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Autore: Marlene_    05/02/2014    0 recensioni
"Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EVERYBODY WANTS TO RULE THE WORLD


Sinceramente non ho la più pallida idea di come cominciare questa storia, per questo mi limiterò a riportarvi tutti i fatti di cui sono a conoscenza, senza tralasciare niente.
Beh almeno ci proverò.
C’era questa ragazza. Aveva i capelli biondi, quasi bianchi, lunghi e lisci come la linea dell’orizzonte. Aveva gli occhi azzurri, ma verso il confine con la pupilla diventavano gialli, e splendevano pure. Una caratteristica che gli causò non pochi problemi nel corso della sua vita.
Viveva in un piccolo paese del Canada con suo padre Will, la matrigna Gerr e la piccola sorellastra Emmaline.
Il suo nome era Hybris.
 
                                                                                                     
-Papà ti prego dì a Emmaline di lasciarmi in pace, sto cercando di studiare!-
Era ormai mezz’ora che Hybris chiedeva aiuto al padre che, come al solito, non stava facendo niente.
-Non puoi studiare anche se c’è lei?- domandò lui ingenuamente, mentre cerchiava con un pennarello giallo le ultime partite di football giocate nella zona.
-Diciamo solo che Emma+dislessia non sono proprio una combinazione adatta allo studio.- era inutile insistere con suo padre, da qualche anno ormai aveva perso totalmente interesse per lei, come se tutto quello che faceva non avesse importanza.
La richiesta d’aiuto venne colta da Gerr, come ogni volta. –Emmaline tesoro scendi, lascia studiare tua sorella per favore.- la piccola peste alzò la testa di scatto e si rivolse alla madre
 –cuciniamo i bisotti?-
Ci furono dei momenti d’attesa. Poi –si certo, ma tu non disturbare più Hiby-
Emma scese le scale con la stessa velocità in cui Will stappò di nuovo il pennarello.

Hiby era il soprannome che aveva da quando era nata Emmaline, che non riuscendo a pronunciare bene il suo nome, nei suoi primi anni di vita la chiamava così.
Emmaline aveva 5 anni, capelli rossi, occhi verdi e un’ossessione per i biscotti. Era nata circa tre anni dopo che Gerr e il padre di Hybris si erano sposati. Lei e la sorella avevano 12 anni di distanza. Andavano d’accordo, Emma era letteralmente ossessionata dalla sorella maggiore, la seguiva dappertutto. Non che a Hybris dispiacesse, non aveva mai molta compagnia.
Gerr invece era la matrigna di Hybris, moglie di Will e madre di Emmaline. Aveva i capelli neri come la pece e gli occhi altrettanto scuri. Tutti si erano sempre chiesti da dove spuntassero fuori i capelli rossi e gli occhi verdi di Emma (visto che Will era biondo e con gli occhi chiari) ma i tratti erano quelli del padre, non era servita conferma.
 
Gerr dopo un po’ salì in camera di Hybris per controllare il suo lavoro –come procede il progetto di scienze?-
La ragazza alzò gli occhi dal tavolo –non molto bene…ogni volta che tento di incastrare una vite da qualche parte ne spunta una identica vicino. Ma io non ce le metto, e questo è abbastanza strano.-
Gerr impallidì di colpo –forse dovresti lasciar perdere e andare a farti un giro- le suggerì –servono proprio alcune cose dal supermercato.-
 
La matrigna era sempre molto gentile con lei. Hiby lo ricordava bene il loro primo incontro, Will un soleggiato giorno di Novembre si era presentato a casa con una completa sconosciuta e aveva annunciato il loro matrimonio. Hybris era rimasta sconvolta da quella notizia e ogni volta che provava a chiedere spiegazioni al padre, lui cambiava versione
“L’ho incontrata in un bar e ci siamo subito innamorati, volevo assolutamente sposarla”
“Ci siamo conosciuti in aeroporto, ci siamo frequentati per molto tempo e abbiamo deciso di sposarci”
“Portava sempre il cane a correre con  lei al parco, ci siamo scontrati casualmente”

A volte proprio non se lo ricordava.
La figlia non aveva mai creduto a nessuna delle sue versioni ma quando aveva scoperto che Gerr era una persona gentile, disponibile e soprattutto un’ottima cuoca, non si era fatta più molti problemi.
Erano diventate subito amiche e la matrigna la difendeva sempre, anche quando non aveva ragione.
A volte Hybris pensava che Gerr fosse spuntata dal nulla solo per proteggerla, e in effetti ci riusciva abbastanza bene.
 
-Okay che cosa serve? Se mi fai la lista vado io, mi preparo ed esco.-
-Ti lascio il foglio con le cose da comprare sulla mensola d’entata.- Gerr si stava avviando verso la cucina, quando si fermò e disse a voce abbastanza alta per farsi sentire –e porta Steve con te!-
 
Steve era il migliore amico di Hybris, oltre che l’unico.
Aveva i capelli rossi e gli occhi scuri, e portava le stampelle. Si conoscevano fin da quando erano bambini e Gerr lo adorava. Ovunque andassero erano sempre insieme, la maggior parte delle volte lui dormiva a casa di Hiby, anche se Will non era sempre molto contento.
Tutti trovavano Steve abbastanza strano, rideva in modo strano, parlava in modo strano e si vestiva in modo strano, e a Hybris non poteva andare meglio.
 
Dieci minuti più tardi Steve e lei erano già al supermercato in fondo alla strada che facevano scorta di biscotti per Emmaline.
-Allora, come procede il tuo progetto si scienze?-
-Non molto bene, sempre la storia delle viti che appaiono dal nulla.-
Steve tossì nervoso.
-Vedrai che sarà solo una tua impressione-
La lista della spesa era infinita, c’era ogni cosa si potesse immaginare: caramelle, biscotti, pasta, riso, uova, latte, salse, condimenti, frutta, verdura…
-Okay senti io vado nel reparto della frutta e verdura, tu fai la pasta e il riso- propose Hybris
-Mhh…non sarebbe meglio restare uniti e cercare le cose insieme?- Steve era sempre molto riluttante a separarsi
-Ehy guarda che siamo in un supermercato…il massimo che può succederti è che ti cada sul piede un pacco di biscotti.-
Detto questo, si separarono, con Steve che fiutava l’aria in modo nervoso.

 
   
 
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