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Autore: innamoratahobbit96    26/01/2014    2 recensioni
Questa è la storia della mia esperienza a Londra per una settimana con la scuola.
Londra è una BELLISSIMA CITTA' e prometto che un giorno ci tornerò
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I LOVE LONDON


Chi l’avrebbe mai detto che una città potesse affascinare così tanto. Non capisco il motivo per cui amassi l’Inghilterra e morivo dal desiderio di visitarla almeno una volta,o per lo più la città di Londra. Probabilmente per il fatto che lì ci abitassero attori che stimavo per il loro talento e per . . . la loro bellezza,volete un esempio? Orlando Bloom; o forse per il fatto che avrei voluto adattarmi e “studiare” le usanze inglese,molto diverse da quelle italiane. Il mio sogno si è realizzato dopo settimane di ansia,visto che all’inizio il numero dei partecipanti,nella mia classe,era inferiore a quello previsto. Per fortuna tutto si è risolto e finalmente ho potuto sentire la frase “Si parte!”
Il mese di gennaio,oltre alle tante verifiche che ci fecero fare,i nostri insegnanti ci hanno dato vari consigli sull’Inghilterra e gli indirizzi delle case-famiglie dove saremmo state ospitate durante la settimana,un vero e proprio stage linguistico.
I nostri accompagnatori sarebbero stati il nostro professore di ginnastica e quella di italiano.

19 GENNAIO
Il 19 gennaio,alle sette e mezza mi trovavo già con la mia classe in aeroporto per il controllo del peso delle valigie. Alle otto ci siamo dirette al chek-in,non lo sopporto! Il motivo è per il fatto che eravamo di fretta e avrei dovuto togliermi di tutto,tra cui la cintura,i documenti e la carta d’imbarco,che per poco la stavo perdendo.
Alle nove e mezza siamo salite sull’aereo,il tempo era piovoso,ma per fortuna cadevano poche gocce. Gli stuart ci hanno accolto salutandoci e abbiamo preso posto. I sedili erano comodi,erano come poltrone,di pelle. Io ero seduta da parte a una mia compagna,che sarebbe stata con me nella casa-famiglia,e a una ragazza che stava leggendo delle riviste.
Ad un certo punto,ci fecero sentire una registrazione che ci diede le informazioni di sicurezza,in inglese,ok non avevo capito niente.

< < Stiamo partendo! > > esultò una mia compagna,Anna,che sarebbe stata ospitata con me.
L’aereo acquistò velocità e finalmente,lentamente siamo volati in cielo. Non nego che ero un po’ preoccupata. L’ultima volta che ero salita su un aereo è stata all’età di 6 anni,e ora ho 17 anni.
Il decollo è stato un po’ “duro”,sentivo un vuoto dentro di me che mi dava un po’ fastidio e poi mi girava un po’ la testa. Questione di alcuni minuti fortunatamente.

Dopo una mezz’oretta ci trovavamo totalmente sopra le nuvole,che sembravano panna montata,il cielo era azzurro e il sole splendeva dietro di noi.

A mezzogiorno siamo arrivati all’aeroporto di Stansted. Lentamente ci siamo abbassate,ammirando i campi verdi del luogo sotto di noi.
È divertente poi il suono della trombetta,che mettono appena si atterra,proprio della serie “siamo vivi”.
Il tempo,là,era sereno,ad eccezione di alcune nuvolette bianche. Strano. Di solito l’Inghilterra è piovosa.
In aeroporto c’era un’altra classe,del nostro stesso indirizzo,che conosciamo,insieme alle professoresse di latino e inglese,ad aspettarci. Abbiamo pranzato al sacco e poi abbiamo preso un pullman che ci portò in una periferia di Londra,esattamente davanti a una fermata della metropolitana,me la ricordo ancora,Osterley,dove sono arrivate le varie famiglie a prenderci.
Sono arrivati degli adulti a prendere delle ragazze dell’altra sezione e un uomo,con un pulmino blu,a prendere cinque mie compagne,tra cui un maschio. Eh sì,beato tra le donne.
Poco dopo,è arrivata una signora abbastanza robusta con i capelli lisci e castani,lunghi fino al collo,dimostrava più o meno 45 anni o forse di più. Si è fermata a parlare con la nostra insegnante di lettere,che si è avvicinata a me e a Anna.
< < Lei è la signora Sullivan > > ci disse la nostra prof.
Le abbiamo stretto la mano e ci ha aiutate a portare le valigie in auto.
Ovviamente,gli inglesi,invece di guidare sulla destra come noi italiani,guidano sulla sinistra,difatti,hanno il volante sulla destra.
Durante il tragitto ci ha descritto un po’ il luogo,per poterci dare un’idea su dove avremmo dovuto prendere il pullman,le varie fermate e così via.
Anna,che è molto brava con l’inglese,ha cominciato subito a parlare,ok,mi sentivo un po’ a disagio,ma le parole chiave le ho capite dai.
Dopo più o meno dieci minuti siamo arrivate a casa sua. Aveva altre due casette vicine,con tetti a forma triangolare,grandi finestre e con tende.
Il salotto era abbastanza grande con un divano di pelle di colore marrone,così come la poltrona.
La Tv,una scrivania dove c’erano vari fogli e documenti,il camino,spento,un ripiano dove erano appoggiate piccole statuine di Betty Boop e tanti quadri,tra cui una foto di sua figlia,già sposata e con un figlio.
Il salotto era vicino alla sala da pranzo,con un tavolo,un frigorifero dove erano attaccate tante calamite e foglietti e un armadietto. Infine c’era la cucina,affacciata sul giardino.
Le scale che portavano al secondo piano erano ripide e strette,portavano alla camera degli ospiti,con dei cassetti,un armadio,un letto singolo e un letto a castello,dove abbiamo dormito io e Anna. La parete era con carta da parati e la finestra si affacciava sulla strada.
Poi c’era la camera matrimoniale,dove dormiva la signora Sullivan,che si chiamava Margaret,e infine il bagno,senza bidet.
Quando io e Anna avevamo finito di sistemare le nostre valigie erano le tre del pomeriggio,così,siamo scese in salotto e abbiamo chiacchierato con Margaret,che stava guardando la TV.
Abbiamo parlato un po’ di noi e di quello che facevamo in Italia. Non è stato molto complicato capire ciò che diceva,anzi,la comprendevamo bene,più che altro è stato difficile per me scandire bene le frasi,anche se comunque è andato tutto bene. Ci vuole calma e sangue freddo.
Abbiamo guardato la TV tutto il giorno: un film di James Bond e una gara di nuoto,in inglese,potrete immaginare quanto eravamo stanche io e la mia compagna.
Alle sei e mezza,Margaret ci ha preparato la cena: hot - dog e delle patatine fritte,con aggiunta di ketchup.
Alle cinque mi sarei aspettata l’ora del thè,invece non fu così. Poi,credevo che Margaret mangiasse al tavolo con noi,invece,è rimasta seduta sulla poltrona a mangiare l’hot-dog davanti alla televisione. Credo che gli inglesi siano dei patiti della Tv.
Tutte le cene sono state così: silenziose.
Dopo cena siamo tornate sul divano,a guardare una gara di pattinaggio,finché alle otto e mezza siamo andate a dormire,perché eravamo stanche morte.

20 GENNAIO
Ho dormito bene tutta notte,non sentivo né troppo caldo né troppo freddo e il letto era soffice. Solitamente,quando dormo in un letto che non è il mio,non riesco mai a dormire,invece,non fu così.
Alle sette,Margaret ci chiamò e ci siamo alzate a prepararci.
La colazione era abbondante,con un thè bollente,che non riusciva a raffreddarsi neanche dopo cinque minuti,un toast caldo,il latte freddo e cereali.
Alle otto ci siamo dirette alla fermata più vicina dell’autobus,Margaret ci ha accompagnate,visto il primo giorno. Da lì siamo andate alla stazione della metropolitana,dove c’era un nostro professore. Avevamo deciso che ci sarebbe stato un professore ad aspettare ogni gruppetto,in base a dove eravamo collocate nelle famiglie.
Dopo quattro fermate siamo scese e siamo andate a scuola.
Più che scuola,è un centro linguistico che accoglie studenti stranieri. Appena siamo giunte là,ci siamo divise nei tre gruppi :intermedio,pre - intermedio e beginner - level. Questo lo decidevano in base al test online che avevamo svolto la settimana prima. Io facevo parte del gruppo Pre - Intermedio con altre 12 ragazze,tra cui due mie compagne.
I nostri insegnanti si chiamavano Sanjit,un uomo di colore pelato,molto simpatico,sempre con la battuta pronta e voglia di scherzare,Sarah,invece,non riesco a trovare il motivo per cui non piaceva.
Durante la settimana,ci allenavano un po’ con conversazione in inglese,a coppie o singolarmente. Pensavo fossero esperti,che sapessero parlare l’italiano,invece sapevano solo dire CIAO o ARRIVEDERCI.
I banchi dell’aula erano disposti a ferro di cavallo e le sedie erano di colore verde. Il colore delle sedie rendeva l’aula più bella.
Le lezioni iniziavano alle 9:15 fino alle 10:45,l’ora della merenda,fino alle 11:45,poi,la lezione riprendeva fino alle 12:45,quando abbiamo pranzato con dei panini che ci hanno offerto le nostre famiglie inglesi. Il mio panino aveva il burro e le patatine erano di cipolla. Ok,l’alito non era un gran che. Anche la frutta non era molto buona,però,mi sono accontentata.
Dopo scuola,abbiamo preso la metropolitana e ci siamo diretti al centro di Londra,dove una guida turistica,un uomo con la barba bianca,ci ha fatto fare un giro per la città.
Parlava solo in inglese,anche se a volte ci nominava alcune parole in italiano,credo che nessuna di noi lo abbia ascoltato completamente,anche perché eravamo troppo prese a scattare fotografie al Big Ben.
Poi,siamo andati ad Hyde Park,è il parco più bello che abbia mai visto . . . con due laghetti artificiali e una bella fontana,abitato da tante anatre,oche,piccioni e scoiattoli,sui quali ci siamo maggiormente soffermate a scattare foto.
Siamo uscite dal parco arrivando a Buckingham Palace,e per finire,a una residenza provvisoria della regina.
Un ricordo particolare di quel giorno è stato il momento in cui alcune mie pazzerelle compagne,quando hanno visto delle guardie inglesi,li hanno imitati mentre camminavano.
Va Be . . . la giornata è finita dopo essere andate a Piccadilly Circus,ricco di negozi alla moda,teatri e famoso per i display con le varie marche e a Trafalgar Square.

21 GENNAIO
Il giorno seguente siamo andati a scuola e il pomeriggio,abbiamo visitato l’Abbazia di Westmister,dove sono stati incoronati e sepolti personaggi importanti. Durante la visita,avevamo un audio - guida,con il quale ascoltavamo la storia dell’Abbazia,dei vari sovrani e la struttura. Avevamo ben 2 ore libere di girare per l’Abbazia.
Poi,siamo saliti sulla London Eye,dalla quale abbiamo osservato Londra illuminata dall’alto,visto che abbiamo impiegato molto più tempo ad aspettare i nostri professori che facevano i biglietti.
Successivamente,abbiamo pregato i prof. Di portarci al negozio Hard Rock,verso il quale abbiamo corso così tanto da lasciare i prof. Indietro.
NOTA AUTRICE:
Mentre stavamo andando verso il negozio,siamo arrivate alla fine del marciapiede e ci siamo accorte che il negozio si trovava dall’altra parte della strada. Però non c’era un semaforo,neanche le strisce pedonali.
C’era coda di macchine,così,cosa si fa all’italiana? Abbiamo attraversato in mezzo a tutte le auto,facendo arrabbiare gli inglesi. Ahahahha

22 GENNAIO
Quel giorno,dopo scuola,siamo andati a visitare il British Museum,un grande edificio con tante colonne in stile dorico. Eravamo liberi per due orette circa e siamo riusciti a visitare un po’ tutto il museo,ricco di sculture,mummie,vasi,orologi antichi,opere d’arte e tante altre collezioni.
Poi,siamo andati ad Harrods,il più grande magazzino del mondo,con 7 piani e tanti reparti diversi,collegati tra loro grazie ai corridoi.
Se devo essere sincera,mi aspettavo qualcosa di più,per esempio abbigliamento giovanile. Le uniche cose che io e le mie compagne abbiamo comprato sono state le borse o i portafogli.
Mi hanno incuriosita,anzi,appassionato,gli ascensori in oro e i lavandini dei bagni in oro.

23 GENNAIO
Era il penultimo giorno di soggiorno a Londra. Quel giorno,nonostante ci fosse il sole,il vento soffiava forte,faceva molto freddo.
Dopo scuola siamo andati a visitare la Torre di Londra,una fortezza del Medioevo utilizzata anche come palazzi,prigioni . . . nonostante ci fosse stato il sole,ma il vento soffiava forte,era proprio il clima tipico londinese.
In esso sono deposti anche i gioielli della Corona Inglese,con tanto di spade,scettri,corone,realizzati in oro,diamanti,rubini e tanto altro.
Dopo un’ora di visita libera per la fortezza,siamo andati al Tower Bridge,il ponte formato da due torri collegate da due passerelle. Alcune mie compagne hanno voluto salire,mentre altre no,tra cui io,così sono salite,accompagnate dal nostro prof. Di ginnastica,mentre noi altre siamo andate con altri insegnanti a Coven Garden,ricco di negozi,mercatini e ristoranti.
Per finire la serata,siamo andati a mangiare tutti insieme in un pub un bell’hamburger e patatine.

24 GENNAIO
Era l’ultimo giorno sfortunatamente,ma la partenza era prevista alle sette e dieci,così,al mattino siamo andati a visitare il museo di storia naturale. Dall’esterno sembrava una chiesa. L’ingresso era gratuito. Il museo aveva cinque piani,e c’erano diverse zone: rossa,verde,blu e arancione.
Nella zona rossa erano presenti le sale della Terra,con vari esperimenti,impronte che sono durate per l’eternità . . .
Nella zona verde erano presenti gallerie con alberi,teschi di primati,minerali . .
I primati sono l’argomento che amo di più,mi piace leggere la vita dei nostri antenati,partendo dalle scimmie primitive,e di come ci siamo rivoluzionati.
Nella zona blu erano presenti dinosauri,pesci,rettili e vari scheletri di animali,ma in particolare la costruzione della vera grandezza della balena.
La zona arancione non l’ho visitata perché non c’era più tempo.
Più tardi,siamo andati alla stazione della metropolitana di Osterley,dove le varie famiglie ci hanno portato le valigie. Abbiamo salutato per sempre Margaret,per sempre è una parola grossa,magari un giorno ci rincontreremo.
Quando era venuta a portarci le valigie,in macchina c’era anche il suo nipotino,biondo e dagli occhi azzurri,come suo padre.
Poi,ci siamo diretti alla stazione dei pullman,dopo aver preso la metropolitana e aver camminato per ben dieci minuti,più che camminato,direi corso,per poi andare in aeroporto,dove abbiamo fatto il check-in e così via.
Abbiamo cenato con dei panini,sinceramente per niente buoni,e ci siamo imbarcati.
C’era già tanta gente,perché eravamo in ritardo,così hanno portato le nostre valigie direttamente in cabina. Cercai un posto libero,chiesi,in inglese,a un signore se potevo sedermi,lui mi rispose in italiano e mi accorsi che era davvero italiano,si avvicinò al suo collega e amico e mi hanno chiesto dove abitavo e com’era andato il mio soggiorno in Inghilterra. Abbiamo chiacchierato per tutto il viaggio: lavoravano vicino al Tower Bridge in ufficio,ma avevano le loro famiglie in Italia,per questo viaggiavano ogni weekend se ho compreso bene.


Questa esperienza è stata semplicemente MERAVIGLIOSA. Londra è una città bellissima ed emozionante. Ringrazio i professori per la settimana trascorsa a Londra.
PROMETTO CHE UN GIORNO CI TORNERO’.
LONDRA TI AMOOOOOOOOOOO <3 <3 <3 <3 <3 <3




 
  
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