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Autore: sesshy94    08/02/2014    5 recensioni
“Io non sono un mostro! Io sono Naruto Uzumaki!” urlò al gruppetto di bambini e poi scappò via, cercando un posto dove nascondersi e piangere in santa pace.
Nascosto sulla tra le fronde di un albero, un giovane Anbu dai capelli argentei aveva assistito alla scena; tirò un sospiro rassegnato e seguì il piccolo Naruto, attento a non farsi vedere.
Lo trovò raggomitolato sotto un albero, che piangeva disperato.
“I bambini sanno essere veramente cattivi” pensò il giovane uomo, saltando su un ramo dell’albero sotto al quale Naruto si era rifugiato.
“Ehi, moccioso, stai bene?” gli chiese, nascosto tra le foglie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Era un bella giornata di primavera e il sole splendeva su tutta Konoha. I bambini di ogni età stavano approfittando del primo caldo e dei primi raggi di sole per uscire a giocare. Tutti i bambini di Konoha, eccetto uno.

Biondo, occhioni di un azzurro  che pareva li avesse presi direttamente dal mare, un bambino di circa sei-sette anni se ne stava in disparte, guardando con aria invidiosa i suoi coetanei che invece ridevano e si divertivano.  

Si tormentava le mani il piccolo, indeciso se chiedere alla combriccola il permesso di unirsi a loro e la paura di essere rifiutato per la centesima volta.

Ma alla fine prese coraggio e deciso, fece un passo avanti e si avvicinò ad un gruppetto di bambini.

Ehi…” cominciò imbarazzato, vedendo che l’attenzione di tutti si era focalizzata su di lui.

“Che vuoi?” domandò bruscamente uno dei bambini.

“Ecco io…volevo giocare con voi!” esclamò allora il biondo, portandosi una mano dietro la testa.

“Noi non giochiamo con i mostri! E ora vattene!” detto questo il bambino gli voltò le spalle e tutta la combriccola tornò ad ignorarlo.

Mostro…mostro…mostro…quella parola colpì al cuore  il biondo, che cominciò  a sentire le lacrime pungergli gli occhi.

“Io non sono un mostro! Io sono Naruto Uzumaki!” urlò al gruppetto di bambini e poi scappò via, cercando un posto dove nascondersi e piangere in santa pace.

Nascosto sulla tra le fronde di un albero, un giovane Anbu dai capelli argentei aveva assistito alla scena; tirò un sospiro rassegnato e seguì il piccolo Naruto, attento a non farsi vedere.

Lo trovò raggomitolato sotto un albero, che piangeva disperato.

I bambini sanno essere veramente cattivi” pensò il giovane uomo, saltando su un ramo dell’albero sotto al quale Naruto si era rifugiato.

“Ehi, moccioso, stai bene?” gli chiese, nascosto tra le foglie.

Naruto, sgranò gli occhi e si guardò intorno.

“Ancora tu! Dove diavolo sei?  E poi te l’ho detto io mi chiamo Naruto!” esclamò guardandosi intorno.

Tze…non mi farò certo vedere da un mocciosetto piagnucolone come te!” esclamò l’Anbu, mentre un sorriso gli si stampava sul volto.

“Allora sei un codardo!” esclamò Naruto, stringendo i pugni.

Quelle parole per quanto pronunciate da un mocioso, colpirono l’Anbu e ne ferirono l’orgoglio; con un gesto si mise la maschera da gatto e saltò giù dal ramo, atterrando di fronte al piccolo Uzumaki.

“Contento ora?” chiese.

mica tanto, ti sei messo quella buffa maschera!” mise il broncio Naruto.

Il sorriso, ben nascosto sul volto del giovane, si allargò ancora di più.

vedi di accontentarti!” gli rispose.

“Perché mi segui sempre? E mi parli? Io sono un mostro dovresti stare lontano da me!” mormorò Naruto, lo sguardo puntato a terra e gli occhi tristi.

L’Anbu lo guardò a lungo e poi gli s’inginocchiò di fronte.

“Diciamo che ho fatto una promessa ad una persona molto importante. E sto cercando di mantenerla.” Spiegò brevemente.

“Una promessa? E a chi? E tu chi sei? Come ti chiami?” Naruto era un fiume in piena.

“Quante domande! E non posso rispondere a nessuna di queste. Sappi però questo Naruto: quando sarai cresciuto ci rivedremo!” detto questo, l’Anbu gli scompigliò i capelli e con un salto, sparì.

*****

SEI ANNI DOPO

“Io sono Hatake Kakashi, i miei gusti non sono cose vi riguardano e non avrebbe senso parlavi dei miei sogni. In quanto agli hobby, ne ho diversi.”

Quella lunga e faticosa giornata era finalmente giunta a termine e Kakashi era appena rientrato a casa.

Aveva lanciato copri fronte e giubbotto sul divano e poi si era diretto in camera sua. Stava per stendersi a letto e continuare la lettura del suo libro, quando l’occhi gli cadde su una maschera da gatto, tipica degli Anbu.

Un sorriso gli affiorò alle labbra, quando la prese in mano; con l’altra prese l’unica fotografia presente nella sua camera, la foto che lo ritraeva  insieme ad Obito, Rin e Minato.

, pare che una promessa riuscirò a mantenerla, Minato-sensei. Mi prenderò cura di Naruto, ora alla luce del sole.” Disse riponendo la foto sul comodino e la maschera nell’armadio.

 

ANGOLO AUTRICE

che dire io me lo immagino Kakashi che sfrutta la divisa Anbu per prendersi cura, seppur mooolto a modo suo, di Naruto!!! Perché secondo se ne è preso cura in qualche modo quando era piccolino,  suvvia Naruto è pur sempre il figlio del suo adorato Minato-Sensei!!!

E che dire? Oh si come al solito una statua d’oro alla mia beta hebi chan! Alla prossima, sesshy!

  
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