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Autore: Z1m    31/01/2014    5 recensioni
"Stava per scendere dal letto quando entrambi s’immobilizzarono di colpo. Un suono che mai, mai in quel frangente, avrebbero voluto sentire. Il sibilo della porta che si apriva.
Jim riuscì a nascondersi sotto le coperte, appena in tempo per non essere visto dai due intrusi. Intrusi che Spock conosceva fin troppo bene. (...)"
Giuro, ho provato a scrivere qualcosa di serio, ma invece è uscita questa strana cosa. Spero vi faccia almeno sorridere... anche un sorrisino alla Shining sarebbe un buon inizio :P
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Amanda, James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Sarek, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ff demenziale nata assolutamente per caso, condizionata presumibilmente dal mio stato febbrile di quei giorni. Volevo scrivere qualcosa di serio, ma è uscita così.
 
I personaggi sono quelli della TOS, perché quando leggo o scrivo io immagino loro, anche quando non dovrebbero esserci. È più forte di me… ne sono innamorata!
Che altro dire? Bon appetit :P

 
 
Quella cosa… (by Zim)
 
 
Jim sbuffò, scalciando la coperta. La cabina di Spock era rovente e nonostante la nudità iniziava ad essere insofferente.
“Jim… se non trovi accettabile la temperatura, dovresti tornare nei tuoi di alloggi.”
“E perdermi questo spettacolo?” Rispose Jim divertito, esaminando attentamente la figura longilinea del compagno intento a vestirsi. “Anche se ti preferisco nudo, magari… sdraiato insieme a me. Cosa ne dici?” Iniziando ad accarezzarsi lentamente le cosce abbronzate.
Capitano, devo ricordarle che è nostro dovere trovarci in plancia tra, esattamente, dodici punto sei minuti?” Lo rimproverò Spock, infilandosi la divisa azzurra d’ordinanza.
“Ti ho già detto che ti amo? Ma che alle volte, cavolo, mi ricordi mia madre!” Sbottò Jim, scoppiando a ridere allo sguardo allibito del suo Primo Ufficiale. “Ok, ok! Ora vado a fare la doccia!” Alzando le mani in segno di resa.
Stava per scendere dal letto quando entrambi s’immobilizzarono di colpo. Un suono che mai, mai in quel frangente, avrebbero voluto sentire. Il sibilo della porta che si apriva.
Jim riuscì a nascondersi sotto le coperte, appena in tempo per non essere visto dai due intrusi.  Intrusi che Spock conosceva fin troppo bene.
“Padre, madre…” salutò educatamente, ignorando il non propriamente vulcaniano brivido lungo la spina dorsale. “Non ero a conoscenza del vostro arrivo.”
“Una nostra visita non era in programma, tuttavia, un’avaria alla nave che doveva portarci su Arijhen IV ci ha visti costretti ad una deviazione.” Spiegò Sarek.
Lady Amanda gli sorrise, intrecciando la punta delle dita a quelle del marito. “Siamo arrivati mezzora fa, ma non volevamo disturbarti nel caso fossi ancora in meditazione.”
“Vent’otto punto quattro minuti fa cara.” La corresse l’ambasciatore.
“Certo caro, è come dici tu.” Lanciando di sottecchi un’occhiata divertita al figlio, che si limitò ad un cortese cenno del capo. “Spock… stai bene? Mi sembri così pallido.” Domandò la donna, preoccupata dall’aspetto stranamente cinereo e teso del figlio.
“La mia salute è eccellente madre, ma ora se volete scusarmi” iniziando a spostarsi verso la porta, invitando i genitori a fare lo stesso, “è prevista la mia presenza in plancia.”
Solo pochi passi e quella spiacevole situazione sarebbe finita, questo stavano pensando simultaneamente Capitano e Primo Ufficiale. Tuttavia Sarek si fermò, lanciando un’occhiata criptica verso la zona notte.
 
*Spock? Cosa diavolo sta succedendo? Perché non se ne vanno?*  Comunicò mentalmente con il suo T’hy’la, il cuore che sembrava minacciare di finirgli di traverso.
*Non lo so. Cerca di restare fermo.*
*Credi che sia facile?! Sto facendo la sauna qui sotto!! Sbrigati maledizione!*

 
“Padre?” Domandò Spock, tentando si frapporsi tra lo sguardo indagatore dell’ambasciatore ed il letto.
“Da quando trascuri l’ordine e la disciplina che ti sono stati insegnati figlio? Stare a contatto con gli umani ti ha portato a cattive abitudini.” Indicando il letto sfatto. Spock iniziò a sudare freddo e Jim con lui.
“La vostra visita mi ha colto impreparato ed ora sono atteso per l’inizio del mio turno. Una volta espletate le mie funzioni riparerò a questa mancanza. Se volete seguirmi.” Indicando nuovamente la porta.
“Marito mio non essere così duro” esordì Lady Amanda allegramente, “in fin dei conti è colpa nostra se ha tardato. Non preoccuparti caro, sistemo io il letto.” Dirigendosi verso Jim.
“NO!” Gridò allarmato, afferrandola per il braccio.
“Spock…” sussurrò allarmata la donna, sorpresa dal comportamento insolito del figlio, mentre Sarek si avvicinava a loro con sguardo duro.
“Cosa ci stai nascondendo?” Accostandosi all’oggetto incriminato.
Spock poté soltanto guardare impietrito, mentre il padre afferrava la coperta con una mano, iniziando a sollevarla.
Uno strillo fece sussultare i presenti. Con uno strattone, la coperta si liberò dalla presa dell’ambasciatore vulcaniano, ritornando al suo posto.
Sarek ed Amanda si voltarono verso il figlio, che aveva raggiunto una preoccupante tonalità verde acceso.
“C’è… c’è una spiegazione logica per questo.” Tentò di giustificarsi, ma venne interrotto.
“Una ragazza! Perché non ce l’hai detto?” Domandò Lady Amanda al settimo cielo.
“Moglie come puoi non renderti conto della gravità della situazione?” La rimproverò Sarek, rabbuiandosi. “Nostro figlio ha una relazione con una sua subordinata! Azione vietata dal regolamento della Flotta Astrale o mi sbaglio?” Rivolgendosi ora a Spock.
“È esatto, il regolamento lo vieta esplicitamente. Tuttavia in questo caso…” non riuscì a terminare la frase, la voce di Jim gli strillò nella mente.
 
*NON TI AZZARDARE!!*
*Ma Jim… prima o poi dovranno saperlo.*
*NON COSÌ!! Già tua padre mi mette in soggezione di suo… non riuscirei più a guardarlo in faccia! Trova una soluzione, inventati qualcosa, menti spudoratamente ma tirami fuori di qui!!*
*T’hy’la lo sai che i vulcaniani non mentono.*
*Spock ti faccio una promessa… se tu menti per me e mi tiri fuori da quest’incubo, io farò quella cosa per te.*
*Non puoi chiedermi di mentire proprio ai miei genitori!*
*Quella cosa che tu volevi tanto provare, ma che io mi sono rifiutato di farmela fare.*
*…*
*Spock?*

*Sto pensando Jim! Sto pensando!*

 
“Adesso basta!” Decretò Sarek afferrando fulmineo la coperta, strattonandola verso il basso, scoprendo così un ciuffo di capelli biondi. Jim sussultò ma riuscì ad evitare di scoprirsi ulteriormente. Iniziò un furioso tira e molla tra lui ed il vulcaniano.
“Sarek ora basta!” Tuonò Lady Amanda. “Non vedi che così spaventi la poverina?”
“Ma cara…”
“Lasciala subito stare!” Puntandogli minacciosa il dito contro. “Sarà già abbastanza imbarazzata senza che tu peggiori la situazione. Tesoro” rivolgendosi al fagotto tremante, mentre il marito si allontanava sussurrando illogico  tra i denti, “adesso ce ne andiamo, avremo tempo per parlare appena ti sarai ricomposta.”
“Potresti almeno dirci come si chiama.” Suggerì l’ambasciatore.
“Lei… lei…” Balbettò incerto su cosa fare.
 
*Quella cosa Spock…*
 
“Lei si chiama Jasmine.”
“Ed è un membro del tuo equipaggio?” Continuò Sarek incuriosito, mentre Spock avvertiva i primi sintomi di una feroce emicrania.
 “No… lei… lei è un ufficiale in visita.”
 
*Non male per un novellino. Dovresti mentire più spesso, hai una voce così sexy mentre lo fai!*
*Ricordati la promessa Jim.*
*… e chi se la scorda… ma sarà sempre meno imbarazzante di farsi beccare dai tuoi genitori, nudo, nel tuo letto.*

 
L’incubo stava per finire, erano oramai in procinto di uscire dalla cabina, quando la porta sibilò nuovamente.
“Si può sapere che fine avevi fatto?” Sbraitò McCoy. “Proprio oggi tu, razza di computer dalle orecchia a punta, decidi di diventare un ritardatario? Con tutto il casino che… oh! Non sapevo che i tuoi genitori fossero a bordo.” Riprese a parlare dopo i reciproci saluti. “Questo giustifica te, ma non Jim. L’ho cercato dappertutto ma sembra sparito, proprio un bell’esempio da dare ai suoi uomini.” Sbottò burbero.
In quel momento Sarek ed Amanda si voltarono verso la zona letto. Spock passò dal verde brillante al bianco cadavere nel giro di pochi secondi, tanto che Bones lo fissò preoccupato.
“Cosa succede signor Spock? Ha una cera terribile e… cos’ha quel letto che non va?”
“Capitano Kirk?” Domandò Lady Amanda rivolgendosi al fagotto che aveva iniziato ad agitarsi, mentre il marito cercava di mantenere una parvenza di controllo sull’espressione del suo viso.
“Spock cosa centra il Capitano?” Domandò Bones confuso, passando da un volto all’altro cercando di capire cosa stava accadendo. “Chi c’è nel suo letto?”
“Ottima domanda dottore.” Concordò l’ambasciatore di Vulcano fissando il figlio. “Perché credo, come sia logico supporre, che non ci sia alcuna Jasmine sotto quelle coperte.”
Spock sperò in un miracolo, per quanto illogico fosse. Un attacco Romulano, un’emergenza  Klingon, una terribile e fulminante epidemia.
Lady Amanda prese in mano le redini della situazione, si avvicinò al bozzolo sospetto e con uno strattone rivelò l’identità dell’occupante.
“Ehm… sbaglio o non vi ho ancora dato il benvenuto sull’Enterprise?” Tentò di sdrammatizzare Jim, scarmigliato e paonazzo, mentre si copriva pudicamente.
“Jim?! Cosa… cosa ci fai nel letto di Spock?!” Balbettò Bones incredulo.
“Io… io… devo aver sbagliato cabina ieri sera.” Tentò di giustificarsi.
“Doveva essere molto stanco Capitano, per non accorgersi di una così considerevole differenza di temperatura.” Disse Lady Amanda seria, tradita solo da uno scintillio divertito negli occhi. “E come mai mio figlio non l’ha avvertita dell’errore?”
Jim iniziò a boccheggiare, violaceo. “Perché… perché…”
“Adesso basta Jim.” Lo interruppe Spock, rivolgendosi poi ai genitori. “Padre, madre vi presento il mio compagno, James Tiberius Kirk. Il mio T’hy’la.”
Il silenzio imbarazzante che ne seguì, fu rotto dallo strillo gioioso di Amanda. “Ma è meraviglioso!”
“Moglie controlla le tue emozioni.” Sbottò Sarek, senza però alcun risultato. Decise allora di lanciare uno sguardo omicida, molto poco consono ad un Vulcan, verso il figlio e allo scoperto nuovo compagno. “In quanto a voi due, da quanto tempo state nascondendo il Legame?”
Spock sembrò trovare, improvvisamente, il pavimento della sua cabina molto interessante.
“Dal nostro rientro da Vulcano ambasciatore [1].” Prese coraggio Kirk.
“SEI MESI?!” Tuonò Sarek, facendo sussultare tutti i presenti.
“Per essere precisi, cinque punto nove mesi caro.” Precisò Amanda.
“Quello che è moglie! Ma tu, Spock, come hai potuto?! È illogico, è inaccettabile! Hai portato disonore alla tua famiglia!” Continuò Sarek furioso.
“Come si permette lei di giudicare?!!” Esplose Jim, adirato dall’effetto che le parole del padre avevano sul compagno. “È perché sono un umano? Anche lei ha sposato una terrestre, trovo ipocrita da parte sua denigrare Spock per questo!”
Parole all’aria. Perché sia Sarek che Amanda avevano preso a parlare tra loro, ignorandoli completamente.
“Siete due infami!” Brontolò McCoy, riprendendosi dallo shock. “Potevate anche dirmelo che vi eravate messi insieme! Ora si spiega il calo delle tue recenti conquiste, stavo iniziando a preoccuparmi per la tua salute.” Sciogliendosi alla fine in un sorriso, visibilmente contento per i suoi due amici.
“Sono felice che almeno tu l’abbia presa bene Bones.” Disse Jim con un sorriso tirato. “Peccato che non tutti la pensino allo stesso modo.” Indicando i due coniugi che discutevano animatamente. “Ma se Sarek pensa che io mi tiri indietro…”
“Jim” lo interruppe Spock, “credo che tu non abbia capito il problema.”
 “Io credo invece d’aver capito benissimo!” Sbuffò l’altro contrariato. “È perché sono un maschio vero?”
Spock lo fissò alzando un sopracciglio, sorpreso. “Tra di noi è nato il Legame, che tu sia un maschio è irrilevante.”
“Insomma Spock! Si può sapere che…” Scoppiò Bones esasperato, bloccandosi nel vedere l’ambasciatore Sarek lasciare la cabina a passo di marcia. “Dove sta andando?”
Amanda si avvicinò a loro, sorridendo soddisfatta. “Oh, non si preoccupi dottore.” Appoggiandogli una mano sul braccio per tranquillizzarlo. “Mio marito è andato a contattare T’Pau, così che possa risolvere questa incresciosa situazione.”
“CHE COSA?!” Ringhiò Jim. “Non permetterò a quell’arpia di trovargli una moglie! Dovrete passare sul mio cadavere!!”
Amanda lo fissò sorpresa. “Capitano Kirk non abbiamo alcuna intenzione di trovargli un’altra compagna. Sarebbe illogico intromettersi in un Legame già formatosi.” Spiegò con calma la donna, con lo stesso tono di voce che si userebbe con un bambino.
Jim la guardò perplesso, Bones invece scoppiò a ridere.
“Amico mio…” tentando di riprendere fiato, “quello che sta cercando di dirti, credo, è che sarai tu la moglie.” Piegandosi in due dalle risate.
“Io sarei COSA?!”
Lady Amanda ridacchiò.
“T’hy’la” lo chiamò Spock, sedendosi accanto al compagno, “mio padre è andato ad organizzare il nostro matrimonio.”
McCoy ricominciò a ridere sguaiatamente al verso strozzato di Jim. Spock lo fulminò con un’occhiata, continuando a spiegare. “Su Vulcano è tradizione sposarsi una volta nato il Legame, non farlo è considerato un atto immorale, nonché illogico.”
“Spos… sposar…” Incespicò Jim iniziando a grattarsi.
“Sposarsi.” Lo aiutò Bones con un sorriso a trentadue denti.
L’interessato sembrò preda di un’improvvisa orticaria. “Spock, cosa stavi aspettando ad informarmi di queste vostre… usanze?”
“Temevo avresti avuto una simile reazione emotiva.” Sospirò, bloccandogli i polsi.
In quel momento tornò Sarek.
“Grazie all’influenza di T’Pau siamo riusciti a far cambiare rotta. Tra quattro punto sei ore arriveremo su Vulcano, dove i preparativi per il matrimonio sono già in corso.” Annunciò con quello che, per gli standard Vulcan, era un enorme sorriso soddisfatto.
Bones si asciugò una lacrimuccia. “Non pensavo che sarei vissuto abbastanza da vedere il mio ragazzo con un anello al dito.” Amanda annuì, anche lei commossa.
“Ma… ma…” Balbettò Jim, pallido come poche volte nella sua vita.
“Mi sono anche permesso, Capitano Kirk, d’informare la sua famiglia dell’evento. È stato difficile convincere sua madre che non si trattava di uno scherzo, ma ora è anch’essa diretta su Vulcano. Mi è sembrata” Sarek rifletté qualche istante sul termine da usare “entusiasta.”
“Ma… ma…” 
Lady Amanda porse la mano al marito, intrecciando le dita con le sue. “Credo sia il caso di lasciarli soli ora, caro. Avranno molto di cui discutere.”
L’ambasciatore annuì. “Inoltre Spock dovrà istruirlo sulle tradizioni nuziali, le quali, Capitano, sono antiche ed elaborate. Non vorrà, in quanto compagno di mio figlio, farlo sfigurare davanti alle autorità del suo pianeta mi auguro.”
“Non sia mai…” Rispose Jim con una vocina insolitamente acuta, mentre Spock continuava a tenergli le mani per impedirgli di grattarsi. Sarek annuì compiaciuto.
“A presto.” Gli sorrise Amanda, uscendo insieme al marito.
“Credo sia ora che me ne vada anch’io.” Disse Bones, ma prima di andare si voltò verso di loro. “Non vedo l’ora di vederti in abito bianco Jim.” Sghignazzò.
“Non metterò nessuno stupido abito bianco!” Strillò scandalizzato, poi un dubbio. “Non dovrò indossare un abito bianco vero Spock?” Domandò allarmato.
“Nessuno indosserà un abito bianco.” Incurvando le labbra in un quasi impercettibile sorriso.
Nel frattempo McCoy li aveva lasciati soli.
“Jim” intrecciando le dita con quelle dell’altro, “ti è così sgradita l’idea di sposarci?”
“No T’hy’la, assolutamente no!” Stringendogli con forza le mani. “Lo sai che ti amo, è che… che… ho una paura folle d’impegnarmi!”
Gli occhi di Spock si adombrarono, leggermente minacciosi. “Jim…”
“No, cioè io… voglio impegnarmi con te, giuro!” Si affrettò a precisare. “È la parola matrimonio che mi terrorizza, il solo pronunciarla mi fa venire l’orticaria!”
Il Vulcan lo attirò a sé, posando le labbra sulle sue in un bacio dolce.
 
*Matrimonio è soltanto un termine. Quello che ci unisce è più forte di una singola parola, il Legame è per la vita. Quanto stiamo per fare è solo una convenzione sociale, ecco perché non ti avevo detto nulla, perché con o senza il riconoscimento della nostre unione su Vulcano tu sei il mio T’hy’la.*
“Oh, Spock…” socchiudendo le labbra per approfondire il contatto.
*Jim?*
“Mmh…?” Mormorò distratto.
*Non trovi sia il momento adatto per riparlare di quella cosa?*

 
-Fine-
 
Note:
[1] Mi riferisco al magnifico episodio “Amok Time”. Anche se, a parer mio, era meglio se lo intitolavano “Slash Time” xD
- Non ho idea di come siano le cerimonie nuziali Vulcan, ne di tradizioni sul Legame in merito, quanto scritto è assolutamente inventato di sana pianta (anche se sospetto che siano davvero lunghe ed elaborate… una botta di vita insomma).

 
 
 
Spero vi sia piaciuto questo piccolo parto demenziale, almeno quanto lo è stato per me scriverlo^^
Kisssss Zim ;)
  
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