A Martina, perchè si è informata, spronandomi a scrivere
(Tutta colpa sua, quindi u.u <3 )
 

In corridoio

 

Siamo in mezzo al corridoio della scuola, Liam ed io, quando la rivedo.
Intendo dire, quando rivedo la persona che ero solito conoscere, quella con lo sguardo caldo, gli occhi liquidi, dolci.
E un po’ mi fa male, sapere che non sono io la causa del suo essere guarita, ma fa anche peggio sapere di essere invece la causa del suo essersi persa.
Perché sì, ne sono certo, non era lei quella che vedevo negli ultimi tempi…
Perché lei non lo è mai stata, il tipo di persona che lascia semplicemente scivolare le cose.
E’ una guerriera, l’ho sempre pensato.
Se fa male vederla vicino a quello strafigo di Malik?
Diamine, sì!
Mi sento abbandonato, ferito, stordito…
“Confuso”
“Eh?”
“Ho detto, sei ancora confuso? Su quello che provi? Perché a me non sembra proprio, sai, lo guardi come se volessi ucciderlo!” ripete Liam, indicandomi con la punta di un dito il ragazzo moro che le sta affianco.
Mentre torturo il labbro inferiore capisco che no, non sono più confuso, affatto; capisco fin troppo bene quello che sento, e quello che sento…
Mi spaventa, mi colpisce come un proiettile al centro del cuore: bersaglio colpito, ottima mira, complimenti.
Ma non è qualcosa di nuovo; se ci penso bene, è qualcosa che, dentro di me, ho sempre saputo.
Ancora una volta vorrei sbattermi la testa contro il muro –dite che mi farei male?- per la mia idiozia e per il mio essere così spaventato.
Ma devo affrontarlo, devo affrontare ciò che provo e devo affrontare anche lei, non posso ricadere nei miei errori di sempre, non quando il rischio è di perderla davvero, e per sempre!
Ma a parole siamo tutti buoni, così: “Ok, facciamo che domani le vado a parlare, eh?” tento di oppormi debolmente a Payne che mi trascina apparentemente senza nessuno sforzo all’urlo di: “Malik!” che fa girare Zayn e non solo.
“Ehi, Payne! Come va?” esclama quello lì tirandogli una pacca sulla schiena e stringendogli le spalle.
“Tutto bene, amico!” dice Liam, quel traditore fedifrago!
“Ti presento Chiara, una mia amica” dice Zayn, e quasi scoppio, quando rivedo il suo sorriso.
Se ci penso bene, l’ho sempre adorato, il suo sorriso; perché Chiara non è una di quelle ragazze che ha paura di sorridere, o almeno non lo era, prima.
Lei sorrideva sempre mettendo in mostra tutti i denti, anche quando portava l’apparecchio.
Per non parlare poi di quando rideva, non si tratteneva mai, non faceva quella sorta di risolini isterici tipici delle ragazze, no! Lei… Grugniva, ed era adorabile.
“Piacere!” dice allegra stringendo la mano a Liam, e poi il suo sguardo si posa su di me.
Ho aspettato così tanto questo momento, che quasi non mi sembra vero.
Temevo che quando mi avrebbe riguardato di nuovo, sarebbe stato ancora con quello sguardo glaciale, e invece no.
Certo, non è nemmeno lo sguardo a cui mi aveva abituato, ma è già qualcosa.
“Niall…” accenna un saluto con la mano.
“Scusate, ma io devo proprio andare… Ho dimenticato gli schizzi in aula, è stato un piacere, Liam!” e detto questo gira le spalle, cammina velocemente e poi inizia a correre via, lontano.
Da me.
 
Questa notte, mentre non riuscivo a dormire, ho preso una decisione: combattere.
Combattere, come la mia amica mi ha sempre spronato a fare.
“Il trionfo è più grande, se hai faticato per ottenerlo, Niall”.
Così ho preso il cellulare, ho scaricato una canzone, e ho tracciato un semplice disegno su di un foglio.
Foglio che ora stringo tra le mani un po’ sudaticce, mentre giro su me stesso per cercare Chiara; e alla fine la vedo, mentre sta uscendo dalla mensa, sempre di fretta per chissà che cosa.
Inizio a rincorrerla, e quando sono a pochi passi allungo una mano per chiuderle gli occhi, mentre con l’altra le infilo una cuffietta all’ orecchio, passandole davanti, sentendola sussultare per lo spavento.
 
Play.
 
Lascio scorrere per un po’ la canzone; so che mi ha riconosciuto, anche se ha continuato a tenere gli occhi chiusi quando ho tolto la mano.
Ed eccolo, il punto che aspettavo; lei finalmente alza lo sguardo su di me, ed io inizio a cantare, cambiando le parole: non è più “It’s too late to apologize”, ma
“Is it too late, to apologize?” e mentre canto, mentre le racconto della mia speranza, le mostro il mio cartello, il mio grande punto interrogativo: è troppo tardi, per chiedere scusa?
 
“I’d take another chance, take a fall, take a shot for you
And I need you like a heart needs a beat
But that’s nothing new
Yeah yeah”. *
Sussurra con me mentre lo canto, annuendo semplicemente, facendosi stringere in un abbraccio che ho sognato dal primo momento in cui me lo sono negato.
Mentre la canzone continua a suonare, glielo chiedo, devo farlo: “Davvero non è troppo tardi, per chiedere scusa?”.
“No, ma Niall… Sei un idiota! Non te lo ha mai detto nessuno, che non si fa aspettare una signora??”.
Avrei dovuto immaginarlo, che mi avrebbe perdonato, perché lo ha sempre fatto, anche quando non me lo meritavo.
“Scusa, scusa, scusami…” glielo ripeterei all’infinito; quando la guardo e vedo che anche lei mi guarda -come una volta-, mi sento di nuovo completo, mi sento guarito.
 
 
* “Ti darei un’altra possibilità, precipiterei, prenderei colpi per te
e ho bisogno di te come un cuore ha bisogno di battere
Ma questo non è niente di nuovo”
Apologize, Timbaland
 
 
 
 
Facciamo un applauso a Niall?
*Clap Clap*
Era ora!
Ovviamente la canzone (ascoltatela, dai!) non è proprio… Speranzosa come invece l’ho messa io nella storia, ma vabbè!
Dubbio amletico: ma secondo voi, Chiara lo ha davvero perdonato?
Avrà lasciato le sue seghe mentali (quanto sono fine :’) ) da parte?
Questo ed altro nella prossima puntata pov Chiara!
Un bacio, e sorry per gli erroracci –se ci sono, ma ne sono certa ew, proverò a betare-.
Fux