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Autore: controcorrente    08/02/2014    10 recensioni
Premessa. E'una correzione di THE SECRETARY. Avevo intenzione di cancellare il vecchio capitolo per inserirci quello nuovo, risistemandoli così, volta per volta. Purtroppo, cancellando il prologo, si è cancellata tutta la storia...e bhé, non era voluta. Sono per le soluzioni drastiche ma, almeno qui, non era ciò che volevo. Chiedo scusa per il fastidio.
Oscar Francoise De Jarjayes è una donna dalla vita ingombrante, in tutti i sensi. Segretaria dell'affascinante André Grandier, noto per i suoi modi affabili e per le sue intuizioni, è segretamente interessata al suo capo ma, per dovere, non si è mai fatta avanti. Sarà tuttavia una sera fatale a mettere in crisi tutto. André Grandier, per nulla interessato alla sua segretaria, si innamorerà però di una misteriosa bionda che, dopo una notte di passione, lo lascia solo nel letto. Si metterà alla sua ricerca ma come farà se in ballo ci sono interessi ben più grandi di lui? E come si metteranno le cose per Oscar, che ha dovuto costruire dal nulla una vita assolutamente fittizia?
Genere: Generale, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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THE SECRETARY (RESTYLING)


PROLOGO



 
L'ufficio era arredato in un perfetto ed elegante stile moderno, specchio dei gusti della sua proprietaria. Appositi marchingegni di marca, frutto degli studi più accurati del settore, diffondevano nell'aria il profumo artificiale dei fiori. L'intero complesso, dal tavolo con la superficie in cristallo, ai mobili, secondo il progetto di Pierre Paulin era un insieme di colori freddi e impersonali, all'insegna di un gusto sofisticato e al tempo stesso inaccessibile.
Qualsiasi visitatore, venendoci la prima volta, finiva con l'essere schiacciato da una simile maniera nel mostrare il proprio benessere. Non era infatti il lusso di qualcuno che voleva sfoggiare grottescamente la propria ricchezza ma, molto più semplicemente e banalmente, un semplice modo d'essere.
La stessa proprietaria, con il suo abito Elena Mirò, pareva perfettamente intonata a quell'ambiente. -Allora- disse questa, dopo averla studiata a lungo con lo sguardo- sono in attesa di conoscere il responso di questo mese. Come procede?-
Oscar si morse il labbro pieno, tentando di trattenere dentro di sé l'ondata di fastidio che quella domanda le scatenava dentro. Sembrava quasi che la vecchia non si rendesse minimamente conto delle conseguenze delle sue azioni...oppure, e questa era la cosa che la irritava maggiormente, lo sapeva ma se ne fregava, limitandosi ad intascare il risultato.
Del resto, Maria Teresa Asburghi era fatta così. Se la gallina deve fare un uovo al giorno, deve farne uno ogni dì era in fondo il suo motto ma, d'altra parte, era merito della sua eccezionale destrezza se la dinastia Asburghi era così in alto nel mondo degli affari...di questo, purtroppo, doveva dargliene atto. -Mi duole informarvi che si tratta di un essere vivente- rispose, senza privarsi di dare un tocco sarcastico all'intera frase.
La donna interruppe la lettura del rapporto. -Impulsiva come al solito-commentò .
-E'un dato di fatto, Madame-ribatté Oscar.
Maria Teresa appoggiò i fogli sul tavolo. -No. Sono affari, i dati di fatto. Io non faccio mai niente senza che segua una determinata linea  d'azione. Ciò che vedi è frutto di un'opera razionale e ponderata, che mira ad una conseguenza che sostiene un determinato gruppo di persone. Questo e soltanto questo è il mio modo d'agire, per quanto porti inizialmente ad una momentanea infelicità individuale.- rispose, prima di sospirare- E'un peccato che nessuno di voi abbia abbracciato con devozione questa causa. Per quanto strano possa sembrarvi, non c'è nulla di sadico nel mio modo d'agire[1].-
L'ospite inclinò la testa. -Ciò non toglie che, se dipendesse da me, non metterei mai piede in questo ufficio.-rispose, un po'sgarbata.
Maria Teresa annuì. -Non lo metto in dubbio-disse, prima di aggrottare la fronte- e, del resto, la questione è reciproca. Ora, però, risponda alla mia domanda. Non ho tutto questo tempo.-
Oscar sospirò.
Per quanto volesse essere in qualsiasi altro luogo tranne che lì, sapeva bene che aveva dei doveri da rispettare, anche se cozzavano contro i suoi stessi principi. In passato, aveva guardato alla sua figura con rispetto, nella speranza di ricevere una ricompensa ai suoi sacrifici...ma, appunto, quel particolare stato di dipendenza risaliva a 10 anni prima. -Le sue condizioni di salute sono buone. Pare che l'iscrizione ad un corso di nuoto abbia migliorato la sua debolezza nei confronti del disturbo d'asma, a cui era soggetto. E'un ottimo studente, come dimostrano i voti scolastici e le note di merito dei docenti. Inoltre è ben voluto dai suoi compagni di scuola. -riferì, monocorde.
Maria Teresa annuì, in segno di approvazione. -Lieta che il mio suggerimento di fargli fare sport sia stato accolto.-disse, ignorando bellamente l'improvviso irrigidirsi di quel giovane corpo.
-Come abbiamo stabilito otto anni fa-proseguì, aprendo il cassetto e tirando fuori il libretto di assegni- questa è la cifra che vi spetta, per il lavoro ben svolto questo mese.-
L'ospite però non mosse un muscolo, di fronte alla spaventosa serie di zeri che quel pezzo di carta portava sopra...e quell'immobilità non piacque all'Asburghi. -Cosa significa?-chiese, aggrottando la fronte.
Oscar sospirò e, dissimulando abilmente la palese condizione d'inferiorità in cui si trovava, rispetto alla magnate, la guardò dritto negli occhi. -Risparmia la carta. Non mi...-disse, prendendo un respiro profondo, come un nuotatore che si prepara ad andare sott'acqua- non ci servono i vostri soldi. Non sono una mantenuta e ho diverso denaro da parte. Non verrò meno al dovere nei confronti degli Asburghi né, tantomeno, al prezzo che sono tenuta a pagarvi...ma una cosa voglio che sia chiara. Se continuerò a venire, è solo per riferirle delle condizioni di quel bambino...anche perché, purtroppo, è per merito vostro se si trova in questo mondo e voi non avete alcun diritto a venire meno alla vostra responsabilità in merito, come me del resto.-
Maria Teresa s'irrigidì.
-Sia come credi-rispose con più durezza del solito- mi aspetto però che voi teniate fede all'accordo, Oscar. Non mi avete mai deluso e sono stata assai accondiscendente con voi. Fate in modo che la mia fiducia non sia malriposta.-
 
 
Restyling della storia. Questo restauro della storia avverrà passo passo, per riprendere in mano i fili narrativi della fanfic. Mi sono resa conto che questo tipo di storia non si abbini più al mio modo di scrivere. Una risistematina ci vuole, anche perché penso che la scrittura muti nel corso del tempo. Passando al resto, SECRETARY è una fanfiction AU e OOC per cui potrebbero esserci dei cambiamenti nei personaggi. Ora, teoricamente potrei cancellare l'intera storia e ripubblicare ma non mi sembra il caso. Per questo motivo, ho deciso di riscrivere volta per volta i capitoli, talvolta accorpandoli e, per comodità, ho deciso di scrivere, accanto al titolo se è stato rinnovato o meno.
Passando alla differenza tra un'originale ed una fanfiction, vorrei essere franca e, affinché non ci siano nuovi dubbi sul racconto, voglio riportare parte della risposta che ho dato, sul perché è una fanfiction e non un'originale:
 
Questa storia è nata leggendo una fanfiction nel sito di Laura Corner (dove si trovano tantissime storie su Lady Oscar. Quella a cui mi riferisco aveva reso Maria Antonietta un uomo...il titolo non lo ricordo minimamente purtroppo) e mi ha ispirato in termini di stile di racconto...cosa che può piacere o non piacere. Passando al resto, non so come scrivi tu o che idea hai dell'ooc...ma io non sono così rigida dallo snobbarlo alla grande e liquidare tutto nella sezione originale. Non mi chiamo Ryoko Ikeda e anche se non sembra, devo molto a Lady Oscar. Per merito di questa storia ho imparato ad amare la storia moderna ma non mi sognerei mai di scrivere qualcosa imitando completamente i personaggi. Tutti i fan della storia, in fondo, vedono i personaggi a modo loro, pur essendo particolarmente fedeli su certi aspetti. Non pretendo che tu condivida questo mio modo di pensare, assolutamente. I personaggi riprendono tutti qualcosa dell'originale, che tu ci creda o no: Maria Teresa ha un forte senso del dovere ed ha rafforzato gli Asburghi con delle strategie matrimoniali, in nome di qualcosa che va al di là della felicità personale (come nella storia); Oscar vive un tipo di vita voluto dall'alto che le calza come una seconda pelle ma non le dà serenità, lasciandola sempre in bilico, divisa tra essere e dovere; Luigi è l'erede considerato da tutti un povero sciocco; Maria Antonietta è la donna ingabbiata in una vita vuota che, pur standoci bene, desidera essere amata e non trova in quella comodità la felicità che desidera; Fersen è colui che la ama in silenzio e da lontano, non potendola avvicinare; Bernard è l'idealista che, colpito da una sconfitta, si è trincerato ancora di più nelle sue idee, al punto da non vedere il resto; Rosalie, per quante lacrime possa versare, è la sopravvissuta che alla fine rimane in piedi, seguendo l'esempio della madre; la Polignac è la madre che baratterebbe tutto pur di dare alla sua famiglia quel benessere che pensa sia di suo diritto; Philippe è il talentuoso che non ha la possibilità di assecondare le sue ambizioni e deve malvolentieri chinare il capo a colui che considera un demente. Quanto ad André, è molto più difficile dargli una caratterizzazione per il semplice motivo che il suo modo di essere non si scinde da Oscar...però è colui che smorza i lati del suo carattere, ponendola sotto una luce diversa. Immagino che tu sia molto fedele all'IC ma per quanto tu possa credere il contrario, io non ho scritto un originale e ci ho messo i nomi dei personaggi. Ho solo inserito i caratteri prendendo qualcosa dall'originale ma non ho nessuna intenzione di ricopiarli pari pari perché non sono l'autrice di questo magnifico fumetto. Tutto qui. La ragione per cui ci sono certe storie, come dici tu, non è dovuta al fatto che gli autori vogliono rimediare trillioni di recensioni in una sezione sicura ma, almeno per me, vedere come riesco a inserire una mia idea, all'interno del mondo di Lady Oscar. Non è semplice e può apparire stupido però offre molte possibilità di sviluppo narrativo. Nel mio piccolo, voglio vedere fin dove posso arrivare con la mia storia, mantenendo alcuni punti fermi dell'originale. Io non credo che le fanfiction debbano essere fiscali al punto da non contemplare altro che l'ambientazione settecentesca perché, a quel punto, si finirebbe con il creare sempre la stessa storia, ripetendola all'infinito...non è questo il mio modo d'intendere le fanfiction. Queste, a modo loro, possono essere originali...purché si mantenga chiaro nella mente di chi scrive un punto fermo: ovvero l'omaggio a Lady Oscar di Ryoko Ikeda, senza perdere di vista la propria sensibilità personale. Grazie per la recensione e spero di non averti offeso.
 
Ho deciso di pubblicare la risposta non in termini di polemica ma per chiarire il mio modo di scrivere, in termini di metodo, anche perché le lettrici che hanno dato delle recensioni critiche, come quelle positive, sono state molto gentili nello spiegare le loro ragioni e meritano un chiarimento. Ricapitolando, cancellerò i capitoli restaurati, accorpandoli.
 
[1] Citazione di Kill Bill
   
 
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