Film > Disney
Segui la storia  |      
Autore: _Eterea_    04/02/2014    3 recensioni
Questa è una raccolta di quattro brevi one-shot sulla coppia che oramai amo follemente: Scat-cat/Minou - con entrambi "Human", ovviamente.
Dalla storia: "Fu in quel momento esatto che accadde; proprio quando, in quel giorno piovoso ed umido, Scat aprì la porta sverniciata di casa sua e si trovò di fronte una sorridente e zuppa Minou, che l'uomo capì di aver fatto un errore. "
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: Questa è una raccolta di quattro brevi one-shot sulla coppia che oramai amo follemente: Scat-cat/Minou - con entrambi "Human", ovviamente.
I prompt sono di Finn&Tera e Trick... ma questa raccolta la dedico anche a Med e Geilie, perché sì.  
Avrei voluto iniziare a pubblicare una volta scritte tutte, ma visto che la mia ispirazione va e viene in questo periodo, facciamo che appena ne scrivo una la pubblico direttamente... eh?
 
Un grazie alla mia beta Charme che ha betato la one-shot e molto probabilmente beterà anche le altre.
P.s. Il titolo è una citazione di George Gershwin.
 
 
 
La vita è un po’ come il jazz:
viene meglio quando si improvvisa

 
 
In genere, il jazz è sempre stato simile al tipo d'uomo
con cui non vorreste far uscire vostra figlia.
Duke Ellington
 
*
 
 
Prompt: La prima volta che Minou scappò di casa.
 
 
Fu in quel momento esatto che accadde; proprio quando, in quel giorno piovoso ed umido, Scat aprì la porta sverniciata di casa sua e si trovò di fronte una sorridente e zuppa Minou, che l'uomo capì di aver fatto un errore.
 
Scat se ne era sempre fregato dei pettegolezzi e delle occhiatacce dei borghesi; questi, con i loro completi di marca, le cravatte perfettamente stirate e tirate a lucido, lo facevano sghignazzare così forte che a volte gli sembrava d’essere impazzito sul serio.
Poi scuoteva la testa, aspirava una boccata di fumo dal suo sigaro e procedeva per la propria strada, sbeffeggiando coloro che lo reputavano inferiore.
Cos'altro avrebbe potuto fare? Aveva vissuto per così tanto tempo quella vita - sì, proprio quella del musicista di strada, senza un soldo e una prospettiva per il domani - che ormai qualunque pregiudizio o critica esterna non lo sfiorava minimamente. Anzi, provava quasi pietà per quei noiosi ometti, schiavi della loro quotidianità, che disprezzavano tanto il suo stile di vita.
L'uomo aveva preso l'abitudine di dire questo spesso, a chiunque: dai suoi amici, ai vecchietti del bar sotto il suo appartamento... e alla ormai maggiorenne figliastra del suo migliore amico.
La maggior parte delle volte che Romeo capitava dalle sue parti e passava per un saluto, aveva sempre appresso la piccola mocciosa con i capelli biondi sbarazzini e lo sguardo curioso.
Scat la conosceva da quando non era altro che una cosetta magra e bassa, sognatrice e sfrontata come solo una bambinetta della sua età poteva essere.
Anche se erano ormai un paio di anni che il jazzista aveva dovuto fare due conti con il tempo, ed era rimasto veramente basito nel vedere come la micetta fosse diventata una così giovane ed attraente donna.
Non aveva il fisico ancora completamente maturo ma, ai tanto attesi diciotto anni, le docili forme si erano ormai prepotentemente presentate, ed era difficile per Scat mantenere ferma la sua concentrazione sulle parole di Romeo, quando Minou mostrava innocentemente - o forse no - la coscia muovendosi distrattamente sulla sua vecchia poltrona sgualcita.
Erano capitate due volte in cui erano rimasti soli, senza la costante presenza di Romeo, ed erano bastate poche parole del jazzista per incantare e rapire la ragazza. Le aveva raccontato velocemente dei suoi viaggi, facendole fare non poche risate sulle situazioni a volte davvero assurde in cui si era trovato. 
In quelle poche ore insieme le aveva fatto respirare un'aria di intrigante libertà che la ragazza mai nella vita aveva neppure sognato. Le aveva fatto scoprire un altro modo di percepire la musica, così diverso da quello classico donatole dalla madre; questo era più colorato e ritmato, a tratti aggressivo... di quelli che ti fanno venire il pizzicorino sulle punte delle dita, facendoti desiderare ardentemente di suonare un qualunque strumento, pur di sentirti partecipe a quell'improvvisazione.
 
Ecco, mettendo insieme questo e l'età di Minou, il suo carattere influenzabile e l'amore che provava per la musica, il risultato era proprio quello che Scat non aveva potuto in alcun modo prevedere: cioè una ragazzina fradicia ed esaltata, scappata di casa per raggiungere il suo desiderio di trasgressione.
 
«Che diavolo ci fai tu qui?»
Minou sbuffò, scostò con una mano il ciuffo bagnato da davanti gli occhi e infine parlò.
«Buongiorno anche a te... allora, mi fai entrare?»
Scat si spostò a lato della porta, facendo entrare la ragazza e la scia di acqua che si sarebbe lasciata dietro nel piccolo e spoglio soggiorno. C'era ancora una tazza grande, con un sigaro spento al suo interno, e il giornale del giorno sul tavolo da pranzo; Scat lo liberò in fretta, borbottando qualcosa, per poi prendere il cappotto fradicio di Minou. Questa si era seduta comodamente sul divano, mantenendo sempre quell'espressione divertita sul volto.
«Tua madre sa che sei qui?»
«Secondo te?»
L'uomo si sedette su una sedia di fronte alla ragazza; non riusciva a fare a meno di notare che la camicia bianca di quest'ultima, ormai zuppa, lasciava intravvedere degli spicchi di carne rosea del petto, ma cercò in tutti i modi di evitare che il proprio sguardo cadesse lì.
Scat scosse la testa.
«Cosa diavolo ti è venuto in mente? Sei per caso scappata di casa?»
«Rilassati... Nessuno saprà mai che sono stata qui.»
Minou sollevò una minuta gamba e l'accavallò all'altra, elegantemente; fingeva nonchalance, ma Scat aveva capito che quella era probabilmente la prima volta che si trovava completamente da sola con un uomo che non fosse il suo patrigno. Sorrideva per mascherare l'imbarazzo e la tensione, aveva sempre voluto atteggiarsi da "grande", e probabilmente aveva appena trovato un buon modo per farlo. Però, nonostante questo, c'era ancora quell'eleganza e classe nei movimenti di Minou che faceva chiaramente capire che inconsciamente rimaneva fedele ai vecchi insegnamenti e al proprio rango sociale.
Dopo pochi secondi di pausa riprese.
«Romeo ha portato mia madre e i miei fratelli ad una nuova mostra d'arte a Montreuil... io ho finto di star male per poter rimanere a casa da sola. Poi sono uscita e venuta qui. Staranno via parecchio, e nessuno noterà la mia assenza fino al loro ritorno.»
«E perché diavolo sei venuta qui, si può sapere?»
«Ma per te, ovviamente.»
Scat sospirò profondamente, per poi passare a massaggiarsi lentamente le tempie.
Non aveva idea che la situazione potesse sfuggirgli di mano in quel modo, e non aveva assolutamente idea di cosa dovesse fare. Doveva rimanere fedele all'amico, oppure fregarsene come al solito e vivere quella situazione con spensieratezza... ignaro di quello a cui l'avrebbe portato?
«Cosa vuoi da me, Minou?»
«Io...» Minou si avvicinò una mano al volto, e Scat non poté fare a meno di notare il lieve rossore che le aveva colorito il viso. «Voglio provare cose nuove.»
Accadde in un attimo: Minou si alzò in piedi e senza guardare negli occhi l'uomo che aveva di fronte, gli si avvicinò e appoggiò le proprie labbra sulle sue. Erano labbra inesperte, soffici e calde; fu tutto così improvviso che Scat non si rese immediatamente conto di quello che era appena successo.
Quando finalmente ne prese coscienza, la ragazza si era già staccata e, toccandosi con l'indice e il pollice il labbro inferiore, era tornata pensierosa a sedere.
«Mh, non male...»
«E questo cosa dovrebbe significare?»
Minou sbuffò e lo guardò torva.
«Vorrei tanto sapere perché fingi tutta questa incredulità. Sei stato tu a dirmi di "godermi la vita" e "cogliere l'attimo ad ogni opportunità! Bé, ora sono qui e voglio godermi questo momento.»
«Mi stai incitando ad approfittarmi di una ragazzina?»
«No, ti sto incitando ad accogliere a braccia aperte le avance di una donna. Ho ormai diciotto anni, non dimenticartelo.»
Scat avrebbe tanto voluto rispondere che la maggiore età non la classificava automaticamente come donna, e come donna matura men che meno, ma rimase ad osservarla in silenzio.
Una parte di lui sentiva di dover prendere la ragazza volente o nolente e riportarla a casa... ma, d'altra parte, desiderava così tanto gettarsi su di lei su quel divano e dare sfogo alle sue peggiori fantasie...
Scat aveva sempre vissuto fregandosene del giudizio degli altri, perché mai quella volta avrebbe dovuto comportarsi diversamente?
A Minou spuntò un sorriso raggiante, quando l'uomo di fronte a lei si alzò e si sedette di fianco a lei; arrossì lievemente e sentì il cuore sbatterle selvaggiamente nel petto, quando questo le prese il mento e avvicinò le proprie labbra alle sue.
 
La pioggia aveva smesso di bagnare le strade e i palazzi francesi, quando Minou si apprestò a tornare a casa, in quel tardo pomeriggio autunnale; una volta che lei se ne fu andata arrivò invece il terribile senso di colpa che avrebbe afflitto Scat ogni volta, dopo una sua visita.
Avrebbe tentato di scacciarlo, inutilmente, con un bicchiere dopo l'altro, il fumo... ma il sapore e l’odore di Minou che ancora portava addosso gli davano un’ebbrezza che gli altri vizi non riuscivano a soppiantare.






 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Disney / Vai alla pagina dell'autore: _Eterea_