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Autore: believee    09/02/2014    1 recensioni
“A scuola dovresti passare gli anni più belli della tua vita, allora perché sono i peggiori per me?”
Jordan Scott è la nuova studentessa della West Grove Academy, una delle scuole più prestigiose della California. Fin dall'inizio non si troverà bene, e quando sembrerà che le cose non possano andare peggio per Jordan.. lo faranno.
Come farà a sopravvivere a una nuova città, a un nuovo liceo, e all'ira della reginetta della scuola? Ci riuscirà o cadrà a pezzi?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Chaz, Christian Beadles, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONE

*Lacey*

Raggiunsi il mio posto riservato al parcheggio della West Grove Academy. Le mie due migliori amiche parlavano tra loro animatamente del nuovo anno scolastico, ma a me, non me ne poteva fregar di meno. Era solo un altro noioso anno sprecato al liceo.
- Zitte! – esclamai scocciata, e subito loro smisero di parlare.
Alzai gli occhi al cielo e aprii lo sportello, scendendo dalla macchina.
Il sole colpì il mio viso riscaldando la pelle abbronzata. Sorrisi e tolsi gli occhiali da sole che coprivano i miei occhi. Controllai il mio make-up che era ancora impeccabile. Poi passai ad esaminarmi i vestiti: il top viola  floreale abbracciava perfettamente le mie curve e i  pantaloncini facevano sembrare le mie gambe più sottili, non che non lo fossero.
Guardai le mie amiche uscire dalla mia Ferrari rossa, naturalmente non nel modo elegante con cui lo feci io.
I capelli castani di Brianna arrivavano poco più giù delle sue spalle e la canotta bianca che indossava le accennava le curve che, per i miei gusti, era meglio nascondere.
I capelli neri di Taylor invece, erano lisci come al solito quindi niente di nuovo, ma la camicia che indossava le metteva in risalto la pelle abbronzata.
Mi sorrise e io ricambiai.
Iniziammo a camminare lungo il sentiero che portava all’interno della scuola. Il prato era già pieno di studenti, scansionai le loro facce, sorridendo a tutte le matricole che mi osservavano con gli occhi spalancati.
Qui, mi piaceva comandare. I miei occhi guizzarono intorno, cercando il mio ragazzo: Justin Bieber.
Stavamo insieme dalla fine del secondo anno, e speravo che saremmo durati almeno fino alla fine di quest’ultimo anno, e anche dopo il liceo.. perché no.
Lo vidi finalmente seduto sulla panchina con i suoi migliori amici, Chaz e Ryan, e il resto della squadra di calcio.
Justin era il capitano, oltre ad essere anche il ragazzo più bello della scuola.
Mi avvicinai a lui immediatamente. – Ehi, bellissimo. – dissi per attirare la sua attenzione, e lui sorrise facendomi sedere sulle sue gambe prima di premere le labbra sulle mie, poi poi far entrare anche la lingua nella mia bocca.
Intorno a noi, tutta la squadra di calcio iniziò a fischiarci e a spingersi a vicenda.
Patetici perdenti.
La campanella suonò, costringendomi ad allontanarmi dalle labbra di Justin, che gemette.
- Cazzo, non poteva suonare tra un fottuto minuto? -
Si lamentò, inumidendosi le labbra con la lingua.
Sorrisi baciandolo di nuovo a stampo per poi alzarmi e dirigermi verso l’ingresso della scuola.
Tirai fuori dalla mia borsa rosa  il programma, per vedere quale sarebbe stata la mia aula.
Purtroppo, a causa dei miei stivaletti neri decisamente troppo alti, che però adoravo completamente, arrivai dieci minuti dopo.
- Signorina Winters, è in ritardo. Andrà in detenzione alla fine delle lezioni, è del quinto anno non può usare la scusa del tipo ‘non sono riuscita a trovare l’aula’ . – si lamentò il professor Peterson una volta che entrai.
Alzai gli occhi, per poi fingere un grande sorriso. – Mr. Peterson, mi dispiace, ma ho avuto i miei motivi. – sorrisi mentre l’intera classe mi guardò, in attesa della mia scusa. – Stavo aiutando una nuova matricola a trovare il suo corso di inglese. -
- Oh, davvero? -
Annuii.
Mi andai a sedere tra Ryan e un altro amico di Justin, Sean, che mi fissò da capo a piedi leccandosi le labbra.
Sean era un maiale.
- Ehi Lacey. – mi fece l’occhiolino e io gli rivolsi un sorriso falsissimo.
- Ehi… non ricordo il tuo nome.. non mi interessa parlare con te. -
Ryan ridacchiò come tutti i compagni della classe.
E anche quest’anno, stava procedendo tutto nella normalità.

*Jordan*

Finora, il mio primo giorno alla West Grove Academy non era andata bene, tutto il contrario.
Ero arrivata in ritardo perché la mia vecchia auto era a corto di gas e si era fermata in mezzo alla strada, e dal momento che i viziati presuntuosi di questa città trovano le stazioni di rifornimento di cattivo gusto, ho dovuto esplorare tutta la città per ottenere un po’ di gas.
Adesso stavo camminando lungo il corridoio, a testa bassa, cercando di capire il programma che mi era stato consegnato. Ero confusa, non ci capivo niente.
Come se non bastasse, inciampai contro qualcosa (o qualcuno) e caddi a terra, i miei libri sparsi letteralmente ovunque.
La mia testa colpì il costoso pavimento del corridoio, provocandomi un male allucinante.
Mi sedetti, strofinando la parte dolorante della testa e gemetti.
- Oh, mi dispiace. – Una voce profonda quanto sexy parlò, e un paio di occhi color caramello mi guardarono. Apparentemente, apparve il ragazzo più bello che avessi mai visto in vita mia.
- Uh.. no.. sto bene. – dissi, uscendo dal mio stordimento.
- Merda, hai sbattuto la testa? -
- Sto bene, seriamente. – ripetei, raccogliendo i libri e il cellulare.
Il ragazzo si chinò aiutandomi. Sorrisi leggermente senza farmi vedere.
Una volta che ci alzammo, mi tese la mano che io strinsi un po’ esitante.
- Sono Justin, comunque. -
- Io Jordan. -
- Devi essere nuova. – sorrise lui, infilandosi le mani nelle tasche.
- Come fai a saperlo? -
- Penso mi sarei ricordato di un viso bello come il tuo. – mi fece l’occhiolino facendo estendere il suo sorriso ancora di più.
- Affascinante. – risi io, mettendomi la borsa sopra la spalla. – Beh, io devo andare.. sono già in ritardo.. sai com’è.. -
Lui annuì, e potei percepire i suoi occhi su di me mentre camminavo verso la mia classe.
Forse questo primo giorno non era iniziato poi così tanto male. 


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