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Autore: solarial    27/01/2014    4 recensioni
Luhan non funzionava senza Sehun.
Era il silenzio che lo avvolgeva protettivo al calar della sera.
Il vento che lo scuoteva.
Era la parte mancante di se stesso. E ciò che lo completava.
Era il suo tutto.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L’aria che respiro. Il mio tutto.
Rating: Giallo
Genere: Generale, romantico, introspettivo, fluff?
Pairing: HunHan
Introduzione: “Luhan non funzionava senza Sehun.
Era il silenzio che lo avvolgeva protettivo al calar della sera.
Il vento che lo scuoteva.
Era la parte mancante di se stesso. E ciò che lo completava.
Era il suo tutto.”
Betata: Ormai, più che una semplice beta, lei è anche più di un’amica. E’ come una sorella. Avreste dovuto vedere i commenti che lasciava, ahahah. Naco, ti adoro troppo e ti ringrazio. Mi sopporti e supporti da anni ormai! E ti farò passare al lato oscuro del Kpop, è questione di poco! *inserire risata satanica*
Ad ogni storia scritta e betata, ritorniamo indietro nel tempo, tu e io :3
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, purtroppo. Le immagini appartengono ai rispettivi autori. Per la grafica invece di ringrazia mia sorella Mars.
 


 
L’aria che respiro
Il mio tutto.
 
 
Non riusciva ancora a crederci. Era così raro riuscire a passare qualche ora da soli che, pur di accertarsi che effettivamente era così, Luhan aveva deciso di fare un giro di perlustrazione, aprendo ogni singola porta - persino quella del ripostiglio.
Non che la compagnia degli altri lo infastidisse, al contrario. Si era così abituato a vivere costantemente con la presenza dei suoi compagni che ormai non riusciva a farne a meno. Dopotutto, non erano solo membri con cui condivideva la fama e la gloria, erano molto di più: erano fratelli, erano amici, una famiglia dalla quale non sarebbe riuscito a separarsi nemmeno se lo avesse voluto.
Eppure, vivere con altre undici persone sotto lo stesso tetto – almeno quando si ritrovavano a svolgere le loro attività come unico gruppo - non sempre risultava essere tutto rose e fiori; e i costanti allenamenti, le ore passate in sala prove, i vari programmi musicali, lo schiamazzo degli altri, i vari viaggi, per non parlare delle poche ore di sonno… tutto questo aveva messo a dura prova la sua sanità mentale.
In poche parole: aveva un disperato bisogno di starsene rilassato e tranquillo. E solo.
Almeno per un po’.
Certo, non era lui il leader, e non sentiva sulle spalle la stessa pressione di Kris o Suho – non avrebbe mai nemmeno lontanamente immaginato cosa potessero provare -; ma essendo tra i più grandi, non riusciva proprio a non preoccuparsi per gli altri, soprattutto per i maknae.
Aveva giurato a se stesso e alle loro famiglie che avrebbe fatto di tutto pur di vederli felici, compiaciuti e protetti. Era disposto a sopportare ore di sonno in meno o allenamenti più estenuanti se questo significava far riposare Tao, lasciare che Jongin dormisse qualche ora in più e impedire a Sehun di ridursi uno straccio a fine serata.
Sorrise mentre si chiudeva la porta del bagno alle spalle lasciandosi accogliere dalla luce soffusa delle candele che aveva precedentemente acceso e dalla musica che avvolgeva la stanza. Chiuse gli occhi beandosi per alcuni secondi di quella sensazione di pace e tranquillità.
Si avvicinò alla vasca facendo scorrere l’acqua e, quando si accorse che la temperatura era quella giusta, la fece riempire riversando un po’ di bagnoschiuma alle mandorle e olio al cocco, cominciando a spogliarsi.
La sua pelle rabbrividì al primo contatto con l’acqua, ma si lasciò scivolare lentamente verso il basso e, quando fu totalmente immerso, avvertì come i muscoli tesi si rilassassero al tepore che lo aveva avvolto completamente, come una coperta.
Fece scorrere le dita lungo il bordo della vasca, osservandole scrupolose mentre queste danzavano al ritmo della musica, delineando linee e coreografie che la sua mente stava immaginando.
Rise ritrovandosi a pensare che forse invidiare delle dita non era di certo il massimo; eppure eccolo mentre si chiedeva se, trovandosi al loro posto, avrebbe provato sotto i suoi piedi la morbidezza di quella schiuma.
Scosse la testa divertito da quel pensiero infantile mentre cominciava a giocherellare con le bolle di sapone soffiandole, facendo dondolare le gambe dentro e fuori l’acqua. Si chiese cosa avrebbero pensato gli altri se lo avessero visto gingillarsi in quel modo. Probabilmente Chen non avrebbe perso occasione per prenderlo in giro, facendogli notare che l’età per giocare con la le bolle di sapone era passata da un pezzo. Chanyeol ne avrebbe approfittato per immortalare la scena con una fotografia, o peggio fargli un video, per poi venir ripreso da Baekhyun. Ovviamente Tao si sarebbe offerto di giocare con lui mostrando quegli occhioni che sapeva avrebbero messo al tappeto persino uno tosto come Kris.
In tutta onestà, in momento poco gli importava. Nessuno avrebbe rovinato quel momento di spensieratezza.
O così sperava.
Ed infatti, era così assorto e preso da se stesso da non essersi accorto della figura che da qualche tempo lo osservava in un misto di curiosità e divertimento.

***
 
Sehun pensò che forse non era il caso di disturbarlo. Per un attimo si sentii quasi un intruso… non che non lo fosse, dopotutto non era molto normale starsene fermi a guardare gli altri fare il bagno. Ma per loro era una routine.
Non era la prima volta che succedeva, e di certo non sarebbe stata l’ultima. Dopotutto la regola restava sempre quella: se la porta non era chiusa a chiave, chiunque poteva entrare e invadere la privacy degli altri. Luhan aveva l’aggravante di aver lasciato la porta completamente spalancata.
Riusciva a ricordare benissimo il disagio che aveva provato la prima volta che qualcuno era entrato durante la sua doccia.
Era stato durante i primi giorni del loro debutto come gruppo. C’era confusione, valigie, vestiti e scarpe ovunque. Voci e schiamazzi per il corridoio, la cucina completamente invasa da cibo e bottiglie.
Dopo una serata di festeggiamenti, aveva deciso di sciogliere tensioni e adrenaline con una bella doccia calda prima di andare a dormire. Tutto sembrava procedere per il meglio, quando la porta si era spalancata, facendogli prendere un colpo, e si era trovato con sedere di Chen che dondolava felice – e nudo – davanti alla sua faccia.
“Avrebbero dovuto affidare a me il ruolo di dance machine, vero Sehunnie?” Aveva detto mentre orgoglioso si dimenava come mamma lo aveva fatto, senza vergogna, né pudore. Era rimasto così scioccato da non riuscire nemmeno a urlare. Era dovuto intervenire XiuMin, anche lui scoperto, ma non completamente nudo – per fortuna! Non avrebbe retto altrimenti – a prendere per un orecchio il compagno e costringerlo a uscire, non prima di aver fatto degli apprezzamenti sul fisico minuto del maknae. 

***
 
Era stato così imbarazzante che non era riuscito a guardare nessuno in volto per almeno due settimane senza arrossire o sprofondare nella vergogna.
Rabbrividì schifato al pensiero di aver visto Chen come mamma lo aveva fatto.
Luhan.
Ecco, Luhan era la chiave giusta.
Pensare a lui, o meglio perdersi nell’immagine di quell’angelo che si divertiva ignaro di tutto e tutti, avrebbe cancellato per un po’ quell’immagine inquietante che lo aveva segnato a vita.
“Chissà cosa direbbero le tue fans se ti vedessero in questo momento!” Disse scuotendo divertito la testa. “La tua immagine di “Oh-so-ManlyLulu” andrebbe in frantumi completamente”. Aggiunse schioccando la lingua per poi sospirare drammaticamente.
Il suono della voce di Sehun riportò Luhan così bruscamente alla realtà che, preso alla sprovvista, se non si fosse ancorato ai bordi della vasca, sarebbe scivolato completamente sott’acqua. Restò per alcuni minuti fermo cercando di dare un senso a ciò che era successo, mentre il battito del cuore sembrava non voler smettere di echeggiare nel silenzio che li aveva improvvisamente avvolti.
Sehun avrebbe dovuto sentirsi in colpa, ma era troppo preso dall’immagine del compagno che boccheggiava con una mano sul petto mentre si reggeva alla meglio con l’altra, per fare qualsiasi cosa.
Rise, e di gusto; non riuscendo a trattenersi nemmeno quando Luhan si era voltato lanciandogli quello sguardo che, secondo quest’ultimo, sarebbe dovuto essere minaccioso.
“Sehun!” Lo riprese Luhan strabuzzando gli occhi “Sei matto? Sarei potuto annegare!” aggiunse poi mentre si passava una mano sul volto bagnato dall’acqua schizzata ovunque a causa del suo tentativo di non auto-uccidersi.
“Luhan!” Sehun imitò l’esatto tono che aveva usato il compagno prima per pronunciare il suo nome, sapendo perfettamente che lo avrebbe irritato ulteriormente. Non poteva farci niente, era davvero carino quando si infuriava. In realtà era carino sempre, ma questo, ovviamente, era scontato.
“Ti avrei recuperato prima che la tua testolina avesse toccato il fondo!”
Luhan sbuffò.
Sentiva l’irrefrenabile voglia di piagnucolare e sbattere i piedi a terra. E al diavolo il fatto che sarebbe sembrato isterico.
Sì.
Non riusciva a crederci.
La sua seratina tranquilla e serena era stata frantumata davanti ai suoi occhi e la causa di tutto stava lì, appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate e quel ghigno che al momento avrebbe strappato dalla faccia molto volentieri.
Violentemente.
“Scommetto che muori dalla voglia di sculacciarmi, non è vero?” domandò Sehun, mentre entrava completamente nel bagno per chiudersi la porta alle spalle. Lo scatto della fermatura arrivò alle sue orecchie come la più pregiata delle melodie. Sorrise soddisfatto.
Erano completamente soli.
Lui e Luhan.
Bene. Bene. Bene.
“È una provocazione? Perché sì, al momento potrei farlo!” Rispose acido Luhan incrociando le braccia al petto.
“In questo caso…” lasciò la frase in sospeso, cominciando a sbottonare la camicia, osservando con scrupolosità ogni minima reazione da parte del compagno.
“Se-Sehun! Che… che stai… che…”
“Hyung, ma come? Non eri tu quello che voleva sculacciarmi? Ti sto solo rendendo facile il lavoro” Lo prese in giro Sehun continuando a sbottonarsi con estrema lentezza, bottone dopo bottone.
La camicia scivolò lenta e silenziosa sul pavimento, e Luhan si ritrovò a deglutire a vuoto più volte osservando come la luce delle candele facesse risaltare il contrasto tra il pallore della sua carnagione e l’ombreggiatura che delineava i contorni perfetti di quel corpo.
Candita e perfetta. Tentatrice e malefica. Erano le parole perfette per descrivere quella pelle. Perché, per quanto avesse provato a resistere, si ritrovava sempre piegato dinnanzi ad essa.
Ed era come una droga. Era bastato sfiorarla solo una volta con lo sguardo per sentire l’irrefrenabile impulso di toccarla e tastarla, ancora e ancora. Non si sarebbe mai stufato di farlo.
Sehun era perfetto, ed era suo.
Solo suo.
Inconsciamente si leccò le labbra ripensando a tutte le volte che le sue labbra l’avevano sfiorata; i sensi di colpa iniziali, per aver osato contaminare con le sue dita quella schiena nuda la prima volta che avevano fatto l’amore, erano scemati per lasciar spazio alla bruciante passione che lo aveva travolto come un fiume in piena non appena Sehun aveva pronunciato quelle parole “Sii mio”.
Sehun ghignò malizioso nel vedere gli occhi di Luhan velarsi.
Oh, sapeva benissimo l’effetto che gli stava provocando, e si sentiva orgoglioso nel sapere che era lui la causa di ciò. Perché solo lui doveva tirare fuori da Luhan quelle espressioni. Solo a lui erano destinati i suoi pensieri più profondi e arditi.
Malizioso, fece scorrere le dita sul suo petto, sfiorando di proposito i capezzoli, lasciando che i polpastrelli percorressero con estrema lentezza la circonferenza finendo per rabbrividire istintivamente per poi scendere verso i pantaloni, ammiccando; notando le pupille di Luhan dilatarsi sempre di più quando la zip scivolò lenta verso il basso.
“Vuole farlo sul serio? Non mi stava solo… provocando?”
OHMIODIO.
“Se-Sehun… non vorrai mica…”
“Come pretendi di sculacciarmi se non metto via… questi?”
Con un colpo secco pure i pantaloni seguirono il corso della camicia. E poco dopo pure i calzini e l’intimo. Luhan istintivamente si riparò gli occhi coprendosi il volto con le mani mentre il viso andava in fiamme, e questo fece sorridere Sehun.
Scosse la testa divertito.
Nonostante quella non fosse di certo la prima volta che si ritrovava senza niente addosso, la reazione di Luhan era sempre la stessa.
Imbarazzato da morire.
Ed era una cosa che lui adorava, perché lo rendeva speciale ai suoi occhi. Era come se Luhan, nonostante l’età e ciò che condividevano, avesse preservato quella purezza che lo aveva attratto sin dalla prima volta che lo aveva visto. La cosa buffa era che sembrava non rendersene nemmeno conto. Era seriamente convinto di essere alla sua mercé, ma la verità era che lo erano entrambi, nello stesso identico modo. Perché bastava solo un battito di ciglia e Sehun si sarebbe gettato ai suoi piedi senza vergogna, né pudore.
Lo schianto della mano sul corpo – Luhan non voleva sapere QUALE parte – fecero diventare le sue orecchie così paonazze che il compagno poteva sentirne il calore se le avesse sfiorate.
“Ma come? Non eri tu quello che voleva punirmi?”
“Ho cambiato idea” sussurrò appena, mentre scuoteva violentemente il capo e affondava il volto tra le ginocchia.
 
***
 
Sehun approfittò dell’imbarazzo di Luhan per posizionarsi dietro di lui e scivolare lento verso il basso.
Storse un po’ il naso, forse non era stata una buona idea; dopotutto, la vasca poteva sembrare grande per contenere due persone, ma non lunga abbastanza per accogliere qualcuno della sua altezza.
Sentiva le ossa delle ginocchia scricchiolare, mentre la pelle rabbrividiva laddove l’acqua calda non arrivava a coprire. Cercò di trovare una posizione più comoda, ma ogni tentativo sembrava futile, finendo così per rassegnarsi appoggiando la schiena contro il bordo della vasca. Sapeva benissimo che, una volta usciti da lì, si sarebbe sentito a pezzi grazie ai crampi, ma era un sacrificio che era disposto a correre se il prezzo da pagare era lì rannicchiato: Luhan, nudo, ricoperto di schiuma profumata.
Poteva benissimo vedere dal modo in cui Luhan se ne stava che era completamente irrigidito e fermo. Ghignò mentre prendeva dalla sua mano un po’ d’acqua per poi farla scorrere lentamente su quella schiena, ridacchiando sentendo il compagno rabbrividire e lasciarsi sfuggire un gridolino misto tra stupore e sofferenza.
Luhan era così preso da se stesso da non essersi nemmeno accorto che l’altro lo aveva raggiunto nella vasca. Si diede dello stupido mentalmente mentre scuoteva il capo rassegnato. Finiva sempre così con Sehun!
Quel maledetto moccioso riusciva sempre a trovare un modo per insinuarsi con gesti o parole che riuscivano a stupirlo di volta in volta. Non che si lamentasse della cosa, anzi; ma non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di sentirselo dire.
Si lasciò sfuggire un lunghissimo sospiro e non riuscendo a resistere all’impulso di adagiarsi al petto di Sehun, lo fece, per poi accennare un piccolo sorriso quando le braccia del compagno lo avvolsero in un tiepido abbraccio.  
“Cos’era quel sospirone, hyung?”
“Lo chiedi pure?”
“Se sono così perfetto da annullare tutto e tutti non è mica colpa mia!”.
Sehun rise per poi sussultare violentemente quando Luhan lo pizzicò fortissimo sulla gamba.
“Hyung! Se mi lasci i segni cosa diranno gli altri?” Non ricevette alcuna risposta se non uno schiaffo sul braccio.
“Ouch. Hyuuuung!”
“È inutile che fai quella faccia da “cucciolo carino e coccoloso”, non ci casco stavolta!” sbuffò Luhan cercando di rimanere serio, ma l’espressione affranta di Sehun lo stava mettendo a dura prova.
“In ogni caso te li meriteresti tutti!”
“E perché?”
“Perché hai rovinato quella che si prospettava una serata tranquilla e rilassante!”
“Ma ti ho salvato da una serata solitaria e triste.”
“Non era triste fino a che non sei arrivato tu.”
“HYUNG!” urlò oltraggiato Sehun.
Luhan stavolta non si trattenne e scoppiò a ridere così tanto e forte che gli salirono le lacrime agli occhi, mentre il respiro si faceva sempre più pesante, tanto da finire per tossire.
“Avresti… avresti… dovuto… vedere la tua faccia!” disse tra un colpo di tosse e l’altro cercando di calmarsi, ma ogni tentativo sembrava inutile perché bastava ripensare a quel volto per riprendere a ridere come se non ci fosse un domani.
Avrebbe dovuto arrabbiarsi e magari lasciarlo lì. E sebbene una piccola - ma minuscola – parte di lui sperava di vederlo soffocato con la saliva così da fargli implorare il suo aiuto, il suono della risata di Luhan era così bello da riuscire a dissuaderlo nonostante fosse lui l’oggetto di quelle risate.
Era un suono particolare, quello.
Sehun l’aveva sempre paragonata al tintinnio dei campanellini. Leggeri ma melodici. Capaci di incantare e catturare l’attenzione di chi li sente. Ma ciò che lo aveva sempre attratto di quella risata era che riusciva a far risplendere il volto di Luhan. Rideva di gusto, e non gli importava se il suo viso assumeva espressioni strane o non “adatte” alla sua figura di Idol. Per non parlare del fatto che Luhan si ritrovava a singhiozzare tra un attacco e l’altro*. Carino!
Sehun non disse nulla limitandosi a stringere con maggiore forza il compagno, affondando il suo viso su quel collo per respirare l’essenza di Luhan senza lasciare alcun spazio tra di loro.
Luhan smise di ridere per sorridere dolcemente chiudendo gli occhi e beandosi di quella sensazione che lo stava avvolgendo.
Erano questi i momenti che amava di più al mondo. Potevano essere loro stessi senza dover stare attenti a ciò che li circondava. Niente copione che li spingeva a dover recitare un personaggio. Nessuna telecamera pronta a riprendere ogni singolo momento. Non esisteva paura o inquietudine; erano liberi. Non erano sbagliati o diversi, come la società li additava. Persino i loro difetti e contrasti assumevano un significato diverso appena il sipario calava. Li rendevano ciò che erano: Sehun e Luhan.
Il loro era un legame che andava al di là della fisicità e dell’attrazione che provavano l’uno per l’altro.
Non era semplice desiderio carnale e nemmeno lo sfogo di un momentaneo capriccio dei sensi. L’appagamento fisico si sarebbe esaurito per lasciare spazio al vuoto. C’era molto di più in loro e per loro.
Era qualcosa di così profondo e viscerale, tanto da spaventarlo per l’intensità delle emozioni che provava nei confronti di Sehun. E non riusciva a tremare dinnanzi alla possibilità che un giorno lui lo potesse lasciare. Il solo pensiero lo angosciava al punto da farlo andare in panico. Non poteva vivere con quell’idea perché, se ciò sarebbe avvenuto, non avrebbe avuto più senso andare avanti.
Luhan non funzionava senza Sehun.
Era la sua forza. Il suo amore. La sua anima gemella. La ragione per cui riusciva a sorridere come un idiota e a vedere il mondo sotto una luce più bella.
Sehun era l’aria che respirava e l’acqua che lo dissetava.
Il sole che lo accarezzava con il candore di un sorriso.
Era il silenzio che lo avvolgeva protettivo al calar della sera.
Il vento che lo scuoteva.
Era la parte mancante di se stesso. E ciò che lo completava.
Era il suo tutto.
La presa di Sehun lo faceva sentire così protetto e amato che bastava davvero un semplice abbraccio per smuoverlo e scuoterlo con una tale forza da lasciarlo disarmato.
Non gli importava se rischiava di farsi male, era pronto a tutto pur di lasciarsi soffocare da quelle braccia. Perché, più lo stringeva e più si sentiva parte di Sehun.
I loro corpi si incastravano alla perfezione.
Da quella posizione poteva benissimo sentire il cuore di Sehun battere contro la propria schiena e, se si concentrava solo su esso, poteva avvertire la sensazione di essere un tutt’uno con lui. Prese una delle sue mani per appoggiarla sul proprio petto in modo da far sentire al compagno che anche il suo batteva allo stesso ritmo.
Ero buffo pensare a come riuscissero a influenzarsi reciprocamente anche in piccoli gesti come quelli.

***
 
Sehun fece scorrere lentamente la mano libera lungo il braccio di Luhan sfiorandolo lentamente, per poi soffermarsi sulla mano e lasciare che il pollice fiorasse il palmo in un moto circolatorio.
Cinse la sua vita con il braccio per stringerlo sempre di più a sé, mentre intrecciava le dita con le sue, in modo da sentire addosso ogni centimetro di quella pelle calda che amava con tutto se stesso.
Non c’era parte di Luhan che non amava o adorava. Era come se quel corpo, anima e cuore, fossero nati solo per lui.
Sfiorò teneramente una guancia con le labbra per poi lasciar scorrere il naso lungo la lunghezza del collo e non riuscì a resistere alla tentazione di lasciare piccoli morsi su quella pelle diafana; sorrise sentendo alle sue orecchie il suono dei miagolii di Luhan. Era così sensibile al suo tocco e si sentiva orgoglioso, perché era lui che riusciva a trasformarlo in un concentrato di gemiti, sospiri e urla.  Solo. Lui.
Più volte aveva pensato di volerlo marcare. La parte più irrazionale di se stesso desiderava che il mondo sapesse a chi apparteneva. Perché Luhan era solo suo, suo e di nessun altro.
Ma Luhan non era merce da possedere, meritava di più di un succhiotto che sarebbe sparito con il passare dei giorni. Gli bastava sapere che il suo nome era tatuato e scolpito nel suo cuore. Non era visibile, ma a chi importava quando sapeva che era lui il suo unico amore?
Non avevano bisogno di mostrarsi come trofeo agli occhi della gente.
“Ehi Hyung…” respirò a pieni polmoni il profumo dei capelli di Luhan per poi continuare “Ti chiedi mai cosa sarebbe successo se non fossimo diventati EXO?”
Luhan adagiò la testa sul suo petto in modo da essere più comodo per giocherellare con le dita di Sehun
“In che senso?”
“Se non avessimo avuto la possibilità di incontrarci così, pensi che ci sarebbe stato lo stesso un futuro… beh… per noi?”
Sehun nascose il volto tra i suoi capelli per celare l’imbarazzo. Non sapeva nemmeno lui dove avesse trovato il coraggio di tirare fuori quella domanda. Ma era da qualche tempo che ci pensava e si sentiva inquieto senza capire il perché. Non c’era motivo di pensare a quell’eventualità, eppure non riusciva a chiedersi cosa sarebbe successo… Forse parlarne apertamente lo avrebbe aiutato. O almeno, così sperava.
“No…” la risposta secca di Luhan lo lasciò senza fiato e con il cuore in gola.  “Sarei stato troppo occupato a rincorrere gente più grande e più matura” Lo punzecchiò Luhan ponendo l’accento apposta sulle parole ”grande” e “matura” per poi lasciarsi sfuggire un lamento addolorato quando i denti di Sehun affondarono nella tenera carne della sua spalla.
“Non credo di aver sentito bene. Ti concedo un’altra possibilità ma bada… mordo” passò la punta della lingua sui segni che aveva lasciato per poi soffiare sopra, sorridendo soddisfatto nel sentire Luhan sciogliersi in brividi evidenti.
“Non vale così” Provò a lamentarsi Luhan ma sapeva che era tutto inutile. Sospirò scuotendo il capo.
“Non credo ci sarebbe stata possibilità per noi… “ mise una mano davanti alle labbra di Sehun prima che questo mordesse ancora “Non perché non credo in noi… almeno, non nell’immediato.”
Luhan si alzò dalla vasca per prendere la mano di Sehun e incitare l’altro a fare la stessa cosa, poi si avvicinò silenziosamente davanti allo scaffale degli asciugamani per prenderne due e passarne uno a Sehun.
“Che cosa vuol dire?”
“Prova a pensarci. Eri ancora un bambino quando sei stato scoperto da quell’agente della SM. Avevi più o meno 12 anni…”
Luhan cominciò tamponando la sua pelle bagnata sorridendo teneramente, ripensando alla prima che lo aveva visto con quegli occhioni spauriti che lo imploravano di proteggerlo.
“Sai benissimo che non è stato facile per me lasciarmi andare agli inizi. La differenza di culture, la piena coscienza di me stesso e di ciò che sono, lo stacco di età tra di noi e tu, così piccolo e ingenuo… mi sembrava di approfittare di te e mi sentivo così sbagliato… “ sospirò leccandosi le labbra improvvisamente aride per poi riprendere “Non hai idea di quante notti insonni ho passato a fissarti dormire cercando di autoconvincermi che non era giusto, che non lo meritavi, che non ero un buon Hyung o un buon esempio per te…” lo guardò dritto negli occhi mentre si mordeva il labbro inferiore “Ma ogni tentativo era inutile, più cercavo di soffocare i sentimenti e più questi emergevano… ti ho fatto aspettare un po’, vero?”
“Solo un po’?” Sehun lo fissò con gli occhi spalancati “Ho penato tre anni prima di riuscire a strapparti un bacio!”
Sehun avvolse entrambi con il suo asciugamano mentre le braccia di Luhan risalivano lungo il suo petto, per posarsi attorno al suo collo in una presa leggera.
“Volevo che fossi pronto e sicuro che ciò che provavi per me non era dettato dal ‘momento””. Luhan baciò dolcemente il suo collo “Per cui, se ci ho messo così tanto prima di lasciarmi andare… pensi che non sarebbe successa la stessa cosa se ti avessi incontrato per puro caso?”
“Avrei trovato un modo per farti innamorare di me.”
“Ti avrei reso le cose ancora più difficili.”
“Saremo finiti insieme proprio come lo siamo ora.”
“Avresti corso lo stesso il rischio di farci emarginare dalla società? In quel modo saremo stati completamente scoperti. Niente fanservice che ci protegge.”
“Al diavolo! Sarei disposto a tutto pur di amarti, Luhan”
Sehun lo guardò con un’intensità tale da non riuscire a reggere il suo sguardo. Baciò ripetutamente la parte del petto laddove c’era il cuore che pulsava velocemente, come se volesse enfatizzare le parole che aveva pronunciato Sehun.
Sehun gli prese il volto tra le mani per costringerlo a guardarlo negli occhi.
“Sei la mia persona, Luhan. La mia anima, i miei occhi, la mia mente, il mio cuore… è tutto tuo, tutto. Avrei trovato un modo per entrare nel tuo cuore, anche se ci avessi impiegato cento o mille anni. Lo avrei trovato.” 
Ho trovato la mia risposta
Con le dita prese ad accarezzare le sue guance avvicinando le labbra per sfiorargli dolcemente prima un occhio e poi l’altro “Ogni volta che scoppi a ridere ed appaiono quelle piccole rughette accanto ai tuoi occhi, vorrei tanto poterti prendere… non hai idea di come debba trattenermi dal farti mio” baciò dolcemente la sua fronte “La tua pelle è così delicata che a volte ho paura a toccarti, perché non voglio farti del male”
Con un braccio attorno alla vita, sollevò Luhan in modo da adagiarlo sopra i sui suoi piedi e cominciò a dondolare lentamente continuando ad accarezzare quelle guance che cominciavano ad imporporarsi, sia per la sua presenza che per quelle parole.
“Ho sempre trovato carino quando arrossisci così” Sehun sfiorò le sue gote con le labbra “Perché la ragione dietro quel rossore sono io e di questo ne sono grato”
Le sue labbra percorsero ogni centimetro di quel viso, dolcemente, lentamente, con una tenerezza così evidente che dagli occhi di Luhan iniziarono a farsi strada le lacrime, tanta era l’emozione che stava provando. Il petto gli doleva, ma non era un dolore maligno, al contrario; lo abbracciava con tutto se stesso.
Era indescrivibile ciò che stava provando in quel momento, sentiva come se il cuore volesse uscire dalla gabbia toracica per come aveva preso a battere. Era quasi pronto ad esplodere.
Quando sentì quelle labbra adagiarsi dolcemente sulle proprie, non riuscì a trattenersi dal lasciarsi sfuggire un sospiro mentre le schiudeva per permettere alla proprie di sentire con maggiore vigore il calore di quella bocca, ma Sehun non cedette… anzi, continuava a picchettarle come ali di farfalla, leggere ed eleganti, quasi come se volesse schernirlo per la lentezza con la quale lo stava sfiorando.
Se non avesse avuto la percezione di ciò che stava succedendo, poteva dire che al momento Sehun non lo stava baciando; e Luhan si aggrappò con maggiore forza alle sue spalle, conficcando le unghia e graffiandolo in un gesto disperato che voleva suggerire il desiderio di approfondire quel bacio mentre si stringeva a lui disperato.
La testa cominciava a girare velocemente e sapeva che se quelle braccia non lo avessero stretto con forza tale da mozzargli il fiato, sarebbe caduto a terra.
L’ossigeno che gli offuscava la mente e il sangue che pompava tra le sue vene con forza tale da scuoterlo profondamente lo stavano rendendo cieco e pazzo dinnanzi a Sehun. E non gli importava se sembrava disperato, perché lo era, e lo malediceva e lo amava allo stesso tempo, desiderando con tutto se stesso di perdersi tra le carezze e i suoi baci.
Quando la punta della lingua di Sehun cominciò ad accarezzare piano i contorni delle sue labbra con misurata sensualità fece risalire le sue mani tra i suoi capelli per aggrapparsi a loro pronto ad abbandonarsi completamente.
 
***

Sehun fece scorrere le braccia  lungo il suo corpo, fino a posare le mani grandi sul suo fondoschiena per stringerlo volutamente con forza, sorridendo nel vederlo sussultare, e sollevarlo in modo che le gambe di Luhan lo circondassero lungo i fianchi e guardarlo negli occhi come un predatore guarda la sua preda.
Tirò con i denti il labbro inferiore del compagno, per poi fare la stessa cosa con quello superiore, rifiutandosi di accontentarlo, non ancora; alternando quel gesto con piccole carezze che alimentavano la sofferenza di Luhan che tremava di desiderio tra le sue braccia; e non riuscì a non ghignare soddisfatto nel vederlo così: con gli occhi velati di desiderio, le labbra schiuse e pronte ad accoglierlo e la pelle calda che bruciava famelica di ricevere sempre di più mentre respirava affannosamente.
Decise di porre fine a quel supplizio quando lo baciò con tutta la passione e il desiderio che provava, premendo con forza le sue labbra per manovrare quelle di Luhan in un bacio umido e caldo; mescolando il sapore di uno sull’altro.
Non gli diede nemmeno il tempo di abituarsi che si intrufolò dentro quella bocca con la lingua, accarezzando quella di Luhan, sensuale, strisciando e circondandola per poi succhiarla avido mentre faceva aderire la schiena dell’altro contro il muro, e il contrasto tra il bollore che provava e le piastrelle fredde gli causò degli spasmi su tutto il corpo che si rifletterono su quello di Sehun.
Sehun maledisse se stesso e il genere umano nell’esatto istante in cui cominciò a sentire i polmoni bruciare per la mancanza di ossigeno e dovette necessariamente staccarsi da quella bocca, così calda, così divina, così sua, per riprendere fiato.
Si leccò le labbra potendo sentire su di sé quel sapore, così dolce e prelibato. Miele caldo che scorreva sulla sua lingua per saziarlo come la più prelibata delle bevande.
Appoggiò il mento sulla spalla di Luhan chiudendo gli occhi per calmare il profondo desiderio che lo aveva avvolto improvvisamente. Respirò ed inspirò lentamente per riprendere piena coscienza di sé. Se fossero stati in un altro momento si sarebbe abbandonato alla passione che cercava di emergere. Ma sapeva che quello non era l’attimo né il luogo giusto. E Luhan era troppo importante per essere il capriccio di un istante. Meritava di essere trattato con amore e rispetto, sempre.
“Sei mio Hyung, non dimenticarlo mai.”
Luhan non ebbe la forza di rispondere, ancora scosso dalle sensazioni che quel bacio gli avevano lasciato addosso e si ritrovò ad annuire leggermente.
“Io ti appartengo.”
Una mano gentile sul viso.
“Sei la mia vita.”
Un dolce bacio sul naso.
“Il mio futuro.”
La tenerezza di quelle labbra sulla fronte.
“La forza che mi fa andare avanti.”
Dita che si intrecciavano.

***
 
“Ora che abbiamo stabilito che siete uno la vita dell’altro, vi dispiacerebbe lasciare il bagno? Qui c’è gente che vorrebbe usarlo!”
Luhan e Sehun si guardarono negli occhi spalancati.
“CHEN?”
“Sì, sono io, in persona” Non c’era bisogno di guardarlo in faccia per sapere che li stava guardando con quel suo sguardo tipico da troll! ”Per il resto esistono le camere da letto, ma preferirei non lo faceste… Luhan urla troppo ed io faccio già fatica a dormire.”
Non ebbero nemmeno il tempo di fare o dire niente che si ritrovarono sbattuti fuori dal bagno sotto lo sguardo divertito degli altri.
Preferirono non dire nulla rifugiandosi dentro la loro camera rossi e sconvolti in viso.
 
“Saremo sempre insieme. Oggi, domani, per sempre”
“Per sempre”
 
 
Fine
 
 
 
Note dell’autrice:
Per la questione del bacio e dell'attesa. E' il mio modo di vedere la coppia. Secondo me non sono diventati una coppia nell'imediato. La SM li ha anche incoraggiati a formare la ship, ma la mia HunHan non è nata da un giorno all'altro. Secondo il mio modo di vedere le cose, Luhan ci è andato davvero cauto con Sehun perché voleva essere sicuro che ciò che provava per lui fosse amore e non semplice istinto protettivo. Secondo i calcoli Sehun era davvero piccolo quando è entrato nel giro della SM e vuoi la differenza d'età, vuoi il fatto che provengono da culture diverse, per non parlare del fatto che l'omosessualità lì è considerata ancora, purtroppo, un tabù... questo ha influenzato un po' Luhan che ha preso la decisione di andarci piano. Non voleva macchiare Sehun o influenzarlo. Non se lo sarebbe mai perdonato. Tiene troppo a Sehun per rovinare tutto. Si sarebbe sentito vile e sbagliato e avrebbe fatto soffrire entrambi. Ma Sehun e Sehun ed è riuscito a trovare la strada per arrivare a Luhan! 
E che dire di Chen? Non potevo non metterlo! E' troppo adorabile quel ragazzo. E ci stava lol
 
* Ho preso come punto di riferimento la risata di Luhan da questo video  http://www.youtube.com/watch?v=N4Oo5QJZpmU

Ringrazio infinitamente chi ha avuto la pazienza di leggere ed arrivare fino in fondo.
Mi auguro che i personaggi non siano troppo OOC, ma se lo dovessero essere ditelo che mi regolo di conseguenza. E spero di non aver distrutto totalmente i personaggi di Luhan e Sehun.
L’idea parte da un cliché, lo so. Ma io e i cliché siamo una cosa sola e questo sarebbe il mio secondo tentativo nel RPF dopo la EunHae. Mi piacerebbe cimentarmi in una KaiSoo o TaoRis.
Chissà, non c’è due senza tre?
 
Alla prossima
Sol
 

 

 

 

 

 

   
 
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