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Autore: Giulia12g    27/01/2014    2 recensioni
Harry il pupazzo di neve, vive la frustrazione di un amore impossibile, infatti il caro pupazzo avrebbe deciso di innamorarsi proprio del sole. Grazie all'aiuto del frettoloso Miko capirà che invece la sua anima gemella esiste e lo sta cercando.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era  una volta Harry , l’uomo più freddo che esistesse. Lui viveva solo qualche giorno all’anno, ma ogni volta la sua vita era funestata dalla sofferenza per un amore impossibile: Soledad. Quei suoi pochi giorni di vita Harry li passava ad osservarla , e più la osservava e più si rendeva conto che non aveva possibilità. I primi fiocchi di neve erano caduti sulle strade di Bach e come ogni anno Liam e Lily erano corsi fuori per costruire Harry.
-Cerca i bastoni per le braccia, intanto io corro dentro a rubare una carota!!-
-Perché devo sempre cercare io i bastoni??-Protestò Lily.
-Perché sei tu quella piccola, il lavoro sporco tocca a te, e mettigli anche  la tua sciarpa!-
-NO! La mia sciarpa proprio no, non ci penso nemmeno, dagli la tua-. Lily non fece in tempo a finire la frase che Liam già schizzava dentro al caldo mentre lei doveva avventurarsi vicino alla strada per cercare le braccia per Harry. Non le andava perché ogni volta che uscivano di casa la mamma gli urlava:-Mi raccomando non attraversate il cancello e non avvicinatevi nemmeno alla strada!- Invece lei doveva farlo, perché Liam il suo fratello più grande glielo imponeva tutte le volte e poi lei si prendeva la sgridata dalla mamma. Non era giusto. Per fortuna quella volta non c’era stato bisogno di uscire dal cancello e andare per strada perché forse il vento aveva portato due bei ramoscelli proprio nel loro giardino.
-Quando la mamma saprà che sei uscita dalla strada te ne dirà di tutti i colori!- Disse Liam e poi scoppiò a ridere.
-Guarda che non sono uscita! Li ho trovati in giardino!- Lo rimbeccò lei facendogli la linguaccia.
-Si come no…Forza dobbiamo finirlo prima che faccia buio così con il freddo della notte si congelerà per bene!-
I bambini allora si misero all’opera, avevano tutto il necessario, dovevano solo assemblare. Pochi minuti dopo Harry era finito. Era composto di tre palle di neve: una per la base, una per il corpo e infine una per la testa. Era uscito davvero bene. Liam e Lily si guardarono compiaciuti e si strinsero la mano. Poi presero anche le due mani di legno di Harry e fecero un cerchio, era il loro rito che lo prevedeva. Dovevano pronunciare queste parole:-Da questo momento, tu sarai Harry il nostro compagno di giochi con la neve. Starai con noi finche non arriverà l’estate e tu non potrai esistere più. - In realtà Harry sapeva bene che sarebbe successo molto prima, come tutti gli anni.
Si fece buio e i bambini rientrarono in casa. Harry allora era rimasto solo e aspettava il giorno per vedere  per la prima volta Soledad, quando uno scoiattolo passò di lì e gli disse:-Ciao!- -Ciao.-  Rispose Harry cortesemente.
-Sai le tue braccia facevano parte del mio albero un tempo, mi raccomando trattale bene.-
-Certo non preoccuparti assolutamente-
-Ma tu chi sei? Perché vieni solo quando ti fa comodo?-
-Io non vengo quando mi fa comodo, io vengo quando mi costruiscono.-
-Chi ti costruisce?-
-I bambini della casa. Si chiamano Liam e Lily. Giochiamo insieme per qualche giorno, diventano i miei migliori amici, ma poi mi abbandonano , si dimenticano di me quando arrivano i doni da babbo natale.-
-Che storia triste…ma ce l’hai almeno una ragazza?-
-Si che ce l’ho. Infatti sto aspettando che sia domani per vederla, non la vedo da quasi un anno.-
-Accipicchia è tantissimo. Magari potessi non vedere mia moglie per un anno…-
-A proposito io devo correre a casa, mia moglie  e quando mia suocera vedrà che non sono riuscito a trovare nemmeno una ghianda mi riempirà di parole brutte sussurrate! È stato un piacere!!-
Lo scoiattolo corse via, ma all’improvviso Harry lo richiamò: -Ehi tu!! Non mi hai detto come ti chiami!-
-Mi chiamo Miko e tu?-
-Io mi chiamo Harry! Volevo dirti che c’è una ghianda, proprio lì vicino all’albero!-     -Wow Harry!! È grandioso, grazie mille, ti devo un favore!-
Allora Miko andò via veramente.
La notte passò in fretta e finalmente alle sei circa, Harry cominciò a vedere Soledad  che spuntava dall’orizzonte. Aveva colorato tutto il cielo di rosa e di arancione e poi si era nascosta dietro le nuvole bianche. A volte ricompariva: era bellissima, così luminosa. Quel giorno Lily, Liam e Harry avevano giocato molto, ma come sempre appena si è fatto buio si sono ritirati in casa, ma Miko era tornato.
-Ciao Harry, ti sono così grato per aver trovato quella ghianda. Mi hai salvato da una serata passata tra i lamenti e la disperazione, voglio sdebitarmi , raccontami qual è il tuo sogno più grande e io ti aiuterò a realizzarlo.-
-Ciao Miko, non ti preoccupare non devi sdebitarti io l’ho fatto volentieri perché in quella zona del giardino non ci va mai nessuno.-
-L’etica degli scoiattoli funziona così: un favore in cambio di un sogno! Forza raccontami del tuo sogno…-
-Va bene allora, se lo prevede la tua etica non posso rifiutare e ho un sincero bisogno di aiuto. È da quando sono nato che mi costruiscono solo una volta all’anno per quattro o cinque giorni all’anno. In questi giorni io passo il tempo a contemplare Soledad. Sicuramente la conosci è quella palla di fuoco che nasce e muore ogni giorno. Anche lei è innamorata di me perché quando non ci sono le nuvole, dato che io non posso raggiungerla dato che sono fissato a terra, mi raggiunge lei con le sue braccia lunghissime e luminosissime. Il problema è che mentre cerca di abbracciarmi, lei mi fa molto male, mi brucia, io le dico di smetterla, ma lei non vuole e continua a bruciarmi a sciogliermi e io ci sto male  perché il nostro è un amore impossibile.-
-Ma Harry come non lo sai?-
-Che cosa?-
-Quella che tu chiami Soledad è il Sole!-
-Soledad è maschio???- Chiese Harry sorpreso e deluso.
-No  Harry, Soledad è una stella.-
-Si lo so  che è famosa tutti la vedono ogni giorno!-
-Proprio non vuoi capire eh? Soledad è un essere inanimato, è lontano anni luce da noi e quelle che tu credi siano le sue braccia, in realtà sono i suoi raggi. Servono per dare luce e calore, così le piante assorbono la luce e ci danno l’ossigeno che serve a noi animali per vivere. Tu d’estate non esisti perché il tuo nutrimento è il freddo, ma il Sole combatte il freddo l’estate e fa caldo.-
-Quindi mi stai dicendo che io e Soledad non potremo mai stare insieme?-
-No Harry, mi dispiace!-
-Ma tu non dovevi aiutarmi a realizzare il mio sogno?  invece l’hai infranto!- Gocce di grandine cominciarono a cadere dai bottoni che facevano da occhi a Harry.
-Lo sai qual è la prima cosa da fare quando si infrange un sogno Harry?-
-No quale?- Rispose Harry singhiozzando.
-Cercarne un altro! Stanotte pensa a un altro sogno, quando tornerò domani sera me lo dirai e lo realizzeremo insieme.-
-Ok Miko, ciao-La sua voce era tristissima.
La notte Harry pensò e ripensò a quello che Miko gli aveva detto e  aveva capito che il suo sogno era non esistere più se non poteva avere Soledad perché vederla e pensarle senza poterla avere era una sofferenza troppo grande.
Il giorno dopo a Harry non andava di giocare, se ne era stato lì in disparte a guardare le coppie che passeggiavano felici e si abbracciavano. Poi arrivò il buio e con lui Miko.
-Allora amico, hai pensato a un nuovo sogno?-
-Sì ho pensato a un nuovo sogno: se non posso avere Soledad allora non voglio più essere costruito, non voglio più vivere nemmeno per questi pochi giorni all’anno.-
-Tu sei un folle caro mio. Ascolta quello che ti dice un vecchio scoiattolo con quattordici figli, una moglie e una suocera. Non si sa per quale assurdo motivo, ma per l’ottanta percento delle volte che ci innamoriamo non siamo ricambiati, per il quindici percento non è la persona giusta e la storia finisce, per il quattro percento dei casi, la persona è giusta, siamo ricambiati, ma è il momento in cui si vive quell’amore che è sbagliato.-
-Non rimane un un percento?- Disse Harry facendo qualche calcolo.
-Sono contento che tu l’abbia notato: quell’un percento è l’amore della tua vita.-
-E come si fa a trovare?-
-Bisogna vivere. E se tu decidi di non esistere di sicuro non lo troverai mai. Non ti sentiresti in colpa a lasciare la tua anima gemella sola per sempre?-
-E se io non ce l’avessi un’anima gemella?-
-Tu e la tua anima gemella siete nati da  uno stesso corpo, poi Dio vi ha separati e vi ha cancellato la memoria,  ma solo per poi farvi ritrovare. Vi ha separati  perché la vostra vita non avrebbe avuto senso se non foste alla ricerca l’un dell’altra, così nella vita avete uno scopo.-
-Non credo di aver capito perfettamente…-
-Ascolta io ora devo scappare. Stanotte pensa a un altro sogno. Ci vediamo domani.-
-Aspetta!! Io…-
E di nuovo Miko scappò via.
Quella notte Harry non riuscì proprio a dormire pensando alla sua anima gemella in giro per il mondo, pensò all’infinito ma non riusciva a farsi venire in mente un nuovo sogno. Poi gli venne un’idea.
La giornata trascorse tranquillamente. Harry contemplò come sempre Soledad che quel giorno era più splendente e bruciante che mai, ma per fortuna Liam e Lily facevano di tutto affinchè non si sciogliesse. La sera arrivò prima del previsto, tra i giochi e gli scherzi.
-Buonasera!- Esclamò Miko correndo.
-Ehi mi hai spaventato, ciao! Non hai trovato nessuna ghianda oggi?-
-No…- il suo tono era al limite della disperazione.
-Ascolta, tu parli sempre dei miei sogni, ma qual è il tuo?-
-Il mio..?-
-Sì il tuo..-
-Bhe io…io ho un gran sogno in realtà!-
-E qual è?-
-Ho sempre desiderato avere un mucchio di lenticchie, una volta ne ho trovata una decina per caso vicino a secchio della spazzatura, l’ho portata a casa e i miei bambini ne sono andati matti. Era inverno e non c’èra nemmeno una ghianda in giro. Proprio come quest’anno. Oh mamma, mia moglie mi sta già cercando la sento da qui, è molto arrabbiata! Parleremo del tuo sogno domani ok? Scusa amico devo andare assolutamente! Ciaooo!!-
-Ciao Miko!-
Harry passò tutta la notte a cercare di scrivere con le braccia di legno un messaggio per Lily e Liam che diceva: “Vi prego lasciatemi un mucchio di lenticchie prima di andare allo zoo.”
I bambini sarebbero andati tutto il giorno allo zoo, era la vigilia di Natale, Harry era destinato a vivere un giorno al massimo, perché poi per Natale avrebbero ricevuto da Babbo Natale un nuovo giocattolo e come sempre si sarebbero dimenticati di mantenerlo in vita.
Quando la mattina Liam lesse il messaggio era incredulo, ma per curiosità decise di assecondare quella preghiera. -Mamma, mammaaaaaa!! Abbiamo delle lenticchie?-
-Si amore, sono nel cassetto in basso, ma a che ti servono??-
Sarebbe stato troppo difficile spiegare, così le prese e ne fece un bel mucchio sulla neve proprio vicino al messaggio. Pochi minuti dopo saltò in macchina e Lily gli chiese a bassa voce: -A cosa ti servivano le lenticchie?-
-Harry me le ha chieste, ma non so perché.-
-E gliele hai date?-
-Sì, vediamo cosa succede.-
-Ok, hai fatto bene secondo me.-
-Non dobbiamo farci scoprire però d’accordo?-
-Certo Liam.- La macchina partì diretta allo zoo.
Quel giorno Soldead era meravigliosa, non c’era neanche una nuvola, era il giorno perfetto per sciogliersi nell’abbraccio di quella meravigliosa stella, tanto Miko avrebbe comunque trovato le lenticchie prima che tornassero i bambini.
Alla stessa ora di sempre, Miko si presentò da Harry. Ma Harry non c’era più, se non in un ammasso di acqua,bottoni e carota, si era sciolto nell’abbraccio di Soledad, proprio come aveva sempre desiderato. Vicino a lui però c’era una quantità esorbitante di lenticchie e un nuovo messaggio. Per te amico, che mi hai illuminato la vita e che mi hai dato la speranza di trovare l’amore, per te che mi hai aiutato inconsapevolmente a realizzare il sogno di non soffrire per amore. Ci vediamo l’anno prossimo.  L’etica dei pupazzi di neve è “Un sogno per un sogno.”  Miko guardò commosso le lenticchie e il messaggio per qualche secondo poi chiamò tutta la famiglia per aiutarlo a raccogliere tutte quelle lenticchie che sarebbero bastate giusto giusto per un anno, finche non avrebbe rivisto Harry insomma.
  
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