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Autore: Niniane_88    30/01/2014    1 recensioni
Prendete una palazzina un po' vecchio stile, composta di sei appartamenti e situata in un ridente paesino dell'Italia centrale. Metteteci dentro gli inquilini, sei personaggi molto diversi tra loro, ma con una caratteristica in comune: nomi divertenti e strampalati, tanto che se un estraneo entrasse in quella casa, si chiederebbe se non è finito in un mondo parallelo. Mescolate il tutto e otterrete un buon numero di intrighi... e tante risate!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Okay, sono una pessima autrice, vi chiedo veramente scusa. Non era mia intenzione piantare in asso la scrittura così, mi è dispiaciuto moltissimo non farmi vedere sotto Natale come avevo promesso, ma purtroppo la mia "vita reale" ha avuto il sopravvento al punto che proprio non sono riuscita a dedicarmi anche a questo. Spero di farmi perdonare con questo capitolo e con il prossimo che - promesso! - arriverà presto! Buona lettura!


Capitolo VIII

L'irresistibile scioglievolezza dei cioccolatini "Lindoro"


Mentre Isabella terminava la sua difficile giornata di lavoro, Lindoro – quello vero – stava rincasando a sua volta, appesantito da due borse della spesa. Era stata l’ennesima giornata afosa di quel maggio che sembrava non finire mai e che lasciava presagire un giugno ancor più soffocante. Al lavoro nessuna novità interessante; da parte dei suoi, nemmeno. 
Prospettive di uscire la sera: zero. 
Prospettive di ricevere visite: meno di zero.
Prospettive di riuscire a tromb… 
… okay, abbiamo raggiunto lo zero assoluto, al di sotto del quale non può neppure esistere la materia…
Insomma, un grigiume davvero invidiabile!
Restavano solo loro, le borse della spesa. Loro perlomeno erano piene di cibi salutari e genuini quali: nutella, biscotti, wafer, biscotti al cioccolato, biscotti ripieni, dolcetti alla cannella, salame, prosciutto, formaggi, gnocchi ripieni e soprattutto birra a volontà.
Così equipaggiato, Lindoro rientrò dunque nel suo appartamento e con l’unica compagnia di un tetro e lugubre silenzio si apprestò a sistemare i suoi acquisti.
Fu solo per abitudine che ricordò di controllare la segreteria telefonica, non si aspettava alcun messaggio, non ne riceveva quasi mai. Di conseguenza, il suo sconcerto non conobbe limiti quando una voce melodiosa e sensuale, dall’inconfondibile accento americano, riempì piacevolmente l’ingresso, spazzando via in un baleno l’atmosfera funebre che vi regnava sovrana.
“ Buongiorno Mr Lindor, sono Leslie. Spero di non dis… disturbare. Ho chiamato perché mi piacerebbe molto se voi e il signor Salvatore potete… potete venire questa sera nel mio appartamento per un cocktail insieme? Ho bisogno di parlare con tutti due. Se non potete, per favore chiamatemi, oppure vi aspetto alle otto e trenta p.m. qui da me. Bye bye!”
Il messaggio era parecchio sgrammaticato, ma dopotutto Mrs Cooper era giunta da poco in Italia, pertanto il suo modo di esprimersi poteva considerarsi ottimo. Ad ogni modo, probabilmente Lindoro non avrebbe notato gli errori di grammatica e sintassi nemmeno se fosse stato un professore universitario o un critico letterario, e anche sentire il suo nome storpiato in "Lindor" difficilmente avrebbe potuto dargli fastidio.
Cioè, la Cooper – no, no, un momento, le cose vanno chiamate con il loro nome, “quella strafiga della Cooper” - voleva che lui e Salvatore la andassero a trovare? E voleva parlare a entrambi?
Cazzo… questa sì che era una figata!
Cosa volesse quella strana donna da lui, proprio non riusciva a immaginarlo, ma che importava? Almeno la giornata adesso aveva un senso! E avrebbe passato la serata fuori!
Lind, devi andare solo due piani più giù nel tuo stesso condominio, abbi pazienza, ma questo non si chiama “uscire”! E poi magari ti annoierai a morte, che ne sai di cosa vuole quella?
E chissenefrega se anche mi annoierò! Sono troppo curioso!
Lindoro prese a sistemare la spesa ad una velocità impressionante: doveva assolutamente fiondarsi a fare una doccia, erano le sette e lui puzzava di sudore in modo inaccettabile.
Ma stava già per infilare la porta del bagno, quando il trillo del campanello lo costrinse a fare dietrofront.
- Lindoro, hai ricevuto anche tu il messaggio di Mrs Cooper? – lo investì un Salvatore inequivocabilmente isterico, nel momento stesso in cui socchiuse la porta – Ci vieni? Eh? Allora ci vieni? –
Il giovane lasciò che il vicino irrompesse nel suo appartamento.
- Sì che ci vengo. – confermò – E tu? -
- Ovvio! – replicò Salvatore,  - Credo che voglia dirci qualcosa di importante. – dichiarò, assumendo nel contempo un’aria solenne che a dire il vero era anche piuttosto comica.
Lindoro alzò gli occhi al cielo:
- Certo,  - ironizzò - e sai anche di cosa si tratti? -
- Macché! Come faccio a saperlo? La mia era solo un’ipotesi. Comunque lo scopriremo presto, no? Ora scappo, ho un sacco di faccende da sbrigare… - 
Sì, come no, devi metterti il gel…
- … anzi, credo che arriverò in ritardo di qualche minuto. -
Lindoro lo guardò in tralice: 
- Perché? – chiese.
- Fatti miei, ma tu arriva puntuale, mi raccomando. -
Salvatore afferrò la maniglia della porta:
- Ah, - aggiunse prima di uscire – Fatti una doccia… non è che profumi di fiori! -
E dopo questo prezioso consiglio, se ne andò, non mancando però di far riecheggiare la propria voce sul pianerottolo.
“Sono un pirata e un signoreeeeee…”



Alle 20:30 precise, Lindoro premette con discrezione il campanello dell’appartamento di destra, al pian terreno. Da quello di sinistra proveniva una musica che riconobbe come la sigla di “Un posto al sole”: evidentemente la signora Maria considerava quella telenovela abbastanza casta da poter essere seguita anche da lei.
Leslie Richardson, sposata Cooper aprì immediatamente la porta, accogliendolo con un sorriso luminoso.
- Oh signor Lindor, che piacere! Prego, benvenuto! -
Era bellissima come sempre, constatò Lindoro e si sentì a disagio nel rendersi conto di essere lì, a mani vuote. La seguì cautamente attraverso l’ingresso e sorrise appena quando lei lo fece accomodare in salotto, chiedendosi nel contempo che cavolo avrebbe potuto dirle di intelligente.
Era vestita da casa, o almeno così pareva, anche se Lindoro non aveva mai visto una tenuta da casa più complicata di quella: una vaporosa tuta di seta leggera dall’aria tutt’altro che comoda e piena di nastrini e volant ovunque.
Inaspettatamente provò una fitta di nostalgia al ricordo delle tute attillate, ma morbide e semplici che usava Isabella quando voleva rilassarsi.
Evidentemente Leslie era a suo agio così…. Beata lei!
- Il signor Salvatore viene? – chiese la splendida attrice, sedendosi su una poltroncina proprio davanti a Lindoro. Il salotto, per la verità era fin troppo pieno di poltrone, pouf e divanetti. Sembrava una sala da thè.
- Mi ha detto che sarebbe arrivato un po’ in ritardo. – rispose Lindoro. Accidenti a Salvatore! Ma perché doveva arrivare in ritardo a un incontro del genere, lasciandolo da solo con una donna che, francamente, lo terrorizzava? Lindoro lo maledisse ancora una volta. 
Fortunatamente, il signor Della Mela arrivò pochi istanti dopo, proprio mentre Leslie preparava i cocktail.
- Buonasera, mia cara Leslie! – salutò, allegro e gioviale, come sempre – Ah, ciao Lindoro, eccoti qua… signora, mi permetta di darle questi! -
Come non detto, Salvatore NON avrebbe dovuto venire, né allora, né mai!
Lindoro lo guardò con astio crescente, mentre consegnava un mazzo di fiori a Leslie e le faceva perfino il baciamano.
Maledetto stronzo. Mica gliel’aveva detto che sarebbe andato in fioreria. E mica gliel’aveva detto che si sarebbe presentato in giacca e cravatta (e gel nei capelli).
Potevano comprarli insieme, i fiori e magari anche una bottiglia di prosecco e lui, Lindoro, avrebbe anche convinto Salvatore a vestirsi in modo più informale, vista la situazione.
Invece il caro imprenditore aveva dovuto far tutto da solo. Adesso sì che era chiara la ragione del ritardo: aveva lasciato che Lindoro arrivasse in tutto il suo anonimato, per poi fare un ingresso trionfale e apparire come l’uomo di mondo, il latin lover della situazione eccetera.
Ma a che scopo, poi?
Un giorno di questi le prendi… forse anche prima.
- Ah, che bello avervi qui! – cinguettò Leslie, apprestandosi a preparare un terzo bicchiere, per Salvatore – Mio marito è sul set, deve girare una scena di notte, senza di me. Così posso riposare. -
- Come vanno le riprese? – chiese Salvatore.
- Oh, non molto bene. – Leslie posò i tre bicchieri su un piccolo vassoio che portò sul tavolino di vetro adagiato tra divani e poltrone – Proprio ieri, - continuò, sedendosi – una delle nostre comparse ha avuto un incidente e non potrà girare la sua scena. –
- Oh! – fece ancora Salvatore – Che peccato! Dovrete tagliarla, quindi? –
- Non possiamo, è una scena importante. –
- Darete la parte a qualcun altro? – ipotizzò Lindoro, tanto per dire qualcosa.
Leslie sospirò: - So che è strano, ma le altre comparse sono già impegnate e non troviamo nessuno adatto a quella parte, che è piccola, ma fondamentale. – La signora spostò lo sguardo da Lindoro a Salvatore – Proprio per questo vi ho chiamati. Io e mio marito ci chiedevamo se vi piacerebbe fare un provino con noi. –
Silenzio.
Okay, ho capito male, pensò Lindoro. Non può aver detto quello che credo che abbia detto.
Salvatore fu il primo a riprendere conoscenza.
- Un provino? – azzardò.
- Sì, un provino. Mio marito pensa che uno di voi potrebbe essere adatto. –
Questa poi! Lindoro dovette trattenersi per non scoppiare a ridere di gusto.
- Ma signora,  - cominciò – ci sono tanti attori in giro per l’Italia che sarebbero felici di fare la comparsa nel vostro film… non parliamo degli allievi delle accademie di arte drammatica. Perché noi? Io non so recitare, non so ballare, non so cantare… -
- Signor Lindor, sappiamo che ci sono tanti attori, ma andarli a cercare ci obbliga a fare tanta pubblicità e rischiamo di perdere tanto tempo. Le riprese devono finire entro un mese. –
- Così presto? –
- Sì. La produzione ha dei tempi molto… stretti. Per questo abbiamo pensato di chiedere a voi. Naturalmente possiamo pagarvi e vi pagheremo di più proprio perché vi abbiamo chiamato così all’improvviso. –
Lindoro scosse la testa, sempre più divertito: non poteva credere alle sue orecchie.
- Grazie del pensiero, signora, ma non credo mi interessi fare un provino. E poi perdete solo del tempo, io per certe cose sono negato! E… beh… credo che anche Salvatore abbia altro a cui pensare… Giusto? – Lindoro cercò lo sguardo del suo vicino in cerca di una conferma.
Ma Salvatore stava fissando un punto imprecisato della parete e sembrava trasognato.
- Che parte è? – chiese all’improvviso.
Lindoro lo guardò stupefatto. Leslie invece sì illuminò.
- Oh, signor Salvatore è una parte eroica! Sono sicura che vi piacerebbe! -
- E davvero posso fare il provino? Io non ho esperienza, l’ultima volta che ho fatto teatro è stato alle scuole medie, ma mi hanno sempre detto che avrei un certo talento per la recitazione… non assicuro di esserne capace, però ammetto che mi piacerebbe! –
Vi prego, uccidetemi! pensò Lindoro, sconvolto. Non sta succedendo veramente!
- Oh, signor Salvatore! – esclamò Leslie correndo ad abbracciare il Della Mela – Che bello! Domani vi darò il copione così potrete studiare bene e vi spiego tutto! -
- Ottimo! – Salvatore si alzò in preda all’euforia e ricambiò l’abbraccio di Leslie, con tanta foga da sollevarla da terra. – Grazie, mia carissima Leslie! -
Lindoro li osservò scocciato.
- Ma il signor Lindor, - disse all’improvviso l’attrice, voltandosi proprio verso di lui, come se si fosse ricordata all’improvviso della sua presenza – Proprio non vuole provare…? -
Lindoro ricambiò il suo sguardo, MOLTO scocciato.
- Proprio no, ma grazie lo stesso. - borbottò.
- Oh, ma che peccato… -
- Lo lasci perdere! – bisbigliò Salvatore – E’ uno scorbutico! –
- Taci tu! -
- Secondo me non lo è! – disse Leslie, allegra, avvicinandosi – Io lo trovo… dolce. Proprio come i cioccolatini col suo nome! –
Eh? Quali cioccolatini?
Oddio, no…

- Ah, ma lei intende i cioccolatini Lindor! – esclamò Salvatore con il tono di chi ha appena scoperto uno dei più profondi misteri del’Universo.
- Sì, sì, proprio quelli! –
Oh, ma porc…
Lindoro si sforzò di sorridere: 
- No, Leslie, mi scusi, io mi chiamo Lindoro. Lin – do- ro, con la “o” finale e non c’entro niente con i cioccolatini. -
- No, no, Lindor! Proprio dolce uguale! – insistette lei. Salvatore nel frattempo si sbellicava dalle risate.
A quel punto, Lindoro decise che era arrivato il momento di andarsene. Posò delicatamente il suo bicchiere e si alzò, spiegando che aveva un impegno fissato intorno alle 22:00 e che doveva prepararsi (e nella sua testa sfilavano immagini improbabili di lui che ballava con Isabella in un qualche locale dalle luci soffuse).
Leslie lo salutò con molta affabilità, assicurandogli che se avesse cambiato idea riguardo al provino avrebbe potuto avvisarla l’indomani.
Con grande sorpresa di Lindoro, anche Salvatore si accommiatò dall’attrice, profondendosi in inchini e ringraziamenti e accordandosi con lei per un incontro “di lavoro” il giorno seguente.
Ci vollero dieci minuti buoni prima che il cerimoniale dei saluti terminasse. Infine, Lindoro e Salvatore si ritrovarono soli, nel buio ingresso.
Lindoro accese la luce e iniziò con decisione a salire le scale, augurandosi che l’altro restasse in silenzio, ma ovviamente era una vana speranza.
Salvatore infatti chiacchierava come una trottola:
- Ma ci pensi, un provino!!! Un provino per una parte in un film! Perché hai detto di no, Trilletto? Potevi provarci anche tu! -
- A me non interessano queste cose. – replicò pacatamente Lindoro.
- Oh dai, sarebbe stato divertente vederti all’opera, cioccolatino! –
Lindoro si voltò.
- Salvatore, non è proprio serata. Non ti ci mettere pure tu. -
Salvatore scoppiò a ridere e lo superò su per le scale.
- Ah, l’irresistibile scioglievolezza dei cioccolatini Lindor! Ti sei perso un’occasione d’oro, cioccolatino mio! -
- Piantala. –
- Sennò che mi fai? -
Ti picchio.
- Secondo me dovresti dirlo a Isabella! – continuò Salvatore in tono giocoso, raggiungendo il pianerottolo – Penso che lei ti troverebbe di sicuro dolce come un cioccolatino… -
Strano a dirsi, ma Lindoro non aveva mai compreso fino in fondo cosa significasse l'espressione vedere rosso.
Fino a quel momento.
Era stufo, cazzo. Stufo marcio di passare sempre per lo sfigato di turno, stufo delle prese per il culo di Salvatore, stufo di Isabella che non lo voleva, stufo di tutto il casino che stava capitando da quando quei due americani ambigui avevano fatto la loro comparsa, stufo della vita tristissima che gli toccava fare.
Il suo pugno scattò prima ancora che se ne rendesse conto. Dritto alla mascella di Salvatore.
Il signor Della Mela certo non si aspettava un gesto tanto drammatico e fu con immensa soddisfazione che Lindoro lo vide annaspare e cadere a terra con un tonfo. Il colpo non era stato tanto forte da fargli veramente male, ma certo doveva averlo sconcertato parecchio perché non osò muoversi. Si limitò a sgranare gli occhioni celesti e a squadrare il suo vicino di casa come se non l’avesse mai visto in vita sua.
- Ti sarei grato,  - disse Lindoro, misurando le parole e scandendole per bene – se d’ora in avanti mi trattassi con un briciolo di rispetto, perché delle tue battutine idiote e delle tue frecciate io mi sono rotto i coglioni. Chiaro? -
Salvatore non rispose. Continuò a fissarlo, assolutamente sconvolto, senza neppure osare rialzarsi.
- Che è successo qui? -
Una voce femminile li fece sussultare entrambi. Isabella li osservava perplessa, avvolta in una vestaglia bianca. Aveva i capelli bagnati.
Lindoro non rispose subito. C’erano un sacco di cose che avrebbe voluto dirle: quanto gli mancasse, quanto fosse idiota Salvatore, quanto schifo facesse la vita senza di lei… ma non disse niente del genere.
Tutto quello che uscì dalle sue labbra fu:
- Sai, Isabella, io non sono poi così dolce come i cioccolatini Lindor! -
Quindi rientrò nel suo appartamento, senza più degnare di un’occhiata né lei, né Salvatore.
 




Oplà!
Che dirvi, spero di essermi fatta perdonare almeno un po'! Grazie a chi ha letto la storia fin qui, spero che nonostante il ritardo mi lascerete i vostri pareri. So che fate tutti il tifo per Lindoro e io personalmente sono molto contenta del pugno che ha tirato a Salvatore... tranquilli, non gli ha fatto niente, ma almeno questo lo terrà buono per un po'... forse!!!
E Isabella? E' confusa più che mai, poverina...
Nel prossimo capitolo ritroveremo invece anche un altro personaggio: Bianca! Quanto a Leslie, lei e il marito nascondono ancora molte sorprese. Ovviamente il fatto che in questo capitolo la signora abbia parlato in modo un po' sgrammaticato e che abbia dato del "voi" ai due vicini (non le è ancora chiara la forma di cortesia in italiano...) è una scelta voluta.
Alla prossima allora, un bacione!
Nini


   
 
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