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Autore: MikuSama    31/01/2014    4 recensioni
Rosa (Mei/Rina/White2) sta perdendo il suo interesse nella lotta Pokémon. Pochi allenatori sono ormai alla sua altezza, la sua squadra è troppo forte.
Solo una persona continua a balzarle in testa: N. Misterioso quanto attraente ragazzo che da subito è entrato nel suo cervello e nel suo cuore. Ma sa che non lo incontrerà mai più, e sperare è inutile.
Ma cosa è Rosa per N? Il ragazzo ricambia i sentimenti della ragazza o invece nei suoi pensieri continua a presentarsi una castana coda di cavallo e due occhi azzurri?
[ Oneside!MeixN / Ferriswheelshipping / finale sorpresa ]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mei, N, Touko
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Dunque si chiama Hilda. Non me l'aspettavo. Be', effettivamente non ho molto da aspettarmi, perché fino ad adesso non ho avuto la più pallida di come poteva essere fisicamente: poteva essere alta, bassa, bionda, bruna, avere qundici anni o trentatré.
Su quest'ultimo punto sono abbastanza sicura che non superi i diciotto. È alta e slanciata, i capelli castano scuro raccolti in una coda alta, gli occhi azzurri come due zaffiri brillanti. Indossa degli shorts azzurri e una maglietta bianca, con sopra un gilet nero. Su una spalla poggia la tracolla della sua borsa.
Ha entrambi le mani sulla bocca, e guarda N con sguardo indecifrabile: sgomento, felicità, shock. I suoi zaffiri sono circodati da lacrime. Come se sapeva che fosse qui, ma allo stesso tempo non ci aveva mai creduto veramente fino a quando non l'ha visto con i propri occhi. Lei è davanti le scale, quindi suppongo sia appena arrivata. Oddio, spero che non mi abbia ascoltata, sarebbe imbarazzante.
A proposito, io stavo facendo un discorso importante con N! Faccio per girarmi verso di lui, ma questi ha già iniziato a correre verso la ragazza. 
Sospiro. Dovevo immaginarmelo. Che stupida che sono stata, ad illudermi.
Rimango a debita distanza da loro due, tuttavia mi avvicino quanto basta per poterli ascoltare e vedere.
N è davanti a lei. Ha le mani a mezz'aria, come se non sapesse esattamente cosa fare. Hilda nel frattempo si è asciugata le lacrime dagli occhi e adesso lo sta guardando.
Lo sta guardando con quello sguardo che io conosco bene, perché è lo stesso che ho io quando mi perdo ad ammirare ogni minimo dettaglio di N. Lo sguardo di una ragazza innamorata, ecco cos'è, ma allo stesso tempo è molto di più. È uno sguardo che nasconde molto altro, come... la realizzazione di una tacita promessa fatta tanto tempo fa.
Sono tentata di fuggire via, ma le gambe non rispondono. Resto in silenzio, ad ascoltarli parlare.
«Hilda...» Inizia N. Dalla voce è assolutamente incredulo. «Sei... davvero tu?»
Hilda adesso ha gli occhi asciutti e sfoggia il suo sorriso migliore. «Credi forse di avere l'esclusiva nel comparire quando uno meno se lo aspetta?» Alza un sopracciglio, divertita. Ha una confidenza che io, in un anno intero, non ho acquisito.
N sopprime una risata, continuando a guardarla dritta negli occhi.
«Dove sei stata?» Le chiede. 
Hilda ride appena. «Potrei chiederti la stessa cosa.» risponde quasi con aria di superiorità, ma in tono evidentemente scherzoso.
N sorride, come per dire "già, non posso darti torto".
Si capiscono con uno sguardo, loro due. Ogni gesto che fanno per me è una pugnalata al cuore. Ora lo capisco veramente: io sono stata solo un rimpiazzo, un passatempo in attesa che arrivasse /lei/. Strizzo gli occhi, voglio andarmene. Ve ne prego, gambe, muovetevi, non ce la faccio più, non riesco a sopportare più una situazione del genere.
In questo anno mi sono chiesta se avessi trovato finalmente la mia strada. Mi chiedevo se il mio posto fosse con N.
Mi sbagliavo. Alla grande, pure.
Stupida, stupida, stupida.
Come ho potuto crederlo? Sapevo fin dall'inizio che N non provava nulla per me, ma... ho voluto lo stesso provare. Ho voluto stare con lui il più tempo possibile, nella speranza che anche dentro di lui nascesse qualcosa.
Tuttavia quel qualcosa era già nato, da tanto tempo, e non era per me. Era per Hilda.
Una piccola lacrima fuoriesce dalle mie palpebre umide. Perfetto, adesso faccio anche la figura della debole. Mi pulisco la guancia col palmo della mano, ma mi scappa un singhiozzo.
Merda.
Hilda sussulta e solo in quel momento si accorge veramente della mia presenza. Farfuglia qualcosa ad N e si avvicina verso di me, ma io mi giro, troppo orgogliosa per mostrare le mie lacrime.
«Ehi» mi dice, e la sua voce è calda e gentile «che succede?» Poggia una mano sulla mia spalla, il suo tono è sinceramente preoccupato. Non posso vederla perché mi sono coperta gli occhi coi palmi, ma sento che non sta mentendo. E ciò mi fa sentire peggio. La conosco da cinque minuti e ho già capito che è una ragazza d'oro, ed io sono solo una stupida adolescente dal cuore spezzato.
«N-niente.» farfuglio, per poi scansarla e correre via giù per le scale.

Cosa diamine sto facendo? Perché mi sto comportando davvero da bambina? Ho sedici anni, per diana, dovrei affrontare questa situazone con maturità.
Ma no, non ce a faccio. Sento un peso incredibile all'altezza del cuore, ed il mio stomaco sembra attorcigliato su se stesso.
Sono rannicchiata sul pavimento, tenendo le gambe al petto, circondata da giocattoli rotti ed impolverati.
Non ce l'ho fatta ad uscire dal castello, e mi sono rifugiata nella stanza dei giochi di N. Che persona orribile, non riesco nemmeno a fuggire.
Le lacrime si sono fermate, ma il mio cuore piange ancora. Non so più che fare, che dire, non riesco a formulare alcun pensiero. Sono semplicemente rannicchiata e basta, magari ad aspettare qualcosa che non arriverà mai.
Sicuramente adesso Hilda ed N mi staranno cercando lungo la Via Vittoria. La mia codardia si è rivelata utile: perlomeno non mi troveranno così facil-
«Allora ho visto giusto.»
Alzo lo sguardo: è Hilda che ha parlato. Non so come abbia fatto a capire dove fossi, rannicchiata come sono nella penombra della stanza, eppure è qui. Avrò come minimo un'aspetto sconvolto, per non dire orribile, ma lei non sembra farci caso. Scansa qualche giocattolo e si siede per terra, accanto a me. Mi offre una bottiglia di Acqua Fresca, e io la guardo spaesata.
«Dopo tutte quelle lacrime dovrai sentirti disidratata, no?» Sorride ancora. È gentile fino alla nausea. Non rispondo, né prendo la sua bottiglia. Hilda sospira e la rimette in borsa. «Faccenda complicata, eh?» mi domanda retoricamente.
Io sto guardando davanti a me, non ho nemmeno il coraggio di affrontare il suo viso. Dovrei odiarla, dovrei essere in collera con lei per essersi portata via la mia unica ragione di vita, ma non ce la faccio. Dopotutto, quella che è arrivata dopo sono io. Lei dovrebbe odiare me per aver tentato di rubarglielo.
«Ti chiami Rosa, giusto?» Mi chiede. Sussulto.
«Come...»
«Sei abbastanza famosa, sai? Ho sapiuto che hai salvato la regione di Unima da Ghecis, in mia assenza.»
Annuisco. «Già. A quanto pare sono la "te numero due".» Sbuffo.
«Oh, non dire così.» Esclama la mora «Tu sei Rosa, e io sono Hilda. Siamo due persone ben diverse.»
Lentamente rivolgo il mio sguardo verso di lei. È così matura, così composta. Non fatico ad immaginare che abbia salvato la regione di Unima da Ghecis, tre anni fa. Sembra capace di salvare l'intero mondo.
«Allora, dimmi, che ti ha fatto quel cretino di N?»
Sussulto di nuovo. 
«Oh andiamo, eravate solo voi due nel palazzo e tu stavi piangendo. Vuol dire che ti ha fatto qualcosa. No?»
Scuoto il capo. Hilda aggrotta le sopracciglia, non capendo.
«È colpa mia.» Dico.
Colpa mia. Mia per essermi illusa per un anno interno, cercando di raggiungere un tesoro ormai già trovato da qualcun altro. Mia per aver sperato in un miracolo impossibile. «Sono stata una stupida...» sussurro, mentre quelle parole escono involontariamente dalle mie labbra. Hilda continua a fissarmi, e dopo svariati secondi credo abbia capito cosa intenda. Sospira.
«Mi spiace» dice. Di cosa dovrebbe scusarsi? Sono io che dovrei farlo, piuttosto. 
«Ho interrotto il vostro momento» La voce mi esce rauca. Me la schiarisco e riprendo a parlare: «Sono io che ti chiedo scusa.»
«No, davvero, ti chiedo scusa. Avrei dovuto capirlo subito.»
«Non sarebbe cambiato molto» ribatto «Siete fatti uno per l'altra. Io... la mia è solo una cosa passeggera.»
Hilda rimane in silenzio. Non la biasimo, in situazioni come queste qualsiasi cosa si dica sembra sia quella sbagliata. Sospira.
«N è uno stupido.» dice infine, alzando leggermente il tono di voce. Io aggrotto le sopracciglia. «Cosa?»
«È uno stupido!» Esclama «È talmente ottuso da non capire i palesi sentimenti di una ragazza innamorata, rimarrà zitello a vita!»
Io ci capisco sempre meno. Ma cosa sta dicendo? La guardo, e mi accorgo che il suo sguardo è rivolto verso l'ingresso della stanza.
N è lì, ed ha ascoltato tutto. Il mio viso va in fiamme. N l'ha scoperto, ha scoperto cosa provo per lui!
Perché l'hai fatto, Hilda?! Ti diverte vedermi star male?
Hilda sorride e si alza. «Terapia d'urto» dice infine come se mi avesse letto nel pensiero. «Credo sia la soluzione migliore in questi casi.
Adesso voi due parlate per bene e quando avete finito vi permetterò di uscire da questa stanza.» Afferma decisa.
«Cosa?! No! Io-»
Hilda estrae una Pokéball e la lancia in aria. «Machamp, usa Barriera sulla porta!» esclama. Un Machamp esce dalla Sfera Poké ed in un attimo la porta è bloccata da un campo di forza infrangibile. Sapevo che la bossa Breccia potesse romperla, tuttavia nessuno dei miei Pokémon possiede una mossa del genere. Sono bloccata. Siamo bloccati.
Mi accorgo solo ora che prima di impartire l'ordine Hilda era uscita dalla porta. Che perfida...!
N si avvicina a me. Io finalmente mi alzo, ma perdo per un attimo l'equilibrio a causa delle gambe indolenzite, e N mi sorrgge afferrandomi un polso. Io avvampo, e ritraggo subito la mano, imbarazzata.
Nessuno dei due sembra voler fare la prima mossa, quindi inizio io: «... Hai sentito tutto?» domando titubante.
«Ho... sentito quello che bastava.» risponde N, enigmatico. Io annuisco.
«Senti-» inizia N, ma io lo precedo. «Non preoccuparti. Va tutto bene. Non ce l'ho con te, non è colpa tua.» dico seria.
«No, davvero. Ascoltami tu.» Non avevo mai sentito un tono così autoritario uscire dalla voce di N, e mi ammutolisco dalla sorpresa.
N si schiarisce la voce. «Io non sarò la persona migliore a capire i sentimenti umani» esordisce «Anzi, non li capisco affatto. Capire un Pokémon è mille volte più semplice, per me.
Ma voglio dirti una cosa. Tu mi piaci.»
Strabuzzo gli occhi, ed il mio cuore accelera i battiti all'impazzata.
«Ma non nel modo che intendi tu, mi spiace.» 
I battiti rallentano. Io lotto per non piangere, devo essere forte.
«Mi piaci come persona. Sei... caparbia, determinata, e soprattutto amata dalla tua squadra di Pokémon. Hai un sacco di qualità. E... Be', io non ci capirò molto, ma non voglio che tu ti veda come un rimpiazzo. Io ti ho scelto perché sei tu. Perché sei una persona magnifica, dico davvero. Se tu fossi un rimpiazzo, non ti avrei mai dato Reshiram.»
Io rimango ammutolita, non sapendo cosa dire, e quindi lui continua.
«Sei una ragazza dal cuore puro, e per questo ti ho subito trovata interessante. Io... ci terrei alla tua amicizia. Mi spiace non aver compreso i tuoi sentimenti prima di adesso.»
Quelle parole fanno male, ecco la verità. Ma allo stesso tempo sento qualcosa crescere dentro di me. Come... una sorta di calma interiore. Fanno male, ma allo stesso tempo sono rassicuranti. Perché io non sono un rimpiazzo. Io sono Rosa, Hilda è Hilda.
«Ti rigrazio.» Sussurro. N sorride appena, imbarazzato.
«Ecco, io... davvero, non so come rapportarmi in queste situazioni... Se c'è qualcosa che posso fare-»
«No, hai già fatto più del dovuto.» Affermo seria. Già, hanno fatto entrambi molto per me, e io non ho nemmeno chiesto. Sia Hilda che N sono due persone magnifiche, altruiste, gentili. Io sono stata solo un'egoista, ed è tempo che faccia chiarezza nel mio cuore e nella mia mente per capire davvero quale sia davvero la verità.
Hilda sembra aver capito che la questione sia chiusa, e il suo Machamp con un'abile Breccia frantuma la sua stessa Barriera. Esco dalla stanza e mi rivolgo ai due ragazzi.
«Vi ringrazio tantissimo. Adesso devo andare, spero che ci reincontreremo presto.» Dico serena, ma Hilda mi blocca.
«Ehi, dobbiamo giocare per sempre a nascondino per caso? Scambiamoci i numeri dell'Interpoké, così possiamo incontrarci ogni volta che vogliamo!»
Sorrido ed annuisco, memorizzando il numero di Hilda. Spero di stringere una buona amicizia con lei. Mi giro verso N, che mi mostra il polso pieno di bracciali quadrati. «Niente Interpoké» dice. Hilda sorride. «Poco male, cercherò di restargli sempre appiccicata, così siamo sicuri che non fugge!» Mi fa l'occhiolino, ed io sorrido di rimando. Li saluto ed esco dal castello.

Si è fatto ormai il tramonto e il cielo si tinge di un bellissimo rosso. Sono successe così tante cose in queste ore che devo ancora metabolizzare il tutto... dove potrei andare? Il Bosco Girandola mi infonde sempre una grande tranquillità.
Tuttavia, credo che questa volta andrò altrove. Dopotutto, anche io sono uno spirito libero.
«Unfezant, vieni fuori!» esclamo, lanciando la mia pokéball. Il mio adorato Pokémon sbatte le ali, pronto a partire. «Andiamo a casa.»

Volare mi tranquillizza e mi aiuta a pensare. In più, il panorama dall'alto è sempre uno spettacolo indescrivibile, specie di notte.
La mente mi riporta ad un anno fa e, ironia della sorte, capito proprio sopra la città dei miei ricordi. Decido un cambio di rotta, e poco dopo sono in discesa verso quel trionfo di luci, colori e suoni: il parco divertimenti di Sciroccopoli.
Cammino senza meta, guardando le famiglie, le coppiette, i gruppi di amici che attorno a me che si divertono spensierati. Non riesco a trattenere un sorriso.

Seduta su una panchina, gustandomi una lattina di Lemonsucco, noto un'ombra accanto a me, per terra.
Mi alzo alzo e raccolgo quell'oggetto: un Interpoké...?
~ Fin ~

SPAZIO AUTRICE
.... Woah.
Ho finito la fic.
Woah. Cioè, woah.
No okay, dovete sapere che, a meno che io non pubblichi oneshot, io non finisco mai una fic. Sono uno di quei tipi davvero volubili, pieni d'ispirazione un giorno e pieni di voglia di strappare tutto il giorno dopo. Ed è anche per questo che ho deciso di pubblicare questa minilong, perché fin da prima della pubblicazione i tre capitoli erano già stati scritti.
Comunque, che dire... grazie. Grazie per il semplice essere arrivati fin qui. Piaciuto il finale? Ve lo aspettavate così o speravate in una Rosa x N ricambiata? Be', dal mio punto di vista, per quanto io non sia per niente soddisfatta da questo capitolo (se potessi, mi auto-recensirei con bandierina rossa), nonostante tutto mi ci sono affezionata a questa storia. La verità è che questa è tutta una mia grande headcanon, eh già... vi ricordate che nel capitolo uno vi accennai alle mie due OTP? Be', se avete giocato a B2/W2 credo che abbiate capito quale sia la mia seconda OTP dopo la Ferriswheel (Hilda x N)... per chi non l'avesse capito, parlo della Livecastershipping, altresì nota come Rosa x Curtis. Non ce la faccio, sono bellissimi assieme! >///< (per chi non conoscesse Curtis, Bulbapedia è vostra amica -> http://bulbapedia.bulbagarden.net/wiki/Curtis )
Cos'altro dire... grazie a quindici e Melody_Amber per aver recensito i capitoli precedenti e grazie a te per aver letto fin qui. Se ti è piaciuto, magari, fammelo sapere in una recensione... magari eh, non sei obbligato, no.
(Recensiscimi o ti preseguiterò nell'Ade.)
A-ehm, dicevamo? Ah, già, grazie ancora e ci vediamo ad una mia prossima fic... spero! :D
MikuSama  
  
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