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Autore: lillilola    04/02/2014    3 recensioni
Abbiamo sempre desiderato di prenderci cura di un cucciolo, no?
Ma se invece di un morbido pelo bianco, capitassero dei capelli color biondo miele?
Se invece del cucciolo, ti dovessi prendere cura di una bambola rotta?
Quanto sei disposto a evitare di romperla del tutto, e di mettere insieme i pezzi mancanti?
Facciamo così, Nikki ora è la tua bambola ferita, fanne ciò che vuoi.
Distruggila o aggiustala.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 1: CHE COSA DEVO FARE CON TE?
 

Ma perché devo andarci io se era lui che voleva il latte al cacao?
Se quello stupido di Luke aveva le stesse voglie di una donna incinta al sesto mese, perché dovevo andare io, alle due di notte per di più, a prendere del cazzo di latte al cacao?
Glielo davo io il latte al cacao a quel maledetto che non si sa come è riuscito a convincermi!
Lui e quei suoi stupidi occhioni azzurri!

Si strinse nel suo cappotto mentre l’aria fredda usciva dalla bocca.
Svoltò l’angolo e si avviò nel grande viale che portava all’unico market aperto notte e giorno.
Nella strada si sentivano solamente i suoi passi, anche perché alle due di notte non era molto frequentata la città, il silenzio era spezzato solamente da qualche auto di passaggio.
Affrettò il passo, raggiunse presto il market, e in un lampò fu già sulla strada di ritorno con una scorta di latte al cacao per circa un mese.
Mentre malediceva in tutti i modi possibili Luke, si fermò davanti alla vetrina del negozio sportivo e restò a guardare un attimo le Clarks verdi, non si accorse di un altro rumore di passi.
Passi disperati di una corsa altrettanto tale.
Una fugace toccata di spalle, gli fece alzare lo sguardo dalle scarpe e posare sul riflesso impresso nella vetrina della persona che si trovava alle sue spalle.
Era il riflesso di una ragazza, e per poco quel riflesso non gli fece prendere un infarto.
Si voltò, e constatò che effettivamente era una ragazza, ma non restò a guardarla per molto , credeva fosse una fan un po’ impazzita che voleva un autografo e una foto.
 - Aiutami – sussurrò tremante.
Capì che non era un fan quando la guardò negli occhi disperati, e notò la mano che aveva appoggiato alla sua spalla tremare.
I vestiti strappati e il livido che gli circondava il polso bastava a concludere il quadro generale della situazione.
Che cosa devo fare con te?
Gli occhi che si trovava di fronte emanavano terrore e disperazione, erano così terrorizzati, che fecero venire paura anche a lui.
 
 
Si sedette al tavolo affianco a Michael.
 - Credi che abbia fatto la cosa giusta? – chiese titubante.
Il moro annuì.
 - Si, hai fatto la scelta giusta per una volta – sorrise mentre prendeva in giro l’amico.
Si alzò.
 - Ho provato a farle mangiare qualcosa, ma mi rivolge solo uno sguardo vuoto – diede una pacca sulla schiena di Ashton – credo che dovremmo chiamare la polizia – .
 - Lo faremo domani mattina. Ora vai a letto, ci penso io a lei – disse Ashton alzandosi e andando verso la dispensa.
Prese un pacco di biscotti, e si diresse in salotto .
La vide esattamente dov’era un’ora prima, rannicchiata nell’angolo con la testa che poggiava sulle ginocchia.
Tremava ancora.
Prese una coperta che si trovava sul divano e andò verso di lei.
Le sfiorò la spalla e lei alzò la testa.
 - Tieni – le passò la coperta – così non avrai freddo –.
La ragazza non aveva proferito parola fino a quel momento, sembrava essere rimasta nel suo incubo personale.
 - Grazie – sussurrò prendendola e avvolgendosi lentamente.
Ashton sorrise e le passò un biscotto, che venne rifiutato.
 - Va tutto bene? – le chiese mangiandosi il biscotto.
Va tutto bene?
Ma sono un cretino patentato, potrebbe appena essere stata violentata o qualsiasi altra mostruosità e le chiedo se va tutto bene?
Ma sono davvero un emerito imbellice .
Lei non gli rispose e abbassò lo sguardo.
 - Come ti chiami? – le chiese .
Non alzò nemmeno lo sguardo verso di lui.
 - Nikki – sussurrò.Ashton sorrise sapendo di aver appena dato un’identità alla ragazza.
 - Mi chiamo Ashton – era contento di sapere che la ragazza parlava.
Era meno contento dello sguardo sempre pietrificato che aveva, più la guardava più si sentiva lui di averle fatto qualcosa di male.
 - Ho paura – la sentì sussurrare a fior di labbra.
Ashton annuì e le si avvicinò.
Si mise al suo fianco e le prese una mano.
 - Nessuno ti farà più del male adesso. Sei al sicuro – aver visto questa frase milioni e milioni di volte alla tv, non aveva lo stesso effetto che c’era nel dirla.
Perché non potevi sapere se lei era davvero al sicuro, l’unica cosa che sapevi è che non le avresti fatto del male.
 - Non chiamate la polizia per favore – divincolò la mano da quelle di Ashton.
 - Perché ? – chiese curioso e spaventato.
Lei non rispose .
La conversazione si concluse così, perché Nikki si addormentò.
Il respiro leggero e regolare fece sentire meglio Ashton, che la prese in braccio e la portò a letto, così che potesse stare comoda.
Cosa devo fare con te?
La lasciò nella sua stanza e lui andò sul divano, ma mentre percorreva il corridoio trovò Calum a guardarlo strano.
 - Che c’è? – chiese seccato dallo sguardo dell’amico.
 - Sei andato in bianco vedo – disse ridacchiando.
Ashton sbuffò.
 - Vedi di essere gentile con lei domani mattina – si girò verso la porta chiusa – era terrorizzata quando l’ho trovata –
Calum non capì quello che intendeva dire l’amico.
 - Stavo tornando a casa, e poi è arrivata lei. Ho visto il terrore nei suoi occhi Calum. Non so che cosa le sia successo, ma ho dovuto aiutarla – spiegò .
Adesso sembrò capire, anche se Ashton aveva spiegato l’accaduto un po’ alla rinfusa.
Fortunatamente Calum era abbastanza intelligente da capire cosa intendeva dire il suo amico.
 - Quindi abbiamo una probabile vittima di chissà che cosa nella tua camera che dorme? – Ashton annuì – oh, ottimo allora – tornò in camera sua .
L’aveva presa con filosofia, ora bisognava vedere come l’avrebbe presa Luke,  ma di certo non avrebbe dato di matto.
Almeno lo sperava, visto che con Luke non si poteva mai sapere.
Si andò a mettere sul divano e si addormentò poco dopo.
 
 
Il mattino seguente fu svegliato da Luke che gli saltò addosso come un cane in calore.
Tra poco gli avrebbe scopato la gamba.
Dallo spavento cadde dal divano.
 - Che cazzo fai Luke? Sei impazzito? Vuoi un pugno? Vuoi essere scopato violentemente da Calum? – gridò con intenzioni poco amichevoli nei confronti del biondo.
Il biondo lo squadrò e rise.
 - Hahahaha no. Dov’è il mio latte? –
 - Ti dirò io dove lo metto il tuo cavolo di latte. Te lo metto nel CUL..- venne interrotto da una voce femminile.
 - Buongiorno – sussurrò Nikki.
Michael e Luke la guardarono, mentre Calum appariva con un pancake nel piatto.
 - Hai fame? – chiese gentile.
Lei fece segno di no.
Si stropicciò un po’ gli occhi e le maniche della felpa le scivolarono fino ai gomiti scoprendo dei lividi pesanti che aveva sui polsi. Li coprì subito sperando che non fossero stati notati dai presenti.
Calum e Ashton furono gli unici ad averli visti.
Luke era troppo impegnato a capire chi fosse, e chi di loro se la fosse portata a letto, mentre Michael era ancora troppo assonnato per riuscire ad accendere il cervello.
Ashton si sentiva responsabile per quella ragazza che sembrava pericolosamente debole e ferita.
A passi incerti la vide andare verso di lui, e gli accennò un sorriso.
Si alzò in fretta da terra spostando Luke, o meglio lanciandolo via.
 - Grazie. Credo che ora dovrei andarm..-
 - E dove? – chiesero all’unisono Calum e Ashton.
Abbassò lo sguardo.
Michael si risvegliò dal suo stato vegetale e si guardò attorno; non capiva che stava accadendo.
 - Che succede? – bisbigliò a Luke che se ne stava ancora a terra.
Probabilmente cercava di unirsi all’arredamento.
 - Non lo so. Ma credo che sia stato Ashton a portarsela a letto. Ha scelto bene - .
Maniaco.
Il moro sapeva che non era andata esattamente così.
Andò verso di loro prima che Luke potesse fare altri apprezzamenti sulla ragazza.
Vide Nikki fare più volte cenno di no mentre Ashton le parlava sottovoce.
Non aveva mai visto l’amico così preoccupato, ma d’altronde era preoccupato anche lui, visto che non tutti i giorni capitava di ritrovarsi una ragazza probabilmente vittimi da qualcosa in casa.
Anche se, probabilmente, era davvero una vittima, lo si intuiva dagli occhi spaventati che ancora aveva e dagli sguardi bassi di paura, come se ancora pensasse di non essere al sicuro.
Calum gli impedì di interrompere la discussione di cenni e sussurri tra Ashton ed Nikki.
 - Calum che cosa fai? – chiese confuso.
 - Ti impedisco di  interrompere. Parla solamente con Ashton , e ci parla pure poco, quindi evito che tu la faccia restare in silenzio –
Annuì leggermente infastidito.
Insomma tutti volevano sempre parlare con lui, perché lei no?
 - Cosa le sta dicendo? – chiese curioso.
 - Sta cercando di convincerla a rimanere qui ancora per un paio di giorni. Non credo che abbia un posto dove andare –
Calum sembrava pensieroso, almeno più pensieroso del solito.
 - Che cosa ti turba? –
Il moro sospirò.
 - Le ho visto i polsi. Credo che sia stata legata per molto tempo, e in modo molto stretto – decretò a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.
Michael lo sguardò stupefatto.
Probabilmente quelli ai polsi non erano gli unici lividi che aveva sul corpo.
 - Quel pancake è per me? – chiese Michael indicando il piatto che teneva in mano Calum.
Calum lo guardò e ridacchio prima di annuire.
 - Certo Miky. solo per te – gli spiaccicò il piatto in faccia con tanto di pancake .
Scoppiarono tutti a ridere.
Anche Ashton ed Nikki che avevano finito di parlare.
Nikki sorrise per la prima volta da quando era lì.
Ashton se ne accorse e fece il pollice in su ai due che avevano tenuto uno spettacolino comico, che sarebbe finito in tragedia probabilmente.
 - È meglio se ci spostiamo – sussurrò a Nikki.
La portò vicino a Luke che continuava a fissarla dalla sua posizione supina a terra, mettendola in imbarazzo.
 - Smettila di fissarla –
 - Ma.. io non capisco che cos..-
Michael apparve con una bomboletta di panna spray.
 - Stronzetto vieni qui. Ti infilo la panna in un posto dove non batte il sole! – gridò avventandosi sul povero Calum che scappando inciampò sulla carcassa di Luke ancora a terra, perché troppo pigro per alzarsi.
 - Intendi il naso, vero? – chiese Luke un po’ dolorante.
Nikki allargò il sorriso.
 - Non esattamente biondino! – gridò Michael afferrando Calum per l’elastico dei pantaloni del pigiama, lo guardò dritto negli occhi – pagherai per ciò che hai fatto al mio bellissimo viso – agitò un po’ la panna e gliela spruzzò per tutto il viso.
Luke li affianco ne approfittò; rubò la panna dalle mani di Michael e se la spruzzò in bocca.
 - Buompa la pfanna – disse sorridendo mentre la panna gli colava fino al mento.
Ashton guardò la scenetta, e poi guardò la ragazza che sorrideva contenta.
 - Non è una cattiva idea restare qui dopotutto non credi? – chiese gentilmente.
La ragazza annuì lentamente.
 - Mi dispiace che tu dorma sul divano – sussurrò – non voglio disturbare più di quanto non faccia già-
Michael la guardò stupefatto dopo aver sentito quelle parole.
Sembrava una bambola di porcellana ora che la guardava con più attenzione.
Era ora di darle una scossa.
La perse in braccio all’improvviso.
 - L’unico disturbo che dai è quello di non parlare con noi – disse facendola girare mentre la reggeva.
Era così leggera.
Più leggera di quanto pensasse, e sentire la sporgenza delle sue ossa nel bacino non aiutava.
 - Anche lei vuole della panna! – gridò portandola nella mischia.
Ashton lo guardò spaventato.
Come poteva non rendersi conto della fragilità di Nikki? L’avrebbe uccisa lui con la sua delicatezza da mandria di elefanti impazzita!
Luke si alzò da Calum, e spalmò un po’ di panna in faccia anche a Nikki, che invece di sembrare terrorizzata come Ashton si aspettava, rideva contenta.
Michael la rimise giù mentre Luke si divertiva a fargli i baffetti di panna sul viso.
 - Molto sexy. Arrrgh – disse ridendo mentre continuava la sua opera – sei l’uomo più sexy che io abbia mai visto –
Forse fu solo Calum a sentire nella risata di Nikki qualcosa di triste.
Molto triste.
Si fermò un attimo a guardarla, e anche gli occhi nonostante avessero preso un po’ di vita e lasciando andare via un po’ di terrore, erano quelli di una ragazza triste e ancora spaventata.
Ashton sembrava terrorizzato.
Guardava Nikki tra i suoi amici e pensava che da un momento all’altro uno di loro per sbaglio potesse farle del male e distruggerla in mille pezzetti.
Come una bambola di porcellana.



Sono di nuovo qui piccoli pasticcini miei. 
Lo so che avevo detto che non pubblico una storia in un fandom in cui ho già pubblicato, ma mi sono trovata molto bene qui.
Insomma, nesuno mi ha minacciato di morte, insultato, minacciato di nuovo e cose simili.. almeno non ancora.
Comunque TA-DAAAN **  sono tornata per rompervi un pò le scatole *si guarda attorno e vede un pò di gente con i forconi*.. So che in realtà non mi fareste mai del male. Già certo, come no. 
Per chi invece è la prima volta che legge una storia scritta da me ho un consglio : SCAPPA! SCAPPA!! SCAPPA!!! SEI ANCORA IN TEMPO.
Volevo chiarire una cosa, ho messo come avvertenza contenuti forti, non perchè ci saranno delle scene dettagliate di abusi, violenza, razzismo e cose simili, ma perchè se ne parlerà un pò più avanti (sempre se non cambio la storia all'ultimo, in quel caso toglierò le avvertenze), ed è per evitare che magari a qualcuno dia fastidio come cosa.
Allora questo è il primo capitolo *yeeee*, spero vi piaccia, e in caso ci fosse qualcosa che non va AVVISATEMI, perchè è un esperimento sullo scrivere in terza persona, visto che di solito scrivo principalmente in prima, quindi essendo un esperimento, ed essendo fatto da me sopratutto non è perfetto... anzi il contrario probabilmente.
Quindi in caso facesse particolarmente schifo, e leggendolo vi pervade solamente la voglia di suicidarvi o di strapparvi gli occhi (che scenario tragico accidenti), DITEMELO, così elimino subito la storia prima che possa fare ulteriori danni a chi legge. (In questo caso chiedo scusa).
Spero vi piaccia comunque ciambelline mie. (Per chi non lo sapesse io chiamo i lettori con i nomi dei cibi, è una cosa affettuosa <3 ) 
Per chi invece continua a voler leggere cose scritte da me, sappia che gli voglio bene <3 
Lily**
 
   
 
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