

Capitolo 8


I tre draghi volanti atterrarono proprio davanti alla jeep, che fu costretta ad inchiodare bruscamente. Solo due dei mitologici animali portavano un cavaliere, il terzo si era limitato a seguire gli altri. Un malconcio Dokugakuji scivolò giù dal dorso di una delle bestie, lasciando non poche tracce di sangue sulle bianche scaglie della creatura, che aveva iniziato ad annusarlo ed a leccargli affettuosamente la faccia. Gojyo saltò subito giù dalla vettura, per correre in soccorso del fratello, accanto al quale si era già accovacciata Yaone. Gli stava facendo bere qualcosa da una borraccia di pelle: un liquido verde, come si vedeva chiaramente dalle gocce che scorrevano sulle guance dell’abile spadaccino, incapace di trangugiarlo tutto.

“Cerca di berne più che puoi, ti farà stare subito meglio. Fatti forza, li abbiamo trovati.”

“Che diavolo ti è successo Doku? Su, dai, apri gli occhi!”

Quando Dokugakuji reagì alle parole del fratello un piccolo crocchio gli si era formato intorno. Cercò di mettersi a sedere, sostenuto dal Kappa ,visibilmente preoccupato: sebbene si fossero più volte scontrati, il legame di sangue non poteva certo esser trascurato in una situazione simile. Fu Yaone a prender la parola, lasciando così al compagno la possibilità di riprendersi.

“E’ successa una cosa terribile. Gyuma-Oh è stato risvegliato. Gyoku-Menkoshu lo tiene sotto il proprio controllo, ed ha già distrutto buona parte dei sotterranei del castello, nel cercare di risalire in superficie. Non sembra più lei, è come impazzita.”

“Cosa intendi per impazzita?”, chiese, sempre più preoccupato e furente Dark Schneider.

“Se ne sta su una spalla di quella mostruosità ripetendo come una nenia: IL MIO DOLCE MARITO, FINALMENTE. FINALMENTE SI E’ RISVEGLIATO, ORA LA MALEDETTA MORIRA’.”

“Non hai capito niente, stupida. Lei non centra nulla. Non lo sta controllando. Il suo dolce maritino è morto, non ha più una volontà propria.”

“Tu chi sei, come ti permetti di parlarle così?”, interruppe Dokugakuji, ancora debole, ma notevolmente rinvigorito dalla pozione fattagli bere.

“Lascia perdere Doku, è un amico.”, cercò di tranquillizzarlo il fratello.

“Dipende.- schernì lo stregone- Non siete voi quelli che tanto si sono adoperati al risveglio di Gyuma-Oh? Perché non ne siete contenti? In fondo avete ottenuto quello che volevate, peccato che ora la vostra arma vi si rivolterà contro.”

“Non permetterti più di parlarci così! Chi sei per giudicarci? Tutto quello che abbiamo fatto è stato unicamente per Kou, non certo per svegliare quella cosa.”

“Bel modo di sbarazzarsi delle proprie responsabilità, complim…”

BANG!

L’assordante rumore dello sparo della Shureju riportò il silenzio, interrotto subito dopo dalla voce rabbiosa di Sanzo, che insistentemente stava toccandosi il sutra che portava sulle spalle.

“State zitti. Siamo nei guai fino al collo e pensate solo a litigare. Stupidi!! …. Come avete fatto a riportarlo in vita senza il mio sutra? Non è possibile fare una cosa del genere senza aver radunato tutti e cinque i sutra dell’origine celeste.”, rivolto a Yaone.

“In realtà pensavamo ne sarebbero bastati due, ma sbagliavamo. Come ha appena detto servivano tutti e cinque. Siamo stati in grado di radunare solo tre dei cinque sutra, ma , purtroppo,……. il dottor Nee, con la partecipazione della sola Gyoku-Menkoshu e pochi altri scienziati, stava portando avanti da alcuni anni un piano parallelo per il risveglio, senza bisogno dei sutra.”.

A quelle parole Dark Schneider si accigliò, e Sanzo, che non si fece sfuggire quel cambiamento di espressione, gli sparò un proiettile in piena faccia. Un’abbagliante luce arancione esplose, determinando una parete costituita di luminosi esagoni concentrici proprio tra la fronte dello stregone e il proiettile, che per alcuni secondi restò sospeso a mezz’aria.

“Pare che sia migliorato dopo la connessione…”, mormorò tra lo stupore generale.

“Sembra che tu sappia molto più di quanto non ci abbia già detto. Non è più il tempo dei segreti, dicci tutto quello che sai, altrimenti ti ammazzo!”, gridò Sanzo, sebbene si rendesse conto di quanto fosse ridicola la sua minaccia.

“Ma chi è questo, Gojyo?”. Il tono di Dokugakuji si stava facendo sempre più fermo.

“Dice di esser un stregone, ed effettivamente non ci ha mai dato motivo di dubitarne.”

Si inserì anche Goku, che era stato zitto troppo a lungo: “E’ la stessa magia che usava per proteggersi dalla pioggia, non è vero Dark?”

“Questa non è una magia, è qualcosa di molto diverso – tornando a guardare la signorina Yaone – Mi scusi, ma ho bisogno di conoscere altri particolari, prima di esporre quello che già so. Per caso sapete…”

“Non sappiamo nulla, hanno fatto tutto da soli. Sappiamo solo che gli scienziati coinvolti sono stati tutti uccisi prima del risveglio,tutti eccetto il dottor Nee…”

“Non sapete nulla del suo passato, vero?”

“No, nulla.”

“Sarà meglio partire, vi spiegherò tutto mentre saremo in volo. Sbrighiamoci.”

Yaone guardò dubbiosa il suo compagno, che disse, ormai ripresosi del tutto:

“Purtroppo non abbiamo abbastanza draghi. Ciascuno può portare solo due persone, lei non era nei nostri programmi, signor..”

“Dark Schneider. Voi montate su quegli animali, io vi seguirò. Andate alla massima velocità, non tempo da perdere. In quanto saremo al castello?”

“Circa un’ora, un’ora e mezzo.”, rispose dubbioso ed incredulo.

“Perfetto.”

Gojyo ed il fratello montarono sul bianco drago in precedenza controllato da Dokugakuji, Yaone ed Hakkai su una bestia verde, leggermente più piccola, mentre a Goku ed a Sanzo fu riservato un irrequieto drago nero, dalle cui labbra colavano gocce di veleno violaceo.

Goku stava per aprire la bocca, quando, ancor prima che emettesse un suono, il bonzo lo colpì con l’harisen.

“Questo è per qualunque cosa volessi dire, non abbiamo tempo da perdere, ora!”.



“WA KUO, IL VOLO IN CIELO. LEY VUN!” cantilenò lo stregone, staccandosi da terra e precedendo gli altri, che dovettero lanciare a briglia sciolta le proprie cavalcature alate per raggiungerlo.


A qualche centinaio di metri da terra, mentre fendevano l’aria a folle velocità. Afferrò il cellulare e rapidamente inviò un messaggio a Misato: “INVIATE L’EVA -03, EQUIPAGGIAMENTO TIPO F+. CERCATE DI FARE IL PIÙ PRESTO POSSIBILE.”

Solo il rumore del vento era comprensibile, ma una voce rimbombò nella testa dei presenti.

“Vi spiegherò tutto quello che so in questo modo. Non ho voglia di mettermi ad urlare, col rischio che poi non capiate nulla. E non vi permetterò di fare domande finché non avrò finito. Sappiate fin da ora che la Nerv è impelagata nelle più torbide vicende del pianeta da quindici anni e più. Compreso anche il grande cataclisma. Questa non è la prima minaccia di distruzione che il pianeta deve affrontare. Già poco più di due anni fa creature, presumibilmente aliene, chiamate Angeli o Messaggeri, attaccarono il pianeta, anche se stare a spiegare tutto sarebbe troppo complicato. Per contrastare gli attacchi degli angeli furono sviluppati dei giganteschi umanoidi, gli Evangelion, creati ad immagine e somiglianza del primo angelo trovato al polo sud diciassette anni fa, il giorno del cataclisma. La minaccia degli angeli fu bene o male sventata, e tutto fu messo a tacere con metodi più o meno ortodossi. Fatto sta che nessuno di voi ha mai sentito parlare di ciò, immagino, e questo è stato solo un bene. Diverse unità Eva furono progettate e realizzate, come potete immaginare con spese enormi. Unico limite degli Eva è l’autonomia. Tutti sono dotati di una batteria interna che in modalità risparmio energetico dura al massimo cinque minuti. In combattimento meno di uno. Per ovviare alla scomodità dell’enorme cavo di alimentazione, un gruppo di biometafisici cercò un modo per garantire autonomia illimitata agli Eva, tornando ancora una volta a studiare e tormentare il primo angelo. Quello che ne uscì fu denominato Unità o motore S^2, una mera imitazione del cuore vitale dei Messaggeri. La prima unità su cui fu sperimentato era la 04, al cui staff di ricerca e sviluppo apparteneva anche il vostro caro dottor Nee. Lui ed il suo dannato pupazzetto. Quello che anche all’interno della stessa Nerv è stato presentato come un fallito esperimento di attivazione, che ha provocato la deflagrazione dell’intera base, è stato in realtà un modo per nascondere a tutti, se non alle più alte sfere il furto più pericoloso nella storia dell’umanità. Quel maledetto si era venduto alla vostra signora – a queste parole Dokugakuji cercò di ribattere, ma lui stesso non fu in grado di sentire la propria voce, che venne subito dispersa nell’aria – che non aveva mai avuto la certezza di riuscire ad impossessarsi di tutti e cinque i sutra. Ha trafugato, con l’aiuto di qualche centinaio di demoni l’unità S^2 e la tecnologia per applicarla al vostro fottuto Gyuma-Oh, facendo poi detonare l’intera base della Nerv. Sull’incidente è stata messa l’etichetta “FALLITO ESPERIMENTO DI ATTIVAZIONE. PROBLEMI NELL’UTILIZZO DELL’UNITA’ S^2”. Se davvero ci fossero stati problemi di questo tipo avremmo avuto un cataclisma almeno pari al Second Impact. Per questo la Nerv ha inviato me, per distruggere questa mostruosità che lei stessa ha contribuito a creare. ………..Ora fatemi pure delle domande, se ne avete……… cercherò di rispondervi.”

Fu Sanzo il primo ad interrompere quel rumoroso silenzio.

“Perché non ne ho saputo mai nulla? Cosa diavolo è passato nella testa dei Sanbutsu-Shin? Che senso ha avuto questo viaggio?”

Mai pensieri furono più amari e rabbiosi. La sola idea di esser stato preso in giro aveva mandato Sanzo su tutte le furie.

“In principio l’idea dei Sanbutsu-Shin, in accordo con la Nerv è stata quella di inviare voi, per impedire il risveglio di Gyuma-Oh, ma non ce l’avete fatta col tempo. Siete stati troppo lenti! Mi sono davvero sorpreso della vostra forza, probabilmente se non aveste perso tempo a scontrarvi con tutti questi sicari, - lanciando un’occhiataccia a Dokugakugi - od a fermarvi ogni volta che pioveva ce l’avreste fatta. Ma quando sono state registrate importanti reazioni energetiche, imputabili a tentativi di attivazione, l’autorità della Nerv ha superato quella dei vostri tre testoni, ed hanno deciso di inviare me.”, rivolgendosi a Dokugakuji, “siete stati solamente dei burattini, utilizzati per far perdere tempo a questi quattro, e coprire inconsapevolmente ciò che potrebbe esser il principio di un nuovo apocalisse. Sentitevene felici ed orgogliosi.”

“Vuoi dire che avete combattuto degli alieni con dei robottoni giganti?”, esclamò mentalmente Gojyo.

“Un Eva non è esattamente un robot. Non siamo in un cartone animato. ……..Ecco, è più come una bambola, creata ad immagine e somiglianza del primo angelo. In se, altro non sarebbe che un fantoccio se poi non venisse riempita con un’anima umana.”

“Cosa!!? Che cosa avete fatto? Voi siete dei pazzi, fino a dove vi siete spinti?”

“Fino a dove questo stupido istinto chiamato sopravvivenza ha permesso ad i mortali esseri umani di andare.”

Si sarebbe aspettato a questo punto una particolare domanda, ma non giunse. Od erano troppo sconvolti, o non lo stavano ascoltando bene.

“Ma se il tempo era così limitato, perché farci viaggiare via terra? – pensò incredulo Hakkai, che ormai non sapeva più dove sbattere la testa. Tutto ciò fu troppo anche per lui. Questa gente si era sostituita a dio, senza che i veri déi si preoccupassero di impedirlo. – Non potevano dotarci di draghi volanti, o qualsiasi altra cosa?”

Un sorriso divertito si dipinse improvvisamente sul volto dello stregone, in continuazione sferzato dai suoi capelli, che al vento di quella quota si muovevano come i tentacoli di una argentea piovra.

“Questa è la parte più divertente. Il viaggio via terra è stata l’unica condizione posta dai Sanbutsu-Shin. Per ordine diretto di non so quale stramaledetta divinità, probabilmente un Bosatsu che si diverte a guardarvi, e che adesso si divertirà ancora di più. Sorridete amici, ai grandi déi. Siete in onda!”, pensò, provando una profonda sensazione di schifo.

Il silenzio scese funereo, tutti erano rimasti increduli a quella notizia: i loro sforzi, sacrifici e sofferenze erano stati solo il semplice divertimento di un telespettatore divino. Indescrivibili sentimenti si impadronirono dei cuori dei quattro viaggiatori. Mai fino a quel momento tutto ciò che avevano fatto finora gli era sembrato più inutile ed avvilente. Per la prima volta dall’inizio del viaggio, dagli occhi rossi di Gojyo, che reggeva le redini, iniziarono a scorrere grosse lacrime amare, disperse nell’aria dalla grande velocità cui stavano viaggiando.

Un attimo prima che la disperazione si impadronisse completamente dei viaggiatori, Goku, che mai prima d’ora aveva trovato tanto confortante il calore del corpo di Sanzo, alla cui schiena si stava stringendo con forza, senza però suscitare le ire del bonzo, pensò, attirando l’attenzione degli altri: “Non ha senso tutto ciò. Un nuovo nemico ci si pone davanti. Faremo come tutte le altre volte:lo affronteremo, e lo sconfiggeremo. Non lasciamoci abbattere così, altrimenti è già come dare la vittoria al nemico. Uniamo le nostre forze e combattiamo. Alla fine saremmo in nove a batterci. Ce la faremo anche questa volta. Abbiamo sempre combattuto al massimo, ci siamo impegnati, siamo diventati forti. Ora è giunto il momento di dimostrarlo.”

Queste fiduciose parole di Goku, rese ancor più strane dal fatto che non vi compariva alcun riferimento al cibo, riuscirono a riscaldare il gelo che era caduto su di loro. Hakkai e Yaone sorrisero insieme annuendo, Gojyo tirò su col naso e pensò: “Hai proprio ragione, e brava la stupida scimmia!”

“Scimmia a chi!!?”, replicò, questa volta con un grande sorriso, il piccolo demone.

Tutto ciò che uscì da Sanzo fu: “Tsk!”


Per brevi e piacevoli istanti Dark Schneider si sentì orgoglioso di appartenere a quel gruppo, così fiero e determinato, e gli sembrò inverosimile che egli stesso avesse disprezzato così tanto quei ragazzi.

Era stato proprio uno stupido, quattrocento anni di vita non gli avevano insegnato proprio nulla. Rivolse un sorriso a Goku, il demone che tanto gli aveva ricordato suo figlio, e che tanto aveva fatto soffrire, il quale, abbracciato a Sanzo, ricambiò felice.

In lontananza iniziò a formarsi l’oscura figura del castello, ed un pensiero nacque nella mente dello stregone, pensiero che evitò accuratamente di trasmettere agli altri .Due uomini e sette demoni. Anche se lo stregone più potente dell’universo si fosse scatenato non ci sarebbe stato nulla da fare. Sarebbe stato impossibile in quelle condizioni sconfiggere un dio.


Sperò con tutto il cuore che Misato si sbrigasse.



Una volta arrivati in prossimità del castello le parole gli morirono in gola.

  
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