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Autore: rupertinasora    15/06/2008    8 recensioni
E' una favola con morale. L'ho scritta in un momento di crisi esistenziale. Non è difficile, anzi...è abbastanza facile e scorrevole alla lettura. Se avete un minuto leggetela e commentatela, grazie ^-^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo bambino camminava nel deserto.

Era notte e il gelo scendeva sulla terra, sembrava venire dalla terra.

Si guardava intorno e non vedeva nulla che buio e deserto.

Il bello di quel momento è che poteva ascoltare i rumori del silenzio, e alzando lo sguardo vedere le stelle che prestavano attenzione solo a lui.

All'improvviso il bambino sentì una voce piangere e si avvicinò.

Nascosta tra la sabbia c'era una piccola fata che piangeva in una bottiglia vuota.

La raccolse tra le mani e vide che la fatina, oltre a piangere, tremava.

La strinse tra le mani e l'avvicinò al suo viso.

- Perchè piangi, fatina?-

La fatina lo guardò triste con i suoi occhi castani e rispose:

- Sono triste perchè mi hanno fatto tutti male-

- Chi ti ha fatto male?- chiese preoccupato il bambino, sedendosi sulla fredda sabbia.

- Il mondo- rispose lei - guarda bambino, lo vedi cosa hanno fatto alla mia bottiglia? L'hanno rotta, illudendomi che questo mondo esterno fosse migliore. Ma una volta che sono uscita mi hanno lasciato da sola-

- Che cosa cattiva...-

- Cosa sogni, bambino?- domandò la fatina.

- Voglio quello che gli adulti hanno dimenticato. Voglio divertirmi-

- La tua innocenza verrà rotta come la mia casa-

- Ci sarà tempo pr ripararla, trova chi t'aiuta-

- Vedi altra gente nel deserto di notte?-

- Ci sono io, fatina-

- Sei troppo piccolo, potresti farti male- rispose la fatina aprendo le ali e volando fino alla bottiglia, infilandosi dentro.

- Cosa posso fare per te, fatina?- chiese il bambino preoccupato.

- Nulla.-

Il bambino così andò via, ma sentiva la fatina piangere ancora.

Quando tornò a casa, il bambino prese un'altra bottiglia di vetro e la notte seguente tornò dalla fatina.

- Guarda cosa ti ho portato. Una nuova casa!-

- Non voglio la nuova casa, voglio la mia-

- A volte bisogna cambiare, perchè la vecchia forse era troppo stretta-

- Me l'hanno rotta...-

- Perchè allora non cambi?-

- Non posso. Ci sono affezionata-

- Affezionati a quest'altra...ti prego, fatina! Mi prendo io cura di te...-

La fatina guardò negli occhi il bambino e sorrise.

- Anche tu crescerai e romperai quest'altra casa-

- Ma ora sono bambino...- sembrava supplicarla.

La fatina sorrise e volò nella nuova casa.

- Portami ovunque con te, ma non lasciarmi subito-

- Potrei anche non farlo...-

E la fatina e il bambino iniziarono così la loro amicizia.

 

   
 
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