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Autore: I quattro Dei    02/02/2014    2 recensioni
[Storia temporaneamente sospesa]
In mondi sconosciuti, dove le terre sono divise e una guerra imperversa ogni dove, solo un antica magia può salvare il mondo dalla sua distruzione.
Quattro ragazzi si ritrovano coinvolti senza neanche una spiegazione, poiche quando grandi divinità ti vengono confinate dentro non hai le tue spiegazioni.
Quattro destini e quattro ragazzi, così diversi eppure così simili, legati da un filo sottile quanto resistente.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Gods' Fate

The Gods' Awakening



Prefazione





Deipla era un pianeta molto particolare e decisamente unico nel suo genere.
Vitale, solare, rigoglioso e ricco, intorno ad esso non c’erano pianeti simili che potessero richiamare queste caratteristiche.
Due terzi del pianeta erano ricoperti dalla terra emersa, e queste terre erano divise in quattro continenti, dalle dimensioni molto simili tra di loro ed identificati attraverso i punti cardinali grazie alla posizione in cui nascevano. La restante parte era invece composta da mari oceani e tra questi sorgevano pure svariate isole che non facevano parte di nessun continente, venivano chiamate “Le Terre degli Dei” ed era vietato abitarci o anche solo avvicinarsi ad esse, erano considerate sacre, luoghi divini, e nessuno aveva mai osato avventurarsi tra quei territori.
Intorno a Deipla ruotavano tre soli e due lune, determinando così un raro gioco di luci che dava origine a differenti colori del cielo sopra le varie terre e a causa di questo c’erano anche differenti colori di flora e fauna tra le varie zone del pianeta.
Ogni continente era diviso in piccoli continenti a parte uno, quello più potente e decisamente più grosso rispetto agli altri, dove risiedeva anche la capitale, sia di esso che del continente stesso.
 
A Nord, tra le fredde acque marittime, si estendevano regni completamente freddi e ghiacciati, e il più importante, il Regno di Dren, aveva come capitale la città di Triasia, completamente circondata da una fitta foresta che in pochi decidevano di attraversare. Più ci si avventurava nel cuore di questo continente e quindi verso la città di Triasia e più il clima diventava rigido. Il cielo era sempre ricoperto da una nebbiolina chiara che non permetteva mai bene alla luce dei tre soli di filtrare e per questo i ghiacci non si scioglievano mai, mentre il cielo rimaneva sempre di un colore bianco pallido, a tratti sporco. Alberi e vari arbusti crescevano sotto un lieve strato di ghiaccio mentre i fiori erano parecchio rari e non sempre riuscivano a nascere in quel clima così rigido. La fauna locale invece aveva la caratteristica di avere pelo e piumaggio dai colori chiari, bianco, grigio chiaro o raramente azzurro erano i colori degli animali che abitavano quelle zone.
 
Il continente del Sud invece era un’area molto desertica  e perennemente calda e con temperature veramente elevate. Il Regno più importante si chiamava Kosh’Ra, e la sua capitale invece prendeva il nome di Dramè. Il tutto era circondato da un vasto deserto, che si estendeva fino ai confini con gli altri Regni, dove anch’essi, per la maggior parte, avevano grandi distese di sabbia e pochissime città.
Il cielo in questo Regno cambiava e i tre Soli, che brillavano per la maggior parte delle ore della giornata, creavano un gioco di luci che davano un vivace colore arancione sopra la città di Dramè, per poi scurirsi fino a diventare rosso e poi ancora più scuro verso i confini del continente.
La flora locale era caratterizzata in prevalenza da cactus e piante grasse, tutte dai colori tendenti al rosso e comunque caldi, mentre gli animali, prevalentemente sciacalli o serpenti, avevano i manti scuri o alle volte anche loro con qualche sfumatura gialla o arancione.
 
Di un bel verde brillante erano invece gli arbusti che caratterizzavano il continente a Est, dove la capitale, Raylight, si trovava nel Regno di Synda. Questo Regno, e all’incirca tutto il continente, era caratterizzato da una fitta vegetazione rigogliosa e sempre attentamente curata, zone deserte o ghiacciate non esistevano, ma in compenso c’erano parecchi laghi, cosa che gli altri continenti avevano poco o niente.
La volta sopra la città di Raylight prendeva sfumature rosa e gialle grazie alla luce dei Soli, ogni tanto c’era prevalenza di un colore, mentre altre volte ancora c’era la prevalenza del secondo, ma la cosa più affascinante era quando si mescolavano assieme, solo per trenta minuti ogni giorno. Andando verso il confine invece poi si scuriva leggermente, fino a diventare quasi viola.
Gli animali erano per lo più piccoli roditori che abitavano sugli alberi e uccelli di varia forma, caratteristici della zona erano anche i pesci “a specchio” che abitavano il mare lungo la costa del Regno di Synda, chiamati in questo modo perché fuori dall’acqua riflettevano qualsiasi tipo di luce e rendendoli brillanti.
 
Lacrima, invece, era la capitale che si trovava nel continente Ovest del pianeta, situata nel Regno di Reybins.
Rispetto agli altri questo era un continente parecchio lavorativo e molto scientifico: su tutta la zona risiedevano grandi fabbriche e laboratori di vario tipo, ma gli esperimenti più importanti e più segreti venivano svolti solo nella capitale.
Per questo motivo, i cieli del continente dell’Ovest erano molto bui, i tre Soli arrivavano con la loro luce, ma a causa del tanto fumo delle fabbriche, molto spesso, la luce veniva oscurata e quindi il cielo era di un colore parecchio scuro, tendente sempre alla notte. Solo in due posti la volta era invece di un bel celeste e privo di qualsiasi nube: nel grosso canyon a nord di Lacrima, dove non vi erano ovviamente fabbriche, e su
 Lacrima stessa, grazie al rispetto verso l’ambiente che i cittadini conservavano o più semplicemente a qualche trovata di uno scienziato per togliere tutti i gas tossici.
Animali e piante, quindi, erano molto rari, a parte lungo i confini del continente, ed entrambi questi grandi gruppi erano a tratti scuri, come se fossero sporchi a causa di tutto l’inquinamento che quel continente portava con sé.
 
Tra di loro, questi continenti, erano molto diversi, ma c’era qualcosa che li accomunava e che li rendeva simili: la magia.
Magia che risiedeva in pochissime persone scelte dal fato e che erano anche coloro che governavano i vari Regni e che formavano pure un Concilio, dove essi si riunivano per prendere decisioni serie e che potevano riguardare l’intero destino del pianeta.
Se nelle persone quindi, era molto rara, al contrario era molto comunque negli oggetti, dove parecchie cose, come anche i viaggi tra un posto e un altro, venivano portati a termine grazie a particolari oggetti dove risiedeva la magia.
 
*
 
Continue guerre ormai fungevano da decorazione al triste mondo di Deipla, non vi era terreno che non avesse, almeno una volta, assaggiato il sapore del sangue, non vi era fiume che non avesse trasportato un corpo ormai privo di vita. Non vi era donna che non avesse pianto amare lacrime sul corpo del marito, non vi era tenero bambino che non si fosse chiesto come mai il padre non avrebbe più giocato con lui, non vi era più persona che non avesse assaggiato paura e desolazione a causa di una di queste maledette guerre.
 
Che fossero per motivi validi, per quanto si possano definire validi motivi che portano ad un conflitto, o per semplice brama di potere qualche città, qualche continente era sempre in guerra con i diretti avversari. La magia, se possibile, aveva reso ancora più terribile queste guerre. È vero, era utile alla vita di tutti i giorni, ma le armi magiche erano molto più forti delle comuni armi, per non parlare di chi vantava un mago nelle fila del suo esercito, non c'era possibilità di paragone.
 
"La morte che vive, la vita che muore" così disse, secoli fa, un grande poeta.
E se questo non piaceva alle popolazioni c'era qualcuno che vi trovava il suo pane quotidiano: due sorelle. Le più vecchie sorelle al mondo, sempre presenti dall'alba dei tempi, in quello e in altri infiniti mondi, irremovibili ed in conflitto tra loro. La vita e la morte.
Queste continue guerre, questi continui spargimenti di sangue avevano fatto si che le due entità entrassero a loro volta in conflitto. Dopotutto in una guerra è di questo che stiamo parlando, sono loro che spostano l'ago della bilancia, sono loro ad essere in conflitto, sempre loro due: la vita e la morte.
 
Allo stesso tempo, però, da esse e dai continui conflitti tra le persone, altri due contendenti erano nati. L'odio, il sentimento che intercorre tra i guerrieri di opposte fazioni, che macchia il cuore delle donne che temono di perdere per sempre il fidato compagno, che si poteva respirare come una densa nebbia nei campi di battaglia, che intercorreva anche tra la vita e la morte stesse che lo avevano generato. E così come era nato lui aveva preso vita anche la sua perfetta nemesi. L'amore, il sentimento che intercorre tra guerrieri di uguale fazione, un amore come fraterno, che purifica il cuore delle donne che sperano di poter presto abbracciare il loro amato, quel sentimento che molti, ormai, non sanno neanche cosa sia. Quel sentimento che non poteva non impedire che l'odio esistesse e, nella sua totale purezza, era pronto a combattere.
 
Ed ecco che si prospettava una guerra ai limiti dell'impossibile. Vita e morte, amore e odio. Vita e amore, morte e odio. Loro, le forze motrici del mondo, una di fronte all'altra in un conflitto senza eguali che avrebbe portato, sicuramente, al collasso della società e alla fine della civiltà se nessuno fosse stato in grado di fermarli.
 
Ma chi può fermare la vita? La morte? L'odio e l'amore?
 
*
 
Il palazzo del Concilio, situato su un’isola artificiale nella zona neutrale dei quattro continenti,  era un edificio imponente di un candido biancore, costituito da una parte centrale e due ampie torri laterali dove risiedevano le anguste celle preparate per coloro che infrangevano le regole.
Quel palazzo non ospitava più una riunione del Concilio da secoli, ma quel giorno tutti i maghi dei quattro continenti avanzavano in quattro file ordinate verso il cancello d’avorio dell’enorme edificio.
 
In testa alle file vi erano i quattro maghi più potenti che reggevano lo stendardo dei loro rispettivi regni.
Il mago più potente del continente arido del sud era Zsadist, che avanzava imperterrito verso il palazzo.
Era alto un metro scarso, i capelli bianchi erano lunghi e lasciati sciolti sulle spalle troppo larghe per la sua corporatura, il volto sempre arcigno era ricoperto la un leggero strato di barba ruvida e bianca come i suoi capelli e negli occhi neri come la pece troneggiava uno sguardo deciso in grado di far arretrare di fronte ad esso anche un uomo molto più alto di lui.
 
In testa alla fila del soleggiato continente dell’est vi era un uomo alto, fiero ed austero.
La carnagione era scura per le troppe giornate passate alla luce dei tre soli, i suoi capelli erano castani e tagliati a spazzola, il viso che non dimostrava minimamente la sua reale età era leggermente squadrato e privo di barba, gli occhi gentili celavano, sotto il loro colore verde smeraldo, una forza ed un’audacia che in pochi potevano vantare.
Il suo nome era Xavier e nonostante i suoi modi composti era il più forte mago del continente dell’est.
 
Il mago più forte del continente dell’ovest, dalla corporatura massiccia ed imponente, stava avanzando verso il palazzo con tutti i maghi di quelle terre.
Era un mago diverso dagli altri, dalla smisurata intelligenza. I capelli rosso fuoco erano lasciati lunghi e sciolti a coprire quella parte del volto che non era umana da tempo immemore, così come tutto il lato destro del suo corpo, sostituito da parti meccaniche, cosa che l’aveva reso un cyborg in piena regola.
Lo sguardo ametista, freddo e calcolatore, scrutava, mentre procedeva, ogni cosa aveva intorno senza perdere nessun dettaglio.
Il suo nome era Revenge e tutto in lui dimostrava che tale nome era più che appropriato.
 
Alla guida dei maghi del continente del nord, invece, vi era una donna d’incomparabile bellezza e regalità, fredda nel carattere e nell’aspetto come la gelida terra dalla quale proveniva.
I bellissimi capelli biondo argenteo erano mossi e raccolti in una coda di cavallo che le sfiorava le caviglie, la pelle era candida e delicata, definita da chiunque l’abbia toccata come più fredda del ghiaccio del suo regno, e gli occhi azzurri brillavano di astuzia e di furbizia.
Lei era Brianna ed era l’unica donna ad essere mai riuscita a diventare il mago più forte di uno dei quattro continenti.
Quest’ultima fu proprio la prima a varcare la soglia del cancello del palazzo seguita da tutti gli altri maghi, diretti alla sala conferenze.
 
L’area riservata alle riunioni dei maghi era una stanza circolare molto spaziosa, con pareti bianche a prova di bomba, sedie rosse disposte a semicerchio e divise in quattro distinte sezioni per i quattro continenti, priva di qualsivoglia tipo di decorazione
Di fronte a quell’infinità di sedie rosse occupate dai maghi erano posizionati quattro troni sopra i quali si sedettero Zsadist, Xavier, Revenge e Brianna, che da lì avevano la visione completa di ogni mago presente.
 
Quando i quattro si sedevano su quei troni, era il segnale dell’inizio della riunione e solitamente dello scatenarsi di un inferno come pochi.
«Come tutti voi sapete, i continenti sono stati dilaniati dalle conseguenze di una guerra tra le quattro divinità. Vita ,Morte, Amore ed Odio… e mi vergogno ad ammettere che nemmeno unendo tutte le nostre forze saremo in grado di fermarle, non prima che il nostro mondo venga completamente distrutto…» disse Xavier aprendo il discorso e scatenando nei maghi un acceso dibattito di opinioni.
 
C’era chi diceva che era impossibile fermarle, chi diceva che pur essendo divinità erano pur sempre quattro contro un esercito. I maghi erano divisi come non lo erano mai stati.
D’un tratto uno di loro si alzò dalla sua sedia insieme ad altri tre.
Si trattava di un uomo alto, all’apparenza gracile con quel suo fisico minuto, ma non era nel fisico la sua forza. Hollow era un mago che bastava guardare negli occhi per capire il suo effettivo potere.
I tratti del viso ricordavano moltissimo quelli di un serpente, così come la sua lingua tagliente come poche.
 
«Perché non lasciamo che le quattro onnipotenze si scannino da sole? Si distruggeranno a vicenda e noi potremmo tornare ad essere i padroni indiscussi di queste terre!» esclamò Hollow, mago del continente dell’ovest, sostenuto da altri tre maghi, ognuno proveniente da un continente che gli davano man forte.
Sarà stato un caso, pensò Revenge, che quei maghi fossero proprio i quattro che da anni tentavano di strappare a lui, Zsadist, Xavier e Brianna il titolo di maghi più forti?
 
«Io spero che tu stia scherzando! Il regno non resisterà, moriranno moltissime persone e le città saranno rase al suolo!» gli rispose Brianna, alzandosi dal trono dove era rimasta, fino a quel momento, impassibile.
«Brianna ha ragione! Anche con i nostri poteri non potremmo salvare tutti!» parlò Xavier, dando man forte alla maga del nord.
«Vorrà dire che salveremo la parte che merita di vivere» dichiarò Hollow, accendendo l’ira del mago più forte dell’ovest che si alzò in tutta la sua imponenza.
«Perché allora non iniziamo da te?!» propose Revenge, mentre i tre maghi che appoggiavano Hollow si misero dietro di lui per aiutarlo in caso di scontro, cosa che fecero anche Brianna e Xavier, ma mentre i maghi si apprestavano a combattere sostenuti dalle rispettive nazioni, mentre il caos intorno a loro esplodeva, una voce, più grande e forte di tutte le altre rimbombò nella sala, attirando l’attenzione di tutti e riportando Revenge, Brianna e Xavier ai loro troni.
 
«Silenzio!» gridò Zsadist, scagliando la sua ascia che sfiorò la testa di Hollow prima di conficcarsi nella parete dietro di lui.
«La soluzione è una ed una soltanto, le quattro divinità vanno sigillate, il loro potere rinchiuso per sempre!» spiegò il mago più potente delle terre del sud, scatenando una serie di mormorii d’approvazione e di disapprovazione da parte del resto dei maghi.
«Sigillarle?» chiese Hollow, scettico in proposito.
«Sì, verranno sigillate nei quattro continenti, una per ogni continente» proseguì Zsadist, ottenendo finalmente la totale attenzione del Concilio.
«E come pensate che dovremmo sigillarle se avete appena detto che nemmeno tutti noi messi insieme potremmo batterle?» chiese Hollow, attirando l’approvazione di tutti i maghi presenti.
«Non è ovvio idiota? Le sigilleremo con l’antica magia… Lumien Histoire!” rispose Revenge, facendo ammutolire l’intero Concilio prima che scoppiasse il caos.
Maghi che approvavano contro maghi che disapprovavano, finché Hollow non parlò di nuovo.
«Lumien Histoire? Siete pazzi?! E’ una magia troppo potente, chiunque sarà scelto per questa missione ci lascerà la pelle!» disse il mago appoggiato dalla sua scorta.
«Non chiederemo a nessuno di farlo al posto nostro, lo faremo noi quattro come è giusto che sia» spiegò Xavier.
«E chi dice che non sia un trucco?» chiese la ragazza accanto ad Hollow, capelli neri ed occhi del medesimo colore. Si chiamava Vyla e veniva dalle terre dell’est.
Accanto a lei, un ragazzo basso tarchiato con gli occhi rossi e i capelli biondi di nome Lux e un altro alto ben piazzato, biondo e con gli occhi verdi di nome Joy, annuivano all’affermazione della compagna.
«Che intendi dire Vyla?» chiese Xavier alla maga.
«Anche ammettendo che riusciate a sigillarle con la magia antica, chi ci dice che non truccherete l’incantesimo in modo tale che le forze delle divinità passino alle vostre discendenze?» domandò la ragazza, scatenando moltissimi dubbi nei maghi presenti.
«Ora basta!» gridò Brianna, richiamando l’attenzione.
«Noi non lasceremo che qualcuno faccia questa cosa al posto nostro. Se ben ricordate un incantesimo di tale portata esige un prezzo molto, molto alto, la vita di chi lo compie. Noi non lasceremo nessuno morire al posto nostro e non lasceremo, Vyla, che le insinuazioni vigliacche tue, di Hollow, di Joy e di Lux, ci impediscano di evitare che questo mondo vada verso la sua rovina! Voi siete il Concilio, ma noi siamo i maghi più potenti dei continenti e l’ultima parola è la nostra!» esclamò Brianna, mettendo fine ai commenti e alla riunione stessa.
 
I quattro maghi più potenti dei quattro continenti, quella stessa notte, avrebbero liberato Lumien Histoire, sigillando una volta e per sempre le quattro divinità.
Non tutti però erano d’accordo con il loro giudizio.
Quella sera, quattro figure incappucciate, si riunirono nei sotterranei del palazzo del Concilio.
 
«Perché ci hai riuniti qui? L’hai sentita la regina dei ghiacci no? Hanno deciso!» disse Vyla, levandosi il cappuccio.
«E hanno preso la decisione sbagliata, come sempre… se il mago più forte fossi io…» iniziò Hollow,ma venne bloccato dalla risata di Joy.
«Ma non lo sei, Revenge lo è… e ci si pulisce i denti con quello che resta di te se osi sfidarlo» disse il ragazzo.
«Questo lo so da me, ma lui morirà stanotte, giusto?!» disse Hollow, con un sorriso che scatenò la curiosità di tutti.
«Cos’hai in mente?» chiese Lux.
«Noi non possiamo avere la certezza che loro non trasferiscano i poteri delle divinità alle loro discendenze, a meno che non lanciamo un incantesimo preventivo a Lumien Histoire» rispose Hollow, spiegando che se avessero lanciato un incantesimo combinato sulla magia antica, le divinità si sarebbero reincarnate in soggetti idonei, evitando così che la discendenza dei quattro maghi si impadronisse dei loro poteri.
«Ma se si reincarnano torneranno a distruggere il mondo» disse Vyla, mentre Hollow sorrideva.
«Certo, ma si distruggeranno a vicenda… e quando accadrà governeremo noi questo mondo!» rispose il mago dell’ovest, godendosi i sorrisi dei suoi compagni che poco dopo unirono le mani, pronunciando una formula incomprensibile, e lanciando il loro incantesimo su Lumien Histoire, prima che i quattro maghi più forti la utilizzassero per sigillare le divinità.
 
*
 
Lumien Histoire fu richiamata dai maghi più potenti delle quattro terre, in una grossa stanza, disposti in modo equi distanti tra loro, andando a formare i quattro punti di una circonferenza, ed usando tutto il loro potere, concentrandolo in un unico punto.
 
Al centro vi era una grande sfera raffigurante le quattro divinità, affiancate da un volto nero con un punto interrogativo sopra, segno che solo la sorte avrebbe scelto chi avrebbe svolto la funzione di contenitore. Certo, nessuno dei quattro avrebbe voluto affidare un tale fardello a qualche sconosciuto senza neanche una spiegazione, ma data la situazione drastica, si erano ritrovati costretti a fare così, poiché un ulteriore attesa avrebbe portato ancora più caos e distruzione.
 
Avevano ormai richiamato tutto il loro potere magico e si apprestavano a pronunciare la formula.
«Quando la storia richiama a se vecchie leggende» iniziò Zsadist, probabilmente riferendosi anche a sé stesso.
«E la luce rischia di scomparire» Xavier continuo la formula.
«Una sola speranza ci resta» pronunciò solenne Brianna.
«Per salvare le cose a noi care...» seguì subito dopo Revenge.
«... Noi ti evochiamo Lumien Histoire!» conclusero insieme per poi scagliare il loro potere contemporaneamente, attivando così l'arcana magia.
Nonostante sapessero perfettamente di dover tenere i loro sentimenti e la magia due cose distinte e separate, finirono per contaminare, involontariamente, la formula coi loro ricordi e le loro emozioni più forti.
Scaturì una forte luce che si propagò per tutto l'edificio del concilio, poi come era arrivata sparì, lasciando i quattro maghi storditi e deboli. Riuscirono a restare in piedi, prima di finire riversi a terra, una manciata di secondi, sufficienti appena per vedere che al posto del punto interrogativo apparivano rispettivamente un vaso per la morte, una perla per la vita, uno spirito per l'amore e della sabbia per l'odio.
 
«Siamo... stati... fregati» disse a fatica e con il poco fiato che gli restava in corpo Brianna, purtroppo non avrebbero potuto fare nulla più nulla, poiché pochi secondi dopo spirarono tutti quanti, lasciando solo dei corpi freddi e vuoti, ed una pergamena apparsa dal nulla, che recitava queste parole:
 
"La magia ci permetterà di sigillarli, l'odio verrà sepolto a sud, sotto la sabbia dell'arido deserto dell'Armain. L'amore verrà spedito all'estremo nord e vagherà in forma di spirito tra le folte foreste di Triasia. La morte verrà spedita ad ovest, nella lontana città di Lacrima, e rinchiusa in un vaso che nessuno potrà trovare. La vita verrà confinata ad est, nella ridente città di Raylight, nel suo mare cristallino."













Salve a tutti.
Innanzitutto ci teniamo a specificare che questa storia è una collaborazione a otto mani!
Esattamente, siamo in quattro a scrivere questa storia! :D
In questa storia andremo a raccontare un'avventura molto particolare!
Ci teniamo a specificare due cose, innanzitutto qualsiasi personaggio che vedrete in questa storia e di nostra creazione e, viene da se, che è di nostra proprietà e non può essere usato da chiunque. (Scusate la pignoleria ma, purtroppo, è successo anche questo).
Seconda cosa, il nome della magia "Lumen Histoire" è ripreso dal manga Fairy Tail, ma solo il nome e nulla più.
Il resto è tutta farina del nostro sacco!
Speriamo possa piacervi la nostra storia e, se volete, lasciateci una recensione.
Alla prossima!

Carhan - Michiko - Shi - Shou


 
  
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