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Autore: Nueblackcrow    07/06/2008    2 recensioni
Storia arrivata terza al concorso Libero su Kh :La cosa era semplice , vincere o soffrire . Scappare non era un’opzione , combattere l’unico mezzo . Tu , lui e poi ... Lui era così … Così … Difficile . Così umano . Così tante emozioni . Reali o finzione ? Finzione reale ? Realtà finta ? Axel questo non lo sapeva , sapeva solo che quel moccioso se ne stava andando e lui non aveva alcun mezzo per fermarlo .
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Larxene, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno in cui voi non brucerete più d'amore, molti altri moriranno di freddo.

La cosa era semplice , vincere o soffrire .
Scappare non era un’opzione , combattere l’unico mezzo .
Tu , lui e poi ...
Lui era così … Così … Difficile . Così umano . Così tante emozioni .
Reali o finzione ?
Finzione reale ?
Realtà finta ?
Axel questo non lo sapeva , sapeva solo che quel moccioso se ne stava andando  e lui non aveva alcun mezzo per fermarlo .
“ Non puoi lasciare l’ Organizzazione ! ” . Disse staccandosi violentemente dal muro . Lo apostrofava mentre lui ancora gli dava le spalle .
“ Loro si infurieranno e ti distruggeranno ! ” . Era sul punto di andargli addosso , prenderlo e farlo ragionare a suon di legnate , ma non ci riusciva .
Roxas per lui era importante , ma per quanto si sforzasse sapeva , nel profondo , che non era essenziale .
Lo sapeva , ormai da tempo immemore , che la sua vita , non apparteneva a Roxas .
Tu , lui e poi …
E qui stava l’ inghippo , in questo poi , che si stagliava nella mente del rosso fino a fargliela scoppiare .
Ne parlava spesso con Roxas , spesso , anche inconsciamente , faceva riferimento a lei .
E tutta la sua vita era in bilico tra questi due punti di gravità , che lo tenevano a egual distanza senza turbare un profondo equilibrio , che , per la mente del numero VIII , era fondamentale .
Ma ora quel fragilissimo equilibrio si era rotto , sfasciandosi in mille e più pezzi .
Uno di quei punti si stava allontanando . Ciò voleva dire che l’altro avrebbe predominato .
Fù uno shock , una bastonata ,  un pugno in faccia , mentre un’ incudine di ferro massiccio veniva a formarsi nella zona addominale comprimendogli le interiora e facendolo sentire terribilmente pesante .
“ Nessuno sentirebbe la mia mancanza ” . Rispose l’altro , degnando Axel solo di un’ altra occhiata noncurante .
La gola del rosso si fece improvvisamente secca , strinse i pugni con forza , fece per parlare : voleva dirgli quanto la sua amicizia fosse fondamentale , quanto la sua presenza importante .
Ma tutto ciò che gli uscì di bocca furono solo poche parole che il numero XIII , probabilmente , nemmeno sentì .
“ Non è vero … Io la sentirei ” . Troppo tardi , se ne era andato , aveva combattuto , Axel , ma aveva perso .

 

Se si giudica l'amore dai suoi effetti principali, assomiglia molto di più all'odio che all'amicizia.

Tredici giorni .
Tredici giorni erano passati dal giorno in cui Roxas lo aveva abbandonato .
Tredici , come le notti di follia a piangere soffocando ogni singhiozzo nel cuscino .
Tredici , come i giorni che Axel aveva aspettato con una speranza viva che lui tornasse .
Tredici , come il suo numero , un numero che , per Axel , era diventato una maledizione , un anatema , ma al contempo la croce della salvezza .
“ Larxene , Marluxia , Vexen , Lexaeus , Axel , Zexion ” . La voce tonante del Superiore riportò il numero VIII alla crudele e selvaggia realtà .
“ Andate al Castello dell’ Oblio , il Custode si stà dirigendo lì . ” . Il tempo di un respiro .
“ Sapete cosa fare ” . Lo sapevano , tutti lo sapevano . Una cosa non sapevano , ma il Superiore ce l’aveva ben chiara in testa .
Loro non erano altro che carne da macello . Cavie , per il contorto esperimento di Xemnas .
Axel lo avrebbe scoperto molto presto , prima ancora di quanto avrebbe immaginato .
E questo , avrebbe provocato al rosso una crisi dalla quale non sarebbe più uscito .

Il cielo non ha collere paragonabili all'amore trasformato in odio.

Era forte .
il prescelto era molto forte , colpi precisi , possenti , eppure aveva ancora quell’immaturità che gli impediva di diventare un guerriero degno di tal nome .
Nel frattempo il nostro Axel aveva nascosto la sua tristezza indicibile con una maschera di strafottenza e menefreghismo .
Era detestato da tutti , lo sapeva , meglio così , non gliene importava più nulla .
Però la notte , quando nessuno lo vedeva , quando nessuno lo sentiva , la tristezza e la malinconia tornavano . Tornava tutta quella angoscia e quella tremenda ira che lo faceva avvampare .
Anche con Lei , non ci aveva mai parlato , mai .
Si era sempre limitato a guardarla , da lontano con timidezza , abbassando più e più volte ogni rara volta che i loro sguardi si incontravano ; e ogni volta le sue guance diventavano del colore dei suoi capelli .
Lei era così … Così … Speciale per lui . Quasi quanto Roxas , se non di più .
Era speciale , in tutto , dalla sua malvagità incontrollabile , al suo lato più nascosto , quella Larxene che mai nessuno aveva visto , quella sensibile , triste , piccola e indifesa … Come lui .
Entrambi nascondevano sotto una maschera di lava e di fulmine , una sensibilità fragile come il cristallo .
Doveva provarci . Doveva provarci , lo avrebbe fatto , le avrebbe parlato ; la domanda però era una sola : la sua mente , avrebbe retto ?

 

Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento.

“ Ehi , Larxene , hai un momento ? ” . Aveva iniziato così , la conversazione .
Un saluto , forse , no , non era un saluto era come un cenno ; un cenno per attirare l’attenzione della malvagia figlia del fulmine .
Lei si era voltata fulminandolo sul posto con un occhiata ; lui si era bloccato fermo immobile , lei si era invece avvicinata a lui con fare seducente e gli si era messa davanti , scrutandolo negli occhi , sorridendo sotto i baffi ; poi aveva avvicinato il suo viso a quello del rosso , che deglutì mentre sentiva che tutto il suo sangue freddo lo abbandonava , poi il viso della ragazza scartò verso destra accostando la bocca al suo orecchio , poi aveva bisbigliato poche parole , a voce troppo bassa perché qualcuno , che non fosse Axel , le avesse potute sentire .
Poi gli si avvicinò alle labbra e lo baciò timidamente , come se avesse sempre saputo , come se glielo avesse letto in faccia . Si staccò poco dopo , facendogli l’occhiolino .
Poi lei si allontanò muovendo la mano destra da destra a sinistra lentamente in cenno di saluto . Per poi sparire in un varco oscuro .
Poche parole , una per l’esattezza .
“ Addio ” .

 

Il sole può tramontare e poi risorgere; noi, invece, una volta che il nostro breve giorno si spegne, abbiamo davanti il sonno di una notte senza fine.

  
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