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Autore: lunatique    09/02/2014    13 recensioni
Prendiamo una ragazza, che non va molto bene a scuola, negata nello sport. Ora aggiungete un ex-migliore amico con i capelli tipo riccioli d’oro e due fossette da bambino piccolo. Prendete un amico che si innamora della ragazza, una sorella perfetta, un ragazzo dolce più del caramello ed un amica che soffre in silenzio. Aggiungete al tutto una troietta che nella vita non ha niente da fare, tranne che combinare casino.
Cosa viene fuori? Un’enorme disastro, ecco com’è la vita di Alex Stewart da pochi mesi a questa parte.
***
TRAILER DELLA STORIA: http://www.youtube.com/watch?v=wDnylwQDE2o
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo sarà l’unico capitolo ad essere scritto in terza persona, per motivi che capirete leggendo.
se non capite lo spiego comunque nello spazio autrice hahaha.
 





Erano passate ormai due settimane, e le cose andavano degenerando. I battibecchi tra Alex ed Harry proseguivano ed i loro amici non sapevano più che fare per farli riavvicinare.
“Mi passi il sale?” Chiese la ragazza, al riccio.
“Non riesci a prenderlo da sola? Ti fanno male le mani?” Rispose quest’ultimo, con tono acido.
“Si, tantissimo.” Disse iniziando ad innervosirsi.
“A forza di fare seg…”
“Ecco il sale!” Louis alzò la voce, porgendo la saliera alla ragazza seduta vicino a lui.
“Ora smettetela di litigare ogni cazzo di volta che aprite la bocca!” Continuò, stufo.
“Scusa eh.” Risposero Alex ed Harry, piccati. Il castano ritornò a mangiare insieme a tutti gli altri presenti, in completo silenzio.
La cosa che lo turbava molto, oltre a queste situazione, era il fatto che Niall quasi non mangiava più. Lui lo conosceva bene, era il suo migliore amico da praticamente sempre e sapeva che mangiava più di qualsiasi altra persona nel mondo. E purtroppo sapeva anche che non sopportava le litigate, lo rendevano nervoso e ci stava male più lui che le persone coinvolte. E quando queste avvenivano gli passava la fame e mangiava il minimo indispensabile per non farlo svenire.
Ed ora lo osservava mentre se ne stava in silenzio a guardare le sue polpette giocandoci con la forchetta, con la faccia di chi gli è appena morto il gatto.
Louis era incazzato, perché se quei due volevano continuare a fare i coglioni stuzzicandosi come due bambini piccoli non li avrebbe più fermati, purché davanti a Niall non avessero tenuto la bocca chiusa.
“Luke ha detto che mi porta fuori a cena stasera!” Squittì Alex a Mabel, stando attenta a farsi sentire perfettamente dal riccio, lanciandogli occhiate fugaci per vedere la sua reazione.
“Davvero? E dove andate?” Chiese la rossa.
“Al China Garden!” Rispose lei sempre col tono di voce alto.
“Sai Niall, oggi io e Leila andiamo a cena fuori.” Annunciò il riccio prontamente, facendo finta di non aver sentito la conversazione tre le due amiche.
“Porti a cena quella vacca troia?!” Domandò Alex retoricamente.
“Tu vai a cena con quel coglione?!” Rispose Harry, nello stesso modo.
“Non è un coglione.”
“Non è una troia.”
“Infatti è una vacca, troia nel tempo libero.”
“Non è una vacca. E comunque le vacche non sono troie.” Si innervosì Harry.
“Lei è l’eccezione che conferma la regola.” Pronunciò prontamente Alex.
Harry alzò gli occhi al cielo, facendola innervosire ancora di più.
“Comunque divertiti con la vacca!” Ormai lei stava urlando.
“E tu divertiti col coglione!”
“Bene!”
“Super bene!”
Dopo questa frase entrambi si alzarono dalla tavola facendo strusciare rumorosamente la sedia sul pavimento ed uscirono a grandi passi dalla cucina.
Juliette sbuffò facendo roteare gli occhi al cielo, stufa.
“Ogni giorno la stessa storia.” Si lamentò.
Gli altri avevano la sua stessa espressione dipinta sul volto, Mabel si passò una mano tra i lunghi capelli, guardando la porta.
Non sarebbe più andata da quei due a farli ragionare un’altra volta, tanto non capivano. E lei era stufa di sorbirsi le loro sfogate un’altra volta.
 
 
“Ho bisogno di vestiti nuovi.” Constatava Alex rovistando nell’armadio.
“Ma ne hai già milioni.” Sbuffò Juliette, distesa sul letto con le braccia unite sopra la pancia, ad ammirare il soffitto. Che poi l’unica cosa da ammirare era una macchia color caffè che sporcava un angolo.
“Ma nessuno di quelli è abbastanza sexy da piacere a Luke.” Rispose trascinando i suoi piedi fino al letto. Rivolse uno sguardo speranzoso alla sorella.
“Che c’è?” Chiese la bionda, non capendo a cosa volesse arrivare l’altra.
“Mi accompagni a fare shopping?” Alex fece il labbruccio, sbattendo un po’ di volte le palpebre.
Juliette fece roteare gli occhi al cielo. “Ah, e va bene.” Si alzò di malavoglia e si rimise le scarpe.
A lei non andava molto di fare shopping, non le era mai piaciuto. Insomma, le piaceva vestirsi bene ma non aveva questa ossessione per i vestiti come sua sorella che ogni mese le chiedeva di andare a fare shopping, comprando tremila vestiti di cui poi non ne metteva neanche la metà.
Juliette era più il tipo da avere solo i soliti tre paia di jeans nel cassetto e le solite cinque magliette che le piacevano.
Si sistemarono entrambe, vestendosi leggere dato che fuori la temperatura era alle stelle. Prima di uscire chiesero a Niall se conosceva dei bei negozio dove comprare roba, ovviamente quest’ultimo non ne aveva idea, così Alex si demoralizzò un po’, ma riacquistò subito un sorriso dicendo “vabe, significa che andremo all’avventura!”.
Juliette non poté che seguirla, così si ritrovò in un piccolo negozietto a dare un voto ai vestiti che provava Alex.
“Questo ti fa il culo grosso.” Le disse mentre l’altra si specchiava.
“Dici?”
“Si.” Rise. “Sembri una ragazza di colore pronta a twerkare addosso a qualcuno.”
“Ah ah ah mi sto rotolando per terra dalle risate.” Disse Alex nel modo più serio possibile, piccata.
Ne provò altri due, uno blu elettrico ed uno nero senza spalline.
“Secondo me è più bello quello blu, ti sta meglio.” Le consiglio Juliette.
“Non so.” Sbuffò. “Forse a Luke piace più quello nero.”
Bugia.
Tremenda bugia.
Alex conosceva talmente poco Luke che non aveva la più pallida idea di che vestito gli potesse piacere e del parere del ragazzo poco le importava. Ma, anche se non voleva ammetterlo nemmeno a se stessa, sapeva che ad Harry quel vestito sarebbe piaciuto.
In realtà quello che non sapeva è che ad Harry lei sarebbe piaciuta con addosso persino i sacchi della spazzatura, quindi nemmeno l’avrebbe notato.
“Se lo dici tu.” Alzò le spalle la bionda.
Decise di prendere quello nero, poi fecero un salto in un bar li vicino per prendersi qualcosa.
“Allora… Sai in che ristorante Harry porterà Leila?” Chiese Alex facendo girare il cucchiaio nel suo cappuccino distrattamente.
“No, non mi ha detto niente.”
“Ah, okay.” Abbassò lo sguardo.
“Che Succede Alex?”
“Oh, niente di che.” Alzò le spalle. “Volevo solo sapere se porterà quella pecora da pascolo in un vero ristorante o in mezzo ai campi.” Disse seriamente facendo ridere Juliette che quasi le sputò il caffè in faccia.
“Ma che schifo Juls cerca di trattenerti!” Alzò la voce quando vide la sorella ripulirsi il mento su cui le era caduto il caffè ridendo.
“Non ti va proprio a genio Leila, ve?”
“No.” E con questa parola bevve un sorso di cappuccino riposando poi la tazzina con forza, un po’ di cappuccino uscì dalla tazza ed andò a sporcare il ripiano.
“Cazzo.” Imprecò, mentre la sorella tornava a ridere. “Non ci trovo niente di divertente, Juls.”
“Stiamo facendo un casino.” Rise l’altra.
“Ma che dici! Ora pulisco, non ci vuole tanto eh.” Fece per prendere i fazzoletti ma con la mano urtò la tazzina della bionda, facendola cadere per terra.
Entrambe si portarono le mani alla bocca imprecando mentalmente.
Alex tirò fuori dalla tasca dieci sterline che mise sul ripiano, prese Juliette per il polso e la fece correre fuori da quel bar in meno di due secondi, senza neanche chiedere il resto.
Camminarono velocemente per allontanarsi.
“Non possiamo nemmeno bere il caffè senza rompere qualcosa.” Disse la bionda, con la faccia tutta rossa dalle risate.
“NON raccontare questa figura di merda a Niall, so che lo farai.”
“Okay non lo farò.” Rispose la sorella.
Alex si fermò guardandola con un sopracciglio alzato, allora l’altra scoppio a ridere e “… Ma non ti prometto niente.”
La mora fece roteare gli occhi al cielo e si incamminarono verso casa.
 
 
“Sai già dove portarla stasera?” Chiese distrattamente Louis, continuando a guardare la tv.
“Si.” Annuì Harry.
“Dove?”
“Al China Garden.” Fece un sorrisetto che lasciava vedere un velo di giocosità, guardando il suo amico.
“Ma non è il ristorante in cui vanno anc…” Louis non fece in tempo a finire che venne interrotto dal riccio. “Si Lou, è quello.”
“Ma…” Provò a ribattere il castano, ma ancora una volta non riuscì a finire.
“Ci sarà da divertirsi.” Harry chiuse la conversazione, lasciando intendere a Louis cose che non avrebbe voluto sapere.
“E mo so’ cazzi.” Pensò quest’ultimo, immaginando la faccia di Alex scoprendo Harry e Leila a cenare nel suo stesso ristorante.
Ovviamente il riccio aveva scelto a posta quel ristorante, ma cos’aveva in mente di fare ancora non lo sapeva. Di sicuro niente di buono.
 
 
“Stai benissimo.” Sorrise Niall, mentre Alex ammirava la sua figura allo specchio. Aveva abbinato al vestito delle parigine dello stesso colore, con ai piedi delle creepers, rendendo l’outfit meno formale.
“Dici?”
“Certo, guarda che bomba sexy.”
Juliette scattò con uno schiaffo sul braccio del suo ragazzo, guardandolo male.
“Ahio, come sei aggressiva oggi!”
La bionda gli rivolse uno sguardo di fuoco, che fece ridere a crepapelle il ragazzo.
“Dai rega, fate i seri.” Li interruppe Alex. “Sicuri che sto bene così o dovrei mettermi delle ballerine sotto?” Si girò verso i due che non la filavano di pezza, troppo impegnati a darsi piccoli baci.
“Ah, lasciamo stare.” Disse fra se e se facendo roteare gli occhi al cielo.
In quel momento qualcuno suonò il campanello, Alex corse al piano di sotto con più felicità del dovuto, non prima di essersi scontrata con Harry e avergli gridato un “levati dai coglioni” però.
Aprì la porta e si ritrovò davanti un Luke sorridente.
“Hey!” Salutò Alex con un sorriso.
“Hey, wao, stai davvero bene!” Si complimentò Luke, spostando lo sguardo sul suo corpo.
“Hey amico!” Si mise in mezzo Harry con una bottiglia di birra in mano ed un sorriso che fece paura alla ragazza vicino a lui.
“Ciao Harry.” Lo salutò.
“Allora che fate stasera ragazzi, uscite?” Chiese il riccio ancora con quel sorriso inquietante.
“Beh, si, emh, andiamo a mangiare fuori.” Rispose Luke quasi imbarazzato.
“Oh ma che coincidenza, stasera anch’io esco con Leila.” E detto quello scoppiò a ridere, senza un preciso motivo.
Alex fece una risatina isterica, fulminandolo con lo sguardo. “Si interessante noi andiamo ciao addio è stato un piacere parlare con te.” Pronunciò tutto d’un fiato ed uscì il più veloce possibile, chiudendosi la porta alle spalle.
“Devi scusarlo, è ubriaco.” Inventò per spiegare a Luke lo strano comportamento del ragazzo.
“Ah, okay.”
I due si incamminarono ed in poco raggiunsero il China Garden, dato che si trovava lì vicino.
 
Alex era ormai uscita da venti minuti ed Harry se n’era andato un po’ dopo di lei.
In casa regnava il silenzio più totale. Mabel e Juliette erano chiuse nella camera della rossa, al corrente di dove sarebbe andato Harry a cena stasera, dato che quella bocca larga Louis l’aveva detto a tutti.
Persino al vecchio – e quasi morto – vicino di casa
“Dobbiamo andare al China Garden.” Disse Niall all’improvviso, spaventando l’amico.
“Ma sei fuori? Succederà un casino, non voglio trovarmi li quando Alex ucciderà a morsi ogni persona presente nel locale.” Gli rispose Louis, passandosi una mano tra i capelli.
Il suo amico continuava a camminare avanti e indietro davanti ai suoi occhi, cosa che lo fece innervosire.
“Ma pensaci, non ti piacerebbe sapere cosa stanno facendo?” Tentò di convincerlo.
“Beh…” Il castano lasciò la frase in sospeso.
Niall si sedette velocemente vicino a lui. “Dai! Ci mettiamo qualcosa addosso per non farci riconoscere, tipo occhiali e roba varia, poi prendiamo un tavolo e li spiamo.”
Se c’era una cosa davvero impossibile da fare era dire di no a Niall, non lo faceva mai nessuno, nemmeno Louis.
“D’accordo.” Annuì.
Si misero entrambi degli occhiali da sole con le lenti molto grandi, per coprirli meglio, infilarono in testa un berretto con la visiera e sgattaiolarono di sotto.
Stavano per aprire la porta di casa quando una voce li fermò.
“Cosa state facendo?” Chiese Mabel alle loro spalle.
Ai due gli prese quasi un infarto, si girarono di scatto scoprendo che con Mabel c’era anche Juliette.
“Noi stavamo…” Cercarono di prendere tempo per inventarsi qualcosa. “… Andando a farci un giro. Sai com’è, siamo amici, la notte è giovane…” Buttò giù Niall.
“Ah davvero?” La bionda alzo un sopracciglio incrociando le braccia al petto. “Quindi non state andando a spiare Alex ed Harry?”
“No!” Fecero una risatina isterica.
“E voi, cosa state facendo?” Louis cerco di cambiare argomento, notando che entrambe erano vestite per uscire ed indossavano dei berretti.
“Noi?” Mabel diventò tutta rossa. “Stavamo uscendo, sai com’è, siamo amiche, la notte è giovane…” Usò la stessa scusa patetica di Niall.
Juliette sospirò e bloccò l’amica. “Okay stavamo andando al China Garden per spiare quei due, contenti?”
“Anche noi.” Disse Louis.
Si guardarono tutti e quattro per un momento che parve interminabile, poi si sbrigarono ad uscire di casa e raggiunsero il China Garden in qualche minuto.
Dentro il locale era abbastanza carino, non molto grande come i ristoranti di Londra ma nemmeno tanto piccolo. Era arredato come ogni tipico ristorante Cinese che si rispetti: dipinti di dragoni ai muri, al bancone una piccola statua di Buddha e c’erano degli ideogrammi in cinese sulle porta che davano alla cucina.
“Un tavolo per quattro.” Disse Louis ad una cameriera, che subito li portò ad in un posto abbastanza appartato.
“Li avete trovati?” Chiese la rossa a bassa voce, aprendo il menù.
“Io ho trovato solo Alex, è seduta nell’angolo infondo.” Le rispose Juliette, tutti si voltarono molto lentamente verso quel tavolo e la trovarono a chiacchierare allegramente con Luke.
“Io non trovo Harry.” Si lamentò Louis, continuando a guardarsi intorno.
In quel momento la porta ci aprì, rivelando Harry che entrò con un sorrisetto divertito dipinto sul volto, affiancato da Leila che le teneva la mano.
Il riccio vide subito Alex e Luke che non l’avevano ancora notati, e non potè che esserne felici.
“Un tavolo per due.” Disse alla solita cameriera, che iniziò a fargli strada portandoli infondo alla sala. Proprio mentre stavano per arrivare al loro tavolo passarono accanto al tavolo di Alex, così Harry si fermò e li guardò divertito.
“Alex! Luke! Che sorpresa trovarvi qui!” recitò con un sorriso.
“Hey ragazzi!” Rispose l’altro, con il suo solito sorrisino dolce – e irritante, pensò Harry – dipinto sul volto.
“Ciao.” Salutò Leila timidamente.
Alex non aveva ancora aperto becco, e si era limitata a stirare le labbra in una sottospecie di sorriso, mentre uccideva in tutte le maniere possibili il ragazzo in piedi vicino a lei.
“Sono dei nostri amici, va bene qui.” Spiegò Harry alla cameriera che annuì e se ne andò, mentre i due si sederono sul tavolo li vicino.
Una volta accomodati, il riccio spostò leggermente il tavolo per farlo quasi sfiorare con quello di Alex e Luke.
Aprì il menù, iniziando a leggere i cibi che vi erano scritti.
 
“Cosa stanno facendo?” Sussurrò Louis, nascosto dietro al suo menù come tutti gli altri.
“Harry si è appena seduto al tavolo vicino a quello di Alex e l’ha avvicinato ancora di più, in pratica più che due tavoli per due sembra un tavolo per quattro!” Rispose Niall, sbirciando da dietro al menù.
“Cazzo.” Imprecò la bionda, passandosi una mano tra i lisci capelli.
“Stasera questo locale scoppia, me lo sento.” Disse Mabel.
 
Harry si stava piacevolmente divertendo a rovinare la serata a quei due ed Alex lo aveva notato.
Lui sapeva che in questo momento lei l’avrebbe volentieri ucciso e la cosa non faceva che rendere il tutto ancora più spassoso.
I piatti di Luke ed Alex arrivarono ed Harry colse l’occasione per rompere ulteriormente le palle.
“Spaghetti con gamberi?” Corrugò la fronte guardando il piatto della ragazza.
“Si, hai qualche problema? Luke ha scelto i piatti per entrambi, è una cosa romantica.” Rispose lei.
“Perfetto” pensò Harry e si sforzò di non sorridere compiaciuto.
“Ma non ti facevano schifo i gamberi?” Chiese con finta aria innocente.
“Non ti piacciono? Pensavo di si, scusa, se vuoi chiedo alla cameriera di portare qualcos’altro.” Parlò subito Luke, dispiaciuto.
“No, mi piacciono tantissimo i gamberi!” Sorrise lei.
“Davvero?” Chiese Luke.
“Davvero?” Lo imitò Harry, ma con un tono di sfida.
“Si Styles. Davvero.” Lo zittì lei bruciandolo vivo con lo sguardo.
La cameriera arrivò a chiedere le ordinazioni anche nel loro tavolo.
“Per me il pollo alle mandorle ed il riso saltato alla cantonese.” Annunciò Leila con un sorriso.
“Okay, tu cosa prendi?” Chiese la cameriera accennando al riccio.
“Lo stesso.” Rispose lui guardando Leila con un sorriso sghembo, cosa che fece arrossire le sue bianche gote.
“Ohw che cosa romantica, il nostro piccolo Don Giovani ha ordinato la stessa cosa!” Esclamò Alex con tono infantile ed una gelosia che la divorava.
Harry fece finta di non sentirla per farla incazzare, prese la mano di Leila ed iniziò a sussurrare cose dolci che avrebbero fatto sciogliere anche un iceberg.
Ma la cosa più triste è, che di tutte quelle frasi, non ne pensava nemmeno una. O meglio, le pensava, ma le stava dedicando alla persona sbagliata.
 
“Harry le ha preso la mano!” Esclamò Niall.
“Ad Alex?” Chiese Juliette.
“No! A Leila!”
“Ed Alex come ha reagito?” Domandò Mabel.
Niall fece un pausa che le lasciò capire tutto. “Meglio che non te lo dico.”
 
Nel ristorante entrò un marocchino con dei mazzi di rose rosse in mano ed iniziò a vagare per i tavoli in cerca di qualche ragazzo disposto a regalarne qualcuno alla sua bella.
Quando arrivò ai tavoli dei quattro “amici” Luke lo fermò per comprarne una.
“Per te.” Disse il ragazzo porgendola ad Alex che diventò paonazza in viso.
Harry lo guardò malissimo ma l’altro non lo notò.
“Compro due rose.” Annunciò ad alta voce al marocchino.
Dopo aver preso le due rose, le porse con dolcezza a Leila che diventò – se possibile – ancora più rossa.
Alex fece cadere la forchetta in modo davvero poco indiscreto. “Oh, accidenti!” Squittì e si abbassò per raccoglierla.
“Harry.” Sussurrò verso il riccio, e quando lui si girò nella sua direzione, lei lo prese per un braccio e lo fece chinare.
“Cosa hai intenzione di fare?” Sussurrò in modo incazzato.
“Cenare con Leila, e tu?” Rispose Harry con innocenza.
Questa cosa irritò ancora di più la ragazza che quasi non esplose.
Cominciarono a mangiare silenziosamente, lanciandosi occhiate assassine e, da parte di Styles, divertite.
All’improvviso Harry si alzò. “Devo andare al bagno, torno subito.” Disse a Leila.
“Anche io devo andare!” Sorrise Alex che lo affiancò ed iniziò a camminare con il riccio al suo fianco.
 
“Si sono alzati.” Mormorò Louis.
“Si sono alzati?!” Chiesero retoricamente gli altri tre, stupiti.
“Si, vanno verso il bagno. Non promette niente di buono.”
 
“Hai deciso di rovinarmi la serata!” Sbroccò Alex, facendo indietreggiare Harry che toccò il muro del bagno con la schiena.
“Assolutissimamente no.” Rispose lui con un sorriso divertito.
“Andiamo Harry! Mi prendi per culo?” Fece roteare gli occhi al cielo. “Stai facendo di tutto per mandare a puttane il mio appuntamento!”
“Hey, non sei mica il centro del mondo, non sono qui per questo.”
La ragazza lo guardò per qualche secondo, poi mormorò un “ma che ci parlo a fare con te” e fece per andarsene, ma il riccio la bloccò.
“Aspetta.”
“Cosa vuoi?” Disse esasperata.
“Solo dirti che oggi sei davvero carina. Ti sta bene questo vestito.” Mormorò Harry, puntando le due iridi in quelle di lei.
Questa frase la spiazzò, non se l’aspettava.
“G-grazie.” Balbettò, con un tono ancora leggermente incazzato.
“Sai a cosa stavo pensando?”
“A cosa?” Chiese Alex, senza pensarci.
“Che sei venuta qui con la persona sbagliata.” I loro visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro, i loro respiri si fondevano diventando uno solo.
Lei non sapeva a che gioco stesse giocando, ma tutto questo non le piaceva. Non le piaceva perché lei è incazzata con Harry, o almeno, dovrebbe esserlo.
Ci mise molto a collegare il cervello con resto del corpo, così strattonò via il braccio dalla sua presa e si girò, ma lui la fermò di nuovo, questa volta urlando in suo nome.
“Alex! Aspetta cazzo, ascoltami per una buona volta!”
“Esci dal bagno, esci dal bagno, esci dal bagno” pensò, ma non lo fece, mandò mentalmente a puttane Luke e rimase a guardare Harry camminare avanti e indietro cercando le parole giuste per dirle nemmeno lui sa cosa.
“Cos’altro vuoi?” Voleva dirlo con tono incazzato, ma la voce le uscì stranamente calma.
“Solo chiederti di ascoltarmi.” Quasi supplicò, lei non ebbe la forza di dirgli di no e chiuse la porta del bagno a chiave, appoggiandosi poi sulla parete fredda con la schiena.
Harry si fermò davanti a lei, prendendo un respiro profondo.
“Non trovo le parole, non so cosa dirti. Forse avrei dovuto fare questo discorso tempo fa, ma sai che non sono mai stato bravo a dire le cose giuste. O almeno, non a te. Con te non so mai cosa dire, ogni parola potrebbe essere sbagliata. Forse mi piace vederti sorridere, forse una tua risata mi riempie la giornata. Forse mi piace parlare con te, perché parli tantissimo, non ti stai mai zitta. Forse mi piace semplicemente abbracciarti, stringerti forte, stare sotto le coperte con te, farti il solletico e poi ricominciare tutto da capo. Forse sono solo uno stupido perché dovevo fare tutto questo discorso, che non ha ne capo ne coda, molto tempo fa. Forse ora tu non starai capendo niente, o starai valutando l’idea di scappare. Fallo pure se vuoi, ti lascerei correre da Luke senza nemmeno fermarti. A dir la verità forse proverei a fermarti, perché sennò mi farebbe troppo male. Forse mi piaci, forse mi piaci tantissimo. Ma sai perché sto rimanendo sul “forse”?”
Harry non aspettò neanche una risposta da parte di Alex, dato che era pietrificata a guardarlo confusamente, che continuò. “Perché avrei troppa paura che tu mi possa rispondere “fantastico” o “va bene” o, ancora peggio, “sti cazzi”. Così mantenendomi sul “forse” alla fine di questa conversazione potrei dirti “scherzavo” anche se non èvero, e continueremmo con le nostre vite.” Si fermò, un po’ perché gli mancava il fiato, un po’ perché non sapeva cosa dire o cosa fare.
“O potrei rispondere “piaci tanto anche a me”.” Alex tirò fuori tutto il coraggio che aveva in corpo per dire quelle parole, cercando di ricollegare il cervello alla bocca.
“Che hai detto?” Chiese Harry, spaesato.
“Posso chiederti un favore?” Ignorò la sua domanda.
“Certo.” Rispose il riccio.
“Baciami, ora.” Disse molto lentamente.
Styles pensava di aver capito male, così rimase a guardarla, incerto su cosa fare.
“Non sto scherzando, voglio che tu mi baci.”
Allora non se lo fece ripetere due volte, azzerò la distanza tra i loro corpi e andò a cercare quelle labbra tanto bramate, con le sue. Le catturò in un bacio colmo di confusione, passione e dolcezza.
Nessuno dei due stava capendo niente, non si stavano nemmeno più preoccupando dei loro compagni che avevano lasciato nel ristorante, non si stavano preoccupando nemmeno delle persone incazzate che bussavano alla porta gridandogli di uscire.
C’erano solo loro due, Alex ed Harry.
Il bacio divenne più passionale, tutti e due si godevano con felicità quel contatto che cercavano da tempo. Quando le labbra cominciarono a far male ad entrambi per la passione, si resero conto del tempo che scorreva e si staccarono, ripensando a tutto quello che stava succedendo fuori.
“Ed ora che facciamo con quei due?” Chiese Alex, guardandolo negli occhi.
Harry le teneva ancora i fianchi, i loro bacini si toccavano. Si guardò intorno, come se la risposta potesse apparire magicamente su un muro. Guardò la finestra al suo lato e gli venne un’idea.
“Scappiamo.” Accennò verso la finestra con un sorrisino divertito.
“Fai il serio, dai.” Rise Alex.
“Sono serissimo.”
Erano due pazzi incoscienti. Le persone normali non vanno a baciarsi in uno squallido bagno di un ristorante cinese, per poi lasciare i rispettivi compagni e scappare dalla finestra. Eppure la cosa li divertiva, quindi lo fecero.
Harry la aiutò a salire sul davanzale della finestra, poi la raggiunse ed insieme si spinsero avanti, per ricadere sul marciapiede di una via che costeggiava il ristorante.
“E adesso?” Chiese Alex, ridendo.
“Corri.”
La prese per mano ed iniziarono a correre via, nemmeno loro sapevano dove stavano andando, ma erano insieme e questo bastava.
***

HELLO EVERYONEEEE
si, sono proprio io, la vostra scrittriceeee
prima che vi spari qualche cazzata sul mio ritardo imperdonabile (come mettendo la scusa che mi hanno rapita gli alieni o cose del genere) vi volevo spiegare perchè ho scritto il capitolo in terza persona
come vedete, in questo capitolo si vede il pensiero di un po' tutti e sinceramente cambiando 574854 pov sarebbe venuta una cagata colossale, quindi ho deciso di metterlo così
(ma dal prossimo capitolo si ricomincia dal punto di vista della nostra cara alexxxx)
che dire di quei due, sono dei coglioni ma noi li amiamo lo stesso
no non è vero, a me cominciano a stare sul cazzo
spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio tutte (t u t t e) quelle che recensiscono, mettono la storia tra le preferite/seguite/ecc...
ringrazio anche quelle che mi hanno messo tra le loro autrici preferite (awaw, mi commuovoo)
per finire, vi auguro buon ferragosto perchè se continuo con questi ritardi il prossimo capitolo riuscirete a leggerlo forse entro fine 2014 hahaha (....non c'è niente da ridere, ansi....)
goodbye




 
   
 
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