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Autore: Sam__    02/02/2014    5 recensioni
Fanfiction su Jessica Capshaw e Sara Ramirez.
Una litigata notturna in macchina, si trasforma nella notte più romantica di sempre.
Pov Jessica.
Lei rise.
Pensai a quanto mi piaceva sentirla ridere, a come avrei fatto se non mi fosse più stato concesso sentirlo.
"Vuoi andare a vedere l'aurora boreale?"
"Hai un aeroplano?"

Avvertimenti: Fluff e Capmirez(ovviamente) a gò-gò.
Lettore avvisato, mezzo salvato.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata alla mia persona: visto che ti sei innamorata del titolo e dici che è perfetta.
Grazie al mio libro preferito per qualche frasetta rubacchiata e l'ispirazione.


Era seduta accanto a me.
La mano destra sulla mia gamba sinistra, l'altra sul volante.
L'aria spensierata, gli occhi concentrati sulla strada.
Canticchiava sotto voce, era tranquilla, come se tutto ciò non stesse accadendo, come se potessimo farlo per sempre.
La guardavo.
La guardavo e pensavo a quanto fosse bella.
Mi gettò uno sguardo veloce.
"Che succede?" chiese perplessa.
Doveva aver notato la faccia corrucciata che avevo mentre la fissavo.
"Niente." risposi continuando imperterrita a fissarla.
Mi guardò velocemente, sorrise.
"Potrei anche crederci se non fosse che mi stai guardando come se fossi un qualche strano tipo di alieno." scherzò.
Sospirai.
"Ti guardo per ricordarmi il tuo volto anche quando non sarai con me." risposi seria.
Sorrise, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada questa volta.
"Mi servirà il tuo ricordo. Credo che non mi abituerò mai a questo." feci un gesto con le mani.
Il suo sorriso svanì in un secondo, non disse una parola.
Presi un respiro. "Quando tu hai questo modo così quotidiano e abituale di comportarti, che dovrei fare?"
"Cosa?" chiese confusa.
"Questo." presi la sua mano con la mia "crei un contatto tra noi mentre guidi per riportarmi a casa mia, per riportarmi da mio marito."
"Mi dispiace, io..." cercò di sottrarsi alla mia presa, ma io non glielo permisi, stringendo di più la sua mano. "Non ho detto che mi dà fastidio, sto soltanto cercando di capire come fai a essere così calma quando ci stiamo perdendo."
"Non sono calma, cerco di prendermi ogni momento, qualsiasi piccola cosa che tu mi permetti di prendere." rispose in un misto di rassegnazione e rabbia.
"Invece sembra che sia la cosa più normale del mondo, come se potessi farlo per sempre." ribattei.
Tirò via la sua mano dalla mia con decisione.
"Senti Jess, ho solo messo la mano nella tua gamba. Non farne una questione di stato, l'ho tolta va bene? Sta tranquilla." sbuffò, mettendo entrambe le mani sul volante.

Ed ecco che l'avevo fatta arrabbiare con le mie stupide parole.
Brava Jessica, complimenti. Sempre a rovinare quei pochi e unici momenti che avete insieme.
Guardai fuori dal finestrino e la mia attenzione fu attirata da un nastro più o meno rosa, sinuoso e ruvido che si attorcigliava nel cielo ed emetteva luce come fosse una creatura viva.
"Quella è quasi sicuramente l'aurora boreale." affermai.
"Cosa?" chiese Sara confusa.
Indicai il vetro accanto a me e lei seguì il mio sguardo e comprese.
"Oppure sono le luci di qualche stazione di servizio appena fuori Los Angeles." ribatté ritornando a guardare la strada.
Incrocia le braccia al petto. "Questo è triste e deprimente, preferisco pensare che sia qualcosa di magico." sbuffai.
Lei rise.
Pensai a quanto mi piaceva sentirla ridere, a come avrei fatto se non mi fosse più stato concesso sentirlo.
"Vuoi andare a vedere se si tratta davvero dell'aurora boreale?" chiese dopo un pò.
"Hai un aeroplano?"
"Ho una macchina. E dovremmo andare nella periferia di L.A., dove c'è abbastanza buio. Ti va?"
Stavo ancora elaborando una risposta, quando lei comprese subito il perché del mio silenzio.
"I tuoi figli sono con Christopher e Ryan è abbastanza grande da saper badare a se stesso, diremo che le riprese sono durate un pò di più."
Sorrisi a lei, perché sapeva capire anche i miei silenzi.
Sorrisi a me, perché ero la persona più fortunata del mondo ad averla trovata.
"Okay, andiamo."
Sfrecciammo sulla strada.
"Guarda fuori dal finestrino e dimmi tu dove andare. Dov'è più luminoso. Mi affido a te." affermò.
Guardai fuori dal finestrino, ed all'inizio fu difficile capire da dove provenissero esattamente le luci, così suggerii a Sara di prendere le strade più buie solo per lasciarci le luci di L.A. alle spalle.
Poi, dopo un paio di minuti, fu più facile individuare un percorso.
"Potremmo proseguire e non fermarci." proposi.
La guardai e notai una strana smorfia sul suo viso. "A che pensi?"
Sara deglutii. "Penso che se volessimo farlo ora, non esiterei un istante. Riesci a immaginare come sarebbe?"
Si, riuscivo a immaginare una vita in un posto lontano.
Ricominciare da zero.
Noi due soltanto.
Ma quando lo feci: Luke che diventava un uomo, Eve e Poppy che diventano due bellissime donne, mi apparsero in mente e considerai che ciò che mi sarei lasciata alle spalle era un'intera vita che non avrei potuto vivere.
Non che una vita con Sara non ne sarebbe valsa la pena.
Ma io volevo tutti e quattro nel mio piano.
Non mi bastava una qualsiasi  vita con Sara.
Io volevo la mia vita di sempre con un'unica variante: lei.

Poi, all'improvviso, fuori dal finestrino di Sara, avvistai l'aurora, chiara e luminosa.
"Sara, Sara! Guarda! Gira, gira, è da quella parte!" esclamai.
Lei svoltò e imboccò una stradina stretta, che si apriva in un campo scuro, smisurato.
L'auto sobbalzò su alcune buche e sbandò superando alcuni dossi.
Sara si fermò, tirò il freno a mano ed entrambe guardammo fuori dal parabrezza.
Un gioco di luci rosa splendenti, con estremità orlate di viola, si estendeva sopra i nostri occhi. Nascondendosi a tratti dietro gli alberi, per poi riapparire nell'aria.
"Vuoi uscire?" mi chiese, mentre lei si accingeva a fare proprio ciò che mi aveva chiesto.
Aprì la portiera e raggiunsi Sara, che si era appoggiata al cofano. Mi sedetti accanto a lei ad ammirare quello spettacolo.
Si voltò a guardarmi e nel suo sguardo trovai la luce di sempre e nessuno spruzzò della rabbia che le avevo fatto affiorare prima.
Mi sorrise e mi baciò all'angolo della bocca, poiché avevo ancora il viso rivolto per metà al cielo.
Mi voltai, perché potessimo rifarlo per bene, stavolta.
Quel bacio mi fece sentire strana, lacerata, affamata.
Perché un'azione ripetuta così tante volte doveva darmi quest'effetto? Forse era la consapevolezza che per quanto l'avrei ripetuta tante volte, non sarebbe mai diventata un'abitudine.
Mentre ci baciavamo non aveva importanza che alla fine di quella notte sarei tornata a casa, che dopo quell'istante tutto sarebbe stato sempre uguale.
Ciò che contava erano i nostri nasi che si toccavano, la morbidezza della sua bocca e il dolore che provavo.
Si scostò per affondarmi il viso sul collo.
Le sue braccia mi stringevano con forza disperata.
Mentre se ne stava lì in silenzio, appoggiata a me, pensai a quanto la sua testa stava perfettamente nell'incavo della mia spalla.
Disse qualcosa, ma la sua voce, contro la mia pelle, era inudibile.
"Cosa?" chiesi.
Mi lasciò andare lentamente, per guardami in viso.
"Così vicine, si fatica a credere che non sia magia."



NDA:
OmmioddioSaraseiilfottutissimoamore!
No, okay, scusate per lo sfogo ma...La mia Sara che porta la sua ragazza a vedere l'aurora boreale quanto è perfetta?
Primo: so di mio che l'aurora boreale non è assolutamente visibile da L.A.
Ma è una fic e la fantasia è concessa e in più, loro volevano andarci e mi è sembrato giusto accontentare i desideri delle mie piccole bambine che fingono di non amarsi (?)
Loro sono così funny.
Secondo: scusate per l'enorme quantità di fluff.
Terzo: Da quando litigano a quando se ne scappano nel deserto di Los Angeles che nemmeno esiste (senza di me!) a fare pace. Giuro che fanno tutto loro, io scrivo solo ciò che mi raccontano.
Quarto: Non c'entra tipo un cappero l'inizio con la fine della fic, infatti erano due inizialmente, poi essendo che entrambe si svolgevano in macchina, ho deciso di unificarle.
Quinto: Per chi ha già letto una mia fic su di loro (nessuno, lo so) devo sempre sottolineare che non è e non potrà essere mai un'abitudine ciò che hanno loro...anche se ci spero da morire.
E la colpa la attribuisco a Jess per forza di cose e perché son sicura che pensa che il gioco non vale la candela.
Sesto e ultimo(ma non meno importante): Jess...sei un'idiota ma io e Sara ti amiamo tantissimo.
Mi sono dilungata da morire in queste note, scusatemi.
Lasciate una recensione per dirmi che ne pensate. :D
A presto.♥

Sam__

p.s.
Shippate sempre Capmirez come se non ci fosse un domani, mi raccomando.
  
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