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Autore: July 99    24/01/2014    2 recensioni
Era solo una bambina quando lui decise di andarsene.
Solo una promessa come compromesso in una vita in cui lui non ci sarebbe stato.
"fra vent'anni ci ritroveremo al bar sulla via principale e ordineremo una brioche e un caffè"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi trovavo in quel bar da circa dieci minuti eppure non era ancora arrivato. Era in ritardo, dovevamo trovarci al tavolo nell'angolo del bar della via principale.

Il bar era affollato a causa dei turisti alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti e dagli abitanti ormai fin troppo abituati a venir in quel luogo per poterlo abbandonare. Il campanellino continuava a suonare e indicava che altre persone erano entrate a far parte di un luogo di cui non avrebbero più potuto fare a meno. Tra tutte quelle persone lui non c'era e cominciavo ad irritarmi.

Mi guardai intorno anche se conoscevo ogni singolo particolare di quelle pareti. Cominciai così a guardare uno a uno ogni singolo volto delle persone e cercai di indovinare come si sentivano e altri particolari della loro vita. Una donna aveva una macchina fotografica al collo e dedussi che probabilmente era una turista. Scrutai tutti i volti ma anche quel passatempo finì per stufarmi.

Il rumore delle chiacchiere dei clienti cominciò a farsi più alto e irritante e le parole risuonavano come eco nelle mie orecchie.

Il cameriere arrivò al mio tavolo e mi chiese cosa volevo ordinare. Il suo tono di voce era sbrigativo e disinteressato come se della mia risposta non potesse fregargli di meno.

Ordinai un caffè e una brioche perché erano le prime cose che mi erano venute in mente.

Quell'ordinazione mi ricordò il motivo per cui ero lì.

Il motivo per cui lui se ne era andato.

Ero solo un a bambina di cinque anni quando lui decise di partire per l'America. Aveva detto che doveva andarsene per cercare un nuovo lavoro. Avevo solo cinque anni ma non ero stupida e sapevo che non era il lavoro la vera causa del suo addio ma qualcosa si più oscuro che mi avrebbe fatto molto più male. Solo una cosa mi promise:

 

Fra vent'anni ci incontreremo al bar sulla via principale e prenderemo un caffè e una brioche.”

 

Questo era il suo compromesso per una vita in cui lui non ci sarebbe stato. Poi si voltò e io non lo vidi più.

Passai ogni giorno a ripetermi quella promessa per non dimenticarla e lascia che ogni parola si incatenasse alla mia mente seppi ogni parola di quella promessa come i preti sanno ogni parola del vangelo.

Quando quella mattina mi svegliai, però, non volevo andare in quel bar per paura di dover affrontare la realtà. Avevo paura che dopo vent'anni lui non sarebbe venuto. E ogni singola fiamma di speranza si spense sotto il getto freddo della cruda verità.

I miei pensieri furono interrotti dal piatto appoggiato frettolosamente dal cameriere che poi scomparì tra le altre persone.

Notai solo dopo qualche minuto il foglietto appoggiato sul tavolo:

L'ordinazione è stata offerta dal signore in piedi sulla porta”

Non riuscii a finire di leggere il biglietto perché ero già all'ingresso del bar e lo vidi.

Il cuore perse un battito quando riconobbe i riccioli di quel castano scuro che avevo sognato ogni notte. Le parole mi uscirono di getto e soffocate da qualche singhiozzo. Le lacrime iniziarono a scendere per il mio viso come piccole cascate da cui poi compare un arcobaleno. E l'arcobaleno ce lo avevo nel sorriso che si era formato sulle mie labbra. Papà. Quando si voltò nella mia direzione si paralizzò. Gli andai incontro e con mio stupore mi riconobbe all'istante. Dopo vent'anni si ricordava ancora di me. Ci abbracciammo e ci sedemmo al nostro tavolo. Parlammo perché come dicono la vita va vissuta per essere raccontata e noi avevamo vent'anni di cui parlare. 

   
 
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