Il
giorno in cui voi non brucerete più d'amore, molti
altri moriranno di freddo.
La
cosa era semplice , vincere o soffrire .
Scappare non era un’opzione , combattere l’unico
mezzo .
Tu , lui e poi ...
Lui era così … Così …
Difficile . Così umano . Così tante emozioni .
Reali o finzione ?
Finzione reale ?
Realtà finta ?
Axel questo non lo sapeva , sapeva solo che quel moccioso se ne stava
andando e lui non
aveva alcun mezzo per
fermarlo .
“ Non puoi lasciare l’ Organizzazione ! ”
. Disse staccandosi violentemente dal
muro . Lo apostrofava mentre lui ancora gli dava le spalle .
“ Loro si infurieranno e ti distruggeranno ! ” .
Era sul punto di andargli
addosso , prenderlo e farlo ragionare a suon di legnate , ma non ci
riusciva .
Roxas per lui era importante , ma per quanto si sforzasse sapeva , nel
profondo
, che non era essenziale .
Lo sapeva , ormai da tempo immemore , che la sua vita , non apparteneva
a Roxas
.
Tu , lui e poi …
E qui stava l’ inghippo , in questo poi , che si stagliava
nella mente del
rosso fino a fargliela scoppiare .
Ne parlava spesso con Roxas , spesso , anche inconsciamente , faceva
riferimento a lei .
E tutta la sua vita era in bilico tra questi due punti di
gravità , che lo
tenevano a egual distanza senza turbare un profondo equilibrio , che ,
per la
mente del numero VIII , era fondamentale .
Ma ora quel fragilissimo equilibrio si era rotto , sfasciandosi in
mille e più
pezzi .
Uno di quei punti si stava allontanando . Ciò voleva dire
che l’altro avrebbe
predominato .
Fù uno shock , una bastonata ,
un pugno
in faccia , mentre un’ incudine di ferro massiccio veniva a
formarsi nella zona
addominale comprimendogli le interiora e facendolo sentire
terribilmente
pesante .
“ Nessuno sentirebbe la mia mancanza ” . Rispose
l’altro , degnando Axel solo
di un’ altra occhiata noncurante .
La gola del rosso si fece improvvisamente secca , strinse i pugni con
forza ,
fece per parlare : voleva dirgli quanto la sua amicizia fosse
fondamentale ,
quanto la sua presenza importante .
Ma tutto ciò che gli uscì di bocca furono solo
poche parole che il numero XIII
, probabilmente , nemmeno sentì .
“ Non è vero … Io la sentirei
” . Troppo tardi , se ne era andato , aveva
combattuto , Axel , ma aveva perso .
Se
si giudica l'amore dai
suoi effetti principali, assomiglia molto di più all'odio
che all'amicizia.
Tredici
giorni .
Tredici giorni erano passati dal giorno in cui Roxas lo aveva
abbandonato .
Tredici , come le notti di follia a piangere soffocando ogni singhiozzo
nel
cuscino .
Tredici , come i giorni che Axel aveva aspettato con una speranza viva
che lui
tornasse .
Tredici , come il suo numero , un numero che , per Axel , era diventato
una
maledizione , un anatema , ma al contempo la croce della salvezza .
“ Larxene , Marluxia , Vexen , Lexaeus , Axel , Zexion
” . La voce tonante del
Superiore riportò il numero VIII alla crudele e selvaggia
realtà .
“ Andate al Castello dell’ Oblio , il Custode si
stà dirigendo lì . ” . Il
tempo di un respiro .
“ Sapete cosa fare ” . Lo sapevano , tutti lo
sapevano . Una cosa non sapevano
, ma il Superiore ce l’aveva ben chiara in testa .
Loro non erano altro che carne da macello . Cavie , per il contorto
esperimento
di Xemnas .
Axel lo avrebbe scoperto molto presto , prima ancora di quanto avrebbe
immaginato .
E questo , avrebbe provocato al rosso una crisi dalla quale non sarebbe
più
uscito .
Il
cielo non ha collere paragonabili all'amore
trasformato in odio.
Era
forte .
il prescelto era molto forte , colpi precisi , possenti , eppure aveva
ancora
quell’immaturità che gli impediva di diventare un
guerriero degno di tal nome .
Nel frattempo il nostro Axel aveva nascosto la sua tristezza indicibile
con una
maschera di strafottenza e menefreghismo .
Era detestato da tutti , lo sapeva , meglio così , non
gliene importava più
nulla .
Però la notte , quando nessuno lo vedeva , quando nessuno lo
sentiva , la
tristezza e la malinconia tornavano . Tornava tutta quella angoscia e
quella
tremenda ira che lo faceva avvampare .
Anche con Lei , non ci aveva mai parlato , mai .
Si era sempre limitato a guardarla , da lontano con timidezza ,
abbassando più
e più volte ogni rara volta che i loro sguardi si
incontravano ; e ogni volta
le sue guance diventavano del colore dei suoi capelli .
Lei era così … Così …
Speciale per lui . Quasi quanto Roxas , se non di più .
Era speciale , in tutto , dalla sua malvagità
incontrollabile , al suo lato più
nascosto , quella Larxene che mai nessuno aveva visto , quella
sensibile ,
triste , piccola e indifesa … Come lui .
Entrambi nascondevano sotto una maschera di lava e di fulmine , una
sensibilità
fragile come il cristallo .
Doveva provarci . Doveva provarci , lo avrebbe fatto , le avrebbe
parlato ; la
domanda però era una sola : la sua mente , avrebbe retto ?
Il
gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere
interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando
sia venuto
il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver
termine che
col giorno del ricongiungimento.
“
Ehi , Larxene , hai un momento ? ” . Aveva iniziato
così , la conversazione .
Un saluto , forse , no , non era un saluto era come un cenno ; un cenno
per
attirare l’attenzione della malvagia figlia del fulmine .
Lei si era voltata fulminandolo sul posto con un occhiata ; lui si era
bloccato
fermo immobile , lei si era invece avvicinata a lui con fare seducente
e gli si
era messa davanti , scrutandolo negli occhi , sorridendo sotto i baffi
; poi
aveva avvicinato il suo viso a quello del rosso , che
deglutì mentre sentiva
che tutto il suo sangue freddo lo abbandonava , poi il viso della
ragazza
scartò verso destra accostando la bocca al suo orecchio ,
poi aveva bisbigliato
poche parole , a voce troppo bassa perché qualcuno , che non
fosse Axel , le
avesse potute sentire .
Poi gli si avvicinò alle labbra e lo baciò
timidamente , come se avesse sempre
saputo , come se glielo avesse letto in faccia . Si staccò
poco dopo ,
facendogli l’occhiolino .
Poi lei si allontanò muovendo la mano destra da destra a
sinistra lentamente in
cenno di saluto . Per poi sparire in un varco oscuro .
Poche parole , una per l’esattezza .
“ Addio ” .
Il
sole può tramontare e poi risorgere; noi, invece,
una volta che il nostro breve giorno si spegne, abbiamo davanti il
sonno di una
notte senza fine.