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Autore: R e d_V a m p i r e     24/01/2014    3 recensioni
''...il mare è splendido qui, mi chiedo perché non ci siamo mai venuti prima. Dovreste farci un salto anche voi, sul serio. Se il Paradiso non è così, per l'Angelo, poco ci deve mancare. Sta andando tutto bene, tralascinado il fatto che Magnus abbia deciso di andare in giro con un gonnellino di paglia, dimenticandosi che non siamo alle Haw-''
«Oh, andiamo pasticcino! Hai deciso di voler rimanere seduto lì per tutta la vacanza?»
[15° - Malec ; End]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi piace sentirmi parlare.
È una delle cose che mi divertono di più.
Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso
e sono così intelligente che a volte non capisco
nemmeno una parola di quello che dico.

Il Razzo Illustre - Oscar Wilde




Only good questions deserve good answers





«...e poi, e questo è buffo davvero!, non si accorse nemmeno che il suo parrucchino se lo stava mangiando il cane - Bonbon, nome orrendo per una bestiola orrenda c'è da dire. Detesto i cani, tutta quella bava, è per questo che ho il Presidente. Beh, lo so che assomiglia poco ad un gatto, però-»
I presenti, stipati nello stretto divano fiorato del salotto di casa Bane, si scambiarono uno sguardo perplesso e vagamente intontito.
Jace, che aveva preso a giocare con le frange verdi di un orrendo cuscino panciuto ricamato di rose rosse in tinta con il mobile su cui era accomodato da più di mezz'ora, alzò lo sguardo dorato sull'oratore all'impiedi vicino alla poltrona dove stava rannicchiato - o per meglio dire asserragliato - in un comprensibile disagio il suo parabatai.
«Wow. Interessante.»
Esordì Simon, il primo a riprendersi dal silenzio in cui erano sembrati piombare tutti da quando lo stregone aveva iniziato l'ultimo di una sfilza di anneddoti senza senso, sbatacchiando un paio di volte le palpebre e rimettendosi in posizione seduta dopo essere scivolato lentamente ma inesorabilmente verso il basso, quasi in procinto di addormentarsi.
Per tutta risposta Isabelle, schiacciata tra il suo fianco e quello di Clary, si mosse per rifilargli una gomitata dimenticandosi di prendere bene le distanze.
«Ahi! Izzy! »
«Oh, scusa...»
Le scoccò un sorriso dispiaciuto, mentre Jace faceva di tutto per non farsi beccare a ridere nel guardare la sua ragazza massaggiarsi il braccio offeso dalla foga dell'amica.
Dalla poltrona Alec emise uno squittio strozzato, che suonava tanto come quei versetti che faceva il Presidente Miao quando non lo vedevi e gli pestavi per sbaglio la coda. Quella situazione, aveva la sensazione, sarebbe andata avanti ancora per le lunghe e Magnus sembrava non voler accennare a smettere.
«Davvero molto... oh, e vi ho mica parlato di quella volta in cui Napoleone si perse le mutan-»
«Noi» Jace sfoggiò il migliore dei suoi sorrisi insolenti, alzandosi dal divano e troncando a metà la frase dello stregone «Adesso dobbiamo proprio andare. Vero ragazzi?»
«Ma veramente io volevo sapere delle mutande- ouch
Isabelle lo gratificò di un'occhiataccia, massaggiandosi il gomito con cui era finalmente riuscita a colpirlo. Cavolo se non aveva la pellaccia dura, quel vampiro, ma almeno era riuscita nell'intento di fargli smettere di dire cavolate e così fomentare il padrone di casa a parlare ancora e ancora e ancora. Magnus dava l'idea di poter essere tranquillamente in grado di farlo senza mostrare un minimo accenno di stanchezza.
«Sìsì... dobbiamo andare» borbottò offeso il Diurno alzandosi a sua volta. «Abbiamo il tavolo prenotato da Buddy's e se facciamo tardi...»
«Ma se tu nemmeno mangi»
Fece notare con un sorrisetto sardonico lo stregone, nascondendo la piega delle labbra dietro un pugno leggermente chiuso. Era certo che se ne avesse avuto ancora la possibilità, il vampiro sarebbe di sicuro arrossito.
Fortunatamente ci pensò Clary, balzando giù dal divano ed afferrando il suo ragazzo per una mano e il migliore amico per un lembo della maglietta nera con la scritta ''Lega pro Belli&Dannati'' che aveva fatto storcere il naso a Izzy in una chiara smorfia scontenta, quando era venuto a prenderli all'Istituto.
«Ma noi sì. E siamo davvero in ritardo. Grazie per l'ospitalità, Magnus. Alec...» fece un cenno col capo al povero ragazzo che stiracchiò un sorriso tremulo sulle labbra, guardandoli come a volergli chiedere silenziosamente scusa e trascinandosi insieme al compagno all'ingresso per accompagnarli mentre quello borbottava un ''oh beh, non sapete che vi perdete''.


Quando finalmente il quartetto fu fuori, dopo i saluti di rito, il Cacciatore si poté permettere di tornare a respirare e guardare stranito il suo fidanzato, che sogghignava placidamente ricambiando lo sguardo di quegli occhi assurdamente azzurri.
«Perchè?»
«Perchè cosa, fiorellino?»
«Perchè hai attaccato con quelle storie assurde... e - non chiamarmi fiorellino»
Lo stregone lo guardò con aria di sufficienza, inarcando un sopracciglio sottile e curato che, Alec lo sapeva bene, si premurava di ridisegnare con particolare cura con le pinzette ogni mattina.
«Perchè amo sentirmi parlare, non trovi che la mia voce sia stupenda? E le mie storie molto interessanti e-»
«Per l'Angelo, Magnus. Sono venuti per farti una domanda. Stupida, ma pur sempre una domanda»
Il sorriso del Sommo Stregone di Brooklyn fu un lampo di denti bianchissimi e un luccichio verde-dorato di iridi feline. E il suo viso troppo vicino, così come le sue labbra, per poter permettere al Nephilim di cogliere davvero le parole che pronunciò prima di annullare ogni distanza e baciarlo, premendolo contro la porta ora chiusa.
«Appunto»



Simon, impegnato a calciare un sassolino sotto lo sguardo scontento di Isabelle, si fermò di colpo rischiando di far sbattere Jace, impegnato nella contemplazione di Clary, contro la sua schiena.
Ignorando i lamenti del Cacciatore biondo, guardò i tre amici con aria confusa e divertita insieme.
«...ehi... ma... Magnus non ce l'ha data una risposta!»




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»L'angolino di Red«


Anche il titolo della raccolta e quello del capitolo sono una citazione di Wilde, of course.
Allora, l'idea nasce così, per caso, cazzeggiando sulla pagina di wikiquote di Oscar Wilde. Mi sono detta ''oh, cavolo, fa tanto Magnus!'' e quindi ecco qui una raccolta su Magus.
Non so di quanti capitoli sarà, nè quando aggiornerò. Dipende dall'ispirazione.
So solo che per ogni capitolo ci sarà una citazione (non sempre anche nel titolo), che non ha una collocazione temporale specifica quindi potete andare di fantasia, e che sarà ovviamente presente tanto sano Malec (ma anche accenni ad altre coppie, come visto).
Uhm, che altro? Spero che vi piaccia e ringrazio già chi perderà una decina di minuti a leggere - mi farebbe piacere ne aggiungeste un paio di più per farmi sapere cosa ne pensate, maquestononlodico. Oh, l'ho detto? Fa niente.
See ya!

Red.
   
 
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