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Autore: Tatuata Bella    26/01/2014    3 recensioni
2014, Camp Chitaqua. tratta dalla puntata 5x04, è una one shot molto breve scritta in occasione del compleanno di Dean (e pubblicata un po' in ritardo xD). E' la mia prima storia su Supernatural che pubblico qui, siate clementi, anche perché è una stupida OS senza nessuna pretesa, con il solo scopo di festeggiare il compleanno del nostro eroe preferito.
Dedicata alle splendide ragazze del gruppo "the Family Buisiness".
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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CAMP CHITAQUA- 2014
 
A Dean faceva male la schiena.
Si rigirò nel letto un paio di volte, cercando di riprendere sonno, ma alla fine decise di rinunciarci e si sedette sul letto, stiracchiandosi.
Andò verso lo specchio mezzo rotto che aveva appoggiato di fronte al secchio dell’acqua, nel tentativo di scimmiottare una specie di lavandino.
Era pronto per uscire e affrontare l’apocalisse.
Era pronto per vedere la sua gente distrutta, per vedere il cibo diminuire e l’acqua scarseggiare.
Era pronto per una nuova giornata, come ogni mattina.
Ma quel giorno era diverso. Per quanto stupido potesse sembrare, ora che era nel bel mezzo dell’apocalisse, si ricordava ancora del suo compleanno. Anche se decisamente non aveva senso: senza Sam non c’era più nessuno che lo sapesse, soltanto lui. Lui stesso quasi non esisteva più: non c’era nessuno che lo conoscesse davvero al campo, non c’era nessuno che lo conoscesse davvero in tutto il mondo, ora che non c’era Sam. E lo sapeva, se ne accorgeva chiaramente che stava scomparendo, ogni giorno di più, ogni secondo spariva un pezzettino di lui.
Prese un respiro e si convinse veramente ad uscire dalla tenda.
Doveva fare mille cose quel giorno, e dopotutto era un giorno come un altro...
“Dean?”
Il cacciatore sobbalzò: “Porca miseria Cass! Mi hai fatto prendere un colpo.” Dean prese un respiro profondo “Cosa dovevi dirmi comunque? E’ successo qualcosa?”
“No.”
“Ah.”
Silenzio.
Dean rimase a fissare l’amico qualche secondo, chiedendosi cosa mai avesse potuto spingerlo ad uscire dalla sua rave-tenda piena di erba, donne e narghilè.
“Quindi?” chiese infine Dean, sbrigativo.
“E’ che mi stavo chiedendo…”
Dean sbuffò. “Stai per fare un lungo discorso metafisico sul senso della vita  e sui piaceri del sesso tantrico?”
Castiel aggrottò le sopracciglia, un po’ confuso un po’ imbarazzato: “No…Mi chiedevo se tu potessi…accettare…un po’ di compagnia.”
Dean lo guardò interrogativo: “Eh? Perché?”
“Non c’è Sam quindi…”
“Non parliamo di lui.” Disse Dean categorico.
Castiel annuì frettolosamente.
“Quindi non posso restare?” chiese.
Dean continuava a non capire: “Che vuoi Cass…?”
“Non c’era granchè nelle scorte, ma con un po’ di ingredienti e qualche aiuto sono riuscito a fare questa…”
Castiel esibì una tortina di mele, con una forma sbilenca e un impasto discutibile. Nell’altra mano teneva una candelina. La mise sulla torta e la accese con un accendino.
“Buon compleanno Dean.”
Il ragazzo era rimasto di sasso, fermo immobile come se stesse assistendo ad uno spettacolo assurdo, ed in effetti un po’ lo era.
“E tu come fai a sapere che è il mio compleanno?”
Castiel fece spallucce: “Chuck sa tutto di te. Praticamente ti ha inventato lui…”
“Hey. Non diciamo stronzate.”
Di nuovo silenzio.
“La candelina si sta consumando…” fece notare Castiel.
Finalmente Dean si sciolse in un sorriso.
“Grazie.” Disse, sincero, poi stritolò l’amico in un abbraccio. Era tanto tempo che lui e l’ex angelo non si scambiavano un gesto di affetto. Era tanto tempo che a stento si parlavano in verità, ma la presenza di Castiel lì, in quel momento, bastava a cancellare tutto.
“Soffia.” Disse Castiel sventolandogli fiero la tortina sotto il naso. “Eddai soffia.”
Dean sorrise ancora e soffiò.
“Hai espresso un desiderio? Si fa così, giusto?” chiese Castiel.
“Sarebbero troppi i desideri che averi da esprimere. Ma sai una cosa? Non vedo l’ora di assaggiare la tua torta, perché onestamente amico, dall’aspetto non sembra granchè…”
Castiel ribattè qualcosa, Dean non lo stava neppure ascoltando veramente. Si sedette sul letto, mangiando un pezzo di torta. Se non fosse impossibile forse avrebbe anche pensato che…ma sì. Era così e basta. Sapeva che sarebbe durato solo l’illusione di un secondo, come ogni volta, ma nonostante tutto in quel momento sentiva chiaramente di essere almeno un po’ felice.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Salve a tutti! In realtà ho detto tutto nella descrizione, quindi non mi resta moltoda aggiungere: l'ho scritta per il compleanno di Dean, è una cosina semplice semplice, ed è dedicata a ""the family business", quella splendida banda di budine che mi fanno compagnia tutti i giorni :D vi adoro :D
Bacini e rock and roll!
Ire
  
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