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Autore: pentolina    28/01/2014    10 recensioni
Stana e Nathan si rivedono dopo quattro anni...
Cosa succederà? Come cambierà la vita dei nostri personaggi in 276 giorni?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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Giorno 1
8.00 A.M. Tamala’s house
Tamala entra nella stanza degli ospiti dove i suoi due nuovi coinquilini stanno beatamente dormendo.
Raggiunge la finestra nella penombra.
Tira le tende, permettendo così al sole d’illuminare la stanza, esclamando: “Buon giorno piccioncini! È ora di alzarsi.”
Stana stiracchiandosi protesta: “Ma svegli così tutti i tuoi ospiti?!!”
“No, solo voi due. Dai alzatevi. Abbiamo una giornata di shopping davanti a noi.” Ordina mettendosi ai piedi del letto aspettando con le braccia incrociate.
Stana socchiude un occhio e dice: “Sei inquietante, lo sai?!!”
“Voglio solo assicurarmi che sei veramente sveglia. Ti conosco, so che se esco di qui e tu sei ancora a letto, finisce che ti riaddormenti.” Spiega Tamala.
“Ok. Aiutami a svegliarlo.” Dice invitando l’amica ad avvicinarsi.
“Solletico o baci?” Domanda sottovoce.
“Baci.” Afferma Stana.
Le due donne iniziano a riempire di baci il visino del piccolo.
Quest’ultimo sommerso da un mare di baci apre gli occhi trovandosi davanti le due donne sorridenti.
“Buon giorno amore mio.” Lo saluta dolcemente Stana.
“Ciao tesorino della zia.” Dice Tamala.
Dylan, strofina gli occhietti con la manina, rotolando poi verso la mamma, nascondendosi contro il suo petto.
“Ovviamente, non ho preparato la colazione. Sai che io e la cucina abbiamo un pessimo rapporto. Quindi alzatevi e vestitevi. Ci fermiamo lungo la strada prima d’iniziare la nostra lunga giornata. È la prima volta che il giorno prima di un  matrimonio non ho ancora preso il vestito.” Commenta Tamala mentre accarezza la schiena del nipotino.
“Toglimi una curiosità sullo sposo… a che numero di moglie è arrivato Rob*?”  (*Rob S. Bowman un dei produttori di Castle) Domanda Stana stringendo il figlio a se.
“Penso alla quarta ma non ne sono sicura.” Risponde l’amica.
“Perbacco… Si dà da fare. Non come noi. Single a vita.” Afferma ridendo Stana.
“Fidati, meglio single, che avere tre ex mariti. E poi parla per te… io mi do da fare studiando e provando la vasta gamma di uomini sul pianeta. Tu invece sei una suora da quando c’è questo pasticcino. Tre anni di castità. Non so come fai.” La prende in giro l’amica solleticando il piccolo.
“Dylan, è l’amore della mia vita. Non mi servono altri uomini.” Dichiara felice baciando il figlio.
“Si certo. Fino al giorno in cui crescerà e tu resterai sola e zitella. Dai, alzati suora.” Le ordina uscendo dalla stanza.
“La zia non capisce niente… Noi ci amiamo alla follia, vero?” Domanda al figlio.
“Mamma, io sono il tuo supereroe vero?” Domanda Dylan sedendosi a cavalcioni su di lei.
“Si. Tu sei il mio super supereroe. Ti amo amore mio!” Afferma Stana passandogli una mano tra i capelli castani.
“Ti amo anch’io.” Risponde il piccolo posando le manine sulle guance della mamma e baciandola sulle labbra.
“Alziamoci prima che la zia si arrabbi.” Dice Stana alzandosi con il figlio avvinghiato a lei.
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10.00 A.M. The six coffee
“Mi mancava questo posto. E’ bello tornare a Los Angeles dopo anni.” Commenta Stana aiutando il figlio a finire il suo muffin.
“Io, invece, sono felice che resteremo assieme per i prossimi 9 mesi. Mi manca troppo passare del tempo con la mia migliore amica. Poi finalmente potrò viziare il mio nipotino preferito.” Dichiara Tamala sorseggiando il suo caffè.
“Vivere a Miami, a 2.730 miglia da te, è una sofferenza.” Asserisce Stana per poi afferrare la mano libera dell’amica.
“Non finirò mai di ringraziarti. Senza di te non sarei qui, felice, assieme al dono più grande che la vita mi potesse dare. ” Dichiara commossa Stana stringendole la mano e guardando con dolcezza verso il figlio impegnato a mangiare.
“Non devi ringraziarmi. Sono la tua migliore amica ed è mio dovere aiutarti. Anche se, se proprio insisti, un modo per sdebitarti ci sarebbe…” Dice sogghignando per poi continuare: ”In questi 9 mesi ti chiederò più  e più volte di farmi da spalla per nuove conquiste.” Conclude facendo ridere l’amica.
“Non ne dubitavo. Comunque grazie per l’ospitalità e grazie in anticipo per quando ti prenderai cura di Dylan al posto mio mentre sarò sul set a girare.” Ringrazia Stana bevendo un sorso di caffè.
“Ok. Basta ringraziamenti. Diamoci una mossa abbiamo tre vestiti da trovare entro stasera.” Ordina Tamala.
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15.00 P.M. Rodeo Drive
“Ci manca solo lo smoking per Dylan. Poi abbiamo finito. Andiamo da “Valentino”, lì troviamo sicuramente qualcosa.” Afferma Tamala carica di borse.
“Ok. Poi andiamo a casa perché Dylan sta per crollare.” Dice Stana con il figlio in braccio seguendo l’amica verso il negozio.
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15.30 P.M. Valentino’s shop
“Oh mio dio! È uno spettacolo, guardalo!” Esclama Tamala ammirando il piccolo vestito con smoking nero, camicia bianca, papillon nero e scarpe laccate nere.
“Speriamo che lo tenga almeno fino alla fine della cerimonia.” Afferma Stana tenendo fermo il figlio che sta cercando di togliersi il papillon.
“Dopo la cerimonia lo cambiamo. Lo prendiamo?” Domanda eccitata Tamala.
“Aggiudicato!” Esclama Stana iniziando a spogliare il piccolo.
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Giorno 2
9.00 A.M. Tamala’s house
“Oddio sei uno splendore, tesoro!” Urla Tamala vedendo l’amica pettinata, truccata che indosso il vestitino acquistato ieri.
“Sei sicura? Mi sembra troppo corto.” Domanda incerta Stana guardandosi allo specchio.
“Scherzi vero?!! Sei magrissima, hai due gambe chilometri, un fondoschiena da urlo e dalla gravidanza ti sono rimaste queste due bocce perfette. Se fossi lesbica ti salterei addosso. Cosa dovrei direi io? Non sono in forma come te e ho due tette che rischiano di saltar fuori da un momento all’altro.” Commenta Tamala mettendosi accanto all’amica guardandosi anch’essa.
“Tu, si che sai fare i complimenti a una donna.” Afferma ridendo mettendosi gli orecchini.
“Io ti adoro Stana Katic!” Esclama guardando fuori dalla finestra.
“Tam, ho capito che sto bene vestita così ma non ti sembra di esagerare.”
“Non mi riferisco a come sei vestita ma a quello!” Dice eccitata indicando qualcosa fuori dalla finestra.
Stana si avvicina per capire di cosa sta parlando.
“Ma… ma io non ho chiesto una limousine. Ho chiesto semplicemente una macchina con autista.” Spiega Stana sbalordita dall’enorme macchina che le aspetta davanti al vialetto di casa.
“Oddio guarda l’autista!! Che pezzo di figo!” Esclama Tamala vedendo il ragazzo scendere dall’auto.
“Qui c’è  lo zampino di qualcuno.” Commenta pensierosa Stana.
“Ormai è qui… approfittiamone. Sei una diva di Hollywood mi meraviglio che non vai in giro sempre con l’autista.” Afferma Tamala mettendo nella borsetta il necessario.
“Amore, andiamo a fare la pipì prima di andare.” Dice Stana al figlio prendendolo per mano.
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11.00 A.M. Marlowe’s house - Malibù
“È stato gentile Andrew a mettere a disposizione la sua villa sulla spiaggia per il matrimonio.” Considera Tamala.
La limousine rallenta per farsi spazio fra i paparazzi. Il cancello si apre e l’auto prosegue lungo la strada privata, fermandosi sul vialetto davanti all’ingresso della villa.
“Quanta gente e stanno tutti guardando verso di noi.” Osserva Tamala guarda attraverso il vetro oscurato.
“Chissà come mai!” Dice sarcasticamente Stana agitata nel vedere tutti gli occhi puntati su di loro.
L’autista apre la portiera.
Tamala è la prima a scendere seguita da Stana e per ultimo Dylan.
“Signorina Katic. Le porto dentro lo zainetto di suo figlio?” Domanda l’autista aprendo il bagagliaio.
“Ci penso io, grazie.” Risponde gentilmente Stana prendendo il piccolo zainetto dalle mani dell’uomo.
“Ecco qui la nuova diva di Hollywood!” Annuncia Andrew avvicinandosi alle due donne abbracciandole.
“Andrew, non esagerare. Che bello rivederti.” Lo saluta Stana stringendolo a se.
“Ragazze, ben arrivate.” Esclama Terry unendosi al gruppo.
“Ciao Terry.” Salutano le due donne.
“E quest’ometto deve essere Dylan, giusto?!” Domanda Terry cercando una conferma del nome.
“Si. Lui è il mio ometto. Amore, saluta Andrew e Terry.” Lo invita Stana sistemandogli i capelli.
“Ciao. Ci sono altri bambini?” Domanda speranzoso Dylan.
“Si, vieni. Sono già tutti in giardino. Accomodatevi.” Le invita Terry prendendo la manina del piccolo.
“Stana, c’era Rob che voleva chiederti un piacere. Ti porto da lui.” Spiega Andrew arrivato all’interno della villa.
“Ok. Tam, tieni d’occhi Dylan, per favore.” Gli raccomanda consegnando all’amica le cose del figlio prima di seguire l’uomo su per le scale.
Salite le scale entrano nella prima porta a destra.
Rob cammina avanti e indietro palesemente nervoso.
“Rob, sei un po’ agitato per caso?” Lo prende in giro Stana.
“Oh mio dio… tu attenti sempre al mio cuore. Sei bellissima, Stana.” Si complimenta abbracciandola.
“Grazie, troppo gentile. Sei pronto per il grande passo?” Domando sistemandogli la cravatta.
“Si. Prontissimo. Volevo chiederti un piacere.”
“Dimmi.” Lo invita a continuare lei.
“Posso prendere in prestito Dylan come paggetto?” Domanda Rob.
“Si, certo. Ma non ti assicuro che le fedi arriveranno all’altare.” Scherza Stana.
“Ahahaha… Non ti preoccupare c’è Kevin che si assicurerà di far arrivare Dylan e le fedi.” Risponde ridendo.
“Allora, se c’è Kevin, il problema è risolto. Quei due si adorano.” Afferma Stana.
“Ok, è ora. Mi faresti l’onore di accompagnarmi?” Domanda Rob offrendo il braccio a Stana.
“Sono io che sono onorata ad accompagnare te.” Afferma prendendolo a braccetto.
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“Guardate là, lo sposo, si è già trovato l’amante!” Urla Jon, vedendolo Rob e Stana scendere la scalinata del giardino, attirando l’attenzione di tutti gli invitati.
“Sei solo invidioso.” Controbatte ridendo Rob.
“Beccato!” Confessa Jon avvicinandosi.
“Ciao Jon.” Lo saluta Stana abbracciandolo.
“Scusa Rob, ma io a differenza di te non mi devo sposare quindi posso fare questo.” Dichiara Jon lasciandole un bacio stampo sulla bocca.
Stana, abituata a queste cose da parte dell’amico si limita a sorridere, stando al gioco.
“Posso baciarla anch’io?” Domanda Seamus unendosi al gruppetto.
“Seamus… Ciao!” Lo saluta abbracciandolo anche lui.
“Ciao bellissima!” Dice stringendola a se.
“Ehi… vecchio hai finito di collezionare donne?” Domanda Nathan prendendo alle spalle Rob dandogli una pacca sulla spalla.
Stana all’udire della sua voce scioglie l’abbraccio con Seamus e si gira per avere la conferma che si tratta effettivamente di lui.
“Spiritoso. Poi senti da che pulpito viene la predica! Dal dongiovanni numero uno al mondo.” Afferma Rob.
“Ciao ragazzi!” Si salutano i tre amiconi dandosi bacche sulle spalle a vicenda.
Poi Nathan si gira verso Stana.
Quattro anni dall’ultima volta che si sono guardati negli occhi. Quattro anni dall’ultima volta che si sono parlati. Ed ora dopo quattro anni sono lì una di fronte all’altro.
Il primo a parlare è Nathan.
“Ciao Stana.” La saluta accennando un lieve sorriso.
“Ciao.” Risponde lei.
“Ragazzi andate a prender posto la sposa sta arrivando.” Urla Andrew a gran voce interrompendo il loro momento.
Gli invitati iniziano a sedersi ai loro posti.
Jon tira con se Nathan che è ancora imbambolato a guardare Stana mentre quest’ultima è intenta a cercare l’amica e il figlio con lo sguardo.
“Ciao Juliana. Ciao Kevin.” Saluta Stana abbracciando la donna e accarezzando il bambino sulla testa.
“Ciao tesoro. Sei bellissima. Vieni a sederti in fondo con noi.” La invita Juliana incamminandosi verso l’ultima fila.
“Arrivo sistemo Dylan e vi raggiungiamo.” Risponde Stana prendendo da Tamala il papillon.
“Amore, ascoltami. Dopo devi portare gli anelli agli sposi assieme a Kevin. Come hai fatto al matrimonio di zio Marko. Ti ricordi?” Domanda Stana sistemando la giacca al figlio.
Il piccolo annuisce chiedendo: “Poi posso andare a giocare?”
“Certo amore. Hai tutto il pomeriggio per giocare.” Dice Stana prendendo il figlio per mano.
“Ho visto che hai incontrato Nathan.” Commenta sottovoce Tamala seguendo l’amica verso le sedie libere.
“Già.” Conferma tagliando corto.
Stana si siede con Dylan in braccio affianco a Juliana. Mentre Tamala è seduta tra Stana e Seasum.
La cerimonia prosegue velocemente ed ora è il momento per Dylan e Kevin di portare gli anelli all’altare.
“Andate.” Bisbiglia Stana spingendo leggermente i due bambini.
Gli invitati si girano a guardare sorridendo i due bimbi che avanzano decisi verso gli sposi.
“Dylan vestito così sembra un mini James Bond.” Commenta Jon ammirando il piccolo.
“Dylan?” Domanda Nathan.
“Si, Dylan. Il figlio di Stana. Non sai che ha un figlio? Ma dovevi vivi? Nell’ultimo anno, grazie ai suoi film, è praticamente sempre sui giornali.” Dichiara Jon.
“Si, lo so ma non ricordavo il suo nome.” Si giustifica Nathan.
“Sbaglio o prima ti sei incantato ad ammirarla?!” Domanda maliziosamente dandogli una gomitata.
“No, ti sbagli.” Si affretta a risponde, tornando a concentrarsi sulla cerimonia.
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“Mamma, dove siamo seduti noi?” Domanda curioso Dylan, davanti al cartellone dove sono esposte le posizioni di tutti gli invitati.
“Allora noi siamo qui con: Juliana, Kevin, Seamus, Jon, Tamala e Nathan.” Risponde elencando i nomi.
“Siamo assieme?” Domanda Kevin raggiungendo l’amico.
“SI!” Esulta Dylan saltellando.
“Evviva!” Strilla Kevin.
“Che colore è il nostro tavolo?” Domanda Kevin.
“Blu.” Risponde Stana.
“Possiamo andare?” Domandano i bambini.
“Si andate.”
“Siamo seduti assieme immagino?!” Commenta Juliana avvicinandosi e vedendo i due bimbi correr via assieme.
“Indovinato. Ho perso Tam, hai visto per caso dov’è finita?” Domanda cercando l’amica tra la folla.
“Prova a indovinare dov’è?” Intervie Seamus avvicinandosi alle due donne.
“Non dirmelo! È già, al bar, con un uomo!” Afferma sbalordita dalla rapidità dell’amica nell’abbordare.
“Bingo.” Risponde ridendo l’uomo.
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Intanto al tavolo blu.
Jon e Nathan sono seduti a chiacchierare quando Dylan e Kevin arrivano di corsa.
“Ehi… campione. Non viene a salutare il tuo zio preferito.” Si lamenta Jon vedendo il piccolo intento a decidere dove sedersi.
“Ciao zio!” Strilla saltando letteralmente addosso all’uomo.
“Allora che mi racconti? Che supereroe sei oggi?” Domanda Jon sistemando il piccolo sulle ginocchia.
“Lanterna Verde.” Risponde intento a disfarsi del papillon.
“Aspetta ti aiuti… prima che ti strozzi e la mamma mi faccia a pezzi.” Commenta Jon sciogliendogli il farfallino.
“Ho caldo!” Si lamenta Dylan togliendosi la giacca dello smoking per poi strappare in un colpo solo tutti i bottoni della camicia.
“Attento che si rompe così.” Grida preoccupato Jon.
“Tranquillo, sono bottoni a clips.” Lo rassicura Nathan.
Dylan conclude il suo spogliarello gettando tutto a terra restando a petto nudo.
“No, per terra.” Lo rimprovera Jon raccogliendo gli indumenti.
“Non so, Jon, vuoi lasciare che si spogli del tutto prima di fermarlo?” Domanda Stana raggiungendo il gruppetto al tavolo.
“Hai un figlio caloroso. Hai dietro da cambiarlo? Perché non mi sembra intenzionato a tenere il vestito.” Dichiara Jon passando alla donna i vestiti del figlio.
“Si, ho tutto qui.” Risponde mostrando lo zainetto.
Intanto Dylan si è già tolto anche le scarpe.
Stana gli mette la maglietta di Lanterna Verde e tira fuori i pantaloncini corti.
“Visto zio?” Dice Dylan indicandosi la maglietta.
“È bellissima.” Commenta Jon aiutando Stana a cambiargli anche i pantaloni.
“Vedo che non ha perso tempo!” Commenta Juliana vedendo Dylan nei nuovi vestiti.
“Si, abbiamo fatto lo spogliarello.” Risponde Stana tirando fuori le scarpe da ginnastica.
“Kevin, vieni che andiamo a cambiarci.” Lo invita la mamma.
“No, voglio cambiarmi qui come Dylan.” Protesta Kevin iniziando a spogliarsi.
Juliana sbuffa accondiscendendo però alla decisione del figlio.
“Amore, lo dovresti sapere che quando questi due furbetti sono assieme si copiano l’uno con l’altro.” Interviene Seamus.
“Non per lamentarmi anzi, per me puoi stare così anche tutto il giorno, ma non piegarti così davanti ad altri uomini.” Commenta Jon ammirando il decolté della donna piegata verso di lui impegnata ad allacciare le scarpe di Dylan.
“Non sei l’unico che guarda.” Afferma Seamus guardando verso Nathan, il quale distoglie immediatamente lo sguardo.
Stana sorride ignorando i commenti dei tre uomini.
“Comunque anche da qui c’è un bel panorama!” Urla Victor* (Victor Webster nella serie Josh Davidson)  seduto al tavolo verde alle spalle di Stana.
“Ah… ecco. Mi sembrava che ne mancasse uno.” Afferma Stana alzandosi, sistemandosi il vestito e guardando verso Victor che nel frattempo si è alzato per andare a salutare la donna.
“Giuro, tu sei l’unica donna al mondo che dopo aver fatto un figlio è diventata ancor più gnocca.” Si complimenta a modo suo Victor abbracciandola.
“Ciao Victor. Non sei niente male nemmeno tu con questa barbetta brizzolata.” Lo saluta Stana lasciando una lieve carezza sul viso dell’uomo.
“Mamma… posso andare a giocare?” Domanda Dylan attirando l’attenzione della donna.
“Si, vai amore.” Risponde Stana.
“Posso offrire da bere a queste splendide donne?” Domanda Michael* (*Michael Trucco nella serie Tom Demming) unendosi al gruppo con due bicchieri di champagne che porge a Juliana e a Stana.
“Grazie Michael.” Rispondono le due donne.
“Un attimo di attenzione!” Parla al microfono Rob zittendo il chiacchierio degli invitati.
“Intano, grazie a tutti, per essere qui a condividere con noi il giorno più importante della nostra vita.” Una serie di applausi e fischi si levano dalla folla.
Rob sorride per poi proseguire dicendo: “Tra poco verrà servito il pranzo quindi iniziate ad accomodarvi. Buon pranzo a tutti! Se avete qualche lamentela rivolgetevi a Nathan… è quel ragazzone laggiù.”  Conclude scherzando indicando verso l’amico.
“Vado a recuperare le due pesti.” Si offre Seamus.
“Stana, se per caso ti annoi nel tavolo con questi tre puoi sempre unirti a noi.” Le suggerisce Michael con un sorriso a trentadue denti prima di allontanarsi.
“Che odio quel tipo.” Borbotta Jon.
“Immagino che stai parlando di Michael!” Afferma Seamus sentendo il commento dell’amico.
“Già.” Risponde Nathan infastidito mentre i camerieri iniziano a portare i piatti.
“Ragazzi, non cominciate.” Gli riprende Juliana.
“Soprattutto tu, Jon.” Lo avverte Stana.
“Perché soprattutto io?” Si lamenta.
“Forse perché l’ultima volta vi siete presi a pugni!” Afferma Seamus.
“Se l’è cercate.” Si giustifica Jon.
“Quel tipo quando beve diventa volgare e provocatorio.” Commenta Juliana.
“Speriamo non rovini la festa di Rob. Altrimenti lo prendo a pugni io, questa volta.” Afferma Nathan.
“Uomini, non offendetevi per quello che sto per dire.” Chiarisce Tamala unendosi al gruppo d’amici prima di proseguire.
“Ragazze, siamo finite nel tavolo peggiore.” Commenta rivolgendosi alle due amiche che scoppiano a ridere.
“Signorina Jones, può sempre cambiar tavolo se questo non le garba!” Risponde Jon offeso.
“Tam, quanti bicchieri hai già bevuto?” Domanda Stana mettendo il bavaglino a Dylan.
“Due o tre… forse quattro ma che importa. Siamo venute in limousine e abbiamo l’autista.” Risponde elettrizzata Tamala.
“Allora siete voi quelle della limousine!” Afferma Seamus.
“Tanto per chiarire. Il fatto che abbiamo una macchina spaziosa non significa che tu debba riempirla di gente o meglio di uomini.” Chiarisce Stana conoscendo più che bene l’amica.
“Tranquilla. Due posti in più bastano e avanzano. Uno per uno non fa male a nessuno.” Conclude bevendo un sorso di vino.
“Ti avverto. Se ti porti a casa qualcuno, noi andiamo a dormire in albergo.” Afferma Stana.
“Vi ospita lei?” Domanda Jon.
“Si, per i prossimi nove mesi.” Risponde Stana.
“È per un film?” Domanda Seamus.
Stana annuisce mangiando un boccone di salmone.
Il pranzo prosegue serenamente tra chiacchiere e battute varie.
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Tutto sembra filare dritto come l’olio fino a quando una battuta di Jason* (*Jason Beghe nella serie Mike Royce) durante il dessert fa sbiancare Stana e Tamala.
“Comunque devo dire, che se non sapessi come stanno realmente le cose, giurerei che Dylan è figlio tuo e di Nathan. Sono uguali. Stesso colore di capelli, stessi occhi…” Commenta, addentando un pezzo di torta nuziale.
A Stana cade la forchetta e sbiancando leggermente guardando verso l’amica in cerca d’aiuto.
Tamala interviene subito e prima che il discorso prosegua domandando a Jason: “Ti va di ballare con me?”
Nessuno sembra essersi accorto di nulla.
Tamala e Jason si uniscono ad altri coppie in pista mentre gli altri proseguono a chiacchierare tranquillamente.
Tutti, tranne Nathan, che non avendo mai perso di vista Stana ha sentito e visto tutto.
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5.00 P.M. Marlowe’s house - Malibù
“Papà, passa!” Grida Kevin correndo verso la porta.
Seamus accontenta il figlio passandogli la palla, incitandolo: “Vai campione. TIRA!”
Kevin calcia deciso verso la porta.
Jon, distratto a bere e a chiacchierare, non si accorge della palla che sta lentamente rotolando verso la porta che lui dovrebbe difendere.
“Svegliati!” Urla Nathan dall’altra parte del campo.
Quando però Jon si accorge della palla è troppo tardi.
“GOOOLLL!” Esulta Kevin dando un cinque al padre mentre Jon recupera la palla.
“Abbiamo vinto?” Chiede confuso Dylan.
“No, Dylan. Ha vinto Kevin e Seamus. Noi siamo arrivati secondi.” Spiega Nathan piegandosi per essere all’altezza del bambino.
“Possiamo fare così anche se siamo secondi?” Domanda indicando Seamus che corre con Kevin sulle spalle.
“Certo! Vieni!” Dice Nathan sollevando il piccolo.
“Apri le gambe… “ Gli spiega l’uomo posizionandolo sulle proprie spalle.
Una volta sistemando Dylan inizia a ridere divertito.
“Ok, tieniti forte. Non mollarmi mai.” Gli raccomanda Nathan tenendolo per le gambe.
“Lo so. L’ho già fatto altre volte.” Risponde prontamente il piccolo.
“Ok, allora andiamo.” Dice iniziando a camminare verso gli altri due.
“Io sono più alto!” Afferma Dylan.
“Papà portami più in alto!” Gli ordina Kevin vedendo la netta differenza dal suo amico.
“Tesoro, è Nathan che è troppo alto… non posso alzarmi di più.” Spiega al figlio.
“MAMMA!” Urla Dylan cercando di attirare la sua attenzione.
“Mmmhh… Stana… guarda là?” Le suggerisce Tamala facendola girare.
“Cavolo…” Bisbiglia salutando il figlio con un sorriso tirato.
“Mi raccomando si più normale possibile.” Le raccomanda l’amica.
“Sapevo che non dovevo venire…” Commenta Stana posando il bicchiere sul vassoio del cameriere.
“Stai tranquilla… e vai da tuo figlio.” Le ordina Tamala.
“Mamma, sono alto!” Esclama fiero.
“Vedo, amore…”
“Che c’è? Ho qualcosa fuori posto?” Chiede Nathan vedendo la donna trattenersi a fatica per non ridere.
“No…” Risponde scoppiando a ridere.
Nathan, guarda la donna senza capire, iniziando però a ridere a sua volta.
“Scusa, non volevo riderti in faccia.” Si scusa riacquistando un minimo di decenza.
“Ok, ti perdono se mi dici perché stai ridendo.” Propone Nathan.
“Posso?” Chiede alzando le mani verso di lui.
“Se non vuoi picchiarmi si.” Scherza Nathan.
“Apri la mano.” Gli ordina togliendogli dalla testa dei fuori e posandogli sul suo palmo.
“Ma… sono margherite?!” Chiede sorpreso.
Dylan si copre la bocca con una manina iniziando a ridere.
“Ma non avevi niente in mano quando ti ho caricato!” Afferma Nathan guardando su.
“Scommetto che c’è lo zampino di Jon…” Commenta Stana mentre finisce di pulire e sistemare i capelli dell’uomo.
“Adesso che ci penso prima l’abbiamo incontrato.” Conferma Nathan sorridendo dolcemente alla donna.
Stana si ridesta da quel momento molto carino. Sa che deve stare più lontana possibile da Nathan. Sa che deve farlo per il bene di suo figlio e per il suo.
“Amore, è ora di scendere.” Dice Stana diventando seria.
“No… mi piace qui!” Controbatte Dylan.
“Per me non è un problema.” Interviene Nathan non molto convinto, visto il cambio d’umore repentino della donna.
“Guarda c’è Kevin che sta giocando con lo zio Jon.” Afferma Stana sperando di convincerlo a scendere.
“Anch’io voglio!” Esclama Dylan cercando di scendere.
Nathan mette il piccolo a terra con l’intenzione poi di parlare con Stana ma quando si gira lei non c’è più.
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9.00 P.M. Marlowe’s house - Malibù
La festa prosegue serenamente. La maggior parte degli invitati sono già andati via.
Il gruppo di attori e staff di Castle è tutto riunito allo stesso tavolo e tra un racconto e l’altro se la ridono di gusto.
Stana, con Dylan addormentato contro di se sta chiacchierando con Juliana.
“Ragazzi, senza che torniate a casa che dite di restare qui a dormire? Abbiamo cinque stanze libere.” Gli invita Terry.
“È un’ottima idea. Restate qui!” Afferma Andrew.
Dopo un paio d’indecisioni: Stana, Dylan, Tamala, Juliana, Kevin, Seamus, Jon, Nathan,  Michael, Victor, Jason e consorte; decidono di soggiornare per la notte.
“Ottimo. Io vado a letto. Portate i piccoli su così potete restar qui a chiacchierare. Se si svegliano vi chiamo.” Propone Terry.
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11.30 P.M. Marlowe’s house - Malibù
Sono rimaste una ventina di persone di cui quindici sono tutti membri di Castle.
Quasi tutti, chi più e chi meno, sono sazi di alcool.
Tamala bisbiglia qualcosa a Stana facendole l’occhiolino per poi lasciare sola l’amica a ballare con Jon.
Un minuto dopo, la sparizione di Tamala, la musica cambia e parte “You can leave your hat on” tutti smettono di ballare guardandosi attorno stupiti dal cambiamento della canzone.
Stana invece sposta le mani accarezzando delicatamente il petto di Jon entrando con le mani all’interno della giacca. L’uomo deglutisce e guardandosi attorno si accorge che tutti stanno osservando loro due. 
“Signorina Katic… non vorrà mica approfittare di me?” Bisbiglia Jon.
“Hai per caso paura di non resistermi?” Domanda continua il suo lavoretto facendogli scendere lentamente la giacca lunga le braccia facendola cadere a terra.
I presenti accerchiano la coppia incitano Stana a continuare.
“Fai di me ciò che vuoi!” Afferma Jon decidendo di stare al gioco lasciandosi spogliare dall’amica.
La donna passa alla cravatta: l’allenta un po’ per poi sfilargliela. La fa roteare in aria camminando sensualmente attorno a Jon incrementando così il tifo degli amici. Tornata davanti a lui si mette la sua cravatta portando poi di nuove le mani sul petto dell’uomo. Le fa scorrere su e giù accarezzandogli le spalle, i pettorali per poi iniziare lentamente a aprire un bottone alla volta della camicia.
“Non so se le donne presenti riusciranno a resistere al mio fisico scolpito.” Scherza osservando la donna mentre gli slaccia l’ultimo bottone.
Stana si sposta alle spalle dell’uomo, gliela sfila lentamente per poi lanciarla contro Michael che è in prima fila.
Jon usa la cravatta che indossa l’amica per attirarla a se. Una volta che i loro corpi sono completamente schiacciati l’uno contro l’altro iniziano ad ondeggiare.
“Stana, sei come una sorella ma in questo momento hai poco della sorella. Sono pur sempre un uomo.” Dichiara, faticando a controllare l’eccitazione che sta aumentando.
Stana sorride senza però rispondere. Con la coda dell’occhio vede l’amica, che alle spalle dell’uomo, ha in mano il necessario per portare al termine il loro diabolico scherzo.
Si allontana quel tanto che basta per slacciargli la cintura e sbottonargli i pantaloni.
Jon, stregato dalla sensualità della donna e evidentemente eccitato, non si accorge che Stana ha preso due cubetti di ghiaccio, dal bicchiere di Tamala, fino a quando non sente il freddo a contatto con la sua spalla.
“Stai giocando con il fuoco…” Afferma sussultando.
Stana fa scivolare il cubetto dal petto all’addome per poi arrivare appena sopra i boxer facendolo rabbrividire.
La musica è ormai alla fine ed è ora di concludere il loro piano… così fa un cenno all’amica la quale si avvicina alle spalle di Jon.
Stana, succia il cubetto di ghiaccio mettendolo poi in bocca a Jon.
“Non preoccuparti ora spengo il fuoco…” Sussurra all’orecchio dell’uomo.
Prima che l’uomo possa rendersene conto Stana con una mossa rapida rovescia una decina di cubetti nei boxer dell’uomo.
Jon, inizia ad urlare, cercando di togliersi i ghiaccioli dalle mutande mentre la sua eccitazione si sta letteralmente congelando.
I presenti incominciano a ridere a crepapelle mentre Stana e Tamala si danno il cinque godendosi la scena.
“Stana, ti consiglio di chiudere la porta a chiave stanotte.” L’avverte rivestendosi mentre le due donne continua a ridere a crepapelle.
Il dj cambia musica proponendo un lento.
Nathan decide di fare la sua mossa. È tutto il giorno che ci pensa e ora è deciso a farlo sperando di non riceve un rifiuto da parte della donna.
“Stana, posso avere l’onore di ballare con te?” Domanda porgendo la mano alla donna.
La donna tentenna un po’ sa che non deve, sa che sta giocando col fuoco ma alla fine accetta comunque.
Nathan, non sa se ringraziare l’alcool che ha in corpo la donna o se lei lo vuole veramente, ma sta di fatto che ora sono lì al centro della pista a ballare, molto, molto vicini l’uno all’altro.
Nathan, al braccio sinistro sulla schiena della donna, la mano destra stringe la mano di lei mentre la mano libera di Stana è appoggiata sul petto dell’uomo.
“Posso stare tranquillo o hai in mente qualche altro scherzo?” Domanda per rompere il ghiaccio.
“Per stasera ho finito con lo spettacolo.” Risponde sorridendo.
“Risulterò banale per quello che sto per dirti ma, sei stupenda.” Ammette dolcemente Nathan.
“Anche tu non sei niente male. Ho visto che ti sei dato allo sport, sei in ottima forma.” Dice contraccambiando i complimenti.  
“Ecco che arriva…” Sussurra tra se Nathan vedendo Michael avvicinarsi.
“Che succede?”
“Sta arrivando l’idiota.” Risponde lui.
“Posso?” Domanda Michael guardando Stana.
“È meglio che ti siedi… non ti vedo molto stabile.” Gli consiglia Nathan vedendo la scarsa capacità dell’uomo di stare in piedi senza dover appoggiarsi a qualcosa o a qualcuno.
“Non ho chiesto a te.” Controbatte stizzito continuando a guardare Stana con desiderio.
“Michael, che dici se andiamo a sederci e mi dai quella.” Gli suggerisce Stana cercando di prendergli la bottiglia.
“Che dici se invece andiamo a scopare?” Domanda con un ghigno stampato sul viso afferrando la donna per il polso.
Nathan sta per intervenire ma Stana lo anticipa dicendo: “Michael, andiamo a sederci.”
“Che c’è solo a questo stronzo gliela dai?!!” Afferma guardando Nathan con aria di sfida.
“Ti conviene smetterla prima che ti prenda a pugni.” Lo minaccia Nathan.
“Dai… fallo che aspetti.” Lo provoca cercando di avvicinarsi mollando la presa su Stana.
“Ragazzi… fermi. Cerchiamo di non rovinare la festa a Rob.” Interviene Stana mettendosi tra Nathan e Michael.
“Che succede?” Domanda Jon.
“È arrivato l’altro pezzo di merda.” Commenta Michael.
“Scusa?!! Ripeti sei hai coraggio.” Lo sfida Jon cercando di avvicinarsi.
“Jon, no! Non cedere alle sue provocazioni! Andate via.” Ordina Stana mettendogli una mano sul petto per bloccarlo.
“Non ti lascio da sola con questo coglione.” Chiarisce Jon.
“Chi dei due ti ha scopata meglio?” Domanda ridendosela Michael.
A quella frase Stana si mette davanti a Michael per fargli scudo anticipando le mosse di Jon e Nathan.
“Michael, cammina.” Dice Stana spingendolo dalla parte opposta.
“Dove mi porti tesoro?” Domanda facendo passare un braccio sulle spalle della donna.
“Andiamo a prendere un bicchier d’acqua e poi ti spedisco a letto.” Spiega Stana portandolo verso il bar.
“Mmmmhhh… mi piace.” Commenta l’uomo.
Nathan e Jon seguono i due restando però a una certa distanza.
“Un bicchiere d’acqua, per favore.” Ordina al barista Stana.
“Ma non mi piace l’acqua…” Si lamenta sussurrando all’orecchio di Stana lasciandole un bacio sulla guancia.
“A me sai cosa non piace? Quando fai così. Adesso, bevi l’acqua.” Gli ordina Stana.
“Ma io sono innamorato di te.” Risponde bevendo un sorso d’acqua.
“Certo Michael, come ami tutte le donne sulla faccia della terra. Forza bevi.” Lo invita.
“Vero… ma tu sei la mia preferita.” Chiarisce svuotando tutto d’un fiato il bicchiere.
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In quel momento, dall’altra parte del tendone, fa la sua comparsa un Dylan in lacrime nella disperata ricerca della mamma.
Tamala seduta ad un tavolo, lontana dalla musica, è la prima ad accorgersi di lui.
“Tesoro, vieni qui. Che succede?” Domanda, avvicinandosi al nipotino, prendendolo in braccio.
“Maaammaa…” Singhiozza disperato guardandosi attorno.
“Ssshhh… adesso la troviamo. Tranquillo.” Cerca di calmarlo cercando l’amica fra la gente.
“Cos’è successo?” Chiede Juliana vedendo arrivare Tamala tutta di fretta.
“Hai visto Stana?” Domanda agitata.
“Stava ballando con Nathan fino a pochi minuti fa.” Risponde Juliana guardando verso la pista da ballo nel tentativo di trovare la donna.
“Eccola. È la con Michael!” Dice indicando verso la zona bar.
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“Ottimo! Adesso andiamo a dormire.” Dice Stana invitandolo a seguirla.
“Se mi ci porti tu, vengo più che volentieri.” Commenta ammirando il fondo schiena della donna facendo dei gesti volgari alle sue spalle.
“Adesso lo uccido!” Afferma Jon.
“STANA!” Urla nel tentativo di sovrastare il rumore della musica passando accanto a Nathan e Jon
Stana vede Tamala avvicinarsi con il braccio Dylan sentendo sempre più chiaramente il pianto di quest’ultimo.
“Maaammmma!” Grida allungando le braccia verso di lei piangendo a dirotto.
“Amore mio. Che succede?” Domanda all’amica prendendo il figlio in braccio.
“Non lo so. È arrivato piangendo.” Spiega Tamala.
“Ssshhh… amore. Adesso passa, tranquillo.” Dice stringendo forte a se il piccolo.
“Io sto ancora aspettando…” Si lamenta Michael avvicinandosi alle due donne.
“Michael, non è il momento.” Gli fa notare Tamala.
“Ci pensiamo noi.” Interviene Jon trascinando via l’uomo assieme a Nathan.
Stana e Tamala si spostano lontane dalla musica sedendosi in un tavolo deserto.
“Amore, dici alla mamma cosa ti ha spaventato?” Domanda dolcemente accarezzandolo su e giù sulla schiena.
“Maammmaa…” Piagnucola stringendo la presa intorno al collo di Stana.
“Sono qui, amore.” Lo rassicura baciandolo ripetutamente.
“Tam, hai voglia di fargli la camomilla? C’è tutto il necessario nel suo zainetto.” Domanda Stana.
“Si, tranquilla ci penso io. Ti porto qui il ciuccio prima di andare.” Risponde Tamala alzandosi.
“Grazie zia.” Ringrazia sorridendo.
“Ehi… tutto ok?” Domanda Jon sedendosi vicino a Stana.
“Si, grazie. Probabilmente si è svegliato ritrovandosi solo in un posto sconosciuto. Dov’è Michael?” Domanda curiosa.
“L’abbiamo caricato su un taxi.” Risponde Jon accarezzando una manina del bimbo.
“Intero?” Scherza Stana.
“Si intero. Non capisco perché ti preoccupi tanto per quel cretino.” Commenta Jon.
“Perché ha un problema, Jon. Lo sai anche tu che quando è sobrio non è così. In realtà  pensavo fosse andato in un centro di recupero.”
“C’è stato, per sei mesi, dopo aver provocato un incidente ma evidentemente è ricaduto nell’oblio.” Risponde Andrew unendosi al gruppetto.
“Ragazzi, Michael ha bisogno d’aiuto e noi dobbiamo aiutarlo. Non ha più nessuno. La sua famiglia vive lontana e gli amici che gli sono rimasti sono degli ubriaconi.” Spiega Andrew.
“La camomilla è servita.” Afferma Tamala porgendo il biberon.
“Grazie.” Dice Stana alzandosi in piedi. “Ragazzi, noi andiamo a letto. Buona notte. A domani.”
“Vengo anch’io. Notte a tutti.” Afferma Tamala seguendo l’amica.
“Notte ragazze.” Salutano Jon e Andrew.
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Giorno 3
10.00 A.M. Marlowe’s house - Malibù
“Grazie Terry, per l’ospitalità!” Dice Stana abbracciando la donna.
“Dato che restate a Los Angeles, per i prossimi nove mesi, cerchiamo di organizzare qualcosa per vederci tutti assieme.” Propone Andrew.
“Si, certo. Sarà un po’ dura tra un impegno e l’altro ma vedrò di ritagliarmi fuori un po’ di tempo anche per voi.” Spiega Stana.
“Pronta?” Domanda Tamala all’amica.
“Si, vado a recuperare Dylan. Poi possiamo andare.” Afferma Stana.
“Amore, è ora di andare.” Lo chiamo Stana vedendolo giocare con Kevin.
“Cinque minuti!” Risponde Dylan continuando a giocare.
Stana approfitta per salutare tutti un’altra volta.
“Jon, anche se ora sono qui ti aspetto puntuale come ogni ultimo venerdì del mese per la serata con noi.” Gli ricorda Stana.
“Ovvio, adesso sono anche più comodo. Non mi devo fare ore di aereo per vedervi.” Risponde abbracciandola.
“Juliana, io non sarò molto disponibile ma puoi sempre metterti d’accordo con Tamala per far giocare i bambini assieme.” Spiega abbracciando l’amica.
“Sicuro. Arriveranno alla fine dei nove mesi che saranno inseparabili.” Commenta ridendo Juliana.
“Ciao Seamus, aspetto un invito a casa vostra per assaggiare le specialità che hai imparato al corso di cucina.” Afferma Stana.
“Vedo che mia moglie ha diffuso la voce. Significa che è soddisfatta della mia cucina. Comunque ogni volta che Tamala non ti prepara da cena vieni da noi.” Risponde lui.
“Allora mi trasferisco da voi perché Tam non sa cucinare e non cucina mai.” Scherza Stana.
“Ciao Nathan e grazie per ieri sera.” Lo ringrazia stringendogli la mano.
“Figurati. È stato un piacere rivederti. Spero di poterti vedere ancora nei prossimi mesi.” Afferma Nathan stringendole la mano.
“Dylan, andiamo!” Urla Tamala.
“Ciao a tutti!” Saluta Stana prima di correr dietro a Dylan prendendolo al volo.
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Giorno 30
Ore 10.00 P.M. Pub
“Jon, cosa sai sul presunto padre di Dylan?” Domanda Nathan all’amico.
“Praticamente nulla. Ho chiesto a Stana più volte ma è rimasta sempre sul vago. So solo che deve averlo incontrato in un locale una sera che è uscita con Tam e sono finiti a letto assieme. Non so altro. Però è strano.” Racconta Jon bevendo un sorso di birra.
“Cos’è strano?” Domanda curioso.
“Stana, non è una tipa che si ubriaca talmente tanto da non ricordare nulla. Nei suoi racconti è sempre stata troppo vaga. È impossibile che non si ricordi il nome del ragazzo, com’era, non sa a che ora e quando si sono allontanati dal locale, non ricorda nessun dettaglio. Secondo me omette di dire qualcosa. O questo tipo lo conosciamo e non vuole dirci chi è o il tipo è un uomo sposato. Non lo so. So solo che c’è qualcosa che non torna.” Spiega Jon dubbioso.
“E Tamala? Hai chiesto a lei?”
“Tam afferma di aver perso di vista Stana prima che incontrasse il presunto ragazzo.” Risponde Jon.
“Ovviamente, anche lei molto vaga sul racconto. Dimmi un’altra cosa: qual è la data di nascita di Dylan?”
“28 marzo.” Risponde Jon controllando sul cellulare.
“2015?” Domanda Nathan.
“Si… 2015. Ha appena fatto i 3 anni.” Conferma Jon.
Nathan chiude gli occhi e inizia a farsi mentalmente dei calcoli per capire in che periodo Stana a concepito il figlio.
Jon resta in silenzio per diversi minuti a guardare l’amico mentre conta sulle dita di una mano cercando di capire che cavolo sta facendo.
“Non ci posso credere!” Grida Nathan facendo girare alcune persone nel locale.
“Ehi… bro. Che ti prende?” Domanda preoccupato.
“Mi ha tradita! Stana è andata con un altro uomo mentre era con me.” Commenta sconvolto.
“Ma cosa stai farneticando?” Domanda Jon.
“Quando ha concepito Dylan stavamo ancora assieme. Lo capisci? Mi ha fatto passare l’inferno perché mi ha trovato a letto con due donne quando lei era la prima che mi tradiva.” Spiega arrabbiato alzandosi in piedi.
“Bro… rallenta un attimo. Stiamo parlando di Stana. Lei non è così. Lei non ti avrebbe mai tradito. Forse hai sbagliato i calcoli, proviamo a rifargli con la calcolatrice.” Lo invita Jon tirando fuori il cellulare.
“Sono sicuro di aver fatto i calcoli giusti. Ora te lo dimostro.” Nathan prende il telefono dell’amico e spiegandogli ogni passaggio arriva al risultato di prima.
“Visto! Lei era dai suoi quando a concepito.” Urla Nathan.
“Aspetta un secondo… Dylan è nato in ritardo… è nato 20 giorni dopo.” Afferma convinto Jon.
“Come è nato 20 giorni dopo?” Domanda iniziando ad agitarsi.
“Si… me lo ricordo perché una volta parlando con lei le è sfuggito questo dettaglio. Dylan è nato quasi con un mese di ritardo è per questo che le hanno fatto il parto cesareo.” Spiega Jon.
“È mio figlio! Oddio…” Bisbiglia sbiancando.
“Ne sei sicuro? Potrebbe sempre averti tradito prima di partire.” Commenta Jon.
“Ma sei cretino? Prima mi dici che lei non mi tradirebbe mai e poi mi vieni a dire che forse mi ha tradito?” Domanda sbalordito.
“Non lo so. Però lei non è nemmeno il tipo che ti mentirebbe su una cosa così.” Afferma Jon.
“Comunque prima che partisse abbiamo passato praticamente una settimana a letto nella sua casa in spiaggia a Santa Monica.” Confessa Nathan.
“Ok. Devi parlare con lei. Cerca di non aggredirla o spaventarla. Lasciale il tempo di spiegare. Chiaro?” Gli raccomanda.
“Si si… dammi il suo numero di cellulare.”
 
  
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