“Cream&clouds” occupava non più di una trentina di metri quadrati, ma attirava come una calamita gli sguardi dei passanti, con la sua elaborata vetrina formata dalla sagoma di un gigantesco albero bianco e nodoso su cui erano poggiati, grazie a piccoli sostegni, tanti cupcakes colorati.
L’entrata, dipinta di verde foresta, faceva pensare subito a Central Park, situato a chilometri di distanza, e l’insegna era degna della creatività dell’autore di Alice in Wonderland.
Non era famoso, né brillante, né gigantesco, era solo “Cream&clouds”. Pacifico, tranquillo, sereno.