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Autore: Aven90    28/01/2014    1 recensioni
Una roba simpatica che vede coinvolti Gandalf e Pipino nella cena della festa di Fine Era!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gandalf, Pipino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Gandalf, Pipino
Prompt: Idiota d'un Tuc! Quando imparerai a tenere le mani a posto?


Nessuno, a memoria d’Uomo o nemmeno di Elfo, ricordava un banchetto di cotali dimensioni.

Tutti, nessuno escluso, si erano seduti per celebrare la vittoria sull’Oscuro Signore e ricordare anche coloro i quali hanno dato la propria vita per far sì che quel giorno lieto arrivasse.

A capo tavola, il nuovo Re di Gondor, vero simbolo della lotta e segno della nuova Era.

Elessar, con alla sua destra la Stella del Vespro, illuminavano con la loro gioia tutti i convitati, che entusiasti brindavano alla loro salute.

Alla sinistra di Elessar, i quattro Hobbit che hanno composto la Compagnia: Frodo Baggins, il portatore dell’Anello, Samvise Gamgee, il giardiniere e Portatore anch’egli per un breve momento; Meriadoc Brandibuck, scudiero del compianto re Theoden di Rohan e infine Peregrino Tuc, Guardiano della Cittadella di Minas Tirith.

A chiudere la tavola principale, Gandalf il Bianco e Faramir con la sua amata Éowyn, ed infine Legolas l’Elfo e Gimli il Nano, che dunque si ritrovava accanto ad Arwen, visto che la tavolata era “ad anello”.

E di conseguenza, anche Gandalf si trovava accanto a Peregrino.

Successe in quel momento che vi era rimasta un’unica fetta di carne, che tuttavia non era stata vista dall’Hobbit e che dunque Gandalf aveva approfittato di quella distrazione per accaparrarsela e mangiarla.

Ma, si sa, gli Hobbit sono buoni amanti della tavola, pertanto Pipino, che in ogni caso aveva adocchiato quella fetta particolarmente sugosa dal principio, non vedendola più sul vassoio si insospettì mettendo in agitazione tutta la tavolata.

“Ehi, voi! Chi ha preso quella fetta che era lì? Merry, tu Non ne sai niente, vero?” chiese Pipino al compagno di scorribande.

Quest’ultimo scosse la testa, e quando Re Elessar agitò una mano per calmarlo dicendo “Non temere Pipino, ti porteremo un altro vassoio”, questi si sedette poco convinto e attese.

Nell’attesa, i suoi occhi caddero su Gandalf che era rimasto in silenzio. E in effetti non poteva parlare, in quanto con la bocca piena.

“E bravo Gandalf” pensò fra sé L’Hobbit. “Zitto zitto ti sei preso la fetta che volevo, eh? Me la pagherai”

Con estrema cautela, prese la forchetta e cominciò a spostare il braccio verso l’Istari che si stava nutrendo.

Ancora poco e i denti di metallo della forchetta sarebbero affondati in quella carne tenera, gustosa al palato, che sugosa aggiungeva a sé stessa centinaia di altri sapori, provenienti da tutti gli angoli di Gondor e lavorata da cuochi esperti.

Pipino aveva già l’acquolina in bocca. Solo un pezzo, e…

Gandalf scacciò la mano intruso con un solo gesto della sua.

“Idiota d'un Tuc! Quando imparerai a tenere le mani a posto?” esclamò con veemenza. Poi si guardarono e dopo poco ne risero entrambi.

Sì, dopotutto erano diventati davvero amici.

   
 
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