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Autore: Chloe R Pendragon    27/01/2014    3 recensioni
ATTENZIONE! SPOILER 5X13!!!!
Salve a tutti gente! La storia parla del fatidico momento in cui Merlin rivela ad Arthur i suoi reali poteri, il tutto dal punto di vista del nostro amato re: spero che vi piaccia e che troviate due minuti per dirmi cosa ne pensate!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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I am a sorcerer

I am a sorcerer, I have magic.

 

Il clangore della battaglia era ormai lontano, rimpiazzato dal crepitio di un fuoco e dal flebile rumore di qualcuno che lo ravvivava, unico segno di vita in quella silenziosa oscurità.

Questo era tutto ciò che il re di Camelot riusciva a percepire, mentre cercava di raccogliere le forze necessarie per rimettersi in piedi. Dopo tutto quel che aveva patito desiderava solo riabbracciare la sua amata Gwen e rivedere Merlin, la persona a lui più vicina eppure adesso così lontana …

Per questo motivo rimase sbalordito nel vedere il suo servitore quando riaprì gli occhi: sapeva che non lo avrebbe mai abbandonato in un momento del genere, da quando si erano conosciuti erano diventati inseparabili.

Tanto grande era la gioia che provava nel vederlo, che per un attimo non avvertì più quella fitta lancinante al fianco che non smetteva mai di dolergli; non avrebbe voluto nessun altro lì con lui, nessun cavaliere gli era tanto caro, neppure la regina avrebbe potuto infondergli la stessa voglia di vivere che quegli occhi azzurri sapevano dargli con un semplice sguardo.

Cercò di rialzarsi, ma il suo corpo non riuscì ad eseguire quel banale ordine; così dovette sedersi nuovamente, aggrappandosi a quell’esile spalla che più volte aveva mostrato la forza sufficiente per sorreggerlo.

Merlin cominciò a rassicurarlo come al solito, a dirgli che adesso era lì con lui e che non aveva più motivo di preoccuparsi; nell’ascoltarlo, non poté fare a meno di sorridere, grato ancora una volta della vicinanza del moro e della sua capacità di donargli serenità con poche parole.

Tutto sembrava perfetto ed il biondo si sentiva ancora una volta debitore verso il destino per averli fatti conoscere: peccato che il fato torna sempre per riscuotere ed il re capì che stava per arrivare il suo turno quando vide il suo amico tremare sotto la sua stretta salda.

Quei due splendidi zaffiri che tante volte lo avevano disarmato cominciarono a riempirsi di calde lacrime e quella visione fu per Arthur come una coltellata al cuore: non poteva sopportare di vederlo soffrire, piuttosto avrebbe preferito subire le torture più atroci.

Non ebbe neanche il tempo di formulare una frase per strappargli una risata, che Merlin cominciò a vaneggiare circa una profezia che non era riuscita a portare a compimento: cosa diavolo stava dicendo? Si era forse bevuto il cervello?

Il suo delirio continuò, sosteneva di aver sconfitto i Sassoni e di averlo tratto in salvo, il che lasciò il biondo completamente spiazzato; aveva chiaramente visto l’anziano stregone usare i suoi incantesimi per abbattere i nemici, come poteva essere stato quello smilzo servitore, incapace persino di brandire una spada?

No, era impossibile! Doveva essersi bevuto il cervello, forse era sconvolto a causa della sua ferita: ma allora perché sentiva che la paura stava insinuandosi nei suoi pensieri? E perché il moro non smetteva di piangere?

La mente del re era fiaccata dal dolore e da tutto il sangue versato in quella cruenta battaglia, eppure non si diede per vinto e cercò un modo per calmare il suo amico: gli disse che era stato Dragoon a fare quelle cose e che lo aveva visto coi suoi stessi occhi, scandendo ogni parola per far sì che recepisse il messaggio.

Vedendogli scuotere la testa, la confusione nella testa di Arthur si amplificò. Non riusciva a cogliere il senso di quell’ostinazione ed il panico che lesse nello sguardo di Merlin si riversò nella sua anima, fino a travolgerlo con due flebili e spauriti affermazioni.

“I am a sorcerer, I have magic!”

Il biondo non riusciva a credere alle sue orecchie, non poteva dire sul serio: credeva di conoscerlo come le sue tasche, non era possibile che gli fosse sfuggita una cosa simile!

Tentò di ribattere con fermezza, cercando di mascherare il terrore che lo paralizzava; gli disse che non era possibile, che proprio lui lo avrebbe saputo!

Sperava con ogni fibra del suo essere che il discorso si chiudesse lì, che il suo amico gli dicesse che stava scherzando; per tutta risposta, egli si volse verso la brace e fece librare per pochi istanti un drago di fuoco.

No, no, no, no, no! NO! Doveva trattarsi di uno spaventoso incubo, non poteva essere vero: desiderava svegliarsi all’istante nel suo letto e ritrovarsi con Merlin a prendersi in giro ed a scherzare come ai vecchi tempi.

Ma più i secondi passavano, più comprese che non stava dormendo; quella non era una bugia, era davvero un mago, il che voleva dire che fino a quel momento non aveva fatto altro che mentirgli, che non si era mai fidato di lui, che tutta la loro amicizia si reggeva su una menzogna!

Non poteva stargli vicino un istante di più, non riusciva a tollerare nemmeno la sua vista, così gli ordinò di lasciarlo da solo. Sapeva che il moro si sentiva frustrato, percepiva chiaramente il suo stato d’animo come fosse il suo, ma stavolta non gli importava.

Lo aveva ferito più profondamente di quanto non avesse fatto Mordred sul campo di battaglia: lo aveva ucciso prima ancora che avesse esalato l’ultimo respiro.

La delusione e l’angoscia per quella rivelazione lo stavano logorando e si augurò di trovare un po’ di conforto in quella notte spettrale, ma la sua non era altro che una speranza vana …

 

Spazio di Chloe:

Aloha a tutti! Se siete arrivati a leggere fino a qui senza esservi tagliati le vene, COMPLIMENTIIII!!! Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino, in caso contrario prendetevela con Morfeo: è tutta colpa sua e del sogno che mi ha ispirato! ù.ù

Anywaaaaaay, non so se scriverò il seguito, perché ho paura di rovinare tutto (sempre che non l’abbia già fatto con questa one shot …), perciò mi rivolgo a voi: dovrei realizzare la seconda parte o no?

Se sarete tanto clementi da recensire questa storia, vi prego di dirmi cosa ne pensate: sono nelle vostre mani, attendo i vostri giudizi! *.*

  
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