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Autore: Im_an_elf    31/01/2014    1 recensioni
Ciao:3
Allora, questa storia è basata su un sogno che ho fatto l'altra notte.
Alcuni elementi saranno presi dal mio sogno appunto, il resto lo inventerò.
Spero vi piaccia, buona lettura:3
''-Ho trovato un nome perfetto per te!- Mi guarda con le stelline negli occhi, come se avesse appena fatto chissà quale scoperta.
-Sentiamo-
-Elf-
-Elf? Ma che razza di nome è?-
-E' perfetto!- riprende a volare, credo che ormai non manchi molto.
-Come vuoi-''
Genere: Comico, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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An elf, and, Elf.

                                 
Capitolo 1: Elf? Elf.




BOOOM! BOOOOM! L'unica cosa che sento sono rumori di esplosioni assordanti. Non ho idea di dove mi trovi. Sono rannicchiata su me stessa,
con la testa tra le ginocchia, e entrambe le mani alle orecchie. Sollevo un poco la testa, ma prima che riesca ad aprire gli occhi un'altra esplosione mi
costringe a riabbassare il capo. Sento freddo, e mi sento sola. Non riesco a ricordare nulla. Come sono finita lì? Dove sono? Cosa sta succedendo?
Ho paura. Tanta, troppa. Sto tremando. Non c'è nessuno che mi salvi da questo incubo. Sento gli occhi bagnarsi, e le lacrime scendere calde
sul mio viso. Il mio viso. Non lo ricordo. Non ricordo nulla.

Delle ore sono passate, credo. Il suono delle esplosioni si è fatto più vicino. Non mi sono mossa di un centimetro, ho troppa paura.
Inizio a sentire la fame che mi morde allo stomaco, le labbra secche, le forze abbandonarmi. Non posso rimanere qui, morirò.
Alzo la testa, con molta lentezza, e apro gli occhi. Per qualche secondo vedo solo macchie nere, dovute al tenere gli occhi chiusi per troppo tempo.
Appena focalizzo meglio vedo una camera vuota, piena di pezzi di intonaco a terra. I muri sgretolati, di un bianco sporco,
al posto delle porte e finestre solo rettangoli, privi di porte appunto. Una finestra con un balconcino alle mie spalle, da cui entra una luce
strana e cupa. Cerco di mettermi in piedi, le mie gambe tremano, sono stata troppo tempo seduta. Mi poggio alla parete, tentando di rimanere su.
Credo di essere molto bassa, oppure è tutto molto alto. Mi giro e mi dirigo barcollando verso il balconcino. Sporgo la testa un po' fuori,
e vedo tanto fumo salire verso il cielo, quest'ultimo di uno strano arancione. Dove mi trovo? Che razza di posto è mai questo?
Esplosioni, e ancora esplosioni. Le mie orecchie si sono già abituate a quel forte suono. Non credo che affacciarsi del tutto sia una buona idea.
Questo palazzo non dev'essere molto alto, un secondo piano al massimo. Mi volto, e vedo una ''porta'', e oltre questa una scala che porta giù.
Faccio qualche passo verso di essa, poi mi fermo. E' una buona idea? Se esc0 di qui, dove vado? Non sopravviverò per molto, mi sento debolissima.
Devo trovare qualcuno, ci dev'essere! Non può essere una città fantasma, dev'esserci almeno una persona. Faccio due passi, e pesto col piede
sinistro una scheggia, che mi si conficca nel piede.
-Ahi!- urlo, involontariamente. Aspetta, la mia voce ha qualcosa che non va. E' troppo...
Il mio ragionamento viene interrotto da strani rumori al piano di sotto. Cavolo! E ora che faccio?! Chi è?! Mi farà del male?
Indietreggio, barcollando. Sento dei passi. Qualcuno sta salendo le scale. Deglutisco a fatica, e con uno sforzo immenso corro dall'altro lato della stanza,
in modo da non farmi vedere da chi sta salendo. I passi si fanno sempre più vicini, e sento il respiro accellerare, il cuore battere più forte.
Non ho idea di cosa stia per accadere, di chi sia, di cosa ha intenzione di farmi. Chiudo gli occhi e cerco di calmarmi, magari vuole solo darmi una mano.
Ne avrei tanto bisogno.
-C'è qualcuno?- Quella voce, è così..bella. Melodiosa quasi. La paura diminuisce un po', non so, ho come la sensazione che quella persona non abbia
cattive intensioni. I passi transitano un momento davanti la porta, per poi varcare la soglia. I miei occhi sono ancora chiusi, ma mi sento osservata.
Udisco la persona gettare un sospiro, e avvicinarsi cautamente. Dopo aver fatto un paio di passi si ferma. Non dice nulla. Mi porto i pugni vicino
gli occhi, aprendone leggermente uno. Vedo una figura alta, slanciata, a pochi metri da me. Lo apro un po' di più, per vedere meglio.
Un ragazzo alto, dai capelli lunghi e dorati che cadono sulle spalle.
Immediatamente abbasso la guardia. Apro entrambi gli occhi, e li fisso nei suoi, di un azzurroblu bellissimi. Emana una strana aura, gentile,
innocua, ingenua. Mi sento..bene. Rimane a fissarmi curioso, come se non vedesse nessuno da secoli. Si avvicina ancora un po', e mi permette
di osservarlo meglio. I suoi lineamenti sono perfetti, il suo portamento regale. E' rimasto come pietrificato.
Malgrado credo di ever già capito, mi sorge una domanda.
-M-ma tu sei buono o cattivo?- socchiude le labbra come per dire qualcosa, ma invece non dice nulla. Ma cos'ha?
Si avvicina ancora, e si mette in ginocchio davanti a me. Siamo vicinissimi, non capisco cosa voglia fare.
Allunga l'indice della mano, e lo avvicina al mio viso. Poggia il dito sulla mia guancia, e inizia a toccarla. 
-Ma cosa diamine stai facendo?- gli chiedo, sperando di ottenere una risposta stavolta.
-S-sei reale?- mi chiede a sua volta, con tono dubbioso, continuando a passare il dito sulle mie gote. Non capisco..
-Certo che sono reale, ma che domande sono!- scuoto la testa, e allontano la sua mano. -O almeno credo...- aggiungo.
Mi sorride, e si alza. Mi porge una mano poi. Rimango a fissarla indecisa se afferrarla o no.
-Non ti fidi? Voglio solo aiutarti, avanti, vieni-
L'unica cosa che mi rimane da fare è fidarmi. La sua proposta di aiuto è sincera, ne sono certa. Allungo la mano e la prendo.
Appena mi metto in piedi barcollo non poco.
-Stai bene?-
-No.. Affatto-
Rimane un momento a guardarmi, poi si avvicina, e passa un braccio sotto le mie ginocchia, l'altro dietro la schiena e mi prende in braccio.
-Non ce n'è bisogno, mettimi giù..- la mia voce è così strana..
-Non se ne parla, non puoi camminare. Tranquilla ora ci penso io a te- mi sorride e comincia a camminare verso l'uscita.
-Grazie..-

Giungiamo fuori, e ne approfitto per guardare in giro. Sembra un piccolo paese, e le case sono quasi tutte uguali. 
Sembrano palazzine abbastanza vecchie..
-Cosa sta succedendo qui?- gli chiedo, mentre osservo il fumo salire verso quello strano cielo arancione.
-Poi ti spiego meglio- accellera il passo -Sai volare?- mi chiede. Rimango stupita a quella domanda.
-V-volare?! Tu sai volare?!-
-Certo! Tu no?-
-Certo che no! O almeno credo..- Non ricordo nulla di me, non posso sapere se sono in grado di farlo.
-Beh, allora prima o poi ti insegno io!- fa un piccolo salto, e ci solleva in aria. Aspetta. COOOSA? E' veramente in grado di volare?! 
-Nonononononono! Non puoi proseguire a piedi?!- inizio a dimenarmi.
-Così facciamo prima, e oltretutto a piedi non potrei superare il muro...-
-Muro? Che muro?-
-Il muro che divide il regno di BoscoAtro da questo posto desolato..- Regno di cosa? Un regno? Ma tutto questo non ha senso..
-Si può sapere chi sei? Come ti chiami?-
-Mi chiamo Legolas, sono il principe, o meglio dire Re di BoscoAtro. Tu invece chi sei? Come ti chiami?- Il vento fa svolazzare i nostri capelli, i suoi
dorati i miei biondo scuro, molto lunghi.
-Non lo so.. Non ricordo nulla- inizio a vedere uno strano castello, circondato da un bosco meraviglioso.
-Non va bene.. Ti serve un nome- mi giro e lo guardo. Noto qualcosa di strano. Dai suoi capelli fuoriescono delle orecchie a punta..
Allungo la mano e comincio a tirare le sue orecchie, e con l'indice dell'altra seguo il contorno tondo delle mie.
-Perché hai le orecchie a punta?- chiedo, continuando nella mia impresa.
-Sono un elfo, e tutti gli elfi hanno le orecchie a punta. Vedi, tu non le hai quindi sei un'umana-
-Un elf..- prima che riesca a finire la frase perdo l'equilibrio, dovuto al fatto che Legolas si è fermato all'improvviso.
Per fortuna riesco a non cadere, altrimenti temo che sarei riuscita a sopravvivere.
-Perché ti sei fermato?! Stavo per cadere!-
-Ho trovato un nome perfetto per te!- Mi guarda con le stelline negli occhi, come se avesse appena fatto chissà quale scoperta.
-Sentiamo-
-Elf- 
-Elf? Ma che razza di nome è?-
-E' perfetto!- riprende a volare, credo che ormai non manchi molto.
-Come vuoi-.





Ciao!:3
So' che vi starete chiedendo: Legolas che vola?! Ma di cosa si droga questa?!
Non ha molto senso, ma in effetti è una delle poche cose che ricordo del sogno.
Inutile dire che sognare di volare con Leggy è stato qualcosa di bellissimo *^*
Ma ciancio alle bande! 
Lasciate qualche recensione, ditemi cosa ne pensate e fatemi sapere se è il caso che continui ^o^
Scusate i sicuramente numerosissimi errori, questa è la mia prima ff cwc
Per chi se lo stia chiedendo, Elf sono io.
Essì, sono pazza, i know, i know.
A presto.
Elf.






  
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