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Autore: matt1    07/06/2008    3 recensioni
La luna era alta nel cielo ed andava a rischiarare quella cupa notte di fine agosto, infausta e malinconica. Con sguardo colmo di rassegnazione e dolore osservava il lento infrangersi delle onde sull’arenile roccioso, i loro frizzanti zampilli andavano a bagnargli il volto creando tracce di lacrime. “Mi dispiace Severus……, io non ti amo!”
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luna era alta nel cielo ed andava a rischiarare quella cupa notte di fine agosto, infausta e malinconica

Addio Lily...

La luna era alta nel cielo ed andava a rischiarare quella cupa notte di fine agosto, infausta e malinconica. Con sguardo colmo di rassegnazione e dolore osservava il lento infrangersi delle onde sull’arenile roccioso, i loro frizzanti zampilli andavano a bagnargli il volto creando tracce di lacrime. I lunghi e neri capelli erano coperti di brina mentre un forte vento gli graffiava gli occhi. Una mano diafana andò a chiudere maggiormente il cappotto in nera pelle che delineava il torace scolpito. Un dolore sordo al petto, lei l’aveva rifiutato. Ore passato ad osservarla nascosto dietro la siepe della sua dimora, ore silenziose, discrete, meravigliose. Ma lei non aveva voluto….


Mi dispiace Severus……, io non ti amo!”


L’aveva detto gentilmente, tentando di nascondere la vera in argento che portava all’anulare destro. James Potter… James l’aveva conquistata. Lentamente si erse in tutta la sua altezza, un’ombra scura nella notte. Uno sguardo al cielo, uno scintillio negli tetri occhi, dolore, sofferenza. Un ricordo riaffiorò alla sua mente.


Buono!” “Cosa Lily?” “questo odore… menta e vaniglia.”


Sofferenza, dolore, James.

Con un agile salto scese dallo scoglio sul quale era salito in cerca di pace, la morbida sabbia oltrepassò la barriera degli stivali anch’essi in pelle. Gli occhi divennero vitrei.

Sofferenza, dolore.

Ma l’argine non si ruppe.

James, Lily. Dolore, amore.

Anima straziata, supplizio eterno. Il suo volto si specchiò nella plumbea acqua agitata dalla furia di Tritone, la sua immagine arrivava distorta e confusa rispecchiando lo stato di estrema confusione del suo animo. Pressione sul cuore che attanaglia le viscere, il battito accelera, il respiro rallenta, la mete vola.


Cosa farai della tua vita severus?” “Non lo so, non c’ho mai pensato!” “ No… tu sai!” Un sorriso triste ad animarle il volto.


Ti ho delusa … vero Lily?” Parole urlate alla luna mentre l’immagine di lei plasmava il pallido disco luminescente. Con movimenti veloci estrasse un pacchetto di Marlboro. Menta e vaniglia.


Buono!” “ Cosa lily?”


Lily, gioia e dannazione.

Un leggero pop segnalò la smaterializzazione, una modesta villa si presentò nella sua semplice bellezza. Risate allegre, vivaci. La sigaretta volò rapidamente a terra per essere spenta sotto la suola dello stivale.


Lily…Addio!

Il sole sorgeva alto nel cielo andando a risvegliare gli abitanti di casa Evans. Una giovane ragazza si affacciò all’uscio per afferrare il giornale dal piumato messaggero. Un odore le colpì le narici. “ James, tu fumi?”




Erano passati anni da quel giorno, ma nonostante questo il ricordo non l’aveva abbandonato, indelebile nella mente. Fuoco sulla pelle. “La risparmi mio signore!” Chiese accorato Severus. “Perché?” Domandò spettrale. “Non centra niente,,,,lei non ha colpe..” Incertezza nella voce. “Mio fedele mangiamorte… se sarà possibile.” Sentenziò congedando il suo braccio destroed esortandolo a prepararsi alla battaglia. “Ah l’amore, quell’inutile ed insignificante sentimento..” Sussurrò con voce roca l’oscuro richiamando l’attenzione del mangiamorte su di se. “Lily Evans…. Avete frequentato Hogwarts assieme… lei grifondoro, amica e poi moglie di James Potter. Ti disprezzava se non erro, cosa ti lega alei?” Chiese con uno strano brillio negli occhi. “L’amore è un sentimento debole, non adatto ai miei seguaci!” Continuò non ricevendo risposta. “Vai a prepararti Severus e non deludermi… conosci le conseguenze!” Aggiunse mentre un sinistro ed ostile sorriso gli ornava le labbra. Con un cenno d’assenso ed un rispettoso inchino Severus Piton si affrettò a lasciare la stanza con uno spiacevole presentimento che venne ulteriormente amplificato dalla presenza di Minus fuori dalla stanza. Un viscido ghigno si delineò sulle sottili labbra dell’uomo. “Buongiorno Piton” Biascicò ricordandogli uno sporco ratto. Senza degnarlo di uno sguardo il mangiamorte si diresse nei suoi alloggi per prepararsi all’attacco. Obbiettivo: casa Potter.

Quella notte un pezzo d’anima se ne era andato, per interminabili istanti il cuore aveva smesso di battere, il tempo si era fermato. Nulla aveva più importanza, nulla aveva consistenza se non il cadere di quel delicato corpo con tonfo sordo al suolo, i suoi bruni capelli macchiati di rosso carminio. Un fantoccio senza vita, unica testimonianza della splendida ed insostituibile donna che era stata. Lily Evans era morta lasciando su questa terra un bambino bambino dagli occhi smeraldini con un peso enorme sulle spalle.

E quella notte lo promise : il neonato sarebbe sopravvissuto.


La leggenda andava protetta.

  
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