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Autore: Distress_And_Coma    05/02/2014    0 recensioni
Se quel giorno di Luglio 2006 la sorella di Jui non fosse morta? Che cosa sarebbe potuto succedere?
Questo è ciò che mi ha detto la mia coscienza...
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sister Sister - As a Midnight's Cinderella



Squillò il telefono. Mhmmmm... Ma chi è che rompe a quest'ora? si mise a pensare il castano, tirandosi il cuscino piumato sopra la sua testa.
Ed era vero. Chi mai poteva essere alle otto del mattino, per altro in concomitanza col suono altissimo della sua sveglia? Già si meravigliò che potesse sentirlo, il suo cellulare.
Pensò che magari era Rame, che rompeva per via delle prove. Ormai Very Important Doll era quasi pronto, era ovvio che era lui, no?
E allora cosa lo faceva stare così in ansia? No, aveva un brutto, bruttissimo presentimento.
Rispose un secondo prima che cascasse la linea.
"Pronto?" disse con voce impastata dal sonno.
"Jun, sono io."
Ebbe un colpo al cuore. Avrebbe riconosciuto ovunque quella voce, era Suiko! Era la migliore amica di sua sorella da una vita.
"Buon giorno, Sui!"
Non gli arrivò un feedback. "Suiko, che è successo? Perchè sei così triste?"
"Guarda il notiziario." Sembrava sul punto di piangere.
"Cosa... E perchè dovrei?"
"Guardalo!" disse con voce rotta dal pianto. Avrebbe voluto consolarla, dirle che lui c'era sempre.
"Va bene, va bene..." sgrunf!
"Che è successo a mia sorella?" le chiese, sempre con quell'orribile presentimento.
"Oh..." sentì ancora il suo pianto. Intanto, si era allungato con il braccio verso il telecomando, ed accese la tivù, impostandola sul notiziario.
La notizia in prima pagina gli fece accaponare la pelle.



Incidente di fronte alla stazione di Shibuya, vittima una studentessa universitaria, quasi uccisa da un ubriaco.




Quelle parole...

Quel fuku alla marinara...

Quei capelli corvini e lunghi...

Sua sorella!


Rame! pensò, doveva chiamarlo, aveva bisogno del suo sostegno.
Premette il tasto delle chiamate d'emergenza, tanto, mattiniero com'era, avrebbe già avuto i vestiti addosso. Nel frattempo si vestì, con gli indumenti che aveva sott'occhio, quelli sfatti del giorno prima. Non si truccò neanche, ma d'altronde, come poteva pensare al trucco in un momento simile?
"Rame! Rame sono io!" lo chiamò con la voce più angosciata che quello avesse mai sentito uscire da quella melodica bocca.
"Jui! Jui, calmati! Che è successo? Dove sei?!" anche Rame si stava agitando, non sapeva che cosa fosse successo al suo Jui. Jui era suo, e guai a chi glielo toccava.
"Rame! Vienimi a prendere, presto!"
"Va bene!" e Rame schizzò in macchina, angosciato come non mai.
Jui richiamò Suiko, si fece dare il nome dell'ospedale in cui avevano portato la sorella.
Gli disse che erano all'ospedale universitario di Keio.
Rame arrivò in cinque minuti spaccati. Al diavolo le multe!
"All'ospedale di Keio!"
"Va bene!" saltò in macchina e schizzarono verso la struttura.
Finchè Jui rimase in macchina, pensò a Rame, a Tero, a Giru, a sua sorella, pensò a tutte quelle cose belle che aveva fatto con le persone della sua vita.
Sua sorella si sarebbe dovuta sposare di lì a tre giorni, inoltre si stava per laureare...
Si stava per sposare...

Una volta arrivati all'ospedale, si fiondarono alla reception.
"Rei Okine..." disse Rame, visto che Jui non riusciva più neanche a respirare. Gelò sul posto, appena proinunciò il nome della sorella dell'amato.
"Piano tre, stanza quattro." disse la segretaria, fredda, eppure gentile. Non voleva mostrere le emozioni.
Emozioni...Nemmeno Jui le voleva più mostrare.
La lentezza degli ascensori li fecero innervosire ancora di più. "R-Rame... Mia sorella...Mia sorella vivrà ancora, vero?"
"Certo che vivrà, Juichan..."
"Adesso andiamo da lei, Jui" disse ancora, quando l'ascensore si aprì.
Entrarono nella stanza in cui era ricoverata la ragazza.
A quanto avevano capito dall'infermiera, avevano appena finito di farle le lastre al torace, e si trovava lì per via delle multiple fratture che si era procurata a causa della brutta botta che aveva preso nello sbattere contro lo spigolo del marciapiede.
Certo, lo so che ha traumi multipli! avrebbe tanto voluto dirgli. Come facevano ad essere tutti così distaccati, mentre lui pativa le pene dell'inferno?
No, non erano tutti distaccati.
Con lui c'era Rame. Sentiva che ci sarebbe sempre stato.

Per fortuna i loro genitori si erano trasferiti, perchè Jui non avrebbe sopportato la loro vista. Non è che li odiasse, ma non aveva mai avuto un vero rapporto con loro. Se fossero stati presenti, allora per lui sarebbe stato tutto molto più difficile.

Guardò sua sorella, quella creatura così gioviale, capace di scaldarti il cuore con il solo sguardo, così innocente, così pura, attaccata a dei macchinari salva vita.
Aveva il braccio destro rotto, alcune costole rotte, altre incrinate, un trauma cranico lieve, due gambe sfracellate. A sentire l'infermiera.
Di lì a poche ore sarebbe giunto un luminare che avrebbe cercato di salvarle le gambe.
Ma a Jui importava che salvassero sua sorella, non solo le sue gambe!
Dopo poco uscì, sempre tenendo stretto Rame, che, triste, lo guardava.
"Rame, secondo te... Mia sorella si salverà?"
"Certo, piccolo, certo. Sentirà il tuo richiamo, e correrà di nuovo da te... Ne sono sicuro." gli disse con un debole sorriso il compagno.
Non ricordò molto, ricordò un uomo in camice bianco. Che fosse per le gambe?
Rame gli disse che erano passate quattro ore, ma a lui non importava... Voleva solo che il tempo le restituisse la tanto amata sorellina.
Dopo qualche ora sentì il ragazzo avvicinarsi a lui con una coperta.

Tre giorni dopo, la sua Rei venne spostata alla traumatologia.

I farmaci per indurla al coma farmacologico li aveva comunque... Il respiratore, lo aveva comunque...
Rame era andato a casa, a mangiare qualcosa. Prevedeva che sarebbe ritornato di lì a poco. Mentre lui, lui era seduto sulla poltroncina accanto al suo letto.
Pensò agli occhi della sua sorellina, pensò al giorno del suo matrimonio. Il suo matrimonio era oggi. Avrebbe indossato un abito bianco, ma forse di lì a poco, forse anche a mezzanotte, il suo cuore avrebbe smesso di battere...
No! No, no, e no! Non doveva assolutamente pensarci!
Si ridestò quando Rame entrò nella sua stanza, portava qualcosa.
"Tieni, piccolo... Mangia almeno questo. Ah, ti ho portato un cambio." disse con un sorriso, porgendogli un panino, ed indicando una borsa di plastica con dentro quelli che evidentemente erano i vestiti di Rame. Già, di Rame... Non suoi. Perchè lui non sarebbe mai tornato a casa senza la sua Rei. 

I giorni passano, le settimane passano, di buono c'è... Che ora respira da sola  pensò tra sè e sè. Un'infermiera, la stessa dei primi giorni, entrò e visitò la ragazza. "Ancora qui? Si vede che vi volete bene... Non disperate, ce la farà."
Lui la guardò incredulo, quasi.
Ora chiamo il medico"
Quando il medico entrò, vide gli occhi cerchiati da occhiaie di Jui. "Si sveglierà, vedrete...Le fratture alle costole e alle gambe si stanno saldando bene. Sta ritornando tutto al suo posto. Ora riduciamo ancora la dose dei medicinali per il coma indotto."
Così fece, e si congedarono.
Rame lo aveva chiamato per dirgli che il giorno dell'incidente aveva avvertito gli altri che le prove non ci sarebbero state. Non era riuscito a farlo prima perchè aveva voluto rimanere accanto a lui, senza stressarlo troppo.

Si era fatta sera, stava per addormentarsi, quando sentì una leggera stretta alla mano, la mano con cui teneva quella non ingessata della sorella.
"J...Ju...Jui..."
"R-Rei!"
"J-Jui... Dove siamo?"
"Starai bene, sorellina, non sforzarti... Oh..." le disse, con il volto rigato da lacrime di sollievo...
"Jui...Ho" tossì "Ho avuto paura... Jui, dove sei... Dove sei...?"
"Sono qui, sorellina, sono qui..."
"Che cosa è successo?" gli disse, con voce flebile. "Hai avuto un incidente, ma ora stai bene... Sei all'ospedale, ti stai riprendendo. Ci sono io al tuo fianco. Ti curerò io."
"Ho avuto tanta paura, fratellone! Puoi cantarmi una ninna nanna, così forse mi calmo?"
"Certo..."

Are kara dore kurai                            
Toki ga tatta no darou
Konya wa hana ni kakomarete
Naguru yousei kurai narazu ni tsubuyaita
"Kirei ni, natta ne sister"

Darekakushite imama de ienakatta kotoba wa
kawaii ku natta ne itsunomanika
kimi wo shiroi ueding doresu  itsuka yume de misete
Mahiru no Shinderera kimi no toki wa tomatta
Kore kara boku dake ga toshi wo kasanete iku no darou
Demo kimi wa boku ni totte eien ni mittsu chigai no sister



         










































  
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