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Autore: Dragasi    24/01/2014    3 recensioni
Grinlond è la guardia del corpo e migliore amico del principe Thorin prima che la disgrazia cada sul regno di Erebor, ma nemmeno la venuta del drago Smaug riuscirà a scalfire la fedeltà per il suo signore.
Causa smarrimento appunti l'aggiornamento della storia è rimandato a data da definirsi
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balin, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Dwarves’  Songs

1. Asce naniche e frecce orchesche

Alti soffitti che sparivano nell'oscurità, colonne imponenti con capitelli finemente scolpiti, vaste sale decorate con ornamenti d'oro, ponti sospesi su abissi senza fine, il fuoco delle fornaci che illuminava le sale più remote e le torce dei nani che illuminavano con la loro fioca luce le gallerie delle miniere.
Questa era Erebor, la grande città dei nani, il più grande regno della Terra di Mezzo, ed era la mia patria, la mia città.
Sono nato nel 2747 della Terza Era e ho sempre vissuto a Erebor prima che la rovina cadesse sul reame della Montagna Solitaria.
- Grinlond ti ho trovato finalmente! - una voce familiare alle mie spalle mi fece voltare.
Un lieve inchino tenendo la mano sinistra appoggiata sul manico dell'ascia che tenevo al fianco e dissi:- Mio signore, perdonatemi, ero venuto fuori a osservare Dale -
- Non scusarti, non ce n'è bisogno amico mio. Sono venuto a cercarti per dirti che mio nonno mi ha incaricato di andare a Dale per invitare il governatore a un banchetto nelle nostre sale, per festeggiare un altro anno della nostra alleanza - Thorin guardò Dale in lontananza e chiese:- Quando dovremo partire secondo te? - 
- Se per voi non è un problema io direi all'alba, mio signore. In questo modo arriveremo prima di mezzodì -
- Va bene. Seguirò il tuo consiglio. Sei al mio servizio da cinque anni ormai e non mi hai mai deluso - 
- Faccio solo il mio dovere, mio signore - risposi con un mezzo sorriso indirizzato a colui che non era solo il mio principe e padrone, ma era anche il mio migliore amico. 

Avevo appena diciassette anni quando parlai per la prima volta con Thorin, e lui giusto uno di più. 
Ero il più giovane membro della Guardia Reale e tutto il corpo stava scortando fuori dalle mura di Erebor, verso ovest, il Re e la sua famiglia. Io ero a metà della carovana e affianco a me c'era Thorin. Camminai in silenzio a lungo e ascoltavo i discorsi della famiglia Reale che, perlopiù, trattavano di politica. A un certo punto sentì Thráin dire:- Dovremmo anche iniziare a cercare una fidanzata per te, Thorin. In fondo sei sempre l'erede al trono, devi dare una buona impressione - 
Io ridacchiai di nascosto. Pensare che qualcuno della mia età, ovvero appena un ragazzo, dovesse fidanzarsi mi faceva sorridere.
Credevo di aver riso di nascosto, ma Thorin mi aveva sentito. 
- Cos'hai da ridere, ragazzo? -
- Niente, mio signore. Perdonatemi sire, non volevo arrecarvi disturbo - risposi io imbarazzato e posando lo sguardo sulla punta dei miei stivali.
- Rispondimi. Sono il tuo sire. Perché ridevi? - il tono della sua voce era freddo e arrogante e ricordo che pensai che se non cambiava sarebbe stato un pessimo regnante.
- Trovavo insolito che un nano della vostra età debba fidanzarsi, mio signore, in fondo non abbiamo nemmeno vent'anni e  siamo solo dei ragazzi -
Lo vidi sorridere e mi rispose:- Hai ragione messer ... -
- Grinlond, mio signore - risposi io osando alzare lo sguardo.
- Vedo che anche tu sei molto giovane per far parte della Guardia Reale -
- Sono bravo con l'ascia, mio signore - risposi io sorridendo e accarezzando il manico di quella che tenevo appesa al fianco e indicando con un cenno quella che tenevo appesa dietro la schiena. 
- Non usi uno scudo? -
- Mi rallenta soltanto e i colpi li posso benissimo parare con le asce - 
- Mi piacerebbe vedere una dimostrazione pratica un giorno, messer Grinlond - disse lui sorridendo.
- Quando volete mio s... - ma non riuscii a finire la frase che un agghiacciante urlo di battaglia riecheggiò in tutta la valle.
Mi armai subito prendendo in mano le mie due asce e vidi in lontananza un piccolo contingente di orchi venire verso di noi a spade sguainate.
Il nostro capitano iniziò a urlare ordini:- Gruppo Uno a formare l'avanguardia. Gruppo Due rimanga qui a protezione della famiglia Reale. Gruppo tre retroguardia - 
In pochi secondi eravamo tutti in posizione. Io ero del Gruppo Due e il capitano prima di lanciarsi alla carica mi disse:- Grinlond affido a te il comando di questa unità. La vita del Re è nelle tue mani -
Risposi senza la minima esitazione:- Può contare su di me, Capitano - 
Appena dissi l'ultima parola lui partì all'attacco con gli altri nani.
Urlai ai nani che in quel momento erano ai miei ordini:- Circondate la famiglia Reale, svelti! Tutti noi abbiamo giurato di proteggere il Re con la nostra vita, quindi saremo il loro scudo! Muoversi! -
Ci volle poco più di una manciata di secondi prima che tutta l'unità si mettesse in posizione. Io ero leggermente spostato a destra rispetto a Thorin. 
Osservammo in lontananza i nostri compagni combattere contro gli orchi, a terra si iniziavano a vedere i primi morti. 
Un piccolo gruppo di orchi riuscì a girare intorno ai nostri compagni e si diresse verso di noi correndo e urlando.
- In posizione! Azaghâl[1]!  - sbraitai io e tutto il mio piccolo contingente preparò le armi.
Dopo pochi attimi gli orchi ci raggiunsero e noi demmo un’altra dimostrazione della forza dei nani riuscendo a eliminare tutto il gruppetto di orchi rimanendo illesi.
– Feccia – sentii dire da qualcuno al mio fianco. Mi voltai e vidi Thorin con la sua ascia in mano e sporca di sangue.
Sbarrai gli occhi e dissi:– Sire vi prego di tornare insieme a vostro padre e a vostro nonno, non dovete combattere! –
– E perdermi il divertimento? Non scherziamo! – rispose lui in tono allegro.
Proprio mentre stavo per ribattere vidi un orco, a non più di un centinaio di piedi di distanza, scoccare una freccia in direzione di Thorin. Senza dire niente e in modo molto poco elegante lo buttai a terra e appena lui cadde con la faccia sull’erba della valle la freccia dell’orco penetrò nella mia spalla destra.
Un grido di dolore mi sfuggì dalla bocca e caddi in ginocchio stringendomi la spalla con una mano. Dalla spalla iniziò a propagarsi un dolore sordo lungo tutto il braccio destro.
– Rukhs[2]! – esclamai disgustato sputando per terra. Vidi che l’orco arciere era alle prese con due miei compagni che lo fecero fuori in pochi colpi d’ascia.
Thorin si alzò da terra e si voltò verso di me iniziando a sbraitare:– Come ti sei permesso?! – ma appena vide la freccia piantata nella mia spalla il suo sguardo cambiò all’improvviso e si mise al mio fianco sorreggendomi con un braccio.
– Mi hai salvato la vita messer Grinlond, sono in debito con te –
– No, mio signore. Quella freccia vi avrebbe solamente ferito e io ho fatto solo il mio dovere –
Impugnai la freccia per cercare di toglierla dalla spalla, ma la grande mana tozza di Thorin mi fermò:– Aspetta di farla vedere a un guaritore –
Annuii e tirai di nuovo giù la mano.
Poco dopo ci raggiunsero i miei compagni, il capitano chiese subito al Re:– Maestà state bene? – nella voce una sincera nota di preoccupazione.
– Sì, Capitano. Non preoccupatevi, anche mio figlio e mio nipote sono illesi –
A quel punto Thorin si intromise rivolgendosi al mio capitano:– Io devo la vita a messer Grinlond, Capitano. Vi prego di avere il massimo riguardo per lui –
Il Capitano buttò un occhio su di me e mi vide a terra con la spalla sanguinante:– Per la barba di Durin! Grinlond riesci a camminare? Ti portiamo immediatamente dai guaritori –
– Certo che riesco a camminare, quello stramaledetto orco mi ha preso la spalla mirando al principe Thorin. Dovrebbero evitare di usare gli archi, rischiano di farsi male da soli –
Tutto il corpo di guardia ridacchiò e il Capitano sorrise aiutandomi ad alzarmi:– Hai fatto un ottimo lavoro figliolo, faccio bene a fidarmi di te –
– Grazie Capitano – risposi io abbassando lo sguardo.
– Torniamo indietro, potrebbero arrivarne degli altri e tra noi abbiamo un ferito. Raccogliete le armi! –
Un coro di “Sì, Capitano” si levò dal nostro gruppo e tutti ci affrettammo a raccattare le asce, le spade e gli scudi e qualcuno cercò di recuperare le frecce che aveva usato durante la battaglia.
In una ventina di minuti eravamo pronti a ripartire verso Erebor, la famiglia Reale in groppa ai pony e noi della guardia a piedi.
Poco prima di partire il Capitano mi disse:– Grinlond vieni qui –
Mi avvicinai a lui che afferrò la freccia con una mano. Io sbarrai gli occhi terrorizzato, se la toglieva rischiavo di perdere parecchio sangue, ed era l’errore che stavo facendo io qualche minuto prima.
– Tranquillo figliolo, la voglio solo spezzare lasciandone un pezzo fuori. Almeno non rischi di impigliarti da qualche parte –
Sorrisi tranquillizzato, anche se quando il Capitano spezzò l’asta di legno mi sfuggì un gemito di dolore: la punta della freccia aveva sfregato contro l’osso.
 
[1] Azaghâl in nanico significa combattere.
[2] Rukhs è il vocabolo per orco. Molto dispregiativo per i nani, tant’è che da questo sostantivo si può trarre l’aggettivo orchitudine che esprime estremo disprezzo per qualcosa.




Angolino di Dragasi (per chi avesse ancora voglia di leggere)
 
Salve a tutti! Ecco qui il primo capitolo di "The Dwarves' Song". Spero vi sia piaciuto.
Questa storia frullava da un po' nella mia testolina, e devo anche premettere che io Thorin a dodici anni (quando avevo letto Lo Hobbit per la prima volta e ancora non si sapeva che avrebbero fatto i film) non lo sopportavo. Poi, vedendo il primo film de Lo Hobbit, cambiai opinione sul Re sotto la Montagna (tutto merito di Peter Jackson).
Ciò non toglie che nonostante non sopportassi Thorin, perché a mio parere andava contro tutti i prinicipi dei nani e io ho sangue nanico nelle vene, adoravo Fili e Kili che io immaginai subito fossero gemelli (nel libro non dice nemmeno che sono fratelli se vogliamo essere precisi). 
Un po' mi spiace non inserirli in questa storia, però magari prima o poi arriverà qualcosa su di loro.
Vi saluto!

P.S. In caso non si fosse capito adoro i nani!
   
 
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