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Autore: marty_3    03/02/2014    3 recensioni
Breve one shot sugli stati d'animo di Katniss quando scopre di essere incinta.
Dal testo:
Un colpo nel basso ventre. Mi alzo di scatto, presa dal panico e urlando isterica -Mi hanno impiantato una qualche forma d’ibrido parassita.- Peeta purtroppo non può sentirmi perché è uscito, è andato alla stazione del treno a prendere le tele e i colori. Mi metto la giacca da caccia e cerco di arrivare al bosco più velocemente possibile. Non voglio che Peeta mi veda così, ho paura che abbia un’altra delle sue ricadute.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Un colpo nel basso ventre. Mi alzo di scatto, presa dal panico e urlando isterica -Mi hanno impiantato una qualche forma d’ibrido parassita.- Peeta purtroppo non può sentirmi perché è uscito, è andato alla stazione del treno a prendere le tele e i colori. Mi metto la giacca da caccia e cerco di arrivare al bosco più velocemente possibile. Non voglio che Peeta mi veda così, ho paura che abbia un’altra delle sue ricadute. Ogni tanto lo vedo che stringe forte la sedia fin quando il ricordo non è finito. Quando guardo le sue mani serrarsi, il mio cuore fa altrettanto, sentendosi in colpa. Morirò da sola, proprio ora che ero riuscita a riavere il mio ragazzo del pane. Morirò lontano dalle sue mani forti e gentili, e dalle sue labbra, le uniche che mi hanno fatto desiderare così tanto. Il terrore mi consuma sempre di più, non ho mai provato una sensazione simile. Chiudo gli occhi, ma non succede nulla. O forse sì. Ad un certo punto, sento delle mani, che sono così famigliari per me, sollevarmi da terra. Peeta mi ha preso in braccio e mi sta riportando a quella che, oramai, è diventata la nostra casa. Mi fa stendere sopra al divano e, dallo sguardo interrogativo, so già che mi vuole chiedere cosa è successo, ma lo anticipo. -Come mi hai fatto a trovare?- domando.
-Katniss, lo sai che, oramai, ti riesco a trovare sempre inoltre, non sei riuscita ad allontanarti troppo.- risponde, nel suo tono paziente.
Lo so, e conosco anche il motivo. Non riesco ad allontanarmi da Peeta, non voglio abbandonarlo un’altra volta a se stesso, l’ho fatto fin troppe volte.
-Perché sei scappata?- mi chiede, interrompendo il flusso dei miei pensieri.
Non so cosa dirgli, ho paura di ferirlo, per l’ennesima volta ma, alla fine, decido di dirgli la verità -Perché alla fine anche il nuovo Capitol mi odia, sto per morire, ho sentito un colpo nel basso ventre-.
All’inizio il suo volto s’indurisce, ma quando sente l’ultima frase, i suoi occhi azzurri hanno un guizzo di sorpresa, mentre mi chiede -Scusa puoi ripetere l’ultima frase, per favore?-
Non capisco il perché, ma acconsento alla sua richiesta, anche se sono terrorizzata. Forse vuole avere la conferma che sono uno schifoso ibrido, in modo di uccidermi. Nonostante tutto, mi faccio coraggio e ripeto lentamente la frase. -Ho sentito un colpo nel basso ventre.-
Immagino già le sue mani nuovamente chiudersi a cerchio sulla mia gola, invece mi abbraccia ancor più calorosamente del solito. -Katniss ma non ti rendi conto, cosa vuol dire ciò?- mi domanda, entusiasta.
Gli rivolgo uno sguardo truce. Come fa ed essere così contento se sto per morire, considerando che non ha episodi?
-Sei incinta, ma stavolta è reale non è per le telecamere. È vero o falso che ho detto che eri incinta di mio figlio nella seconda intervista con Ceaser?- osserva, prima che riesco ad esternare i miei pensieri
-Non è vero che ora sono incinta, anche se è reale l’intervista di Ceaser- rispondo, in modo duro.
-Katniss, molte persone si facevano visitare da tua mamma.- ribatte, convinto.
Ripenso alle donne che si rivolgevano a mia madre nei giorni di travaglio. Ma, soprattutto, mi attraversa un’immagine. Quella in cui, quando misi le mani sulla pancia della mia mamma, quando era gravida di Prim, sentii un piccolo colpo. Mi era sembrato quasi che la mia sorellina mi stava salutando.
La consapevolezza della mia condizione si fa sempre più strada. SONO INCITA.  Un terrore antico come la vita stessa mi attraversa.  Come farò a crescere un figlio, senza aver paura di perderlo?A non essere terrorizzata dall’idea che scopra che in realtà sua madre è una brutale assassina?Riuscirò ad educare una creatura innocente, io che ho l’anima intrisa di rabbia e di odio?Guardo gli occhi di Peeta, gli unici che riescono a restituirmi un po’ di calma. Alla fine riesco a farmi uscire delle parole: -Ho paura.- 
-Lo so. E anch’io, a essere sinceri, ne ho. Ma andrà tutto bene. Siamo insieme, ci proteggeremo a vicenda e difenderemo il nostro bambino, dai nostri stessi incubi. E abbiamo il libro.- risponde lui, prontamente.
Mi convinco che Peeta ha ragione. È questa la sua qualità migliore. Vedere il lato positivo delle cose. Ho bisogno del dente di leone che rinasce a primavera. Della speranza della rinascita, e solo lui può darmi questo. Più passo il tempo con lui e più sono convinta che lo amo, e che solo lui ho amato.
Mi concedo di sorridere -Hai ragione.- rispondo.
Suggelliamo la nostra tacita promessa con uno dei nostri baci, dolci ma passionali. Quando ci stacchiamo per riprendere fiato dice -Rimani qui, vado a preparare le focacce al formaggio che ti piacciono tanto. Voglio che nostro figlio le conosca-.
-Così già lo vizi e ancora non nasce.- rispondo, mentre scoppio a ridere.
Peeta mi ridà un altro bacio veloce, si alza, e si dirige verso la cucina per prepararmi le focacce al formaggio, incurante della mia finta protesta.









Note: Salve a tutti. Questa è la mia prima storia su Hunger Games, scritta d'impulso mentre ascoltavo Say Something di A Great Big World & Christina Aguilera. La prima volta che ho finito a leggere il canto della rivolta, mi sono sentita come se mancavano dei pezzi dentro di me. Spero di essere stata più pertinente possibile con la storia. Nel caso non ci sono riuscita, chiedo scusa. Se mi lasciate qualche recensione, ne sarò felice. Grazie per lettura, a presto. Marty
  
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