Mi gira la testa, sento il freddo del pavimento spingersi contro le mie guance mentre un continuo e pulsante dolore mi attanaglia il braccio.

Non ho idea di dove io sia, ne del motivo che mi ci ha portata; ricordo solo un boato, il volto di Gin davanti ai miei occhi e niente di più.

Cerco di guardarmi attorno, nella vana speranza di riuscire a capire cosa mi sia successo ma ogni mio tentativo si rivela inutile, in quanto più provo a staccare il volto dal marmo del pavimento, più questo mi attira a terra e mi vedo nuovamente costretta a rimanere lì distesa.

Lascio il braccio dolorante disteso parallelo al mio corpo e con uno sforzo non indifferente riesco finalmente a portarmi l'altro davanti agli occhi, a stropicciarli e con un altrettanto sforzo decorato da un gemito di dolore, mi tiro finalmente in piedi e per miracolo riesco a rimanere in posizione eretta.

Sento in quel luogo uno strano odore metallico, che solo poi mi rendo conto provenire dal mio sangue rimasto a terra, porto una mano alla tempia, cerco di calmarmi e riordinare le idee.

Recuperata parte della razionalità di cui dispongo mi guardo intorno.

Vedo cose che hanno dell'irreale, tanto che più volte mi pizzico la guancia per constatare che sia sveglia e non tra le braccia di Morfeo.

Mi passano davanti immagini che da tempo mi ero imposta di dimenticare.

Vedo i miei genitori, mia sorella, Dai Moroboshi, il mio arrivo all'organizzazione, così come la mia infanzia, l'adolescenza e il primo incontro con Kudo.

Vedo scorrermi davanti agli occhi tutta la mia vita. Ne sono completamente circondata.






Angolino per me ^^
Dopo secoli dall'ultima storia da me pubblicata, torno con ua nuova fic, questa è partcolare, è una cosa che non ho mi tentato quindi spero venga fuori almeno decenete.
Che dire, speero che quest'introduzione/primo capitolo abbia anche solo lontanament attirato la vostra attenzione.
Lasciatemi pure un parere, risponderò e leggerò con infinito piacere.
A presto,
Aika