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Autore: xadhoom    07/06/2008    1 recensioni
Il destino riserva e riserverà sempre delle sorprese agli innamorati, come difatti accadrà ai protagonisti di questo racconto...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Ichigo Kurosaki si era improvvisamente trovato a vestire i panni di uno shinigami, seppure sostituto, il giovane aveva perfettamente compreso che sarebbe andato incontro alle più incredibili e impreviste avventure che mai gli sarebbero potute capitare se fosse rimasto un semplice umano; quindi, seppur inizialmente non avesse scelto quel particolare incarico di propria iniziativa, si era ripromesso di affrontare a testa alta ogni genere di situazione in cui si sarebbe venuto a trovare. Ma mai si sarebbe aspettato di trovarsi di fronte ad una simile scena...
Rassegnandosi al fatto che ormai il pavimento della propria camera aveva assunto la forma di un piccolo stagno, Ichigo posizionò il proprio sguardo sulla sveglia poggiata sulla sua scrivania, tirando l'ennesimo sospiro di desolazione nel constatare che non era trascorso neppure un minuto dal momento in cui aveva controllato l'ora. Bestemmiò mentalmente, dandosi mille volte dello stupido per non aver chiuso la finestra prima che quella sciagura vivente entrasse come una furia in camera sua e riempisse il suo pavimento di lacrime che, tanto per migliorare la situazione, non cessavano ancora di cadere.
La testa del misterioso ospite era chinata verso terra, come se il solo fatto di tenerla sollevata rappresentasse per quell'individuo uno sforzo insostenibile; un braccio continuava a rimanere poggiato con forza sugli occhi del soggetto in questione, come se questi cercasse, invano, di fermare il fiume di lacrime che sgorgava senza alcun ritegno da almeno un buon quarto d'ora.
Il giovane sostituto shinigami non sapeva più come comportarsi: da un lato era tentato di manifestare la sua consueta delicatezza cacciando a pedate l'ospite indesiderato dalla finestra, dall'altro...L'ennesimo singhiozzo sfuggì alle labbra della figura piangente...Kurosaki sospirò: no, gli faceva troppo pena per cacciarlo via in quel modo...
Ma almeno si fosse deciso a parlargli del problema che lo affliggeva! Diavolo, non appena era entrata nella sua stanza quella stramaledetta piattola gli si era appiccicata addosso fino quasi a impedirgli di respirare. Si era visto costretto -costretto era forse una parola un po' eccessiva visto che in genere i gesti che si scambiavano loro due non erano mai amichevoli- a sferrargli un sonoro pugno sul capo nel tentativo di liberarsi da quella stretta micidiale. E dopo, con sommo stupore di Ichigo, quella furia umana era scoppiata inaspettatamente a piangere e da quel momento in poi non aveva più smesso. Urgeva trovare una soluzione, pensò il giovane dai capelli sgargianti. Il mattino seguente avrebbe dovuto affrontare un compito di matematica e quindi necessitava assolutamente di un paio di ore di assoluto riposo, sempre che fosse riuscito ad addormentarsi senza difficoltà, visto che da un bel po' di tempo i suoi sogni erano tormentati dalle sue personali fantasticherie su una certa persona...
Arrossì al solo ricordo delle precedenti visioni notturne e scosse il capo. Non era quello il momento di pensare al suo dilemma. Ora doveva risolverne un altro...
Non sapendo ancora bene con che frase cominciare il discorso, Ichigo si arrischiò a pronunciare qualche parola "Ehm, senti, non per farmi gli affari tuoi...ma...ti è forse successo qualcosa di grave?"
La figura in lacrime non rispose, quindi Kurosaki provò ad aggiungere qualche riferimento esplicito "Per caso...è successo qualcosa tra te e Byaku...?"
Ichigo non ebbe neppure il tempo di pronunciare interamente quel nome che un grido acuto si levò da quella figura
"Idiota!" urlò a sua volta il sostituto shinigami tappando la bocca dell'ospite "hai la più pallida idea di che ora sia? In questo modo sveglierai la mia famiglia e..."
"Ichigo! Cosa è successo?! Stai bene?!"
La risposta sarebbe stata sicuramente negativa...Kurosaki padre, dimostrando ancora una volta la sua consueta calma nell'affontare ogni genere di situazione, si era precipitato nella camera del figlio, distruggendo quella che una volta era la porta della camera di Ichigo. Questi si chiese come poteva un uomo così impulsivo praticare la professione di medico...
"Dannazione, vecchio! Mi hai fracassato la porta, ancora una volta! Sto benissimo, è solo che questo idiota si è improvvisamente messo a gridare!"
"Oh?" il genitore spostò lo sguardo sulla terza persona presente sulla scena. Il primo elemento che notò furono gli strani tatuaggi sulla pelle di quella persona e il secondo furono le lente lacrime che scendevano sulle guancia dello sconosciuto
"Come ti chiami, figliolo?"
"R-renji..." balbettò il soggetto chiamato in causa, mentre cercava di asciugarsi le lacrime con una manica "mi scuso per il disturbo che..."
"Non dire niente, ragazzo mio, non dire niente, è la gioventù, capisco benissimo. Ma tu!" e calcando la voce sull'ultima parola posizionò un dito accusatore sulla figura del figlio "dovresti veramente vergognarti, Ichigo! Non sai che è necessario usare ogni riguardo con il proprio partner? Capisco la passione, ma l'amore per l'altro viene prima di tut..."
"Che cavolo vai dicendo, razza di pervertito?!" gridò Ichigo sferrando allo stesso tempo un calcio al padre, facendo cadere questi a terra "non hai capito un accidente! Esci subito da camera mia! Ci mancava anche questa..."
"Vado, vado, ma tu vedi di essere più gentile, intesi?" dichiarò il padrone della casa in procinto di andarsene, quando improvvisamente si fermò "Ehi, Renji ha detto? Ma il nome del ragazzo che tu urli di notte in preda alla passione non è...?"
" VA A QUEL PAESE UNA VOLTA PER TUTTE!" e con un altro poderoso calcio Kurosaki padre lasciò la stanza. Precipitando al contempo dalle scale...
Ichigo cercò di tornare a respirare in maniera regolare, mentre le sue guance faticavano a perdere il colorito rosso che improvvisamente avevano assunto. Maledetto vecchio...giungeva sempre al momento meno opportuno...
"Oh, allora anche il grande Ichigo riesce a perdere la testa per qualcuno?"
Uno sguardo di fuoco si posizionò sulla figura seduta per terra, sulla quale era disegnato un ghigno molto divertito. A quella vista il sostituto shinigami sarebbe stato tentato di far sparire quel sorrisetto con un pugno. Invece esclamò "Tze! Parla quello che fino a pochi secondi fa piangeva come una fontana per quel ghiacciolo di Byakuya..."
Nell'udire quel nome gli occhi del rosso si riempirono nuovamente di lacrime e sarebbero subito scese sul suo volto se l'altro ragazzo non si fosse precipitato a risolvere la situazione "EHI! No, accidenti, adesso non tornare a piangere, va bene? Piuttosto dimmi che cavolo è successo fra te e il tuo fidanzato da ridurti in questo stato così pietoso! Tze, è incredibile che sia tu il seme della coppia..."
"Piano con le offese, fragola con la muffa!" ringhiò Renji alzandosi di scatto in piedi "vorrei vedere se ci fossi tu nella mia situazione..." il tono della sua voce perse subito tutta la sua aggressività, per lasciare posto ad una profonda amarezza "anche tu piangeresti e non sapresti come comportarti se avessi scoperto che il tuo ragazzo ti tradisce con un altro..."
Il quindicenne sgranò le pupille.Byakuya aveva tradito Renji? Strano...certo, nella loro relazione quello che mostrava una vera e propria venerazione per l'altro era quell'idiota di Abarai, che sbavava ogni volta che vedeva il suo moretto, ma anche questi, nononostante il suo algido aspetto esteriore, sembrava essere veramente legato al suo secondo. Inoltre Byakuya si era sempre dimostrato una persona sì molto orgogliosa ma onesta e leale: anche nel'eventualità in cui non avesse più provato nulla per Renji, il capitano della VI divisione glielo avrebbe detto personalmente prima di tradirlo con qualcuno. Si, decisamente un comportamento strano da parte di Byakuya...
Continuando su questi pensieri, Kurosaki guardò attentamente il rosso, il quale era ritornato a sedersi sul pavimento
"Sei sicuro di non esserti inventato tutto e di non essere stato semplicemente preda della tua assurda gelosia" Renji in effetti era famoso per la gelosia possessiva nei confronti del suo capitano...
"Niente affatto!" digrignò i denti lo shinigami dai capelli rossi, fissando con ira la parete davanti a sé "non mi sono certo immaginato quell'idiota di un quincy in ginocchio davanti al mio bellissimo capitano! E puoi solo immaginare cosa gli stesse facendo quel bastardo in quella posizione!"
L'altro si grattò la testa pensieroso e imbarazzato "Beh, in effetti..." Improvvisamente si zittì. Mosse lentamente il capo in direzione del soggetto seduto a terra, con una lentezza che non apparteneva all'indole del giovane ragazzo.
"Quincy?" ripeté a bassa voce "Intendi dire...Ishida?"
"Proprio!" ringhiò Reji stringendo le mani a pugni, con forza "quell'idiota...maledetto! Dire che in effetti mi ero stupito di vederlo sempre più spesso dalle nostre parti...Ma Byakuya aveva dichiarato d'aver personalmente chiamato Ishida per risolvere un questione molto importante, così nessuno vi aveva badato più di tanto. Poi un giorno -proprio quando stavo andando a chiedere a Byakuya se voleva tornare a mangiare in un ristorante sul vostro mondo che gli era piaciuto così tanto per il giorno del mio compleanno, ti rendi conto?!- li trovai...li trovai..."
Picchiò con forza il pavimento sotto la sua persona, incurante del dolore che si sarebbe procurato agendo in quel modo. Nel frattempo Ichigo continuava a fissare lo spazio davanti a sé in maniera assente, come ipnotizzato
"Mai, mai mi sarei aspettato che Byakuya mi potesse..." il rosso si fermò, incapace di pronunciare quella parola così carica di sofferenza per lui "e poi con quel quincy! Tra tutte le persone che poteva scegliere, e lui poteva avere chi voleva bello com'è, doveva andare a cercare proprio quel bastardo pelle e ossa! Tze! O magari è stato lui a cercarlo" un sorriso maligno si disegnò sulle labbra dello shinigami "visto che come quincy non è un granché, magari avrà pensato di darsi da fare in un altro senso...in effetti, ora che ci penso, non è solo da Byakuya che si reca, ma anche da molte altre persone della Soul Society...Eh! Deve fare proprio servizietti coi fiocc..."
Un'improvviso sapore di sangue e un acuto dolore alla testa furono i primi elementi di cui Renji si accorse. Si alzò lentamente a sedere, passandosi una mano sulla parte del volto lesa. Fissò con rabbia e stupore la figura in mezzo alla stanza, alzandosi a sua volta con fare minaccioso
"Si può sapere che diavolo ti è preso all'improvviso?! Ti ha dato di volta...?!"
"Esci immediatamente da questa stanza"
Il rosso rimase un attimo stordito da quell'affermazione, non tanto per l'ordine che gli era stato imposto, ma per la freddezza con la quale quelle parole erano state pronunciate. Sembravano pronunciate...da una persona non umana...
"Ichigo? Ma che ti...?"
"TI HO DETTO DI USCIRE!"

Renji si chiese più e più volte quella notte cosa avesse potuto causare un simile comportamento in quella fragola impazzita. Il rosso dovette ammettere di aver sentito letteralmente i brividi corrergli lungo la schiena nel momento in cui Ichigo si era voltato a guardarlo intimandogli per l'ultima volta di andarsene. Era come se...se in quel momento il sostituto shinigami fosse stato preda di una feroce rabbia...una collera misteriosa...
Lo shinigami sbuffò, decidendo di lasciare perdere l'intera faccenda. Aveva altro a cui pensare in quel momento. Riportò la propria attenzione sulla finestra dell'aula che stava ormai guardando da tre ore, allo scopo di osservare ogni minimo movimento di quel dannato essere che gli aveva portato via il suo Byakuya. Secondo quanto riusciva a ricordare, Ishida si recava nella Soul Society circa tre volte la settimana e quel giorno era proprio una di quelle occasioni. Il giovane dai capelli coloro fuoco non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione di cogliere quel dannato bastardo assieme al suo capitano. Fino a quel giorno il suo amato Kuchiki si era sempre rifiutato di ritrovarsi da solo con lui e così Renji si era trovato nell'impossibilità di discutere privatamente della questione con il suo capitano e sperare di farlo confessare in qualche modo.
Sospirò. Poco male. Avrebbe voluto dire che li avrebbe colti sul fatto, anche se quel modo sarebbe certo stato molto più doloroso per lui...Ma il rosso non poteva comportarsi altrimenti: Byakuya si stava comportando in maniera davvero strana in quel periodo...e a proposito di atteggiamenti inusuali...
Le pupulle di Abarai si concentrarono per un momento sulla figura di Kurosaki, il cui sguardo era stato continuamente rivolto alla schiena di Ishida. Ecco un altro soggetto problematico: cosa diavolo importava a quello scemo di Ichigo dell'intera situazione? Certo, Ishida era pur sempre un suo compagno e scoprire che si comportava in quel particolare modo non rappresentava sicuramente una notizia piacevole o curiosa. Tuttavia l'attenzione del giovane sostituto shinigami gli sembrava eccessiva...
Ecco, tanto per fornire una prova del suo comportamento bizzarro, ora Ichigo si era addirittura alzato per poter sentire una conversazione fra Ishida e un altro ragazzo.
Questi doveva frequentare un'altra classe, visto che Renji non si ricordava di averlo visto durante l'orario di lezione...In verità lo sconosciuto si era avvicinato al quincy in maniera alquanto curiosa, dirigendolo verso la finestra che dava sul cortile con un gesto silenzioso e rivolgendoglisi con un tono di voce estremamente basso, tanto che Ishida si era visto costretto ad avvicinarglisi maggiormente per poterlo sentire.
Una conversazione veramente non comune e tale doveva apparire anche al sostituto shinigami visto che si era persino posizionato a pochissimi centimetri dai due.
Fortuna volle che anche alle buone orecchie di Renji riuscissero ad arrivare qualche parola, seppur il rosso non riuscisse bene a capirne il senso...
"Allora mi raccomando: vieni verso sera tardi a casa mia"
"Stasera non posso" replicò il quincy "ho già un appuntamento". Il vicecapitano della VI divisione digrignò i denti, sapendo alla perfezione con chi si dovesse incontrare il moro
"Cavolo, sei molto richiesto, eh?" rise il ragazzo, abbassando immediatamente la voce dopo essersi accorto di averla alzata eccessivamente "allora facciamo domani.
Guarda che ci conto" dichiarò, passando un braccio attorno alle spalle di Ishida, il quale rimase perfettamente immobile "mi aspetto un bel servizietto da te, come al solito, va bene?"
Un rumore di vetri infranti riecheggiò per l'aula. Renji deglutì. Osservò le piccole gocce di sangue scivolare rapide sul pavimento e il muscolo braccio con il quale Ichigo teneva stretto il collo dello studente ora ferito alla testa. Gli studenti si erano immediatamente zittiti di fronte a quella scena e guardavano il loro compagno di classe con sguardi carichi di meraviglia e terrore.
Il primo a prendere la parola fu proprio la vittima, afferrando debolmente il polso che lo teneva priogioniero "C-che cavolo ti prende? Sei impazzito? E...e poi...chi sei? Non ti conosco neppu..."
Non ebbe il tempo di terminare la frase che si ritrovò sbattuto contro il muro, col sangue che stava lentamente scendendo sui suoi occhi. Mentre quelli del sostituto shinigami erano carichi di un'ira feroce, la stessa che si poteva sentire nella sua voce
"Neppure io so come cavolo ti chiami, ma non m'importa! Quello che mi interessa è spaccarti quella testa di cavolo che ti ritrovi!"
Lo hallow aveva preso il sopravvento su Ichigo, Abarai non poteva pensare a un'altra soluzione. Stava già per intervenire quando qualcuno poggiò una mano sul braccio teso del soggetto in questione
"Sei impazzito, Kurosaki?! Che diavolo ti prende?!"
A giudicare dal tono di voce e dall'espressione impressa sul volto del ragazzo, pure Ishida doveva essere stato colto dallo stesso dubbio del rosso. Cosa mai altrimenti avrebbe potuto causare una simile reazione da parte di Ichigo? Eppure, notò stupito Renji, lo sguardo che il sostituto shinigami rivolse al proprio compagno di classe rappresentava tutto tranne che la follia
"Cosa mi prende?" chiese con voce sommessa ma furiosa l'interpellato "mi prende che pensavo di conoscere una persona e invece scopro che rivela tutt'altra natura"
Il giovane dai capelli sgargianti mollò di scatto la presa sullo sconosciuto studente, afferrando con forza il braccio del ragazzo con gli occhiali dalla cui espressione il rosso capì che Ichigo gli stava facendo male. Non che lui fosse dispiaciuto per questo...
"Questa è l'ulttima cosa che mi sarei aspettata da te, Ishida" sibilò Ichigo continuando a fissare gli occhi spaventati del compagno "ero convinto, mi ERO convinto che Renji si stesse sbagliando. E invece..." gettò uno sguardo colmo d'ira sulla vittima ancora a terra, per poi ritornare a guardare il giovane che teneva priogioniero "e invece aveva ragione"
"Ma di che diavolo stai parlando, Kurosaki?!" strillò Ishida cercando di liberarsi dalla stretta "finiscila di dire stupidaggini! Renji? Che c'entra...?"
"Certo, forse tu comprenderesti meglio il mio discorso se dicessi Byakuya, hm? O magari no? Con Byakuya ci sei stato poco? Oppure non era un granché e per questo te ne sei già dimenticato? Vediamo, quale altra persona con cui sei stato posso nominare affinché la tua memoria si risvegli...Vediamo...Forse..."
Il silenzio regnò di nuovo sovrano. Un altro rumore, breve ma incisivo, aveva spezzato la frase del sostituto shinigami, il cui rossore della guancia sinistra testimoniava lo schiaffo da poco ricevuto. Sul volto di Ishida, invece, si erano fatte largo sottili linee di acqua salata, che continuavano a cadere in grande quantità
Le mani del quincy erano strette a pugno e il giovane cercava di scandire perfettamente le parole nonostante i continui sussulti involontari del suo corpo "Come...come puoi...ma per chi mi hai preso, Kurosaki?!"
E dopo aver urlato con rabbia quel nome, Ishida corse fuori dall'aula.

"Ci siamo, questo è l'ufficio del capitano Byakuya"
Renji si guardò attorno per sincerarsi che nessuno li avesse visti arrivare. Ancora non riusciva a capire come diavolo si era fatto convincere da quella testa matta...Sbuffò, osservando di sbieco la figura silenziosa accanto a sé. Ichigo non aveva detto più una parola da quando Renji aveva acconsentito a portarlo con sé nella Soul society. Per la verità il rosso shinigami avrebbe preferito lasciarlo nel mondo degli umani: la situazione sarebbe risultata già abbastanza complicata solo con lui, considerato il suo vivo desiderio di strozzare quel dannato quincy. In più ora c'era quella fragola impazzita...
Improvvisamente due voci ben udibili da dietro la porta distolsero Renji dai suoi ragionamenti
"Vedrò di fare del mio meglio...mi scuso per l'inconveniente..."
"Non ti preoccupare, posso capire benissimo. Però ti prego di fare la massima attenzione. Se commetterai qualche errore, quello che soffrirà fisicamente sarò io..."
"Di questo non si deve preoccupare, Byakuya-san. Sono un professionista..."
Le mani di Ichigo strinsero con forza la fodera del suo vestito, ma Renji era troppo occupato a tradurre nella mente le parole che aveva sentito...Quel damerino da strapazzo era il seme della relazione?!
Era sconvolto...Ovvio, nel suo rapporto con Renji, Byakuya era sempre stato l'uke della situazione, ma con quel quincy come era possibile?! Era tutto pelle e ossa e sembrava sicuramente maggiormente femminile del suo capitano! Stava per sentirsi male, ne era certo...
"Byakuya..." il ringhio che sfuggì alle labbra di Ichigo terminò la disperazione mentale di Renji, il quale cominciò a preoccuparsi seriamente di quello che avrebbe seguito la pronuncia di quel nome...
"Io ti ammazzo!" tuonò il sostituto shinigami balzando in piedi, pronto a sfondare a calci la porta se non fosse stato per il tempestivo intervento del vicecapitano della VI divisione
"Fermati, Ichigo! Sei impazzito?! Che diavolo vuoi fare?"
"Vogli strozzare, fare a fettine quel dannato bastardo del tuo capitano! Lasciami andare!" urlò dimenandosi
"E tu pensi che riusciresti a farlo?! E poi non ti permetterei mai di fare del male a Byakuya! Se qui c'è qualcuno che bisogna menare è quel maledetto quincy che ha rovinato tutto!"
"Se tu provi a toccare Ishida con un solo dito io ti uccido, capito?! Penserò io a massacrarlo di botte!"
"Ma...insomma!" ansimò Renji, utilizzando tutta la propria forza per tenere ferma quella furia scatenata "ti vuoi calmare?! Mi dici che risolvi facendo...?"
"No, Byakuya-san, questo no..."
"Invece io ritengo che dovremo proprio farlo, Ishida-kun"
"Ma sono stanco...non possiamo rimandarlo a un'altra volta?"
"Desolato, ma lo voglio ora e tu me lo farai, senza porre ulteriori rifiuti, chiaro?"
Bastarono queste ultime parole ai due soggetti nascosti per distruggere in meno di due secondi la porta...
"Cosa vorresti costringerlo a fare, bastardo?!"
"Quincy da strapazzo, stai lontano da Byakuya oppure...!"
I due giovani si bloccarono con le braccia in alto, le mani già ferme sulle loro armi; lo sguardo carico di stupore, di perplessità.
"Oppure cosa, Renji? Spiegami il motivo per cui Ishida-kun non dovrebbe terminare l'orlo del mio yukata"
La domanda del capitano della VI divisione lasciò ancora più disorientati i due ragazzi. Dal tono della voce, sembrava proprio che Byakuya si fosse particolarmente irritato da quell'intrusione. E lo dimostrò ulteriormente l'impazienza con la quale chiese "Allora? Devo attendere una settimana prima di ricevere una spiegazione?"
Abarai non sapeva come rispondere. E neppure cosa. Quando aveva premeditato di cogliere il suo fidanzato e il ragazzo quincy sul fatto nella sua mente il rosso shinigami si era formato mille immagini, dolorosissime, di come avrebbe trovato i due soggetti in questione. Ma Byakuya su uno sgabello, con indosso uno yukata color porpora, e Ishida ai piedi dello sgabello con un filo in mano e uno spillo in bocca...beh, no, sicuramente non era lo scenario a cui aveva pensato.
Renji si trovava nell'assoluta impossibilità di articolare una quache frase dotata di senso -e in ciò contribuiva anche la seducente visione del suo capitano con indosso uno yukata in cui Byakuya sembrava essere stato colato dentro- ma vi fu chi anticipò una sua qualche possibiltà di riprendere la parola. Ichigo si era infatti risvegliato dalla fase di trance in cui era caduto e gesticolando con violenza si era avvicinato al suo compagno di scuola
"Ishida! Che diavolo vuol dire tutto questo?!"
L'interpellato, abbandonato l'iniziale stato confusionale in cui era caduto all'ingresso di quelle due furie, si alzò immediatamente in piedi e prese anch'egli a gridare con fare isterico
"Che diavolo vuoi che sia, idiota di uno shinigami?! E' quello che sembra: sto confezionando uno yuakata! Semplice, no?!"
"Semplice un cavolo! Io ero convinto che vi avremmo trovati intenti a fare sesso!"
"C-che diamine blateri, stupido?! Perché diavolo io dovrei andare a letto con Byakuya-san?!"
"Perché questo è quello che Renji ha detto che tu facevi con quell'idiota di Byakuya! E con altri membri della Soul society!"
"C-COSA?! Ma che razza di discorsi sono questi?! Io non ho mai fatto nulla del genere! Ho soltanto cominciato da un po' di tempo a cucire vestiti per Byakuya-san e quando gli altri shinigami della Soul society hanno visto l'alta qualità dei miei lavori hanno cominciato a commissionarmi dei capi. Capito, stupido?!"
"Cucirti dei vestiti?" domandò perplesso Renji avvicinandosi al suo capitano
"Sbagli o quello shinigami a metà mi ha dato dell'idiota?"
"Ehm..." balbettò il rosso notando l'espressione accigliata del proprio fidanzato "non ho sentito bene, ma è vero quello che ha detto Ishida?"
Il moro spostò la propria attenzione sul suo sottoposto, piegando la testa in modo affermativo "Si, volevo che mi preparasse uno yukata speciale col quale festeggiare il tuo compleanno"
Renji quasi si strozzò con la propria saliva "I-il mio compleanno?! Allora, tu...volevi soltanto farti confezionare un vestito...però...però quella volta che ho visto Ishida in ginocchio davanti a te...?"
"Stava prendendo le mie misure" replicò con calma il capitano
Il rosso rimase silenzioso per qualche istante prima di esclamare "Ma allora perché eri così sfuggente in questo periodo?"
"Avevo capito che ti eri insospettito per la presenza di Ishida e siccome volevo farti una sorpresa, ho proferito evitare di dovermi trovare ad avere a che fare con te.
Anche se sembra che tu abbia completamente frainteso i servigi che avevo richiesto..."
"Ehm..." borbottò imbarazzato lo shinigami, preferendo rivolgere altrove il suo sguardo. Nel frattempo due figure continuavano ignare del mondo circostante il loro battibecco
"Se la situazione era così semplice, perché diavolo non me l'hai detto?!"
"Non è affar tuo come cercò di guadagnarmi da vivere in maniera indipendente! E poi mi spieghi, anche volendo, come avrei potuto?! Stamattina mi hai aggredito senza alcun motvio e hai pure menato uno dei miei migliori clienti!"
"Quello mi sembrava in ogni caso interessato a tutto tranne che alla tua abilità nel cucito, visto come ti stava appiccicato!"
"Oh santo cielo quanto sai essere stupido Kurosaki! Quel ragazzo mi stava solo parlando a bassa voce perché non voleva farsi scoprire dalla sua ragazza, che guarda caso è una nostra compagna di classe, circa il vestito che mi aveva chiesto di preparare per lei! Vedi com'è semplice capire la realtà se si usa la testa, che tu non hai, Kurosaki?!"
"Taci, idiota! E' colpa tua se ho equivocato tutto!"
"Colpa mia? Colpa mia?! Io sono soltanto la persona che è stata pesantemente insultata stamattina da un vero idiota, il peggiore di tutti!"
"Ti ho insultato perché ero preoccupato per te, dannato d'un quincy!"
"Bel modo di dimostrare preoccupazione! E poi mi spieghi perché diavolo dovresti mostrarti interessato ai miei problemi, nel caso dovessi averne?!"
"Perché tengo a te, bastardo! E uno col cervello rovinato come il tuo non può che averne mille di difficoltà e quindi è necessario che io ti tenga d'occhio!"
"CERTO! Urlandomi contro di essere una prostituta! Bel modo di tenermi sott'occhio e di preoccuparsi per me!" gridò il moro mentre calde lacrime segnavano il suo giovane volto allo spiacevole ricordo di quella mattina "E' tutta colpa di Renji! Io all'inizio mi ero rifiutato di credergli! Ma poi le parole di quell'idiota di cui non conosco neppure il nome...! E adesso perché piangi?!" urlò Ichigo provando un forte senso di colpa e afflizione nel vedere il compagno in lacrime
"Piango perché hai veramente creduto che io fossi un tipo del genere!" si lasciò scappare un singhiozzo "ti odio! TI ODIO Kurosaki! Maledetto il giorno in cui sono entrato nella tua vita!"
"E invece io ringrazio non so quale divinità per il fatto che tu sia venuto a rompermi le scatole con la tua presenza!" urlò, afferrando con forza le mani del ragazzo di fronte a sé "io ti amo! TI AMO, hai capito?! E non immagini quanto dolore mi abbia causato l'intera faccenda!"
"E io che dovrei dire, eh?!" riprese a gridare il quincy cominciando a battere furiosamente pugni sul petto del rivale "Essere considerati in un modo tanto ignobile dalla persona che si ama, ti pare bello, eh?! Cosa avresti provato tu, dimmelo! Dimme...dimmelo..."
I colpi di Ishida diventarono sempre più deboli, finché questi non cadde con tutto il suo corpo su Ichigo, il quale lo strinse con impeto a sé, il volto immerso in quei corti capelli neri
"Perdonami, sono stato uno stupido..."
Il giovane con gli occhiali singhiozzò di nuovo, stavolta lasciandosi sfuggire una lieve risatina "Tu sei sempre uno stupido, Kurosaki..."
Ichigo sorrise debolmente, accarezzando la schiena del giovane con lenti movimenti della mano "Ti amo, Uryo..."
"Mh, io invece ti odio, Ichigo"
"Tze! Scommetto che dovrò attendere parecchio prima di sentirmi dire che sono amato a mia volta, vero?
"Mooolto tempo, si" dichiarò il moro, incatenando le proprie pupille con un paio di gemelle color nocciola che lo guardavano colme di dolcezza
Le dita del sostituto shinigami passarono delicatamente tra quei sottili fili di seta color notte "Beh, direi che stavolta me lo merito proprio..."
"Proprio..." dichiarò il quincy poggiando il capo contro il petto dell'alto ragazzo
"Sei stanco?" domandò Ichigo baciando la testa del giovane tra le sue braccia, il quale mosse il capo in modo affermativo "ti porto a casa, allora, dove potremo parlare con più calma"
"Ecco, bravi, smammate che è meglio"
"Renji, la delicatezza non è certo il tuo pregio migliore..."
"Ma 'Kuy! Ora che è tutto chiarito io voglio trascorrere il mio compleanno da solo con te! Non possiamo sprecare un così bello yukata, vero?" sogghignò il rosso shinigami stringendosi vicino il suo capitano, il quale sbuffò "Veramente l'abito in questione è rimasto incompleto, a causa dell'arrivo imprevisto di qualcuno..."
Renji fece spallucce "Poco importa, amore. Tanto lo avresti tenuto su per pochissimo tempo..." sussurrò baciando con desiderio il collo del proprio compagno
Nel mentre Ichigo, il quale non aveva affatto ascoltato le parole del vicecapitano della VI divisione -e per fortuna, pensò Byakuya, altrimenti non vi sarebbe restata traccia del suo sottoposto- aveva preso in braccio Ishida.
"Kurosaki! Mettimi giù! Posso benissimo camminare con le mie gambe!"
"E io invece voglio che ti riposi! Penso io al nostro ritorno a casa, non preoccuparti"
"E invece mi preoccupo proprio perché sei tu a pensarci!"
"Che cosa?!"

"Oh, Byakuya, mi sembra di essermi svegliato da un incubo..."
La voce di Renji era scossa da brividi di piacere, causati da due morbide labbra vellutate che lasciavano piccoli e lievi baci sul suo muscoloso corpo.
"Hm..." mormorò Byakuya sfiorando con delicatezza i capelli dell'amato "Fossi in te io mi preoccuperei di come potrebbero reagire quei due..."
"Hu?" mormorò il rosso, il cui stato di concentrazione era fortemente provato dai lenti e sinuosi movimenti di quel perfetto corpo sopra la propria persona "perché dici questo?"
"Beh, se io fossi in loro cercherei di farla pagare in maniera molto cara a chi avesse seriamente compromesso la mia relazione con la persona per me più importante"
Un lievo sorriso malizioso curvò le labbra del tenente "Così io sarei la persona alla quale tieni di più, 'Kuy?" chiese avvicinando la bocca a quella dell'altro, il quale si ritirò
Il moro sembrò del tutto indifferente al disappunto del compagno, fissando questi attentamente "Seriamente, Renji"
"Oh, andiamo" sbuffò l'interpellato "se non fosse stato per le mie errate considerazioni a quest'ora quei due sarebbero ancora intenti a litigare e a non concludere niente!"
Le labbra del capitano della VI divisione si piegarono in un lieve sorriso mentre due dita sfioravano le labbra del soggetto sdraiato sul letto "Non ammetti proprio i tuoi errori, eh?"
Renji sogghignò, dando piccoli baci a quelle dita "Diciamo che in questo momento ho qualcosa di molto più interessante a cui pensare"
"Ma davvero?" mormorò Byakuya spostando le mani sopra la testa del fidanzato finché questi non udì un suono metallico e si trovò così legato con delle manette al letto, situazione che non gli procurò alcun fastidio.
"Oh?" esclamò alzando un sopracciglio in modo malizioso "vogliamo fare i cattivelli, stasera?"
Il moro sorrise, catturando le labbra del rosso in un bacio infuocato che lasciò il compagno senza fiato "Non immagini quanto..." sussurrò con voce suadente. Renji avrebbe potuto vivere soltanto udendo il suono di quella voce, così calda, decisa, sensuale, unita al suono di passi che si allontanavano...Eh?
Abarai alzò di scatto le palpebre e si trovò a fissare la schiena del suo adorato capitano farsi sempre più lontana
"By-byakuya! Dove diavolo stai andando?!"
"Sono molto stanco, Renji, quindi penso proprio che me ne andrò a dormire..." dichiarò con fare noncurante il moro
"E tu mi lasceresti in queste condizioni?!" gridò al massimo della disperazione e desiderio il giovane sdraiato a letto.
Un piccolo ghigno si disegnò sul volto del capitano e Renji sentì distintamente brividi corrergli lungo la schiena a quella visione "Tu cosa dici?" mormorò con voce suadente
Il tenente batté con forza la testa sul cuscino "M-ma, ma è il mio compleanno!"
Con tranquillità il moro spense le ultime candele rimaste accese nella stanza "Appunto, lo potrai passare riflettendo su quanto sia stato errato da parte tua ritenere che io potessi comportarmi in un modo tanto e basso e vile come tradirti. Sono certo che comprenderai appieno i tuoi errori. Sogni d'oro, Renji" "Aspetta, Byakuya! Byakuyaaaa!"


Fine

  
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