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Autore: Morea    27/01/2014    4 recensioni
[Alexander/Mina; 1x10]
Forse era così che si riempiva un vuoto.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexander Grayson/Dracula, Mina Murray
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Forse era così che si era sentito Jonathan - chissà perché, poi, pensava a lui mentre era Alexander quello steso accanto a lei, sudato e sporco del sangue di chissà chi - fra le gambe di Lucy, e non poteva fare a meno di immaginarseli, quei due vuoti immensi a graffiarsi sopra un letto, scie di lacrime e solchi sulla pelle - e magari il nome Mina a fior di labbra, fra sospiri di rimorso.

Forse era così che si riempiva un vuoto - col corpo di qualcun altro, se si trovava un qualche incastro disperato -, o magari erano solo gemiti fini a se stessi quelli che saturavano l'aria e le sue orecchie, quasi per dirle che fra tutto quello che aveva perso c'era ancora spazio per la rabbia - ma quant'era bella, quella rabbia, che adesso la faceva sentire così viva.
Aveva le dita intrecciate agli ultimi istanti di vita di qualcuno - speriamo non sia stata una donna a riempirgli la bocca prima di me, era tutto ciò che riusciva a pensare, invidiosa di chi fosse morta saziandolo - eppure non le pesavano quelle mani macchiate di sangue che avevano colorato anche il suo ventre: chissà se gli faceva venir voglia di mangiarla, con quei riflessi cremisi sul grembo e più in basso, e chissà quale sapore aveva apprezzato di più, mentre con la lingua aveva indugiato dov'era più molle - e gliel'avrebbe detto lei, mangiami, amore, mangiami, quando era tornato a leccarle il collo e succhiarle le labbra, se non fosse stata troppo occupata a trattenere il fiato.
Eppure Alexander - Vlad? - aveva tentato di amarla piano, lentamente: era partito trattenendosi, come temesse di trovarla troppo stretta, troppo timida, troppo vergine - e Mina si era vergognata di non esserlo per lui, di aver gettato via il suo primo sguardo stupito e dolorante, il primo imbarazzo di mostrare le cosce nude e il seno vulnerabile - chissà come le si erano imporporate le guance, mentre Jonathan le accarezzava -, di aver sacrificato il primo bacio più spinto - ma qualcosa era mai stato spinto come quello in cui era impegnata tuttora? - eppure si ritrovò a ridere divertita, come una pazza, mentre Alexander le chiedeva perché. Perché pensaci, amore mio, c'è mai stata una prima volta diversa da quella fra me e te?
Perfino Alexander sorrideva adesso - l'avete mai visto, un matto triste? - e a lei venne da amarlo se possibile ancor di più, per quella smorfia uguale da tre o quattrocento anni, per come socchiudeva gli occhi mentre godeva, per come la teneva prima per le spalle, poi per i fianchi, poi per le mani, e poi... e poi baciami di nuovo, Alexander, ché non ne posso fare a meno.

  
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