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Autore: Asuka_Asami    08/02/2014    5 recensioni
Storia in revisione;presenza di errori di battitura come TOMILINSON o robacce del genere, scusate. Provvederò a correggere al più presto ogni singolo errore. 
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C'è un lato di me che cade a pezzi ed è la parte che tu non vedi.
-Fabri Fibra
Le parole gli morirono in gola, mentre cercava di rispondere a tono. Sussultò non appena sentì le mani possenti e maledettamente grandi di Harry, accarezzargli il ginocchio, per poi risalire lungo la coscia soda che Harry già adorava. Sorrise, vedendo il suo professore rimanere immobile.
“Vieni con me, Louis. Lo vedo che mi desideri, che vorresti baciarmi, torturarmi, farmi gemere, godere …”
“Taci, cazzo.” Sbottò, irritato da quelle parole che avevano un sapore amaro, troppo proibito per essere assaporate. Lui, contrariamente a ciò che lo spingeva ad accettare qualsiasi assurda richiesta di Harry, apparteneva a Zayn. A lui soltanto.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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11 Capitolo

 A mia zia, che non leggerà mai questo capitolo, ma mi sostiene anche da lontano, con le sue parole.

Catch me Demi Lovato
 
“Louis, come va?” La voce roca dall’altro capo del telefono lo fece sussultare, mente chiudeva la porta dietro di sé, nascondendosi nel piccolo bagno di casa. Le mani gli tremavano, mentre tratteneva il fiato, ascoltando quella voce profonda scuotere le corde della sua anima, facendolo tremare, amplificando le sue emozioni.
“Harry, dimmi.” Il suo tono era sicuro e distaccato, cercando di mantenere una facciata di indifferenza che in realtà non possedeva. I suoi buoni propositi si stavano dissolvendo velocemente, troppo, per cercare di riafferrarli, prima che volassero troppo lontano.
“Che facevi di bello?” Un sussurro quasi innocente, che celava una meschinità che Louis fu in grado di percepire. La voce di Harry era sempre stata piena di piccole, delicatissime, ma al contempo prepotenti sfumature che Louis si stupì della sua stessa perspicacia nel riconoscerle.


“Mi stavo divertendo un po’.” Il suo tono fu malizioso. Provocazione allo stato puro. Provocazione, passione. Un confine netto, ma poco definito agli occhi di tutti; confine che Louis si giurò di non superare. Fra braccia di Zayn, quel pomeriggio stesso, aveva trovato la felicità e la stabilità che credeva di aver perso.
“Ah sì, eh? Allora non ti dispiacerà divertirti anche con me.” Il ventre di Louis si infiammò, come se dentro di se milioni di fiamme ardevano contemporaneamente, alimentate da un veleno sconosciuto, doloroso, immensamente e totalmente mortale. Ispirò profondamente, scuotendo il capo con veemenza. L’idea di avere Harry tra le braccia lo allettava e non poco, ma cercò di accantonare il respiro affannoso di Harry che si era scontrato nella sua pelle, mentre lo scopava con violenza e rabbia. Chiuse gli occhi, come se volesse accantonare il ricordo del suo tocco dalla sua pelle, come se volesse dimenticare i suoi occhi che lo fissavano deliziati, soddisfatti, totalmente appagati da un orgasmo celestiale.
“In realtà sì, Styles. - disse duramente, accantonando i pensieri pervertiti che dominavano la sua mente, in quel momento.- Adesso devo andare.”
“Oh, Louis, Louis. So che non vuoi riattaccare. La ‘bambolina’ è lì, per caso?” Domandò beffardo Harry. Aveva voglia di possedere il corpo di Louis, per cacciar via il tocco di Zayn. L’idea che suo marito l’avesse anche solo sfiorato, annullando la magia del suo dominio lo mandava in bestia. 
“Sono in bagno, Harry. Adesso, però, devo andare.” Strascicò le parole in maniera frettolosa. Voleva chiudere al più presto quella conversazione, prima di potersene pentire.
“Non così in fretta, Tomlinson. Ho voglia anche io di divertirmi- marcò l’ultima parola. Sentiva già il respiro del ragazzo farsi più affannato. Lo immaginava seduto per terra, mentre cercava di chiudergli il telefono in faccia, per dimostrargli una forza che, in realtà, non possedeva.- Sai, vorrei essere lì, con te. Magari potremmo giocare un po’, che dici?”
“Non sono un fottuto gioco, Harry.” Asserì duro, stringendo quell'aggeggio elettronico tra le sue mani affusolate e curate.
“Oh, Tomlinson, sei così permaloso. Non è che Zayn non ti ha soddisfatto abbastanza?”
Louis immaginò le sue labbra, così fottutamente scopabili e carnose, tirate in un sorriso, che avrebbe mostrato una fila di denti bianchissimi; immaginò la sua lingua accarezzare il piercing sul labbro inferiore e un principio di erezione si strinse nei suoi boxer; immaginò il suo profumo, che prima lo inebriava, per poi stordirlo, facendolo sentire terribilmente vulnerabile.
“Oh, più di quanto immagini, caro Harry.” Sorrise soddisfatto, aspettando una risposta altrettanto bastarda.
“Io potrei fare di meglio, ma questo lo sai meglio di me.” Louis si sentì fremere, assaporando quella frase carica di promesse.
“Immagina che io sia lì, Louis.- riprese il più piccolo, mentre si sedeva sulla panchina dell’unico parco in quella via.- Immagina le mani che ti accarezzano. Lentamente. Lo sento, Louis. Percepisco il tuo desiderio. Tu, Louis, lo senti il mio?” Domandò seducente, cercando di domare la sua voce roca, piena di desiderio.
“Sì, Harry.- Louis si stupì della sua risposta, dei brividi che lo accarezzavano. Non poteva crederci. "E tu, cos’altro senti, Harry?”
“Sento la tua lingua scendere lungo la mia gola; sento la tua eccitazione percorrere ogni angolo del tuo corpo sodo e pieno. Sento il mio cazzo sempre più stretto, voglioso. Ti desidero, Louis.”
 Louis inserì una mano dentro la stoffa calda e umida dei suoi boxer. Si sentiva accaldato, deliziato dai brividi che lo attraversavano, i quali, in quel momento, erano amplificati dal desiderio di vederlo, di sentirlo suo.
Non riusciva a parlare, schiavo, ormai, di un corpo che lo tradiva, di una mente perversa che, sicuramente, non credeva gli appartenesse, prima di conoscere Harry. Qualcosa in quel ragazzo, lo spingeva ad andare oltre, a superare quel limite poco chiaro, troppo sottile per essere davvero sicuro; Qual qualcosa che possedeva Harry era un preludio di cattive intenzioni, un veleno che avrebbe invaso il corpo di Louis rendendolo schiavo di quegli occhi verdi che, ormai, l’avevano catturato.
Harry immaginava le mani abili, che aveva già assaporato, muoversi dolcemente lungo tutto il suo corpo, ricoperto da tatuaggi e sentì la sua erezione farsi sempre più stretta. Avrebbe pagato oro per avere Louis lì, in quel parco, e renderlo suo di nuovo. Poco gli importava di quello che sarebbe accaduto dopo; Poco importava di quello che avrebbe provato, oltre l’eccitazione, il sapore celestiale del sapore di Louis.
Quel ragazzo, agli occhi di Harry, era l’essere più indecifrabile che avesse mai conosciuto. Il suo atteggiamento era in continuo cambiamento, come se dentro quel corpo minuto, possedesse delle energie contrastanti, le une antitesi delle altre. Lo provocava, lo bramava, lo respingeva.
Ogni centimetro della pelle di Harry sembrava essere un combustibile, pronto ad ardere ad una velocità inaudita, mentre ascoltava gli ansiti di Louis dall’altro capo del telefono. Lui, invece, era solo in quel piccolo parco, mentre si mordeva le labbra carnose e rosse con i denti, facendolo sanguinare. Quel pomeriggio, dopo che era uscito da casa con l’idea di scoparsi il professor Tomlinson, aveva deciso di chiamarlo, per stuzzicarlo. Ma, se solo avesse saputo la piega che avrebbe preso la telefonata, si sarebbe recato senza pensarci due volte a casa sua per scoparselo come si deve.
“Harry,- la voce strozzata di Louis, lo fece sussultare, facendogli scuotere il capo. – immagina il mio respiro sulla tua bocca.- disse debolmente, come se facesse fatica a dire quelle parole da sapore sporco, malato, dannatamente illecito.- Immagina la mia bocca che percorre ogni tuo tatuaggio.”
Harry sorrise all’immagine di Louis, che probabilmente si donava piacere da solo, lasciandosi andare, senza freni inibitori.
Louis, con il volto arrossato, per l’ennesima volta si lasciava andare. Annullò il ricordo di Zayn, che fino a poco prima lo aveva stretto e  amato, cercando di abbandonarsi a se stesso alle sensazioni. Con Harry ogni singolo, piccolo frammento di dolore - che si insinuava dentro di lui, tagliandolo con brutalità- scompariva, per poi tornare più forte di prima, una volta abbandonato da Harry.
“Oh, piccolo, sì. Immagina di avere le mie mani strette attorno al tuo cazzo. Sei così dannatamente duro. Sono io che ti faccio questo, Louis?” Domandò retorico, sorridendo malizioso.
Un tonfo sordo, fece sussultare Louis, che tolse la mano da dentro i boxer, per poi sussurrare un ‘Ci vediamo.’ ad Harry, lasciandolo con l’amaro in bocca ed una eccitazione insoddisfatta tra le gambe.
 
Louis e Zayn erano sdraiati comodamente sul piccolo divano di casa, mentre guardavano una qualsiasi programma serale. Il pomeriggio di Louis era volato, facendogli dimenticare, per una manciata di ore, il sesso telefonico con il suo alunno. Si sentiva insolitamente soddisfatto, come se mancasse un tassello per essere felice, in quel momento. Quel ragazzo lo destabilizzava. Dal primo momento in cui i suoi occhi celesti avevano incontrato le sfumature dolorose e  verdi di Harry, qualcosa dentro di lui si era mosso, dando vita ad un congegno troppo complicato e difficile per essere compreso; Un congegno demoniaco che non riusciva a fermare, che era in grado di portare al limite della follia, facendogli dimenticare ogni singolo valore che possedeva. La fiducia, il perdono, l’onestà erano sentimenti che erano tagliati fuori da quel meccanismo- probabilmente creato dal Diavolo stesso, per confondere Louis – aumentando così l’intensità dell’unico sentimento che era in grado di provare con Harry. Si mosse leggermente tra le braccia di Zayn, muovendo le gambe piccole, per incrociarle a quelli del marito.
“Louis, sta fermo.” Disse canzonandolo dolcemente Zayn, mentre Louis sbuffava sonoramente. Era stanco. Totalmente e completamente stanco dalla confusione che sembrava avvolgere ogni angolo della sua mente.
Zayn gli depositò un bacio sulla fronte, sorridendo contro la sua pelle. La sua barba, leggermente lunga ed ispida, gli solleticava la cute, mentre ridacchiava agitato.
“Zayn,- disse con voce debole, che fece inquietare non poco Zayn. – Io devo … Devo andare.” Si alzò di scatto, come se fosse stato colto da un raptus improvviso. Doveva uscire da quella casa, impregnata di amore, di peccati, di bugie.
Zayn non lo fermò. Non credeva che stesse succedendo davvero. Louis lo stava abbandonando di nuovo. E di nuovo, Zayn non riusciva a fare nulla per fermarlo. Di nuovo. Qualcosa, dentro di lui e fuori, stava degenerando. Un piccola crepa che si apriva sempre più, facendo trapelare le dolorose conseguenze che già stavano colpendo Zayn in pieno viso. Uno schiaffo, una consapevolezza amara. Ma, stupidamente, confidava in quell’amore che li legava. Quell’amore era Bryan. E Bryan, per Zayn, per Louis, per loro, era indistruttibile.
Louis passò per l’ennesima volta le sue mani tra i capelli ricoperti da un leggero strato di gel. Il freddo gli pungeva il viso, coperto, almeno in parte, da una sciarpa azzurra. I suoi occhi si riempirono di lacrime dal sapore dolce amaro, come il gusto dei baci di Harry, così diversi da quelli di Zayn; I baci di Harry avevano il dolce sapore del perdono, perché sì, Louis perdonava ogni singola macchia che ricopriva la sua armatura nera, gelida, impenetrabile, perché quell’armatura voleva romperla, per stringerlo tra le sue braccia senza più segreti. Dolce, perché sapevano di un dolore condiviso, scisso e condiviso.
Il sapore amaro, invece, era la sua lingua che macchiava in maniera indelebile la sua, togliendo il sapore di casa di Zayn. Amaro perché, una volta abbandonate le sue labbra perennemente screpolate, avrebbe bramato nuovamente di possedere nuovamente quello scrigno, che conteneva solo un linguaggio volgare e segreti mai raccontati.
Il suo sguardo si posò sull’ingresso deserto, di quella piccola villetta a schiera, situata nella zona più periferica di Londra. Quella casa l’aveva accolto solo una volta e Louis ricordava perfettamente le cariche negative che alleggiavano intorno ad essa, invitandolo ad andare via.
Rimase immobile, osservando con occhi pieni di lacrime il piccolo portone. Si voltò di scatto, con il desiderio di andare via e rifugiarsi in casa sua, cullato dall’amore di Zayn.
“Louis, cosa ci fai qui?” Un sussurro roco, profondo lo colpì in pieno, mentre chinava il capo, con il desiderio di non voltarsi.
“Ehm … In realtà facevo due passi.” Disse, voltandosi lentamente, cercando di evitare quello sguardo smeraldino. Arrossì al ricordo della loro telefonato, mentre cercava di coprirsi con la sciarpa.
“Ah sì?- domando strafottente Harry, sorridendo maliziosamente.- Ti va di entrare?”
Louis sentiva i demoni tentatori sedurlo, implorando di mettere da parte ogni sentimento, andando da Harry di nuovo. E Louis desiderava possederlo, forse perché nei suoi occhi verdi vedeva il riflesso del suo stesso malato desiderio.
“No, devo andare a casa, mi dispiace.” Il volto di Harry si fece sempre più vicino al suo. Il suo alito che sapeva di sigaretta appena fumata, gli sfiorò il viso, in una muta richiesta di baciarlo. Louis indietreggiò di poco, intimorito dai suoi brividi, da quelle braccia tatuate che sembravano voler contenere il suo piccolo corpo.
“Io credo che dovremmo finire un certo discorso, sai?” Domandò retoricamente, avvicinandosi ancora, catturando il suo alito che fuoriusciva a sbuffi gelidi tra le sue labbra sottili. Si beò di quel sapore che aveva un sapore dolce, ingenuo.
 “Non so di cosa tu stia parlando, onestamente.”
“Non ti riesce per niente bene mentire, Louis.” Si portò una sua mano nella tappa dei pantaloni. Il desiderio lo stava assalendo lentamente, scorrendo con una lentezza inaudita lungo la sua pelle.
“Devo andare, Harry.” Si allontanò di scatto, come se si fosse scottato. Era deluso con se stesso, perché, inconsciamente , i sui piedi lo avevano portato lì, proprio davanti alla tana del lupo; Un lupo che lo avrebbe sbranato, fatto a pezzi. Non si stupiva, però, del suo comportamento sfacciato, ormai, per lui, era un’inquietante abitudine, a causa di tutte le volte che, a scuola, lo aveva importunato con piccole battute maliziose.
Osservò le sue mani grandi, ricoperte di anelli e le immaginò muoversi con una lentezza inaudita, mentre gli donava piacere. Era incredibile il modo in cui quel ragazzo lo confondesse; I suoi pensieri spaziavano in maniera incontrollata, andando avanti ed indietro in una corsa che gli avrebbe permesso di non cadere o di cadere tra le sue braccia.
“Andiamo, Lou. Vieni con me.” Una folata di vento gelido gli fece chiudere gli occhi, mentre sentiva sulle labbra un sapore di menta. Un sapore non suo, buonissimo, paradisiaco. Louis rimase immobile, percependo in quel bacio una dolcezza che lo stava facendo cedere.
Harry morse il suo labbro inferiore, sorridendo appena. Louis fisso quelle labbra incredibilmente rosse, scuotendo la testa. Il volto deluso di Bryan, si era fatto spazio nella sua mente. Stava tradendo tutte le sue promesse; Promesse che aveva stipulato con un filo di fiato, mentre Bryan era seppellito sotto terra. Louis  dal suo dolore  ne aveva ricavato qualcosa di incredibilmente bello e giusto: L’amore di Zayn. La sofferenza aveva modellato la sua intera esistenza, creando, con tocchi delicati, a tratti dolorosi, splendide aspettative, meravigliosi sogni. Ma, quel dolore che invece leggeva negli occhi di Harry, cosa aveva dato vita nell’esistenza di Harry? Louis, intorno alla figura scura del ragazzo, percepiva solo il buio. E a lui il buio non piaceva, per niente.
Si allontanò, con passo stanco, voltandosi, per salutarlo con un cenno del capo.
 
“Louis, vieni con me. Ti porto in un posto.” Harry afferrò con forza il polso di Louis, facendolo sobbalzare per la sorpresa. Harry, da quel momento, avrebbe cambiato strategia. Per sentirsi meno solo, sta volta, avrebbe provato a condividere la sua solitudine con qualcuno. 

 

AbigayleWood 
 

Buon Salve, ragazze : )
Come state? Ecco un capitolo di passaggio, ma vi prometto che nel prossimo vedremo molte altre rivelazioni. Abbiamo un Louis confuso, molto confuso, molto confuso. Vediamo che non riesce a resistere al fascino di Harry. I prossimi capitoli saranno più lunghi, per questo pubblicherò tra un paio di settimane. Mi dispiace, davvero, ma sono super impegnata ed ho avuto qualche problema di salute, dunque non ho potuto pubblicare prima. Spero che sia stato di vostro gradimento e che lascerete una recensione con il vostro parere. Grazie alle ragazze che hanno recensito il decimo capitolo.
Bacioni xx

 
   
 
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