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Autore: Bay24    25/01/2014    9 recensioni
E' il 10 aprile 1912 e Thad Harwood sta per salire sul nuovo transatlantico della White star line, il Titanic . Insieme a lui il suo signore Sebastian Smythe e la giovane moglie di lui, Lady Santana Lopez. Quel viaggio non è solo la luna di miele di Lord Sebastian e Lady Santana ma è anche il viaggio che separa Thad dalla sua nuova vita e libertà. Arrivato in America, infatti, dirà addio a Sebastian, suo amante segreto da anni ormai. La notte del 14 aprile però qualcosa di spaventoso succede e tutti gli equilibri che sembravano già prestabiliti subiscono una brusca metamorfosi.
Riuscirà il sogno di un amore a superare la forza del destino?
Genere: Angst, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Santana/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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In anticipo lo so,  ma per motivi di lavoro settimana prossima non ci sarò fino a mercoledì, quindi eccomi qui. 
Piccola premessa: ci siamo. Questa è la fine. La fine che ho sempre voluto per questa storia. Come al solito abbiate fede in me fino all'ultimo e se poi vorrete odiarmi ve ne darò tutto il diritto. Ma ricordatevi di non smettere di sperare. Mai.
Ovviamente questo capitolo oltre a essere più corto rispetto ai miei soliti standard, è tutto dal punto di vista di Santana. O quasi.
ps: alcuni numeri di questo capitolo appariranno sotto forma di numeri appunto e non lettere, come sarebbe grammaticamente più giusto, SOLO perché sia chiara e immediata la portata della tragedia.
Buona lettura.



                                                                                                             XXXXX





                                                                                                             04. Epilogo







1518 persone finirono in acqua quando il Titanic si inabissò.
C'erano diciotto scialuppe nelle vicinanze, dato che due erano state risucchiate dall'inabissamento del Titanic. Diciotto scialuppe di cui almeno la metà erano semivuote. Nessuna di loro tornò indietro quando la nave sparì nel mare, e la gente finì nell'acqua gelida, urlando per essere salvata. Circa 60 persone, a nuoto, riuscirono a raggiungere le scialuppe più vicine, ma molti di loro morirono una volta a bordo del Carpathia, a causa del prolungato tempo trascorso  nelle acque gelide.

Una sola scialuppa tornò indietro, ore dopo, quando ormai le urla di coloro finiti in mare avevano smesso di imperversare.
Una .

Solo 6 persone furono tirate vive fuori dall'acqua e, tra queste 6, non vi erano né Brittany, né Thad, né Sebastian.

Lady Santana li cercò. Quando fu al sicuro a bordo della Carpathia - arrivata per trarre in salvo i superstiti - e anche nei giorni dopo, li cercò tra coloro ripescati dalle acque e tra i passeggeri delle altre scialuppe.
E li trovò. Nella lista dei nomi degli scomparsi.
Tutti e tre.

Una flebile speranza, dato che non erano in quella dei sicuramente deceduti, come Blaine Anderson o Kurt Hummel, i cui corpi furono ripescati, stesi su un pezzo di legno, una settimana dopo l'affondamento, da un peschereccio che transitava dalle parti della tragedia. Con le mani ancora unite in una stretta ormai congelata.
Dovevano essersi ritrovati in acqua. La cosa strana era che risultava che Hummel fosse morto per un potente trauma al torace. Era stato schiacciato da qualcosa di molto pesante, insomma. E Blaine, morto per congelamento,  doveva averlo tirato fuori dall'acqua e messo su quel relitto di legno, forse non intuendo che non avrebbe mai potuto davvero salvarlo.
O forse sperando che, chiunque li avesse trovati, avrebbe potuto farlo.

Una cosa che non divenne uno scandalo solo per la particolarità della tragedia che gli aveva colpiti. Anche se Santana sapeva. Era sempre stata una brava osservatrice e aveva notato il modo in cui i due uomini erano soliti osservarsi a bordo.
Come qualcuno che ama di nascosto dal mondo.

Era il modo in cui lei osservava la sua dama di compagnia. Il modo in cui avrebbe voluto essere guardata di rimando, anche se non era mai successo. Era anche il modo in cui Sebastian guardava Harwood.

Sì, lei sapeva. Molte, troppe cose.
Avrebbe voluto sapere anche cosa fosse  successo a Brittany, Sebastian e Thad.  Ma non poteva.
I loro corpi non furono tra quelli ritrovati, come mille altri, e quando Santana toccò il suolo americano si chiese come avrebbe fatto lei, adesso, a vivere.

Lei, sopravvissuta a discapito di molti altri.
Come poteva farlo?

La famiglia Smythe le fu molto vicina. Quando si rifiutò di salire su un’altra nave per tornarsene in Inghilterra, le diedero l'usufrutto della loro proprietà in Texas e una rendita annua come vedova di Sebastian.
E, nove mesi dopo, quando divenne madre di un bel bambino che chiamò Sebastian Junior, la famiglia di suo marito le fu talmente grata che le intestarono tutti gli averi del loro figlio, in modo che la donna li amministrasse per Sebastian junior fino al raggiungimento dei suoi ventuno anni.

La resero quella che aveva sempre voluto essere, insomma. Ricca. Libera.

Alla donna non interessava più, però. Anche se per tutta la vita era stata educata a respingere la sua vera natura, per fare un matrimonio che le portasse altro prestigio e lustro, ed era infine riuscita nel suo compito, convolando a nozze con un Lord, uno degli Smythe per di più; e anche se adesso, come sua vedova, la sua rendita annua era in pratica triplicata, regalandole quella libertà dai dogmi del padre che aveva sempre agognato, a lei non interessava.

La notte del 15 aprile 1912, a bordo di una scialuppa semivuota, circondata da donne silenziose e in lacrime, Santana Lopez aveva scoperto che erano altro le cose che contavano davvero.
L'amore e il rispetto per esempio.

E lei era stata veramente affezionata a Sebastian.
Non lo avrebbe mai potuto amare, ma lo rispettava, e provava profondo affetto per lui.
Lui che non poneva nessun freno al suo carattere ribelle. Lui che ammirava la sua forza d'animo. Lui che la spronava a mostrare senza paura la sua intelligenza e il suo  coraggio. Lui che le aveva dato un figlio bellissimo e sano, un bambino con gli stessi occhi verdi del padre che le aveva insegnato un’altra stupenda lezione: amare qualcuno con tutta se stessa, senza aspettarsi niente in cambio.
E adesso lo aveva perso.

Non riusciva più a dormire, a restare in spazi aperti per troppo tempo, ad avvicinarsi all'acqua.
C'erano notti in cui la stanchezza la vinceva eppure finiva ugualmente per svegliarsi piangendo, la testa ancora piena delle urla che aveva udito quella notte.

Seguì il processo contro la compagnia White Star Line, rappresentata da Bruce Ismay, e fu felice quando la parte civile, le famiglie delle vittime, vinsero la causa. Vide il mondo cambiare la propria mentalità bigotta a causa di quella tragedia. Lo vide ridefinire i confini tra ricchi e poveri. E forse non avrebbe vissuto tanto a lungo da vedere tutti i muri venire giù, ma di sicuro aveva assistito all'inizio del declino di quegli ostacoli; e lei, proprio lei che era sempre stata amante di certi confini, cominciò a darsi molto da fare a sua volta affinché fossero aboliti del tutto.

Eppure, il senso di colpa, quello, non la lasciava. Lei aveva rimandato Brittany in camera perché non restasse fuori al freddo. Lei aveva costretto Sebastian a mentire fino all'ultimo per poter restare su quella nave con il suo vero amore, mentre lei saliva su una scialuppa semivuota fingendo di non sapere che ogni notte lui andava da Thad e solo dopo entrava nel suo letto, odorando del sesso con un  uomo, per dovere.
Lei li aveva condannati a morte. Prima ancora dell’iceberg, lei li aveva fatti andare a fondo con quella nave.
Lei che era rimasta a guardare il Titanic prima spezzarsi in due e poi colare a picco, a bordo di quella scialuppa che stava salvando il suo corpo, ma non la sua anima.

Non vi sarebbe stata più pace e nessun perdono per coloro che si erano salvati. Lo sapeva. Lo sapevano tutti.
E Santana, in fondo, sapeva che questo era anche giusto.



Cinque anni dopo l'inabissamento del Titanic, una nave che transitava da quelle parti in cerca dei relitti del transatlantico, riportò alla luce alcuni suoi tesori. Tra questi vi era un vecchio violino di Liuterza dei primi del '900.
L'acqua salata non era stata molto inclemente con lui, probabilmente lo stesso Titanic aveva fornito a quello strumento un riparo più che adeguato e, a parte ovvie riparazioni di cui necessitava, lo strumento era ancora in ottime condizioni.

Inciso sulla tastiera c'era il nome Blaine Devon Anderson.

Quando Santana lo seppe, partecipò all'asta per aggiudicarsi il violino, e la vinse.
Dopo averlo rimesso a posto, lo regalò a Sebastian Junior che aveva già mostrato, nonostante la giovane età, una certa passione per la musica.

"La storia di questo violino è molto importante. Ha suonato fino all'ultimo in un momento in cui molte persone stavano soffrendo, e la persona a cui apparteneva ha dimostrato di avere forza d'animo e fede nella speranza fino all'ultimo. Inoltre sapeva produrre note davvero sublimi con esso. Note che parlavano di amore, di dedizione e rispetto. Abbine cura, e lui renderà magica anche la tua musica, Sebastian" disse al figlio, quando glielo regalò.

La vita va avanti del resto, no?
Non importa a quante cose brutte assisti, non importa quanti e quali incubi ti tormentano cercando di impedirti di continuare a vivere.
Semplicemente, arriva un punto in cui smetti di tormentarti, e lo fai. Vai oltre. Vai avanti. Per te stesso o qualcun'altro, ma lo fai.
È il regalo più bello e, insieme, il più brutto che ci fa la vita.
Lei continua. E ti trascina via con sé.

Così, ogni cosa può rinascere a nuova vita. Ogni cosa può trovare un suo nuovo futuro e, alla fine, per quanto tu possa soffrire, risorgi a nuova vita anche tu.
Sempre.



Poi avvenne.
Sei anni dopo l'accaduto, il giorno del sesto compleanno di Sebastian junior.
Lady Santana ricevette una cartolina. Una cartolina disegnata a mano che raffigurava un campo di papaveri rossi. I suoi fiori preferiti.
Il timbro diceva che proveniva da Anchon Beach, una località a sud di Cuba.

Una sola frase vi era vergata  in un’elegante grafia.

"Verso l'orizzonte. E oltre. Come hai detto tu."

Non era firmata, ma alla donna non serviva per sapere chi gliel'avesse  mandata. Per sapere che era stato Sebastian.
Era vivo, dunque?

La donna si concesse di sperare di sì. Si concesse di credere che fosse lui il mittente della missiva, e si concesse anche di credere che Thad fosse con lui, finalmente libero di amarlo senza dover nascondere i suoi sguardi o il suo amore, come aveva dovuto fare per una vita.

No, Lady Lopez non era stupida, e di amori senza speranza ne sapeva molto.
Eppure...lei era sopravvissuta a un naufragio. Lei era stata una delle prescelte. Forse, in fondo, ciò significava che sperare non è inutile. Che il destino, a volte, gioca anche a tuo favore, persino nella disgrazia più nera.

Santana ci voleva credere. E lo fece, da quel giorno in poi.
Anche se non disse mai a nessuno di aver ricevuto quella cartolina, e non gliene arrivarono altre, lei non smise mai di crederci.




Lontano  molte miglia da lei, un uomo esausto dopo una lunga giornata di lavoro nella sua terra, quella terra conquistata a fatica, e non regalatagli per diritto di nascita, per una volta, le avrebbe detto che faceva bene.
Che sperare, credere nel destino, era la cosa migliore che potesse fare.

Le avrebbe detto che quando stringeva la mano del suo uomo, e si sentiva libero di essere se stesso e di avere la vita che voleva, nascosto ma pur sempre libero, molto più di quanto fosse mai stato, pensava che tutto il dolore sofferto fosse valso la pena.

Sebastian le avrebbe detto che credere nei miracoli, e nella forza del destino, non era sbagliato.

Lui lo aveva fatto. Aveva combatutto contro l'inabissamento di una nave, contro le acque gelide, contro la sua stessa debolezza per salvare se stesso e Thad una notte di molti anni prima. Anche se ne era stato ripagato solo a metà, lo aveva fatto. E aveva continuato a farlo dopo. Come Thad gli aveva chiesto di fare.

Ed era stupendo.
Perché non era l'essere sopravvissuti. Era il potersi amare senza vergogna o stupide imposizioni.

E adesso poteva farlo. Poteva amare.
Ed essere amato a sua volta.






                                                                                                                     _FINE_









L'angolo della pirla che scrive sta roba:
Fondamentalmente so che anche questo è un finale aperto. Che cosa è successo davvero? È ancora un finale aperto, lo so, eppure è il suo finale. L'unico che potevo darvi. Potete pensare del futuro di Sebastian e Thad adesso, quello che volete, quello che vi sembra più realistico.
So che deciderete che l'uomo vicino a Sebastian è Thad. Che loro erano tra i 60 passeggeri che a nuoto raggiunsero le scialuppe vicine dopo l'affondamento salvandosi e che un po' come Rose nel film prendono un altro nome per potere avere una vita insieme. E volutamente vi lascio il diritto di crederlo.

Nella mia mente invece l'uomo che Sebastian ha vicino NON è Thad, ve lo confesso. È un uomo che si sente libero di amare ma non il suo Thad. Thad è morto quella notte, dopo aver raggiunto una delle scialuppe, lasciandogli in dono il coraggio di essere libero. Non so perché lo veda così, ma è così.
E all fine il dono che lascio a Sebastin non è il suo uomo ma il coraggio di essere quello che è.

E Kurt e Blaine... Beh erano condannati. Non avrei mai descritto Kurt come un ufficiale codardo che abbandona la sua nave e sopratutto non lo avrei fatto dopo che era ovvio che Blaine, rispettando la fine della vera banda del Titanic, sarebbe rimasto sopra di essa fino all’ultimo per suonare. Questo è sempre stato il mio finale per loro.
Brittany beh...avrei anche potuto salvarla ma non l'avrei mai descritta a sua volta innamorata di Santana, non per questa storia, quindi lei è stata piuttosto neutrale per me ma quando ho cominciato a scriverne era così che la vedevo: addormentata beata  mentre l'acqua entrava nella cabina. E ormai lo sapete, se la storia racconta io riporto.

Bene, concludo qui dicendovi alla prossima.
E grazie per essere stati con me anche durante questa piccola  avventura.
baci Bay24

Ps: piccola curiosità. Nel maggio del 2012 fu davvero ritrovato il violino di Wallace e messo in vendita a un asta. La parte che riguarda il violino di Blaine l'avevo scritta prima di scoprire questo dettaglio però, scoperto in effetti solo quando sono andata a cercare che tipo di violino avrebbero potuto suonare quelli della banda del Titanic. Certe volte la fantasia non si discosta mai molta da una verità seppur sconosciuta, eh? XD
  
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