Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: feenomeniall    28/01/2014    6 recensioni
[..]Abbi tanto rispetto di te da non prodigare l'amore di tutto il tuo cuore, e la tua anima e la tua forza a qualcuno che non gradirebbe il tuo dono e lo disprezzerebbe.[..]
E subito non ci ho visto più; come faccio ad avere rispetto di me stesso se sto donando tutto quello che ho alla persona sbagliata? 
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Il 15 ottobre 2011 era per me un giorno come tanti altri. Me ne stava seduta sulla solita panchina del piccolo parco accanto casa mia. Ero lì da un po’; stavo aspettando il mio migliore amico, Liam.
Eravamo entrati in quel periodo in cui io lo vedevo sempre di meno. Per molte ragioni: un po’ a causa della scuola – frequentavo il mio ultimo anno – e un po’ perché lui aveva iniziato l’università. Una delle tante ragioni era anche Ashley, la sua ragazza. Era gelosa; andava completamente fuori di testa ogni volta che io e Liam ci vedevamo. Era convinta che io provassi qualcosa di più profondo di una semplice amicizia per il suo ragazzo; ed era vero.
Io ero innamorata di Liam. Nei giorni in cui non riuscivamo a vederti, mi ritrovavo spesso a pensare a lui fino ad arrivare ad averlo come pensiero fisso l’intera giornata. Mi resi conto che non potevo più essere solamente la sua migliore amica.
In quel momento due scelte si presentavano: far finire la nostra amicizia durata anni ed anni solo perché provavo qualche sentimento in più – e la cosa mi spaventava da morire, non riuscivo a stare un giorno senza di lui, figuriamoci una vita intera – oppure confessare quello che realmente provavo per lui e sperare i essere ricambiata.
Quel giorno avevo raccolto qualche margherita per lui. Era solito portarmi qualche mazzolino di quei fiori che a me piacevano tanto. Quando me li consegnava non riuscivo a trattenere un sorriso ed arrossivo fino alla punta dei piedi. E così quel giorno avevo deciso che anche lui doveva provare le stesse cose che sentivo io quando mi donava quei fiori.
L’agitazione si era ormai impadronita del mio corpo. Ricordo di aver avuto brividi ovunque e non riuscivo a smettere nemmeno un attimo di sorridere.
Cominciai a riflettere su quello che avrei potuto dirgli. Molto probabilmente ero sempre stata innamorata di lui ed era forse questo uno dei motivi per cui non avevo mai avuto un ragazzo. I ragazzi che incontravo mi erano sempre sembrati uno più idiota dell’altro; questo perché il mio modello standard di ragazzo ideale era sempre stato lui.
Erano ormai le cinque e mezza; il cielo si stava lentamente imbrunendo. Aveva dei colori fantastici quel giorno. Nonostante fosse ottobre, mi sentivo risaldare l’anima. Lui però non era ancora arrivato. Non era nel suo carattere arrivare in ritardo; non declinava mai un appuntamento se non strettamente necessario. Il fatto era che se lui non fosse potuto venire me lo avrebbe detto.
In quel momento la mia mente venne offuscata dal pensiero di Ashley che aveva scoperto che dovevamo vederci. Magari aveva fatto una scenata per trattenerlo a casa; oppure era stato trattenuto all’università da un professore o una lezione. Scossi la testa quando i miei occhi si soffermarono su una folla improvvisata.
L’incrocio era occupato dai passanti che si erano fermati a guardare. Un’ambulanza a sirene spiegate, la polizia che tratteneva la gente che voleva avvicinarsi di più per curiosare. Questa cosa destò anche la mia di curiosità. Decisi quindi di alzarmi e andare a controllare cosa fosse successo. Forse a Liam non sarebbe dispiaciuto non trovarmi.
Uscita da parco, come se un muro fosse stato abbattuto, mi sentii come soffocare. Un brivido oltrepassò il mio corpo; il cuore martellava troppo forte nel mio petto, sembrava quasi volesse uscirne. Poggiai una mano al petto e deglutii. Che cosa mi era successo?
Più mi avvicinavo e più questo senso di nausea e dolore si impossessava di me. Sentivo i testimoni dell’accaduto parlottare tra di loro. Un ragazzo stava attraversando la strada; un uomo ubriaco era alla guida della sua macchina.
Mi feci largo tra la folla. Spintonai e ricevetti anche qualche insulto gratuito, ma dovevo far smettere quel senso di angoscia che stavo provando. Dovevo far calmare il mio cuore, metterlo in pace.
Quando arrivai davanti alla striscia gialla della polizia, il mio mondo crollò su se stesso andando completamente in frantumi. Il suo volto era riverso a terra; potevo riconoscerlo nonostante fosse voltato dall’altra parte. Quel taglio di capelli glielo avevo consigliato io. Le gocce di sangue sparse sulla sua maglia e sul cemento.
Mi portai una mano alla bocca. Un cellulare suonò a pochi passi da me e riconobbi la sua suoneria. Le lacrime cominciarono ad uscire senza avere alcun limite. Mi abbassai e passai sotto la striscia. Raccolsi il suo telefono e corsi verso di lui. Gli agenti mi fermarono, ma spiegai loro che lui era il mio ragazzo e che non potevo restare lì ferma. Mi lasciarono passare.
I paramedici lo caricarono sulla barella. Respirava ancora, anche se con molta fatica. Sentivo le voci ovattate; uno dei due disse che il ragazzo avrebbe avuto qualche occasione di uscirne vivo se fossero arrivati in tempo all’ospedale.
Con il viso inondato di lacrime mi precipitai sull’ambulanza prima che venissero chiuse le porte. Esitarono un attimo e poi acconsentirono a farmi restare con lui – nonostante non fossi una parente. L’ambulanza aveva già preso a sfrecciare per le vie di Londra verso il St. Bart Hospital, l’ospedale più vicino.
Mi sedetti accanto a lui. Mentre gli veniva fatta indossare la maschera d’ossigeno, gli presi una mano nelle mie. Ne accarezzai il dorso con i pollici, mentre gli sussurravo delle parole di conforto nell’orecchio. Io ero lì con lui. Riuscì ad aprire gli occhi e a guardarmi. Per un attimo pensai che mi avesse addirittura sorriso.
“Non posso vivere senza di te” gli dissi.
L’ambulanza si fermò e la barella venne immediatamente trasportata all’interno dell’ospedale. Un’infermiera venne ad aiutarmi a scendere dal veicolo. Ricordo di essere caduta tra le sue braccia in preda allo shock. Le mie labbra tremavano, così come il mio corpo.
Mi fecero sedere in sala d’attesa. Un infermiere mi portò una tazza di tè – che rifiutai all’istante – e una coperta. Con le poche forze che mi rimanevano chiamai immediatamente Niall, Zayn e Louis, dei nostri cari amici.
Quando arrivarono, trovai conforto tra le braccia di Louis. Cercò di calmarmi come meglio poteva. Le sue mani salivano e scendevano lungo la mia schiena, infondendomi quel poco di calore di cui avevo bisogno. Niall e Zayn camminavano impazientemente avanti e indietro. Le vedevo; vedevo le lacrime nei loro occhi. Volevano reprimerle, mostrarsi forti.
Qualche minuto dopo arrivarono i genitori di Liam con Ashley. Lei si era seduta lontana da tutti, mi guardava come volesse uccidermi con lo sguardo. Pregai perché ci riuscisse; il dolore era insopportabile.
Un infermiere uscì dalla stanza portando con se un foglio di carta. Chiese chi fosse Lily; quando mi alzai me lo consegnò e tornò da dove era venuto. Guardai il mio nome scritto in blu nella sua perfetta calligrafia. Non ce la facevo più a stare davanti a tutti. Corsi a rifugiarmi in bagno. Mi appoggiai al muro ed aprii il foglio di carta. Non avrei mai dimenticato quelle parole.

Lils,
io non so esattamente perché ti sto scrivendo una lettera ma la lezione di letteratura ha mosso qualcosa dentro di me e sbloccato qualcosa nella mia mente; non riuscivo a smettere di pensare a te. Il professore sta spiegando alcuni passi di Jane Eyre.
[..]Abbi tanto rispetto di te da non prodigare l'amore di tutto il tuo cuore, e la tua anima e la tua forza a qualcuno che non gradirebbe il tuo dono e lo disprezzerebbe.[..]
E subito non ci ho visto più; come faccio ad avere rispetto di me stesso se sto donando tutto quello che ho alla persona sbagliata? Allora ho ricominciato a pensare a tutte le volte che ti guardavo e sorridevi in un modo che solo a me era concesso di vedere.
Voglio solo dirti che amo il modo in cui i tuoi capelli sono spettinati la mattina quando ci svegliamo uno accanto all’altra; amo quanto sporchi il mio naso di gelato perché ti faccio arrabbiare; amo quando ti preoccupi per la mia salute anche solo per uno starnuto; amo quando ti presenti a casa mia con un film, cibo spazzatura e il tuo pigiama per una serata insieme. Non so perché io ci abbia messo così tanto a capirlo, ad arrivare a capire me stesso e i miei sentimenti per te. Mi dispiace così tanto. Nel profondo del mio cuore sento che anche tu provi la stessa cosa che provo io. Sappi che ti amo, ti ho sempre amata dovevo solo avere il coraggio di scoprirlo.
Tuo per sempre,

Liam

 
Mi portai una mano alla bocca. Le mie lacrime scendevano ininterrottamente ormai; lui mi amava. Lui amava me, e io amavo lui. Mi lasciai scivolare a terra, portando le gambe al petto, abbracciandole. Io amavo lui e lui non lo avrebbe mai saputo. Mi alzai con l’aiuto del lavandino e provai a lavarmi il volto.
Mi guardai allo specchio prendendo paura del mio stesso riflesso. Gli occhi erano più che gonfi, iniettati di sangue e se provavo a toccarli facevano ancora più male. Provai a strofinare di più le mie guance, cercando di togliere i residui del mio trucco. Le labbra avevano cominciato ad incresparsi per le lacrime troppo salate. Cominciavo a respira a fatica.
D’un tratto alle mie spalle apparve un ragazzo. Lo guardavo attraverso lo specchio cercando di non mantenere troppo il contatto. Aveva dei folti capelli riccioli castano scuro e degli incredibili occhi verdi. Era quel tipo di verde che non potevi vedere tutti i giorni. Per un attimo riuscii a non pensare a quello che mi circondava.
“Ehm – esordì, riportandomi alla realtà – credo tu abbia sbagliato bagno”.
“M-mi scusi”.
“Dammi del tu – disse – non penso di essere tanto più vecchio di te”.
“Scusa” dissi. Più guardavo i suoi capelli più il ricordo dei capelli setosi di Liam premeva contro il mio petto. Sentii la testa girare. Il ragazzo mi afferrò appena in tempo; non mi sarebbe dispiaciuto cadere a terra e sbattere la testa. Mi strinse forte tra le sue braccia.
“Ehi – soffiò – tranquilla”. Rimasi a piangere tra le sue braccia, mentre mi accarezzava gentilmente i capelli.


Un anno dopo..
Mi ridesto dai miei pensieri. Sto aspettando Harry davanti al grande e spoglio cancello grigio che mi divide dalla mia vita. Louis, Niall e Zayn sono già dentro. Ho cercato invano di contattare Ashley, ma i suoi superiori non le hanno dato il permesso di ritornare a Londra.
Sfrego le mani e volto lo sguardo. Vedo Harry avvicinarsi con un mazzo di fiori tra le mani. Sorrido dolcemente. È stato così gentile ad occuparsene. Appena mi è accanto si china e mi lascia un tenero bacio sulle labbra. Inspiro il suo odore di mogano e tek per tranquillizzarmi.
“Sei pronta?”. Annuisco. Ammetto che è da un po’ di tempo che non vengo a trovare Liam. Dopo poco avevo perso il coraggio di andare da sola. Harry passa un braccio attorno alle mie spalle attirandomi a sé. Appoggio la testa sul suo petto, mentre mi lascia un bacio tra i capelli.
Dopo quel giorno in ospedale, Harry aveva deciso che sarebbe rimasto al mio fianco. E pian piano, lavorando giorno per giorno, ero riuscita a ricostruire la mia vita nonostante l’enorme vuoto che avevo nel petto. La presenza di Harry era ed è fondamentale per me.
Quel 15 ottobre 2011 era stato un pomeriggio di profonda agonia per noi nella sala d’aspetto e per Liam che combatteva una battaglia ormai persa. Ci ha lasciati, mi ha lasciata sola in questo mondo così superficiale, dove una vita vale l’altra. Dove un uomo ubriaco può uccidere una persona e poi tornare libero per le strade.
Guardo verso il cielo e lascio che una lacrima solchi il mio viso. Sorrido perché so che lui è lì; il mio angelo, il mio angelo custode.


 

lol writer:
questa oneshot di lol non ha proprio un bel niente. Posso già immaginare che mi odiate per il fatto che.. sì, insomma quello che avete appena finito di leggere. Voglio fare alcune considerazioni prima di concludere il lol writer perché non c'è molto altro da dire sull'argomento affrontato nella oneshot (spero l'abbiate capito anche se gli ho dedicato veramente poche righe). Prima cosa: questa oneshot è una ripubblicazione perché l'ho riscritta. Se andate sulla mia pagina autore, un pò più in basso (molto più in basso) troverete l'originale. Seconda cosa: spero chevi sia piaciuta come è piaciuta a me anche se mi ha lasciato un'angoscia infinita dentro.
much love ♥
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: feenomeniall