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Autore: Asuka_Asami    03/02/2014    5 recensioni
Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
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C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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A tutte le ragazze che seguono la storia, perché mi spronano a continuare, dando il meglio di me.
Ad Harry, perché, insieme a Louis, Niall, Zayn e Liam, mi aiuta ad andare avanti e puntare in alto.           
 

10 Capitolo

Le strade deserte, coperte dal gelo, erano un paesaggio tanto tetro quanto affascinante per Zayn, il quale camminava tranquillo, aspirando del fumo dalla  sua sigaretta, stretta tra le dita lunghe ed affusolate. I suoi occhi si socchiusero, focalizzando la strada di a fronte  lui, poiché il vento gelido gli impediva di vedere.
 
Amore, ho una riunione straordinaria, oggi pomeriggio. Torno per le quattro, mi raccomando fa’ il bravo. Xx

Rilesse il messaggio, cercando di trarre una conclusione diversa da quella che già da tempo lo tormentava. Si chiedeva, cacciando un sassolino, cosa stesse succedendo al loro matrimonio che considerava una sorta di benedizione; Louis era la sua salvezza, un dono mandato da Dio, per compensare un’ assenza così dolorosa e nociva che lo aveva portato, tempo a dietro,  a cadere in un baratro oscuro e distruttivo. Sapeva per certo che era stato condannato all’eterna infelicità, ma, accanto a Louis, il fardello che portava con sé era più leggero.
Ma, seduto su quella panchina, circondato dalla solitudine e dalle foglie secche che decoravano quel piccolo parco, sentiva che Louis stava scivolando tra le sue dita, scappando da quella prigione che quel ragazzo mulatto aveva costruito intorno a loro. Zayn sapeva che loro erano legati in una maniera malata, nociva, indissolubile, ma in quelle settima aveva come il presentimento che Louis si stesse allontanando da lui; Ma Zayn non poteva perdere anche lui. Una lacrima rigò il suo viso, mentre la barba ispida fermava la corsa di quella goccia salata, che molte volte aveva solcato la sua pelle.
Il freddo del mattino penetrava nelle sue membra, come un coltello affilato, pronto a strappare la vita in un attimo, ma a Zayn non importava nulla ormai, perché avrebbe preferito morire solo che tra le braccia di Louis. Non voleva inalare il suo ultimo respiro guardandolo mentre soffriva e si disperava, perché sapeva che la morsa di amarezza che lo avrebbe accompagnato all’inferno sarebbe stata sempre presente, come una condanna a morte. Ricordava benissimo come ci si sentiva mentre la persona che più si ama spariva tra le tue braccia, mentre chiudeva gli occhi.
 
Flashback


Doncaster 2006

Il leggero venticello primaverile accarezzava la pelle di Zayn, che si stringeva nella sua felpa troppo piccola per le sue forme da uomo. Silenzioso, osservava la bara che conteneva l’unico uomo che era in grado di renderlo felice. Una lacrima premette, cercando di rigare la sue gote, ma chiuse gli occhi, cercando di pensare al sorriso brillante che si dipingeva sul viso del suo ragazzo quando sorrideva, così da sorridere di rimando, come se non fosse sotto terra, ma lì, vivo di fronte a lui.
Abbassò lo sguardo mentre i famigliari del suo fidanzato piangevano o si contenevano in un dolore riservato. Avanzò di un passo, senza farsi notare, cercando di fare meno rumore possibile, come se non volesse distruggere quel clima di disperazione, che ormai aveva preso il sopravvento su tutto, anche sulla sua voglia di gridare. I suoi occhi si posarono sulla lapide grigia, mettendo a fuoco la scritta elegante.
Bryan Tomilinson 1998 – 2006
Tutti i suoi sogni, le sue certezze, i suoi progetti erano svaniti, scomparsi per sempre, mentre volavano via, lontano da lui, insieme a Bryan. Le mani gli tremarono, mentre la disperazione di essere irrimediabilmente rimasto solo, senza quell’amore che aveva da poco scoperto con Bryan, lo stava logorando e la consapevolezza di averlo perso stava distruggendo ogni fibra del suo corpo, ogni piccola parte del suo giovane cuore da diciottenne. Alzò gli occhi,  osservando la folla riunita intorno a quella piccola lapide grigia; Un sguardo, simile a quel di Bryan, lo colpì, mentre sentiva la voglia di fuggire via, lontano da quello sguardo azzurro, pieno di sensi di colpa, di rabbia; A chi fosse rivolta quella rabbia Zayn non lo seppe mai. Si voltò, cercando di ignorare le sue membra che si contorcevano. Non voleva incontrare quegli occhi che gli ricordavano il suo defunto ragazzo. Doveva evitare quegli occhi, altrimenti sarebbe morto di nuovo.
 
 
Erano passati solo due mesi dalla scomparsa di Bryan; Mesi in cui Zayn aveva soltanto pensato ad annullare quella  parte che aveva riservato a Bryan, perché senza lui, nulla aveva importanza. In una vita in cui lui, con il suo sguardo amorevole, era essente, era impossibile essere felice, soddisfatto, appagato.
L’alcool in circolo nel suo corpo  gli impediva di camminare lungo le strade buie, mentre si dirigeva al cimitero di Doncaster, per guardare quella lapide, accarezzando l’unica foto che possedeva di Bryan, imprigionata in quella piccola cornice di ferro. Voleva sedersi accanto a quel marmo freddo, sussurrando le loro promesse, ricordando i loro baci, le loro confessioni. Anche se sapeva perfettamente che sotto quel cumulo di terra nessuno l’avrebbe ascoltato, consolato, amato.
 
Un brivido corse lungo la schiena di Zayn, mentre osservava quella figura bassa e minuta china sulla tomba di Bryan. Il sole colpì il suo viso, solcato dal dolore represso e dall’alcool; Avanzò lentamente, accostandosi alle spalle di quel ragazzino che non conosceva.
“Chi sei?” Una voce cristallina, quasi femminile, lo fece sussultare, mentre abbassava lo sguardo su quella figura minuta che lo aveva richiamato.
“L’uomo che amava Bryan più della sua vita.” Sussurrò con un filo di voce, sentendosi morire.
“Io sono il ragazzo che l’ha strappato alla vita.” Un altro sussurro. Più doloroso, triste, silenzioso. Zayn non lo sentì, troppo occupato a fissare le sue iridi azzurre, intense, che mostravano un dolore troppo grande per non essere esposto .
Piansero in silenzio, abbracciati ed accomunati da una perdita che stava segnando le loro anime con cicatrici che mai li avrebbero abbandonati; Cicatrici che avrebbero curato. Insieme.

Fine Flashback.
 
Zayn ricordava perfettamente i mesi turbolenti che seguirono; I problemi con l’alcool che lo rendevano vulnerabile, triste, depresso; Ricordava le corse pazze in ospedale, mentre Louis gli teneva la mano; Ricordava le lacrime calde di Louis, mentre gli chiedeva di non bere e drogarsi mai più, perché non poteva permettersi di perdere anche lui; Ricordava la camera bianca e spoglia della clinica, mentre Louis lo abbracciava, promettendogli di salvarlo. Aveva mantenuto quella promessa e Zayn gli sarebbe stato riconoscente a vita.
Louis gli  era rimasto  accanto, cercando di accantonare il dolore provocato dalla perdita di un uomo che per entrambi era un punto di riferimento, cercando di distruggere la dipendenza di Zayn, che lo teneva ancorato ad un mondo che voleva solamente distruggere con un soffio.
Dopo pochi anni Louis Tomilinson divenne suo marito, la sua unica fonte di gioia. Louis non si era limitato ad amarlo, ma l’aveva salvato dall’ombra di Bryan e dal suo ricordo doloroso; Lo aveva salvato da se stesso. Non furono anni facili, ma, semplicemente, impararono ad accettare ciò che era accaduto, cercando di donarsi quanto più amore possibile.
 Adesso, però, seduto su quella panchina, mentre aspirava l’ultimo tiro dalla sua sigaretta, mentre piangeva lacrime velenose, cercava di trovare una soluzione alla distanza di Louis. Cosa stava accadendo? Non poteva perdere anche Louis. Non avrebbe lasciato andare anche lui.
 
 

Louis camminava lentamente verso casa, attraversando con passo stanco la piccola via che svoltava verso il parco, in cui per la prima volta aveva baciato Harry. Aveva voglia di sedersi e pensare a ciò che era successo quella mattina a scuola, mentre spiegava la lezione ed Harry lo aveva provocato, mandando il suo cervello a farsi fottere. Voleva azzerare la mente, cercando di dimenticare quello sguardo smeraldino o, quanto meno, sostituirlo con quello caldo ed amorevole di Zayn.
Una figura, seduta sull’unica panchina presente in quel piccolo parco completamente distrutto, ormai, attirò la sua attenzione. Si avvicinò, lentamente, poggiando le sue mani sui suoi occhi. Zayn ridacchiò, facendo ridere Louis di rimando.
“Che ci fai qui, non dovevi rimanere a casa per sistemare?” Chiese Louis, preoccupandosi e non poco. Le lunghe e folte ciglia di Zayn svolazzarono, osservando Louis sedersi accanto a lui.
“Volevo fare un giro per prendere un po’ d’aria. Tu come mai stavi passando di qui?” Il tono di Zayn era abbastanza serio ed inquisitore. Louis si irrigidì, cercando di trovare una risposta che potesse soddisfare la curiosità del marito.
Sai, passavo di qui perché  proprio in questo parco ho baciato il mio alunno.
“ Facevo due passi, prima di venire a casa, tesoro.”  Gli depositò una bacio sulla bocca, sentendo l’odore di tabacco invadergli la gola ed il palato.
“Smetterai mai di fumare- disse prendendo la sigaretta dalle sue mani e buttandola per terra- Questa roba ti ucciderà.”
Sto già morendo Louis.
“Cosa pensi, Zayn?” Chiese con tono preoccupato, accarezzando la sua guancia.
“A Bryan” Quel soffiato con dolcezza e timore, arrivo come uno schiaffo sulla pelle rosata di Louis.
La  mente di Louis si riempì dei ricordi che possedeva del fratello. Era colpa sua. Tutta colpa sua se il sorriso caloroso di Bryan Tomilinson non rallegrava più le sue giornate.
Nessuno, nemmeno i genitori che lo avevano ripudiato, nemmeno Zayn sapeva di quel segreto che lo divorava.
Sorrise tristemente, osservando le lacrime di Zayn che scendevano lente lungo le guance, incorniciate dalla barba nera ed ispida. Si sentì morire per l’ennesima volta, mentre osservava il dolore che i suoi gesti, anni prima, avevano causato a Zayn.
Era colpa sua, solo sua, se Bryan si era ucciso, stanco delle continue prese in giro, degli schiaffi, dei calci, dei pungi che riceveva a scuola  dal ragazzo che Louis stesso amava. Louis era come il fratello, ma vigliacco com’era, non l’aveva ammesso.
 
Caro Louis,
ormai sono arrivato al punto di non sopportare più tutto questo. I calci, i pugni, la rabbia che mi si riversa contro è troppo  da sopportare. Ho deciso da tempo di mettere fine a tutto questo. Da solo. Adesso me ne andrò per sempre, per questo, fratellino, ti chiedo di prenderti cura di Zayn e della nostra famiglia. Rimani accanto a loro, ti prego. Io non ci sarò più, ma sono sicuro che tu farai di tutto per far ritornare il buon umore, dopo la mia scomparsa. No, Louis, non piangere. Non è colpa tua se ho deciso di distruggere il mio futuro. Hai sbagliato, è vero, ma non fartene una colpa. Ti capisco sai? Anche se mi dispiace che tu abbia rivelato la mia sessualità, tenendo nascosta la tua, uguale alla mia, tra l’altro. Mi dispiace soltanto che il bullo per cui hai sacrificato la vita di tuo fratello non ricambi il tuo amore. Questa lettere è troppo frettolosa, lo so. Ma la morte non aspetta, sai, Louis. Adesso, prendi un fazzoletto e asciugati le lacrime che mai dovranno rigare la tua pelle liscia.
Ti auguro di trovare la felicità che meriti, Louis.
Ti voglio bene, fratello.
 

Le parole di quella lettera erano incise nella sua mente come un tatuaggio indelebile; La conosceva a memoria a causa delle intere notte insonni in cui era solito leggerla e rileggerla.
Di una cosa sola, in quella stupida vita, era soddisfatto: Aver salvato  Zayn. Era anche colpa sua se Zayn, dopo la morte di Bryan,  si ubriacava e si drogava.  
“Andiamo a casa?” Chiese Louis, sussurrandogli quelle parole all’orecchio, cercando di farlo calmare.
 
 
Le mani di Zayn si muovevano lungo la schiena di Louis, il quale lo baciò con foga e passione. Nonostante in quel momento la sua mente fosse occupata da due labbra rosse e carnose, Zayn riusciva comunque a fargli provare sensazioni paradisiache.
Zayn gli morse il labbro piccolo e sottile, sorridendo maliziosamente. Era pronto a perdersi dentro di Louis, dopo due settimane di totale astinenza. Non sapeva cosa stesse accadendo al loro matrimonio, ma aveva paura a farsi quelle domande. Aveva paura a scavare dentro se stesso, trovando, magari, risposte che non l’avrebbero soddisfatto.

Una spinta, più forte rispetto alle altre, fece urlare Louis, che si contorceva sotto  le mani abile e delicate di Zayn. Era un tocco diverso, rispetto a quello di Harry. Quello del suo alunno era prepotente, come se avesse voglia di ucciderlo con quelle mani, con quella rabbia sprigionata  da ogni poro della pelle. Ma, Zayn, con il suo tocco leggero e delicato, voleva soltanto renderlo felice, mostrandogli quanto fosse delicato ed importante per lui.
Abbracciati, Louis e Zayn, si accarezzavano a vicenda, cercando di rilassarsi. Louis si sentiva soddisfatto, ma abbastanza inquieto; E quell’inquietudine aveva solo un nome: Harry Styles. Dopo che era uscito da suola, si era allontanato, lasciandolo solo. Non voleva e non doveva correre da lui di nuovo. Inizialmente, dopo aver svoltato l’angolo della scuola si era chiesto come avrebbe fatto a non resistere e come avrebbe fatto a non tornare indietro per baciarlo, ma, tra le braccia di Zayn, aveva trovato la risposta a quella domanda. Non poteva far soffrire anche Zayn. Una promessa era una promessa. Ma Louis era sicuro di volerla rispettare?
 


Harry era circondato dal buoi totalizzante della sua stanza. Si sentiva vuoto, stanco, irrimediabilmente solo. Eppure era sempre stata la solitudine la sua compagna di vita, ma adesso, la sua ‘inseparabile amica’ si stava rivelando una fastidiosa presenza, che voleva sostituire con il corpo caldo e pieno di Louis.
L’aveva rifiutato, dopo la sua riunione. E Harry, semplicemente, non riusciva a sopportare l’idea di essere rifiutato. Non capiva il carattere di Louis, così lunatico e propenso al perdono, a ricadere nella sua trappola, ma, ogni volta che credeva di averlo in pungo, pronto a profanarlo, lui lo respingeva. Via, lontano da lui. Sempre più lontano dall’obbiettivo di essere meno solo.
Chiuse gli occhi, cercando di dimenticare che, in quel momento, probabilmente Louis era stretto dal corpo di Zayn. Si alzò, mantenendo l’equilibri, precario a causa dell’alcool che aveva ingerito poche ore prima. Baciò la piccola foto della sorella, sorridendole appena. Una piccola rondine che volava, libera e spensierata, nei cieli di Londra.
Si infilò il maglione stretto e nero, torturandosi il piercing sul sopracciglio; Aveva voglia di respirare aria di libertà, proibizione, vendetta, dolcezza. E sapeva per certo chi poteva donargli quelle sensazioni, che non voleva negarsi.
 

AbigayleWood

Eccomiiiiiiii : )
Sono in ritardo, lo so e mi dispiace tanto, troppo, davvero. Ma tra un impegno e l’altro, la mancanza di ispirazione a volte, mi impediscono di scrivere.
Allora, qui, spero di aver chiarito molti dubbi. Spero. Louis è un personaggio un po’ ambiguo e la relazione con Zayn è una sorta di riscatto, anche se è consapevole di amarlo. In oltre, il nostro prof è molto lunatico, già. Se non capite il loro comportamento dovreste aspettare i  prossimi capitoli, senza, magari, dare un giudizio affrettato.  Dal prossimo capitolo ci saranno scene più … Vedrete ;)
E’ abbastanza sostanzioso come capitolo, perché, so per certo, che per un po’ non aggiornerò. Un grazie alle ragazze che hanno recensito il nono capitolo e alle 33 ragazze che l’hanno inserita nelle preferite, alle 8 ragazze che l’hanno inserita nelle ricordate e alle 56 ragazze che l’hanno inserita nelle seguite. Grazie, grazie mille, ragazze.
Spero lascerete una recensione, perché amo leggere i vostri pensieri e le vostre opinioni.
Un bacione xx
P.s : Perdonate eventuali errori, ma non ho potuto correggere, perché ho approfittato dell’unico momento libero della giornata per aggiornare e la mia connessione e maledettamente precaria.
 
 
 
   
 
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