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Autore: grace_law_smith    29/01/2014    1 recensioni
Dal testo:
Lui sorrise. Ma questa volta era come un sorriso liberatorio. Come un sorriso di intesa, quell’intesa che ti fa comprendere tutto della tua vita. Quel sorriso che ti fa capire qual è il tuo scopo e in quel caso il mio era quello di ascoltare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Rose Tyler.

-Sai, Donna, c’è una cosa che non ti ho mai detto. Probabilmente se tu non me la toglierai di bocca, non te la dirò mai. Perché non ne ho il coraggio e la cosa fa male. Donna…-
-Vuoi parlare della tua amica, vero? Rose?-
Il Dottore annuì. –Rose… lei per me non era una semplice amica. Io l’ho persa, Donna. Lei è andata. Non la rivedrò mai più, mai più. Tutto per colpa mia. Perché l’ho messa in pericolo, capisci? E non le ho mai detto…
Aveva le mani piegate e i gomiti poggiati sulle ginocchia. Manteneva la stessa espressione da circa quindici minuti. Eravamo rimasti all’interno del TARDIS per evitare di andare ad affrontare un’altra guerra, lì fuori. Di guerre ne avevamo abbastanza noi, nella testa.
-Cosa non le hai mai detto?- gli chiesi. Conoscevo già la risposta, ovviamente. E lui lo sapeva. Ma era una prova. Una prova che sarebbe servita come trampolino di lancio verso un nuovo modo di vivere. Magari sopportando la sua assenza. L’assenza di Rose, che continuava ad assillarlo, senza mai lasciarlo in pace. Lui avrebbe voluto vivere tutte le avventure che stava vivendo di fianco a lei. E lo si poteva vedere nei suoi occhi scuri e tristi che non sorridevano come faceva la sua bocca.
-Non le ho mai detto grazie. Grazie per avermi accompagnato in alcune delle avventure che io ritengo le più belle che abbia mai vissuto. Ma io sono qui. E lei è andata. Non c’è. Non qui, non con me, il posto dove dovrebbe esattamente essere.-
Fissava il vuoto, mentre le sue parole cariche di dolore e di speranza allo stesso tempo, uscivano dal suo cuore. E allora capii che dovevo sentirmi onorata, se il Dottore mi stava rivelando i suoi più proibiti segreti e desideri del cuore. Stavo scoprendo un lato del Dottore che sino a quel momento avevo solo immaginato. Solo ipotizzato i suoi possibili sentimenti verso una donna, verso la famosa Rose.
-Il suo nome era Rose. Rose Tyler.- mi disse una volta. Io annuii e stetti zitta, non volevo sapere altro. Non tanto perché non mi importasse di Rose, bensì per evitare di far soffrire il Dottore.
-Parlami di Rose. Voglio sapere chi è. Voglio conoscerla.- gli dissi.
Lui sorrise. Ma questa volta era come un sorriso liberatorio. Come un sorriso di intesa, quell’intesa che ti fa comprendere tutto della tua vita. Quel sorriso che ti fa capire qual è il tuo scopo e in quel caso il mio era quello di ascoltare.
-Incontrai Rose qualche anno fa. Facevo un giretto per Londra… il TARDIS mi aveva segnalato un problema e così ero capitato lì. Lei era in pericolo, ovviamente.  La salvai, ovviamente. E lei decise di viaggiare con me. Così stemmo insieme. Sino al giorno della mia rigenerazione perché no, io non ero così. Avevo un altro aspetto. Cosa potrebbe cambiare nei rapporti con qualcuno questa cosa… non lo so. Con Rose non accadde nulla, anzi il nostro rapporto divenne più forte. Lei non era mai inadeguata: non faceva mai le domande sbagliate, mi faceva riflettere, non ne perdevamo una, noi. Finché i Dalek non mi hanno portato via tutto… persino lei.-
-Non possiamo salvarla? Tornare indietro o qualcosa…-
-E’ intrappolata in un universo parallelo. Non si può fare più niente, Donna. L’ho persa. E’ andata. Scomparsa. Capisci? E io non le ho mai detto…-
-Non le hai mai detto grazie. Non è così?- lo stavo provocando. Non aveva mai avuto il coraggio di dirlo ma quello era il momento esatto. Il momento giusto per farlo, per liberarsi da quel peso, per Rose.
-No, Donna. Lei mi amava. Lei mi ama ancora, in quale universo parallelo si trovi. Lei mi sta pensando. Lei mi ama, Donna. E io…-
-E tu la ami, Dottore. Sì, lo avevo ben capito.- feci un sospiro e spallucce.  –E’ la vita. Tutti perdiamo delle persone che sono a noi care… le persone che amiamo. E’ inevitabile ma una cosa ti dirò… non possiamo perdere la speranza. La speranza di rivederle un giorno, di gioire nuovamente con loro. Dottore, tu non hai perso la speranza e lo vedo nei tuoi occhi, nei tuoi sbalzi d’umore, nel tuo improvviso entusiasmo per ogni singola cosa. Non piangerti addosso. Non avrebbe alcun senso. Questo non è il Dottore che conosco.
Lui sembrò essere felice dopo la mia risposta. Era un momento troppo intimo, troppo sentimentale e troppo fragile. Distruggersi ancora non sarebbe servito a nulla. Rose era andata, il Dottore ne era consapevole.
-Sai… certe volte la sogno.- mi confessò. –Immagino me e lei, nel TARDIS che ci divertiamo, che scherziamo, immagino il suo sorriso… è tutto andato. Non sono mai stato così sentimentale, Donna. E neanche così sincero, a dirla tutta. Mi manca. Sapevo che il suo sorriso mi avrebbe dannatamente ingannato, purtroppo. E mi sono lasciato cullare dalla sua risata, dal suo “Ti amo” che io non ho mai avuto la possibilità di dire. E adesso l’ho persa e mi sento perso anch’io.
Fece una lunga pausa. Non piangeva, era fermo e neanche la sua voce sembrava avere dei dubbi. Quello lì era lo stesso identico Dottore di sempre, solo con qualche sentimento in più (il che non guastava, una volta tanto). Quello era il Dottore che Rose avrebbe dovuto assolutamente vedere. Perché se lo meritava.
-Dottore, un’ultima cosa. Rose… tu e lei. Quand’è stata l’ultima volta che vi siete visti? Cosa le hai detto?-
Il Dottore rise con gli occhi chiusi. A guardarlo sembrava quasi un bambino che cercava l’affetto della madre. Era semplicemente felice al ricordo di quella ragazza, di quella così sfortunata ragazza che poteva avere tutto ma adesso non aveva niente.
-Le ultime parole che ha sentito pronunciarmi sono state due: Rose Tyler.-




Ecco qui una OneShot su Ten e Rose! Non mi dilungherò molto solo leggete, recensite e vi amo!
Un bacione,
Grace. :3
  
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