Capitolo 8
Ron con un gesto repentino la prese in braccio e a
forza la condusse via da quel luogo.
“Non mi interessa che cosa
stai pensando. Sono un illuso idiota?Lo sono?Ebbene e sia! Non ti lascerò qui,
che tu lo voglia o no. Ora verrai con me nell’ultimo luogo
che voglio mostrarti, e questa volta spero di non fallire, poiché non ne
abbiamo più l’opportunità”.
Dopo una lunga salita i due
si ritrovarono in un luogo familiare, lo avevano visto per la prima volta pochi
giorni fa.
“E’ quasi l’ora…l’ora di
tutto. L’ora di tutti i colori che convogliano in un
unico spettacolo e che potranno ridarti la luce. Se con i colori di questo
tramonto rivedrai, bè allora
ogni nostro sforzo non sarà stato vano”
Le nubi cominciavano a colorarsi di un rosa violastro. Il giorno lentamente stava facendo capolino per
nascondersi sotto la coltre delle stelle, ma voleva dare
prova ancora della sua bellezza, mostrando insieme in un unico grande afflato
ogni spiraglio di colore.
Blu, giallo, rosso, erano tutti lì riuniti per
consacrare la fine del giorno come ogni sera. Gli uccelli prendevano il volo
verso i loro nidi, alla volta dell’orizzonte ignoto. Una lieve brezza spostava
con dita di cristallo le foglie degli alberi in cima alla montagna.
“Eccoli Hermione!
Sono tutti qui per te! Ora in questo momento, in questo tramonto che ti ha
tanto colpito la prima volta che lo hai visto.”
Ron strinse fra le braccia Hermione,
mentre pronunciava quelle parole che per lui erano lacrime amare da sopportare.
Luce e lancette gareggiavano fra loro. Solo uno dei
due alla fine avrebbe potuto vincere. Erano pochi i minuti che rimanevano. I
secondi si rincorrevano freneticamente fra loro. Non c’era pausa, non c’era
modo di fermarli. Dal canto suo la luce diventava sempre più fievole, ma le
sfumature che si sprigionavano erano sempre più emozionanti. Il cielo era la
loro pista, gli occhi erano gli spettatori.
Il respiro di Hermione
diventava sempre più irrequieto e forte. La sua mano stritolava quella di Ron,
in preda all’ansia. Il suo sudore lo bagnava e non lasciava mettere in contatto
i due calori della pelle.
Hermione
fissava ormai da qualche minuto quel paesaggio.
“Ron…non preoccuparti,non preoccuparti!Rivedrò. Rivedrò sento che questa volta
posso farcela”
I due si misero a piangere nel vedere che non
accadeva niente. Tutti i colori erano per lei, ma nessuno veniva
catturato dall’iride dei suoi occhi nocciola.
Un ultimo bagliore. Un ultimo respiro di luce
nell’immensità del cielo, ed ogni cosa perse forma per
sempre.
Ron ed Hermione
restarono pietrificati per un lungo interminabile istante. Hermione
si fece più fredda e il suo viso perse quell’ultima speranza che lo nutriva.
Silenzio, ombra. Ombra, silenzio. Può regnare la
fiamma dell’amore,quando ormai ogni sprazzo di felicità
sembra essere violentemente stato strappato alla vita?
Ron lasciò le spalle di Hermione
e guardò il suo volto per qualche minuto per l’ultima volta,conscio
del fatto che non avrebbe mai più potuto aiutarla. I suoi occhi incrociarono i
suoi, vuoti e segnati dal dolore, poi l’accarezzò con
la sua mano tremolante e gelida. Ron si precipitò con una folle corsa sul
ciglio della montagna, per poi sfogare la sua ira. Hermione
sentì un brivido trapassarle la mano per poi arrivare fino agli occhi che
ricominciarono a bruciare.
“PERCHE’?PERCHEEEEEEEEEEEEE’?IL MIO
AMORE, LA MIA VITA SOFFRIRA’ PER ME PER L’ETERNITA’….Non
sono stato in grado di fermare il tempo, gli avvenimenti…non
sono stato capace di salvarti”
Ron cominciò a strappare ogni filo di erba. Ad uno, ad uno ogni granello di terra entrava nelle sue
unghie per trafiggerle in profondità. Le sue lacrime bagnarono le sue mani,
coprendole di un dolore indelebile. Non riusciva più a guardare il suo volto,
non ne aveva più il coraggio.
Il ragazzo vide un’ombra avvicinarsi. Alzò lo
sguardo e vide che era Hermione. Camminava senza
indugio verso di lui.
La sua mano lo trasse verso di sé. Il suo sguardo
riprese a battere e
potette finalmente filtrare ogni cosa che li circondava.
“perché ti fai male alle mani in quel modo?”
“Perché ormai non potrò mai più contemplare il tuo sguardo…p-perc..cosa? come fai a saperlo?”
Ron la fissò negli occhi. Le lacrime la bagnavano in
ogni dove, ma quella luce che lei aveva su di sé non era solo acqua.
“Ron…i tuoi occhi sono il
blu che disseta la mia vita,
i
tuoi capelli sono il rosso che fa battere il mio cuore,
il
tuo viso è il giallo che illumina la mia esistenza.
Tu sei tutti i colori della mia vita, e me ne rendo
conto solo ora. Solo quando le mie paure sono state distrutte dal tuo amore
verso di me. Quei ultimi istanti in cui io ho potuto
sentire tutta me stessa accolta e protetta nel tuo sguardo sono stati la linfa
della mia vita. Ron io posso rivedere!Ti amo.”
Fissandolo come non aveva mai fatto prima Hermione baciò con le sue labbra quelle di Ron.