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Autore: annabelnevermorelee    26/01/2014    1 recensioni
Ethel è una dolce bambina di dieci anni, e dimora con suo padre Benedict, sua madre Harriet ed il suo fratellino Edric nel piccolo paesino di Nantwich.
Il culto di Cristo si sta diffondendo in tutta la Britannia, ma la sua famiglia è riuscita a rimanere fedele alla Signora, anche se in segreto. Harriet rivede in Ethel se stessa da bambina, quando venne portata ad Avalon per ricevere un'istruzione degna di una figlia della Dea. E sarà proprio ciò che anche sua figlia dovrà fare.
Ma con il passare degli anni e l'incombenza della vecchiaia, Harriet non è più in grado di tornare ad Avalon, considerata la difficoltà del viaggio verso l'isola: ma non tutte le speranze son perdute.
E sarà proprio ciò che accadrà. Ethel seguirà l'esempio di sua madre grazie al volere della Signora, ma quest'ultima non affiderà l'istruzione della bambina al vecchia e stanca Harriet, ma ad un'altra sacerdotessa. La sacerdotessa più bella che si sia mai vista. Talmente meravigliosa che molti credenti narrano che la Dea l'abbia creata a sua immagine e somiglianza, per operare come sua mano. Ethel sarà la sua succeditrice, e colei che acquisirà il Potere.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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«Son già trascorse due lune.» mormorò Ethel osservando il cielo notturno e sporgendosi leggermente dalla finestra. Nonostante la sua tenera età, tutto ciò che veniva considerato impossibile dall'uomo la affascinava. Forse il suo rifiuto verso la conversione alla fede del Cristo rafforzava quella sua curiosità innata, incoraggiata costantemente da Harriet, la sua dolce madre completamente devota alla Dea. 
Ethel aveva undici anni, e sua madre le aveva insegnato tutto ciò che una futura sacerdotessa era tenuta a sapere: l'uso delle erbe per preparare decotti ed impacchi, i cicli lunari per calcolare il tempo trascorso, e le varie festività indicate nella Ruota dell'Anno.
Harriet era più che felice nel vedere sua figlia apprendere con facilità ed entusiasmo tutto ciò che riguardava il culto presentatole come suo, ma non bastava. Le nozioni assimilate rappresentavano soltanto una minima parte di quelle che una Signora di Avalon era obbligata a conoscere. Perché era proprio questo il fine di sua madre, trasformare la figlia nella sacerdotessa che anche lei un tempo era stata.

Harriet udì dalla cucina la figlia mormorare parole incomprensibili, così entrò nella sua piccola camera, e si sedette su di un ceppo di legno usato come sgabello: 
«Hai detto qualcosa, Ethel?» disse.
«Sono già trascorse due lune, mamma.» ripetè Ethel senza distogliere lo sguardo dalla luna.
«Vedo con piacere che hai appreso come contare i cicli lunari, è meraviglioso!» Harriet pareva entusiasta dei grandi progressi della figlia, ma non c'era gioia nella voce di quest'ultima, soltanto un'inconsistente amarezza.
«No, mamma..» la bambina sospirò, voltandosi finalmente, ed andando a posare il proprio sguardo negli occhi della madre. «Son già trascorse due lune dal sogno.»
Harriet non comprendeva di cosa la bambina stesse parlando, ma pochi attimi dopo le ritornò alla mente il sogno narratole dalla figlia stessa, ben due lune fa: aveva sognato della nebbia, ed una barca scura su cui sedeva una donna incappucciata dai lunghi capelli fulvi, il cui viso era impossibile da scorgere. Aveva udito il suo nome pronunciato dalla donna, ma non era una voce familiare..non l'aveva mai sentita prima. 
«Vieni, sali.» le diceva l'incappucciata, ma Ethel era fin troppo spaventata per farlo. Così indietreggiò, fino a far combaciare la propria schiena contro un pioppo, e a rimanere immobile, osservando la sconosciuta dirigersi verso di lei. 
«Chi sei?» chiese Ethel nel sogno, ma la donna le risposte con le medesime parole pronunciate poc'anzi: «Vieni, sali.» ed indicò la scura imbarcazione. 
E mentre Ethel, mano nella mano con la sconosciuta, si avviava verso la barca, una coltre spessa di nebbia tornò a padroneggiare il sogno, e quest'ultimo terminò.
 
Harriet ne era certa: non si trattava affato di un sogno. Non era una visione onirica plasmata dal suo inconscio, era prova della Vista. Ethel la possedeva, e questo bastava a far capire alla madre che dopo tanti sforzi, sua figlia sarebbe diventata una sacerdotessa. 
«E con ciò? Piccola mia, non devi preoccuparti. Non era un sogno, né tantomeno un incubo. Era ciò che entrambe stavamo attendendo da anni, ciò per cui ho pregato fino a perdere la voce.. la Signora ti ha scelta, e ti ha donato la Vista. Sarai una sacerdotessa, figlia mia. Sii felice, perché Lei vuole soltanto il tuo bene, e niente più.»
«Perché mi hai nascosto tutto ciò, madre mia? Ho vissuto per giorni con la certezza che fosse solo una previsione della mia fine. Credevo che la donna fosse la Signora nelle vesti della Morte, poiché la visione venne a me in una notte di luna nuova. Oh madre, non temere, renderò grazie per ciò che la Signora mi ha donato!» Ethel si sollevò in piedi improvvisamente, sorridendo come mai aveva fatto. Abbracciò Harriet, e le posò una bacio sulla fronte; le riservò uno sguardo colmo di gaiezza, che in pochi attimi si spense, tramutandosi in perplessità:
«Madre..se la donna incappucciata apparsa nella visione non era la Signora..chi potrà mai essere?» Harriet le sorrise, carezzandole il viso con l'indice, per poi prenderle le mani e racchiuderle fra le proprie. «Riuscirai ad attendere fino al prossimo plenilunio?» La bambina annuì vigorosamente, e la madre non tardò ad aggiungere «Allora ti prego di farlo. E se ci riuscirai, otterrai la risposta che tanto brami di avere.»
Harriet uscì dalla stanzetta della bambina, per dirigersi nella propria a giacere a fianco del marito, ed Ethel scostò la coperta di lana pesante, e si accoccolò sotto di essa, addormentandosi beatamente dopo pochi istanti. 

-fine primo capitolo.-

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Ed il primo capitolo è fatto!
Salve a tutti, io sono Diletta, piacere! :)
Per scrivere questa fanfiction mi sono ispirata al libro Le Nebbie di Avalon, di Marion Zimmer Bradley (se non lo avete letto, fatelo, merita davvero). Mi è stato regalato da un'amica di mia mamma. Lei abita a Parigi, ed ogni tanto mi invia qualche libro come regalo. Quando mi inviò questa meraviglia rimasi sbalordita e lo divorai in pochi giorni! In questi ultimi tempi lo stress è tanto, e scrivere mi aiuta a rilassarmi, quindi, perché non una fanfiction ispirata a Le Nebbie di Avalooon? :D 
Ad ogni modo, spero che vi piaccia. Ci metterò tutto il mio impegno per far sì che venga fuori una cosa bella! (o almeno decente, si spera D:)
Un bacio, e che siate benedetti! <3
   
 
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