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Autore: Mezzo_E_Mezzo    11/06/2008    5 recensioni
Lui si avvolse nel suo mantello nero nero nero, lo sguardo
gli cadde sul suo sangue, e sul piccolo bastardo peloso che scodinzolava vicino ad esso.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shadow

(I suoi occhi, azzurro tuono.)

Io
non c'entravo proprio nulla.
La sera era la solita sera, l'aria sciorinava le sue brezze instabili. La corteccia degli alberi pulsava di energia di
nervature, e io me ne beavo senza averne idea, portando al guinzaglio Ridicolo per la solita passeggiata
nella solita serena sera.
[Ridicolo: la prima parola uscita
dalle labbra di mio padre,
alla vista di quel botolo
malrasato;
la più dolce parola
che abbia mai udita, da lui..]
Il cielo formicolava, qualche uccello singhiozzava una paura.
Ed io
non mi ero accorta di nulla.
Eppure,
la polvere si stringeva in cerchi terribili! Eppure volle avvertirmi la risata di un vecchio barbagianni!
Ero attraversata
da veli d'inganni, e non m'accorsi di nulla.

Frusciasti lieve come arsura,
come rifinitura di merletto,
impalpabile belletto di sciagura.


Si udì d'un tratto un clangore di lame, gong di spade che si scontrano. Sobbalzammo. E m'avvidi
che non c'era più nessuno per le strade. Solo un ragazzino sordo che abitava là nei pressi. Camminava mettendo un piede
avanti all'altro, a testa bassa, lungo il marciapiede. E per lui mi sarei preoccupata, se non

Non fu Non fu colpa mia!
Fu colpa del gatto!

Se non che
<< Ridicolo! >> Gridai.
Ma già era corso verso un vicolo, dietro a uno sfuggevole movimento animale.
<< Ridicolo! >> Ed era già decisa la mia sorte fatale.

Svoltai l'angolo, gli occhi a terra sul guinzaglio
che strisciava come un rettile rossastro.
E mi ritrovai
davanti Lei
che si batteva con Lui.
[E Lei
era la dea suprema
che rincorrevo da sempre. Da Sempre! Sfolgorante, e viva,
orchidea d'olezzo e di fervore. Lei era musica gorgogliante.
Lui, non so chi fosse.
Lui, un fantasma come tanti, infimo ennesimo sfidante dell'Armonia infinita di piuma.]

Rapidi come pensieri-
forti come desideri-
e impetuosi come destrieri
scatenati. Lei lo ferì.

Una unica goccia scarlatta gli colò dal volto, e scese a terra.
A terra, vidi il mio Ridicolo. Il gatto era sparito. Lui se ne stava là, sedere a terra, lingua in fuori, mi fissava sperso.
Lei sparve. Vittoriosa.
Lui si avvolse nel suo mantello nero nero nero, lo sguardo
gli cadde sul suo sangue, e sul piccolo bastardo peloso che scodinzolava vicino ad esso.
E da esso a me. In un unico battito di ciglia
(anche se lui non aveva ciglia, lui aveva)

occhi azzurro tuono, cerchiati di velluto.
Perquisiscono il mio delirio
in notti ingenue di puro suono
che vibra.
E rubasti i miei segreti
sussurrandoli
alle sconfinate pianure dentro i tuoi mondi a Nord.


Divenni tutt'a un tratto sorda
e immota come statua.
Lui

sorrise.

E da allora
E allora mi scovò.
E da allora non mi ha più lasciato.

Sorso mozzato
d'ambrosia che consuma,
filo che cola
da cosmi d'asma. Plasma furente dell'errante.
Lui mi stacca il livore a ruggiti,
lui chi è? Non l'ho più visto,
-non lo riconoscerei-
si limita ad abitare le gradinate della mia gola.
E' una luce piccola di shampoo,
è un amo di favola;
se deglutisco
diramazioni argentee di pioli,
lui sgrattugia di vendetta.

Ma che COS'E' che ho FATTO?
Niente, niente di male!
IO ero una persona normale!
Fu tutta colpa del gatto!

Lui mi dà lezioni di scherma.
Lui m'oltraggia e mi permea.

Io grido: << Ridicolo! Fu colpa del gatto!
IO ero normale! >>

<< Affatto. >>

Lasciami in pace, truce.
Sei brace incapace di far luce.
Chetati, ti dico!
Ti starò inchiodato al dito.
Fa' che torni all'altra gente.
.. Piuttosto ti riduco a niente.
A che ti vale questa tortura?
Il sussurro della tua oscurità
che ribolle e cattura
altre anime senza speranza.
Ma Lei non sarà Mai tua!
Zitta e danza!


M'imbattei
in Lui
per caso, un giorno d'estate.

Occhi azzurro tuono,
<< Ah, Perdono. >>





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... Scritta di getto, su un qualcosa che avevo dentro da tanto. su Quel qualcosa che se ne sta comunque là a ridere.
[... sperando di trovare il Senso].
  
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