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Autore: Ehybastaldo_    01/02/2014    6 recensioni
Poi Liam ci richiamò all'attenzione.
"Ragazzi, voi siete la mia seconda famiglia e penso che dobbiate essere tra i primi a sapere di questa cosa." Disse serio.
I nostri occhi vagavano per la stanza, curiosi.
"Danielle è incinta?" Ipotizzò Niall.
Liam scosse la testa, divertito.
"Avete preso un altro cane insieme e stavolta si chiama Xanax!" Disse sicuro Harry.
Ma anche questa volta Liam scosse la testa, ridendo.
"Oh, allora avete preso casa insieme." Disse tranquillamente Louis.
"Quasi." Rispose vago Payne.
"Non avete comprato il cd delle Little Mix!" Ci voltammo tutti verso Zayn, sbuffando per quella continua storia sulla pubblicità del gruppo della sua ragazza. Peralda.
"No." Ridacchiò, unicamente, Liam "Veramente avremmo deciso di sposarci...Alle Hawaii. I nostri genitori consentono felicemente questa nostra scelta e vorrei anche il vostro appoggio." Disse serio.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E siamo arrivati alla fine!
Non siamo brave in queste cose, ma volevamo ringraziare
tutte: chi ha seguito la storia sin dall'inizio, chi
l'ha messa tra le preferite o ricordate, chi
ci ha fatto sorridere con una recensione demente o chi
in qualche modo ci ha fatto riflettere su come andare 
avanti in ogni capitolo.
Speriamo di non avervi mai annoiato, non potete
capire le risate ogni volta che ci veniva un'idea e
che, contattando l'altra, dicevamo: ho un'idea per la
storia. e poi ridevamo senza motivo perchè
era idiota come idea... Ma va beh!

Grazie per aver sclerato con noi, per non esservene
andata in questi due mesi di lontananza, ma scrivere
un finale è sempre un colpo basso...
Speriamo, comunque, che qualcuno sia rimasto davvero lol

E poi, bo... Non sappiamo che dire, se non un 
enorme GRAZIE per esserci sempre state.
Volevamo solo dirvi che questo è stato un esperimento 
per essere a 4 mani, la prima mini long, ma non 
l'ultima (infatti c'è in progetto qualcos'altro eheh)

E bo, se volete i nostri contatti, io 
sono Sofia Efp su fb, su twitter @ehybastaldo
e in più c'è un gruppo su fb per aggiornamenti su 
tutte le mie storie.
Per quanto riguarda Simo, questo è il suo contatto 
efp :)

Dopo questa pappardella, vi ringraziamo nuovamente
e vi auguriamo buona lettura :)
Sofia e Simo.

EPILOGO.



SEI INVITATO ALLA FESTA A SORPRESA 
DI LOUIS, GIORNO 24 DICEMBRE, ORE 21.

NON MANCARE, SENZA DI TE NON E' FESTA!



"Sophy, Sophy, Sophy..."
"Che c'è?" interruppi bruscamente Niall, intento a camminare per la cucina con due stampelle piene di vestiti tra le mani.
"Quale devo indossare?"
Mi mostrò uno smoking nero, con tanto di papillon, e poi un normale jeans scuro seguito da una camicia bianca, che teneva nell'altra mano.
"Uhm, questo andrà bene." Gli indicai il jeans. Ovviamente il compleanno a sorpresa di Louis era una mega festa organizzata dalla sottoscritta per il suo ragazzo, aiutata dai suoi amici rompiscatole che mi avevano costretto a fare uno strano patto -con tanto di firma ed una busta sigillata con la cera di candela- per non spifferare nulla a Louis. Ma se si chiamava a sorpresa, mica ero scema che glielo dicevo!
Indossavo anche io un semplice e comodo jeans chiaro, un maglioncino bianco con delle stelle stampate sopra e delle vans bianche ai piedi a riscaldarli nel freddo Dicembre.
Già, il mese delle luci per la città, dell'albero in casa pieno di regali, del caminetto sempre acceso. Sarebbe stato il mio primo e vero Natale con Louis... E i suoi amici rompipalle, ma questi erano dettagli.
Nei giorni passati, ci eravamo impegnati nell'ardua impresa di decorare la casa, sia all'esterno che all'interno, sopportando per tutto il tempo le prese in giro di Harry e Niall e sulle mie non doti in tema di curve. Avevano spesso paragonato le mie tette a delle stupide palline. Pft!
Avevamo comprato un albero enorme, scelto dalla sottoscritta la mattina che mi avevano portato ai mercatini natalizi per comprare la roba. Avevo scelto il più grande e poi, una volta arrivati a casa, avevamo dovuto tagliarne un pezzettino, talmente era grande.
Per la parte esterna della casa, erano stati Liam, Sam e Alex ad occuparsene. Il tetto adesso aveva una buona quantità di lucine attaccate sopra, vicino la slitta di Babbo Natale che avevamo comprato, e nel giardino adiacente, c'era anche un finto pupazzo di neve che stava a pennello con la neve che aveva fatto negli ultimi giorni. Sembravo una bambina quando mi affacciavo alla finestra e vedevo scendere quei piccoli fiocchi dal cielo che dopo si adagiavano al suolo.
I ragazzi avevano traslocato da casa loro perchè ormai le fans non li lasciavano dormire nemmeno la notte, continuando a bussare e suonare al loro campanello. Così li avevo ospitati nella casa che condividevo con Sam e Alex. Mio fratello era ritornato a casa dai miei genitori, finalmente chiarendo con loro e lasciandomi in pace. Dire che mi mancava, però, era poco. Non avevamo avuto molti momenti per stare insieme, ma in quei pochi mesi, ci eravamo avvicinati molto di più di quando abitavamo nella casa dei nostri genitori.
Inizialmente nessuno aveva intenzione di comprare un albero o decorare la casa, in quanto ognuno di loro sarebbe dovuto ritornare a casa propria dalle famiglie, meno me, Alex e Sam. Ma poi erano ritornati sui loro passi e ci avevano fatto la sorpresa di rimanere, almeno per Natale. Fu quello il momento in cui mi venne la geniale idea di organizzare una festa a sorpresa per il compleanno del mio fidanzato.
Ok, l'idea era stata di Liam... Ma nessuno l'aveva sentito, meno me, che poi l'avevo ripetuto a voce alta e tutti avevano esultato solo al pensiero di partecipare ad una festa organizzata da noi stessi.
Louis non sospettava nulla, o almeno speravo, e intanto noi ci eravamo divisi i compiti per invitare la gente con bigliettini classici, per scegliere il catering, come intrattenere la gente alla festa e soprattutto mantenere a distanza Louis durante la preparazione di tutto ciò.
A fare il compito più arduo era stato proprio Harry; con quel ricciolino andavo sempre più d'accordo, avevamo i gusti simili e ultimamente Louis sbuffava quando passavo più tempo col riccio che con il mio fidanzato. Con quella festa mi sarei fatta perdonare.
"Tieni questa, non dimenticarla." Passai a Niall una delle tante mascherine che avremmo dato a tutti gli invitati. Volevo che fosse una festa diversa, una di quelle che una persona dimentica difficilmente.
Volevo solo regalare a Louis una serata che l'avrebbe fatto rilassare dopo gli ultimi mesi intensi tra studio di registrazione per il nuovo cd e gli ultimi concerti del loro tour. Al nostro ritorno dal matrimonio saltato di Liam e Danielle, i ragazzi si erano dovuti rimboccare le maniche e finire quello che avevano iniziato. Una festa se la potevano permettere.
Il campanello attirò la mia attenzione, mentre il rumore dei passi pesanti di Liam si facevano sempre più pesanti man mano si avvicinavano alla porta d'ingresso. Sembrava perfino più felice di me a partecipare a simile festa. O forse aveva corso così velocemente per aprire la porta prima della sottoscritta perchè ad aver suonato era stata la sua nuova fiamma?
Sophia Smith; io preferivo chiamarla la brutta -ma bruttissima- copia di Lana Del Rey. Mai un sorriso, mai una confidenza con gli altri se non solo con Liam. Mai nulla. 
Ce l'aveva presentata qualche giorno prima, raccontandoci del suo colpo di fulmine. Sì, un fulmine l'aveva preso in pieno e rincoglionito alla grande.
"Ciao."
Un momento... Quella voce... Non era per niente uguale a quella della cornacchia. Cioè, potevo girare tutto il mondo ma non avrei mai e poi immaginato di ritrovarmi una persona col mio stesso cognome e un nome simile: Sophy Smith e Sophia Smith. Speravo fosse uno scherzo, ma così non era e ogni volta Niall e Harry ne approfittavano per prendermi in giro, definendomi una possibile parente di quella.
Scansai Niall che mi ostacolava e raggiunsi Liam, ancora impalato sul ciglio della porta. Per fortuna ancora quei due non stavano insieme perchè quello che mi ritrovai davanti fu un colpo davvero basso.
"Simone!" urlai felice, spingendo con poca delicatezza Liam e andando ad abbracciare la ragazza. I morbidi ricci di Simone mi solleticarono il viso, ma continuai ad abbracciarla fino a quasi farla soffocare.
"Ehm... Sophy?" Si lamentò ad un certo punto, riportandomi alla realtà.
"Simone!" Urlai di nuovo, stavolta lasciandola respirare, staccandomi dal suo petto. Indossava un vestitino bianco e tra le mani aveva una maschera. Un momento....
"Come sapevi della festa?" Mentre quelle parole uscivano dalla mia bocca, al mio fianco scivolò Niall chiuso nel suo jeans semplice.
"Simone!" Urlò anche lui facendo così ridere la ragazza di fronte a noi.
"Credo di ricordare il mio nome, ancora." Ironizzò. Beh, come biasimarla? Avevamo ripetuto il suo nome tre volte in soli dieci secondi!
"Ma non stare lì, entra. Tra poco arriva Louis con Harry e dobbiamo fargli perdere almeno vent'anni!" Niall allungò una mano e tirò in casa Simone, leggermente imbarazzata mentre seguiva il biondino verso la cucina.
Sapevo che non era mai stata in Inghilterra e il fatto di vederla lì, in casa mia, mi stava facendo confondere di più.
Ci accomodammo al tavolo, mentre Niall si apprestò a prendere del succo di frutta. Tutta la casa era decorata a festa, appena sarebbero arrivati anche gli altri invitati, avremmo dovuto spostare il tavolo all'angolo, così da fare una mini pista da ballo.
I miei inviti non erano stati troppi; il giusto e indispensabile per una festa in una casa. Non volevo esagerare e non volevo nemmeno che le loro fans scoprissero di quella cosa. Così Liam aveva parlato con i loro manager e aveva detto loro di mandare qualche guardia del corpo solo per controllare gli inviti all'ingresso e che nessuno, quindi, che facesse il furbo e si imbucasse.
E ricordavo bene che non avevo invitato Simone. Dopo che Danielle aveva deciso di darsela a gambre prima di dire il famoso sì a Liam, ero entrata in casa facendo uno strano balletto. Avevo cominciato a girare stanza per stanza; ma di Simone, nessuna traccia. Alla fine, disperata, ero entrata in camera mia e avevo trovato una busta sul letto. Era di Simone, scritta qualche minuto prima dell'inizio delle nozze che non ero riuscita a far saltare per mano mia, ma che comunque non si erano celebrate per chissà quale motivo ignoto da parte di Capy.
"Harry." Ad interrompere i miei pensieri ci pensò Simone.
"Cosa?" Chiesi, mentre Niall si accomodava su una delle sedie e guardava prima me e poi Simone.
"Harry mi ha trovata e mi ha detto della festa." Spiegò.
Avrei voluto invitarla io a quella festa, avrei voluto anche parlare con lei di quella sparizione improvvisa. Ma aveva sempre la segreteria e il proprietario della casa mi aveva detto che non lavorava più per quell'agenzia.
L'avevo davvero cercata in ogni posto, ma nessuno sapeva niente. Vaffanculo Harry, aveva sempre queste fortune!
"Non gli è passata." Mi voltai verso la direzione in cui i suoi occhi puntavano e capii di cosa parlava quando notai che fissava la scala vuota.
"No.  Il non matrimonio con Danielle l'ha distrutto completamente; ha passato i primi giorni in uno stato di trance e potevi chiedergli di tutto, tanto avrebbe detto sempre di sì."
"Ma poi non ti faceva quei favori." Mi interruppe Niall, scusandosi subito dopo per la frase non voluta.
"E comunque, dovresti parlarci con lui. Non gli ho detto nulla della lettera. Tocca a te dirgli determinate cose." Dissi sicura, posando una mano sulla sua.
Il campanello di casa suonò e Niall scattò dalla sedia. Spostò appena la tendina dalle finestre della cucina e "Sono arrivati gli invitati." Disse poi.
Ci alzammo anche noi e appena cominciarono ad entrare alcuni invitati, spostammo il tavolo, come da programma e mandai velocemente un messaggio ad Harry: eravamo tutti pronti.
Passarono pochi minuti e Niall, seduto sulla cucina, intento a fissare fuori dalla finestra, ci richiamò all'attenzione.
"Sono arrivati!" Urlò.
Ognuno prese posto dietro qualcosa, io velocemente spensi le luci e mi misi vicino la porta d'ingresso. Erano quasi le otto di sera e fuori regnava la calma.
Sentii mormorare Louis contro Harry, intento a gettare le chiavi per terra con un sonoro tonfo come indicato dall'accordo: ci serviva un segnale per farci capire che stava entrando.
"Ma ti vuoi muovere? Mi sto pisciando sotto!" Urlò incazzato Louis.
Sicuramente non gli era andato giù il fatto di accompagnare Harry nelle sue spese. Anche se sapevo qual era il suo vero piano: uscire con Louis, provare quanta più roba possibile, farsi consigliare dal suo migliore amico e poi non comprare assolutamente nulla. Volevo un Louis super arrabbiato, che si sarebbe calmato solamente una volta entrato in casa. Quella notte, poi, avrebbe fatto le feste a me!
La porta si aprì lentamente, e provai a trattenere il fiato per qualche secondo.
"Ma che è tutto sto buio? Non hanno pagato le bollette?" Louis e il suo sarcasmo.
Quando la stanza fu pienamente illuminata, ognuno di noi scattò dal suo posto urlando un sonoro "Buon compleanno Louis!"
Il mio ragazzo balzò all'indietro, portando entrambe le mani sulla bocca, aperta per lo stupore. No, c'era qualcosa che non andava. Louis non faceva mai così quando era stupito. C'era qualcosa sotto. Che Harry gliel'avesse detto?
No, non l'avrebbe mandato a quel paese per tre volte di fila in pochi secondi davanti la porta di casa sapendo che noi eravamo dentro. Ma lui, ovviamente, lo sapeva.
Tutti gli fecero gli auguri e finalmente arrivò il mio turno.
"Auguri amore mio!" Gli passai il mio pacchetto confezionato, ricordando che dovevo ringraziare Alex se avevo riavuto il mio lavoro al giornale, il mio primo stipendio mi aveva permesso di comprargli un nuovo i-phone. Non che il suo fosse rotto, ma questo almeno gliel'avevo regalato io.
Mentre mi stringeva forte per ringraziarmi del pensiero, si avvicinò pericolosamente al mio orecchio, sussurrando un "Hai lasciato gli inviti nel cassetto di camera nostra."
Che cosa? Ma come potevo essere così stupida?
Finsi un sorriso e mi staccai dal mio ragazzo. 
"E' iniziata la festa!" Urlai per sviare l'imbarazzo creatosi sulle mie guance.

*  *  *

La serata sembrava andare alla grande, chiunque lì dentro si stava divertendo.
"Comunque, volevo farti i miei complimenti per il tema del biglietto." Quasi mi strozzai quando Sophia disse quella cosa. 
I biglietti che avevo inviato agli invitati dovevano essere comunissimi biglietti di compleanno, stampati semplicemente al pc.
"Oh sì! Quelle macchie di caffè sono state un tocco perfetto." Le diede man forte Simone, nascondendo poi il sorriso dietro l'enorme bicchiere rosso della sua bibita. Ma mi stava prendendo per caso in giro?
Che avesse capito che quelle non erano effetti della carta ma che, sbadata qual ero, una volta finiti di stampare tutti gli inviti in ufficio, mi era caduta sopra una tazza di caffè, lo stesso che mi ero fatta portare pochi minuti prima dalla nuova stagista dell'ufficio. Come l'aveva scoperto?
"Sophy, possiamo parlare un momento?" A richiamarmi, fu Liam. Che voleva? Magari aveva preparato una sorpresa per Louis e voleva parlarmene. 
E se voleva dirmi che aveva affittato una spogliarellista? No, no, no! Non gliel'avrei permesso.
Mi tirò verso un angolo della casa più appartato, lontano da tutti, soprattutto Louis, intento a ballare come un indemoniato vicino ad Harry e Niall.
"Sophy..."
"No, Liam. Non voglio spogliarelliste al compleanno del mio ragazzo!" Misi in chiaro subito.
Lui mi guardò con la fronte aggrottata. 
"Ma cosa...? No, non è di questo che voglio parlare." Ah ah!
"Allora davvero hai affittato delle spogliarelliste?" E io che pensavo che Liam fosse il più serio fra i cinque. Mah...
"No, io non ho affittato nulla! Mi lasci parlare un momento? Si tratta di Sophia." 
Ah.
Voleva chiederle di sposarlo? Pensavo che con la mazzata di Danielle, abbandonandolo all'altare, avrebbe cambiato idea sul matrimonio.
"Non chiederglielo." Dissi sicura. Louis ancora ballava ed ero felice che non mi vedeva così appartata e misteriosa con Liam. Che poi, perchè non me lo diceva l'indomani? Voleva approfittare della festa che avevo organizzato io chiedendo la mano a... Quella cosa?
Non la odiavo. Solo che se stava annegando in qualche mare, le avrei mandato di sicuro Zayn a salvarla.
"Che?"
"Di sposarla." Ma era rincretinito per caso?
"Ma a chi?" 
Se gli spaccavo la testa al muro la smetteva di essere così imbecille?
"A mia nonna." Dissi ironica.
"Non voglio sposare tua nonna!" Quasi urlò.
Oddio...
"Ma se chiedi la mano di Sophia, è come se lo facessi! Ma l'hai vista bene? Pare più vecchia di mia nonna." Lo voltai nella direzione della sua ragazza. O quello che era.
Liam grugnì e si voltò di nuovo verso me.
"Fammi parlare. Di Sophia. Ma non voglio sposarla!"
Tirai un sospiro di sollievo.
"Sta sulle palle anche a te? Sai che così mi stai facendo sentire meno stronza nei tuoi confronti." Appoggiai una mano sulla sua spalle e provai a mostrargli come lo potevo capire in quel momento. 
Ma lui era impassibile.
"Non mi sta sulle palle, è una persona solare..."
"Beh, in effetti si fa troppe lampade."
"Sophy!" Sobbalzai al tono alterato di Liam. Per fortuna il volume della musica era alto e pochi l'avevano sentito.
"Fammi parlare e non di Sophia e delle lampade! Prima quando ho aperto la porta, pensavo fosse Sophia e invece mi sono ritrovato Simone d'avanti."
"C'ero anche io." Mi zittii immediatamente quando Liam mi guardò male. Eh che palle, però!
"Volevo dirti che, sono stato codardo e sono salito al piano di sopra. Ma poi sono ritornato sui miei passi e ho sentito che ti ha dato una lettera sul mio conto."
Cosa?
"Ehm... No, era una lettera indirizzata a me che..."
"Che spiegava tutto. Dammi quella lettera." Ma era pazzo?
"No, mai!" Provai ad andarmene, ma Liam mi bloccò per un braccio.
"Se non me lo dici tu, metterò a soqquadro la tua camera fino a trovarla." Mi minacciò.
Preferivo il vecchio Liam che mi dava dello scarafaggio e che mi urlava contro per le magliette o calzini rovinati. Non che la situazione fosse cambiata al nostro rientro. Ma almeno adesso lavoravo di nuovo per la rivista e lui si incavolava con me un po' di meno.
"E' nel cassetto del comodino?" Come faceva a saperlo?
"Ehm... No." Dissi, provando a guardare da tutt'altra parte.
"Grazie." Sfoggiò un sorriso e provò ad andarsene.
"Simone! Liam deve dirti una cosa importante!" Urlai in preda all'isteria nella direzione della riccia, trovatasi al mio fianco in quel momento. La ragazza guardò Liam, giratosi in quel momento per capire dove volessi andare a parare. Non poteva cercare la lettera di Simone se era con lei.
Scappai dalle grinfie di Liam, sperando che passassero un po' di tempo insieme e magari chiarire.
Presi con una mano Niall e lo costrinsi a seguirmi.
"Ehy, guarda che hai sbagliato ragazzo! Il tuo non ha i capelli biondi!" Si lamentò mentre lo tiravo per le scale.
"A parte che tu li tingi, aiutami a nascondere una cavolo di lettera in un posto dove Liam non potrà mai e poi mai andare a trovare." Spiegai velocemente.
Presi la lettera dal cassetto del comodino e guardai Niall.
"La lettera di Simone?" Ci aveva sentiti parlare prima, ecco perchè sapeva. Annuii.
"Beh, l'unico posto in cui non guarderà, a parere mio, sarà proprio camera sua."
Ma che genio! E tutti che lo prendevano in giro.
"Andiamo." Lo tirai con me per un braccio, entrando in camera di Liam e provando a cercare un posto che comunque lo nascondesse.
"Sotto il letto?" Provò a suggerire il biondo.
"Che idiota." Risposi.
Alzò lo sguardo al tetto e sorrise.
"Che hai? Ti stanno chiamando già dall'altro mondo?" Chiesi confusa. Niall abbassò lo sguardo e mi fulminò.
"Idiota, sopra l'armadio sarebbe perfetto." Disse scocciato.
Mi strappò la lettera dalle mani, prese una sedia e ci salì sopra. Posizionò la sedia al suo posto di prima e mi guardò soddisfatto.
"Dillo che sono un genio." Mi prese in giro.
Aveva avuto un'idea geniale, tutto qui. Anche io ne avevo avuto migliaia, ma mai nessuno mi aveva fatto i complimenti per questo.
"Cretino." Risposi solamente.
Camminammo verso la porta per uscire, quando due voci familiari ci fecero bloccare all'istante.
"Non dirmi che..."
"Oh sì." Lo interrumpi, spingendolo di nuovo verso la stanza. Ma con tutta la casa, quei due dovevano venire per forza a parlare in camera di Liam?
"Nell'armadio." Suggerì Niall e il secondo dopo ci fiondammo dentro il mobile.
"Il gomito, Niall." Lo rimproverai, spostandolo dalle mie costole.
"Mi stai schiacciando il piede." Invece si lamentò lui, spingendomi. 
A momenti ribaltavamo l'armadio.
La porta della camera di Liam si aprì.
"Il pie..."
"Sh!" Ammonii Niall.
"Ma..."
"Ssshhh!"
Il volume della musica calò quando chiusero la porta alle loro spalle. Entrambe le ante dell'armadio erano serrate bene, quindi non riuscivo a vedere cosa potesse capitare in quella stanza.
I due cominciarono a parlare: come andava, che facevano, bla bla bla. A momenti mi addormentavo.
"Ti ho sentita parlare con Sophy di una lettera." Oh merda! Speravo solo che Simone riuscisse a tenere tappata la sua bocca. Non avevo parlato io, che era proprio una cosa strana, e lo faceva lei?
Ci fu un silenzio che durò interminabili secondi; poi, uno strano rumore interruppe tutto.
"Che cazzo." Mi lamentai girandomi verso Niall. Portai due dita al naso e serrai gli occhi.
"Scusa, ieri ho mangiato kebab." Rispose desolato il biondino.
Sembrava di stare in una camera a gas con quello là. Era impossibile; non si poteva trattenere per un altro po'?
L'armadio fu spalancato e per poco non urlai, spaventata.
Liam e Simone erano di fronte a noi, intenti a fissarci.
"Che ci fate nel mio armadio?" Chiese accigliato Liam.
Finalmente mi liberai di quella puzza.
"Il mio povero naso!" Urlai, spingendo Liam per respirare a pieni polmoni.
"Il mio povero piede!" Si lamentò dietro di me Niall.
"Che ci facevate nel mio armadio?" Urlò di più Liam.
Ah già.
"Dov'è Sophy? Finalmente è arrivato il momento del lento." Salvata dalla campanella. O in questo caso, dal dj che richiamava la mia presenza accanto al festeggiato.
"Uh, mi dispiace dovervi abbandonare, ma mi chiamano urgentemente." E con quelle parole, scappai, letteralmente, dalla stanza di Liam.
Notai Niall alle mie costole; fui felice di vederlo lì, anche se ancora dovevo stampargli un cinquino per la puzza sgradevole. E se ora puzzavo di scoreggia?
"Oh, eccola!" Urlò il dj quando mi vide. Un varco di persone si aprì davanti a me, mentre mi facevo strada fino a raggiungere Louis.
Mi prese per mano e partì un lento come sottofondo musicale. Le mani di Louis si posarono alla base della mia schiena, mentre le mie furono passate attorno al suo collo.
"Ti volevo ringraziare." Sussurrò Louis emozionato, mentre anche altre coppie si aggiungevano al nostro fianco.
"Figurati, tu hai fatto molto più di questo per me." Risposi con un sorriso.
Era bello poter stare sempre al fianco di Louis. Ora che ero tornata a lavorare, la mia vita sembrava completa. A momenti sarebbe stato Natale, e non sapevo cosa aspettarmi dal nuovo anno. Ma di una cosa ero sicura: con Louis al mio fianco, sapevo di potermi godere giorno per giorno, senza pentirmi di nulla.
"Dove sei stata fin ora? Volevo ringraziarti per tutto questo." Disse al mio orecchio, avvicinando così i nostri corpi, facendoli scontrare.
Mi mancò letteralmente il respiro, ma questo mi succedeva sempre quando ero con lui. Anche se quando eravamo in vacanza sembravamo più distaccati, ero sicura che lui sapeva in realtà quanto lo amassi.
"Volevo fare riappacificare Liam e Simone." Sussurrai a mia volta, appoggiando così la testa sulla sua spalla.
Continuammo ad ondeggiare a ritmo di musica e poi Louis appoggiò le labbra sulla mia testa.
"Ti amo." Disse.
"Anche io." Risposi sincera.


POV's Simone

"E così ci ritroviamo di nuovo in una camera da letto, da soli." Liam, imbarazzato e probabilmente arrabbiato mi guardava. 
L’imbarazzo che provai in quel momento mi fece voltare di scatto. Gli davo le spalle, eppure sentivo il suo respiro sul collo.
"Simone, vuoi spiegarmi cosa significa questa?" E davanti ai miei occhi, la mia lettera. Quella che avevo scritto a Sophy, quella in cui dichiaravo apertamente i miei sentimenti per Liam. Era caduta dall’armadio dopo che quei due rimbambiti erano usciti fuori. La lesse tutta quanta davanti a me. Mi sarebbe piaciuto scappare, ma Liam mi teneva lì, ferma, senza possibilità di fuga.
"Non ho nulla da dire." Proferii.
"Non hai nulla da dire? Ma ti rendo conto di cosa ci sia scritto in questa lettera? O devo forse rileggertela? L’hai scritta tu no? E allora spiegami." Era diventato paonazzo, gli occhi lucidi e un leggero tremore alle mani. Mi fece davvero paura.
"Penso che la lettera parli da sola. O devo farti la traduzione?" Cercai di rispondergli per le rime.
"Stai cercando di fare la simpatica? No, perché non ci riesci." Mi rispose lui svogliatamente.
"E tu che stai cercando di fare? Mi piaci, va bene? Volevi sentirtelo dire? Te l’ho detto. Ora posso tornare a quella noiosissima festa?" Sbottai. Non riuscii più a trattenermi.
Gli volevo bene, lo amavo e nonostante lui lo sapesse, cercava in tutti i modi di umiliarmi. Perché?
"No che non puoi tornartene a quella stramaledetta festa! Perché non me lo hai detto?" Mi prese per le braccia e mi scosse un attimo.
"Non potevo." Dissi con un filo di voce.
"Sarebbe stato diverso, te ne rendi conto?"
"Non sarebbe cambiato niente, lo sai meglio di me. Il fatto che tu e Danielle non vi siate più sposati non ha nulla a che fare con me." Ed era la verità.
"Lo so, ma tu sei scappata via. Non hai nemmeno voluto parlarmene."
"E ti chiedi anche perché? Prima mi scopi come una qualunque sgualdrina e poi mi licenzi, sapendo benissimo che quel lavoro mi serviva per pagarmi gli studi che, tanto per la cronaca, ho dovuto interrompere per mancanza di denaro." 
Un’altra verità. 
"Mi dispiace." La presa sulla mie braccia si fece più lenta e abbassò lo sguardo, triste.
"Non è comunque un problema tuo, no? Ascolta Liam. Mi dispiace, va bene? Per tutto. Sono stata una codarda, ma non potevo fare altro. Quella sera mi sono sentita davvero amata da te, mi sono sentita per la prima volta in vita mia al posto giusto al momento giusto. Ne ho sicuramente approfittato, eri ubriaco e, credimi, mi sento uno schifo per questo. Ma dopo tutto questo tempo non so più cosa dirti." E le lacrime scendevano lungo le mie guance.
Improvvisamente la sua mano, con tocco gentile, diverso da quello rude del precedente, mi sfiorò una guancia, facendomi alzare, d’istinto, lo sguardo su di lui.
"Dimmi che mi ami."
"Liam io…"
"Dimmelo, Simone. Guardami negli occhi e aprimi il tuo cuore." Mi guardava dritto negli occhi e per un attimo mi persi a contemplare il suo volto. I suoi occhi da cerbiatto, le labbra piene curvate in un meraviglioso sorriso... Tutto di lui mi infondeva serenità. 
"Ti amo." Dissi ipnotizzata dal suo sguardo. Poi sentimmo un gran vociare di sotto e gente urlare auguri a destra e manca. 
"E’ Natale!" Esclamò Liam felice come un bambino.
Se avessi avuto tra le mani una palla natalizia, gliel'avrei lanciata addosso.
"Già, auguri." Cosa speravo di ottenere? Non saprei dirlo, ma ci rimasi malissimo.
"Simone, ti va se ti faccio un regalo?"  Mi chiese prendendomi per mano.
"I regali sono sempre ben accetti." 
"Allora chiudi gli occhi. Ma bada bene, vorrei che fosse il primo di una serie infinita."
Senza che rispondessi, sentii le sue mani sfiorarmi il viso e il mio cuore accelerare i battiti. Il suo respiro sul mio collo e le mie mani a circondargli la vita.
Non dovetti aspettare tanto prima di sentire le sue labbra soffici e delicate sulle mie.
Fu una sensazione strana, già conosciuta, ma appagante e tremendamente bella.
"Penso che dovremmo dirglielo." Mi sussurrò ad un orecchio.
"Assolutamente, mi stanno dando sui nervi." Risposi prima di scoppiare a ridere insieme a lui. 
Mi precedette verso la porta e tese una mano nella mia direzione. Per un attimo lo guardai, il mio Liam. Finalmente potevo urlarlo al mondo intero. Senza esitazione intrecciai la mia mano alla sua.
"Pronta?" Mi chiese facendomi un occhiolino.
"Certamente." Risposi.
Spalancammo la porta e due paia di occhi, uno marroni ed uno celesti ci fissavano sbalorditi.
"Avete finito di curiosare?" Chiese Liam.
"Ma noi non…"
“Sophy… Ormai sono abituato ad essere seguito, ovunque vada, da te. E’ inutile che inventi scuse. Louis, da te non me lo sarei mai aspettato." Finì in tono drammatico.
"Ragazzi, ma chi se ne frega. Siamo felici, no? Adesso possiamo andarci a divertire?" Sophy e le sue uscite senza senso, non sarebbe mai cambiata.
"Andiamo dai, che per il prossimo lento ho già trovato una partner." Esclamò Liam.
"Spero non stia parlando di quella che ha bisogno di uno stupramento da parte della felicità." Ridacchiai appena della battuta di Sophy su Sophia.
"No, ho di meglio adesso." Spiegò Liam guardandomi per un momento. Sorrisi imbarazzata.
Iniziammo a scendere le scale e man mano la musica diventava sempre più alta. 
"Ma Louis e Sophy?" Chiesi non vedendoli più dietro di noi. Per un attimo Liam sembrò pensarci su, poi, il lampo di genio.
"Hey voi due! Non sul mio letto!" Urlò tornando verso la sua stanza.
Si, dovevo essere pazza per voler far parte di quella cricca di fuori di testa.


 
FINE.



  

 



Ps. AUGURI AD HARRY!
 
   
 
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