Le porte del cuore
Era un giorno
come un altro, quello in cui la mia vita subì
un svolta che mi avrebbe cambiata per sempre.
Avevo 21 anni.
Mio padre era
capitano di una grande e maestosa nave, sin da
piccola lo avevo accompagnato nei suoi viaggi, da quando mia madre ci
aveva
lasciati.
Avevo anche un
fidanzato: Jet. Eravamo insieme per volere di
mio padre, non per amore, io non ero mai stata innamorata di lui.
Una mattina mi
svegliai di buon umore, mi vestii, e dopo
aver fatto colazione mi
diressi verso il
ponte della nave per prendere un po’ d’aria, con in
braccio il mio fedele gatto
Midnight.
Vi trovai un
ragazzo che non avevo mai visto, era seduto su
una panchina, chino su un libro.
Mi ritrovai ad
osservarlo, cercando di non farmi notare
troppo, ma all’improvviso la sua testa si alzò di
scatto e i miei occhi castani
incontrarono i suoi, del colore dell’oro.
Lo scrutai
più attentamente, nel complesso era davvero un
bel ragazzo, ma la mia attenzione fu attirata da una grossa cicatrice
sull’occhio sinistro, sembrava una bruciatura.
D’un
tratto qualcuno mi saltò sulle spalle e io per la
sorpresa feci cadere Midnight, che con un miagolio di protesta, si
allontanò.
Mi girai per
ritrovarmi la faccia sorridente di Ty Lee a
pochi centimetri dalla mia –Buon giorno Yumi, dormito bene?-
Disse lei
euforica.
-Di un
po’ ma sei impazzita?-
-Dai Yumi
perdonala, dovresti saperlo è fatta così-
Sospirò Azula
comparsa dal nulla con accanto Mai.
-In effetti
Azu, hai ragione, è fatta così- Sorrisi.
-Allora sbaglio
o stavi fissando mio fratello?- Domandò
Azula con un sorriso divertito.
-Chi?- Chiesi a
mia volta cercando di far finta di niente.
-Mio fratello
Zuko, è il ragazzo che stavi guardando prima…
Cos’è ti piace?-
–No…
ma che dici…-
-Ma guardati
Yuyu sei diventata tutta rossa- Rise Ty lee
intromettendosi nel nostro discorso.
-Non
è vero!-
-Come no, ora
potresti somigliare ad un peperone- Continuò Mai
intromettendosi a sua volta.
-Cos’è,
è scattato l’angolino dell’umorismo? Io
sono fidanzata
e non guardo gli altri ragazzi!-
-Oh andiamo Yu,
lo sappiamo tutti che Jet non lo calcoli
neanche di striscio, fosse per te saresti già scappata via-
Disse Azula
ridendo.
A volte si
divertiva a torturarmi in quel modo, e Ty e Mai
non aiutavano di certo, ma erano mie amiche e gli volevo bene.
-Cosa succede
qui?- Quella terribile voce si abbatté su di
noi come un’ombra su di una giornata di sole.
–Niente Jet, sto
parlando con le mie amiche, non c’è bisogno che
controlli ogni mia mossa!- Sbottai
arrabbiata.
-Ok ok, stavo
solo controllando- Disse mentre si infilava
tra le labbra la sua solita spiga, e
si
allontanò con le mani nelle
tasche.
-Dio quanto
è odioso- Sbruffò Ty Lee mimando una linguaccia
alle sue spalle.
-Yumi sta sera
facciamo una festa, ti unisci a noi?-
-Certo!-
-Ok sta sera
alle nove, nella nostra sala comune, mi raccomando,
non portare Jet!- Non feci più di tanto caso a
quell’avvertimento, infondo loro
odiavano Jet.
Decisi di
passare il resto della giornata a giocare con
Midnight, quel povero gattino stava sempre chiuso nella mia cabina, gli
faceva bene
stare un po’ all’aria aperta.
Alle otto,
decisi di rientrare per prepararmi, mi feci una
bella doccia, mi acconciai i lunghi capelli castani, indossai un
vestito molto
carino con le scarpe abbinate, entrambi del mio colore preferito: il
blu.
Mi truccai un
po’ gli occhi, sul viso invece non misi
niente, la mia pelle era leggermente scura e sembrava che fossi sempre
abbronzata.
Una volta
finito, mi diressi verso la sala comune.
Appena arrivata
notai che c’era un sacco di gente: molti sconosciuti,
ma riconobbi subito le mie amiche e mi avvicinai. Mentre mi dirigevo
verso il
folto gruppetto, notai Zuko accanto ad Azula.
Il mio cuore
perse un battito, mi sentivo strana quando lo
vedevo, ma cosa mi stava succedendo?
Notai che stava
parlando con una ragazza molto carina, con
dei lunghi capelli castani e degli occhi azzurri come il cielo.
-Yumi
finalmente sei arrivata- Disse Ty Lee, e
istantaneamente Zuko si voltò nella nostra direzione.
–Vieni ti presento
gli altri- Continuò tirandomi.
-Ragazzi lei
è Yumi, allora loro sono Sokka e la sua ragazza
Suki, Aang e Toph- Indicò a turno un ragazzo più
o meno della mia età che
teneva tra le braccia una
ragazza con i
capelli corti e castani e un ragazzo calvo al fianco di una ragazzina
cieca dai
capelli neri che
sembravano avere all’incirca
17 anni.
-Lei
è Katara, la fidanzata di Aang- Concluse indicando la
ragazza che avevo visto intrattenersi con Zuko poco prima. Quindi lei
era
fidanzata con il ragazzino calvo? Sentii immediatamente il mio cuore
farsi più leggero.
Strinsi la mano
a tutti coloro che mi venivano presentati,
fino a quando non arrivò il turno di
Zuko –Infine, lui è Zuko, il fratello
maggiore di Azula- Ridacchiò Ty
Lee mentre noi due ci stringevamo la mano -Ciao, io sono Zuko- Disse
lui
leggermente imbarazzato.
-Io Yumi-
Risposi, non meno imbarazzata di lui.
-Zuko
perché non inviti Yumi a ballare? Anche lei è
sola
come te- Esclamò Ty Lee mentre mi spingeva verso lui.
-Certo- Sorrise
prendendomi per
mano mi portò in pista. Poco dopo le dolci
note di un lento iniziarono ad avvolgerci. Incrociai lo sguardo di Ty
Lee, Mai
e Azula che mi rivolgevano dei sorrisini quasi sadici:
l’avevano fatto apposta
ne ero sicura, ecco perché mi avevano vietato di portare Jet.
Zuko invece,
incurante del diabolico piano di cui era
inconsciamente protagonista, mi aveva attirato a se iniziando a ballare.
-Da quanto
conosci Ty Lee, Mai e Azula?- Chiese cercando di
rompere il ghiaccio.
–Da quando
è finita
la guerra. Un giorno sono arrivate su questa nave, ma si sono subito
messe nei
guai e sono state
rinchiuse dalle
guardie, io ho assistito alla scena e le ho fatte liberare, ma me ne
sono
subito pentita, sono tremende- Dissi ridendo.
–Si hai ragione
sono
davvero tremende- E iniziò a ridere con me.
La serata
trascorse bene e mi divertii parecchio, ma come
tutte le cose belle si concluse fin troppo presto.
I giorni
passavano ed io e i ragazzi ci incontravamo spesso,
e ovviamente con loro c’era
anche Zuko.
Era un ragazzo davvero simpatico e sincero, una qualità che
apprezzavo molto, specialmente
perché in contrasto con la falsità di Jet.
Una sera tornai
in cabina, mi cambiai per stare un po’ più
comoda, indossando un semplice pantalone nero aderente, una maglia
abbastanza
pesante e degli stivali ricoperti di pelliccia, in genere la sera
faceva molto
freddo.
Non ero per
niente stanca, così mi infilai una giacca e mi
diressi sul ponte. Una volta arrivata, mi sedetti su una panchina ad
osservare
l’orizzonte.
-Che ci fai qui
tutta sola?- Sorrisi riconoscendo la voce,
mi girai e trovai Zuko davanti a me –Non riuscivo a dormire e
tu?-
-Volevo leggere
un po’, questo è l’unico posto
tranquillo
che conosco- Rispose mostrandomi un libro a mo’ di
spiegazione.
-Posso vederlo?- Lui
me lo passò e poi si sedette accanto a me .
-Non dirmi che
piace anche a te leggere-
–Stai
scherzando? Io adoro leggere- Dissi sfoderando il mio
miglior sorriso.
-Hai un libro
preferito?- Chiese curioso mentre io
continuavo a sfogliare il suo.
- A dire il
vero ne ho tanti-
-Hai altre
passioni oltre alla lettura? Raccontami qualcosa
di te-
–Vediamo,
non ascolto molto la musica, quindi non ho nessun
tipo di musica preferita, e anche se ho visitato molte città
non ne ho mai
avuto una preferita e ho molti difetti, e adoro vedere un film che si
intitola
l’ultimo dominatore dell’aria, conosco anche la
serie animata sono i miei
preferiti- Conclusi, soddisfatta
del mio
breve resoconto.
-Ty Lee mi ha
detto che hai un ragazzo- La sua espressione
tornò seria.
–Si, ma per volere
di
mio padre, io non ho mai provato niente per Jet, non lo sfiorerei
neanche con
un dito se fosse per me, credo che mio padre si diverta a vedermi
infelice- Sospirai
lasciando il libro e portandomi le ginocchia al petto.
-Ti capisco,
anche il mio non prova una particolare simpatia
per me-
–Il
mio mi sta costringendo a sposare un uomo che non amo e
che in più detesto, il tuo cos’ha fatto di tanto
male?- Gli chiesi sorridendo.
-Mi ha fatto
questa, basta come motivo per odiarlo?- Rispose
sfiorando la cicatrice che aveva sul viso.
–Ok
hai vinto- Il mio sorriso si incurvò per poi sparire del
tutto.
-Mio padre
è un dominatore del fuoco, ha sempre prediletto Azula
perché è molto più potente di me
quando si tratta di dominio, mi ha ustionato
ed esiliato perché avevo parlato a sproposito durante una
riunione di guerra
con un generale, avevo tredici anni- Continuò guardando
l’orizzonte.
-Mi dispiace-
Confessai sinceramente.
-Non importa, sono
passati otto anni da quando è successo e l’ultima
volta che l’ho visto è stato
cinque anni fa, ora sto bene, avevo perso anche mia sorella durante la
strada,
ma poi lei ha capito che stava sbagliando e si è tirata
indietro.
Comunque oltre
a tutti i difetti che dici di avere hai un
pregio-
- E sarebbe?-
gli chiesi curiosa.
–Sai
ascoltare-
All’improvviso
mi accorsi della vicinanza dei nostri visi,
di come i nostri occhi fossero immersi gli uni negli altri, e di come i
nostri
respiri avessero iniziato ad accelerare in sincrono, mi alzai di scatto
ma lui mi
bloccò.
Mi
attirò ancor di più a se facendomi scontrare con
il suo
petto, e ancora una volta mi ritrovai a fissare quegli occhi dorati
così
profondi.
Con una
lentezza quasi sfiancante, le nostre labbra accorciarono
sempre più le distanze fino ad appoggiarsi le une sulle
altre.
Gli cinsi il
collo con le braccia, mentre lui mi stringeva
dolcemente i fianchi, era leggermente chinato, io non ero bassa,
sfioravo il
metro e settanta, ma lui mi superava almeno di quindici centimetri.
Quando ci
staccammo, non persi tempo e mi allontanai
velocemente lasciandolo li. Appena arrivata nella mia cabina mi misi
una mano
sul cuore: batteva forte, come se volesse scoppiare.
Mi avvicinai
allo specchio e mi osservai: le mie guance
erano arrossate e i miei capelli un po’ scompigliati per la
corsa appena fatta,
ma il cambiamento più evidente, sul mio viso, era un enorme
sorriso.
Tutto questo
poteva essere dovuto solo ad una cosa: come una
ragazzina, ero totalmente innamorata di Zuko
Il giorno dopo
mi svegliai di buon umore, decisi di
raggiungere le mie amiche per fare colazione, ma quando arrivai trovai
solo
Zuko.
Cercai di
andarmene nella speranza che non mi avesse ancora
vista, ma lui mi afferrò una mano
–Perché sei scappata ieri sera?-
-Me lo chiedi
anche? Se Jet e mio padre lo scoprissero ti
farebbero uccidere!- Risposi io guardandolo negli occhi.
-Non mi importa-
–A me
si! Non capisci, non potrei sopportare se ti facessero
del male a causa mia!- Scoppiai in lacrime.
Lui si
avvicinò –Perché?-
–Perché
ti amo- In un attimo le sue labbra furono sulle mie.
Non so per
quanto tempo rimanemmo li, ma all’improvviso un
rumore fuori dalla cabina ci fece sobbalzare. Zuko si
avvicinò alla porta e
l’aprì –Non c’è
nessuno- Affermò rientrando.
-Io non ce la
faccio così- Piagnucolai guardandolo dritto negli
occhi –Allora vieni via con me, la nave ha appena attraccato
ad un porto, va
nella tua cabina e prepara le valigie, io sarò da te tra
poco- Io annuii e
corsi nella mia cabina.
Appena entrata
mi fiondai letteralmente verso il mio
armadio, ma mentre preparavo le mie cose sentii la porta sbattere, mi
girai spaventata e
incrociai gli occhi
arrabbiati di Jet.
-Ti sei
divertita?- Sibilò velenoso mentre si richiudeva la
porta alle spalle con violenza.
-Di cosa parli?- Domandai
spaventata, lui mi afferrò il collo con una mano.
–Ti ho vista
insieme
al tuo “amico”- Continuò a stringere la
presa, cercai di spostarlo ma uno
schiaffo mi colpì in piena faccia.
Mi fece
sbattere contro il muro –Non avresti dovuto
tradirmi- Urlò dandomi altri due schiaffi, io mi ero ormai
arresa ad un pianto
disperato.
-Cosa fai
piangi? Fai bene, ho appena incominciato- Disse
mentre con un altro colpo mi fece cadere a terra, cercai di
allontanarmi, ma
lui mi afferrò per una gamba e mi trascinò sotto
di se.
-Adesso mi
diverto io- Sul suo volto si era appena aperto un
sorriso terrificante, ma all’improvviso Zuko
spalancò la porta della cabina e senza
esitazioni si buttò su Jet prendendolo a pugni.
-Zuko!- Al mio
urlo si fermò e velocemente mi afferrò la
mano –Andiamo via, corri- Ansimò, con il poco
fiato rimanente tirandomi via.
Riuscimmo a
scendere dalla nave e a raggiungere un piccolo
alberghetto poco distante dal porto.
-Stai bene?-
Domandò
ansioso appena entrati nella stanza
–Si-
Risposi gettandogli le braccia al collo –Grazie- Lui mi
baciò, e questa volta mi lasciai andare del tutto.
Ci stendemmo
sul letto con le labbra ancora incollate, ci
amavamo, e volevamo amarci in tutto e per tutto.
-Sei sicura?-
-Si- Sospirai
riprendendo a baciarlo.
Fu la cosa
più emozionante che avessi fatto in tutta la mia
vita, facemmo l’amore per tutta la notte, fino ad
addormentarci l’una nelle
braccia dell’altro e col sorriso sulle labbra.
Il mattino
seguente ci svegliammo ancora abbracciati. Dopo
esserci rivestiti uscimmo dalla nostra camera per andare via, ma
trovammo Jet
ad aspettarci, con i suoi fedeli scagnozzi.
Mi
afferrò rudemente per la vita trascinandomi via
–No
lasciami! Zuko!- Gridai in preda al panico.
–Yumi!-
Lo sentivo urlare il mio nome ma gli scagnozzi di
Jet lo avevano afferrato prima che potesse correre a liberarmi.
Jet mi
riportò sulla nave, dove trovai mio padre ad
aspettarmi, mentre Zuko fu rinchiuso nelle prigioni .
-Figlia mia, ma
cosa ti ha fatto quel delinquente- Sospirò
sfiorandomi i lividi causati dagli schiaffi di Jet.
Scappai via,
raggiunsi la mia cabina e scoppiai a piangere.
Midnight si avvicinò facendo le fusa, io lo presi e lo
abbracciai stendendomi
sul letto.
Poco dopo
qualcuno entrò: l’ultima persona che avrei voluto
vedere in quel momento, Jet.
-Vattene via!-
Gli urlai contro, mentre giravo il volto
dall’ altra parte per non guardarlo –Sono qui per
farti una proposta- Disse
ignorando completamente il mio ordine
e
sedendosi comodamente sulla sedia accanto alla scrivania.
-Non voglio
sentirti!-
–Sei
sicura di non voler ascoltare? Neanche se servisse a
salvare la vita del tuo “amico”?- A quelle parole
il sangue mi si raggelò nelle
vene, mi voltai puntandogli addosso uno sguardo glaciale –Ti
ascolto-
-La mia
proposta è questa: tu accetti di sposarmi e di non
vederlo mai più, io in cambio lo lascerò andare
per la sua strada, cosa ne
pensi?- Un sorriso divertito aleggiò sulle sue labbra.
-Ho altra
scelta?- Sputai guardandolo con disprezzo –Certo,
guardarlo morire- Rispose, ancora più divertito di prima,
come se non
aspettasse altro che rispondere a quella domanda.
Non avevo
scelta, se volevo salvare Zuko, avrei dovuto
accettare la sua proposta.
-Accetto, ma se
non manterrai la parola e farai del male a
Zuko, giuro che ti uccido con le mie mani- Minacciai, provocando in lui
una
risata leggera.
-Preparati, ci
sposiamo sta sera- E se ne uscì dalla stanza
così com’era entrato.
Riuscii senza
farmi vedere a raggiungere le prigioni. Li
trovai Haru, un mio vecchio amico, da sempre innamorato di me
–Yumi cosa ci fai
qui?-
-Haru ti prego,
fammelo vedere- Haru mi guardò stralunato
–Vuoi vedere l’uomo che ti ha rapita e picchiata?
Ma cos’hai in testa?-
-Haru non
è stato lui, è stato Jet! Io lo amo non mi ha
rapita sono scappata con lui dopo che Jet mi ha fatto questo- Indicai i
lividi
piangendo a dirotto. Forse impietosito dalle mie lacrime, o forse per
l’amore
che provava nei miei confronti, mi permise di vedere Zuko.
-Zuko, amore
mio- Era seduto per terra, con la schiena
poggiata al muro e la mano premuta sul fianco: era coperto di lividi e
sangue.
Quando
sentì la mia voce si alzò in piedi con
difficoltà e
si avvicinò.
–Yumi- Lasciò un
leggero bacio sulle mie labbra attraverso le sbarre.
–Come stai?-
–Bene,
ho la pelle dura - Gli sfiorai una guancia–Mi
dispiace, se non ci fossimo mai conosciuti tutto questo non sarebbe
successo-
Una lacrima scese silenziosa sulla
mia
guancia.
Lui
l’asciugò con una carezza –Io invece non
cambierei
niente, preferisco morire oggi, che continuare a vivere senza di te, e
se
potessi tornare indietro, rifarei tutto de capo, perché ti
amo Yumi- Disse
baciandomi.
-So solo una
cosa, si vive una volta sola, ma se lo fai
bene, una volta è abbastanza. Ora sono sicuro, di aver
vissuto la mia vita al
meglio grazie a te, ora posso morire in pace- disse sorridendo.
Lo guardai
negli occhi, ma non ebbi il coraggio di dirgli
che stavo per sposare Jet -Voglio che tu sappia, che comunque vada, io
ti amerò
per il resto della mia vita- Prima che potesse rispondere Haru ci
interruppe
-Yumi devi andare via, sta arrivando qualcuno- Lo salutai con un ultimo
bacio e
andai via.
Corsi nella mia
cabina, dove trovai delle donne pronte per
aiutarmi, indossai un vestito bianco e una volta pronta, mi diressi
verso il
ponte della nave.
Mi stavano
tutti aspettando: mio padre con la sua uniforme
pronto a sposarci, e Jet, che appena lo raggiunsi mi prese per mano.
Intanto nelle
prigioni...
Azula, Katara,
Sokka e tutti gli altri con l’aiuto di Haru
erano riusciti ad entrare nelle prigioni senza essere visti.
Una volta
arrivati davanti alla cella di Zuko, Sokka si
avvicinò –Ehi amico, hai proprio una brutta cera-
Gli disse scherzando –Sei
venuto a vedermi morire? – Chiese Zuko sorridendo a malapena
–No siamo venuti a
liberarti, non so se lo sai, ma Yumi per salvarti la vita in questo
momento
si sta sposando con
Jet!-
-Oh Sokka
spostati!- Sbuffò Katara arrabbiata.
Le chiavi della
cella le custodiva Jet, così con il dominio
dell’ acqua tagliò la serratura riuscendo ad
aprire la porta.
Immediatamente
usò i suoi poteri curativi per guarire le
ferite di Zuko.
Quando lui si
alzò in piedi Sokka gli toccò una spalla
–Andiamo a riprendere la tua donna amico!-
La cerimonia
stava proseguendo, ancora pochi minuti e sarei
stata la moglie di Jet.
All’improvviso
un colpo di dominio del fuoco ci interruppe,
dividendomi dal mio futuro marito.
Mi girai e
trovai Zuko in posizione d’attacco insieme ai
nostri amici, tutti dietro di lui.
Jet
afferrò le sue spade uncinate, che portava sempre con se
e vi si avventò, mentre i suoi scagnozzi si lanciarono sugli
altri.
I miei amici se
la cavavano bene: Azula, Aang e Katara
grazie al loro dominio stavano lottando contro due degli scagnozzi,
Suki e
Sokka combattevano contro un uomo alto il doppio di loro, Ty lee
bloccava tutti
quelli che cercavano di attaccare gli altri alle spalle, Mai colpiva
con i suoi
stiletti chiunque gli
capitasse a tiro,
mentre Toph, grazie al suo dominio del metallo sbaragliava tutti senza
pietà.
Il mio
sguardò però, era fisso su Zuko e Jet: Zuko usava
il
dominio del fuoco, ma Jet prontamente lo schivava e cercava di colpirlo
con le
sue spade, finché non ci riuscì.
Vedendo come
Jet avesse ormai le vittoria in pugno con la
spada conficcata in una delle sue braccia e la mano a bloccare
l’altro per
impedirgli di usare il dominio, decisi che era arrivato il momento di
intervenire. Mi avventai su Jet che mi scaraventò per terra
senza fatica.
Non ne rimasi
sorpresa, avevo ottenuto quello che volevo:
adesso aveva rivolto la sua attenzione su di me, dando così
a Zuko
l’opportunità di attaccare.
-Sai Yumi, mi
hai davvero stancato, non mi interessa più
averti, adesso posso anche toglierti di mezzo!- Esclamò
alzando una delle spade
per colpirmi, ma prima che potesse farlo, Zuko lo colpì alla
testa, facendogli
perdere i sensi. Nel frattempo anche gli altri avevano sconfitto e
legato tutti
i loro perfidi avversari.
-Zuko!-Urlai a
perdifiato mentre mi tuffavo tra le sue
braccia, lui mi strinse forte e mi baciò. Quando ci
staccammo, notai mio padre
in piedi accanto a noi, temevo il suo giudizio, ma non successe
ciò che mi
aspettavo: mi attirò a se e mi abbracciò
–Ti voglio bene Yumi- Disse mentre mi
accarezzava i capelli.
-Ti voglio bene
anch’io papà- Lasciai un bacio sulla sua
guancia, e quando mi lasciò andare si avvicinò a
Zuko -Hai salvato mia figlia,
sarò davvero onorato di averti nella mia famiglia al suo
fianco- Gli disse
poggiando amichevolmente una mano sulla
sua spalla.
-Grazie
signore- Rispose Zuko con rispetto, poi si avvicinò
a me per baciarmi, ma fummo interrotti da Azula –E basta a
baciarla Zuko
diglielo!- Sbuffò.
Zuko sorrise,
poi mi prese per mano –Yumi mi vuoi sposare?-
Sorrisi felice –Si, si!- Gli saltai al collo per baciarlo, e
sta volta nessuno
ci interruppe.
Successivamente
Jet fu imprigionato, e sulla nave tutti
iniziarono a darsi un gran da fare per organizzare il matrimonio.
Il giorno delle
Nozze, tutte le mie amiche mi aiutarono a
prepararmi.
Mio padre
entrò nella mia stanza –Sei pronta tesoro?- Chiese
con un sorriso –Si- Risposi sorridendo a mia volta.
Quando arrivai
di fianco a Zuko, e alzai lo sguardo
immergendomi ancora una volta nei suoi occhi dorati rischiai di
scoppiare a
piangere, ma mi trattenni, memore di aver pianto abbastanza
nell’ultimo
periodo.
Stavo per sposare l’uomo che amavo, ed ero sicura che con lui sarei stata felice per sempre. Fine.
Questa Storia ha partecipato al contest "Io sopra al mondo" di Gatta.Pelosa.Salve a tutti =)
Eccomi qui con un'altre storia, spero tanto che vi piaccia, se vi va potete dirmi cosa ne pensate =)
A presto Baby